rapidello":1mkfet1p ha detto:cat147":1mkfet1p ha detto:rapidello":1mkfet1p ha detto:cat147":1mkfet1p ha detto:In tutto questo discorso di pressioni e portate si dimentica un dato fondamentale: la portata teorica massima del compressore (quindi un primo errore è quello di parlare di turbine, il turbocompressore è costituite da due macchie accoppiate, la turbina e il compressore centrifugo, e il problema delle portate come qui trattato riguarda solo il compressore) non va confusa con la portata effettiva in esercizio che dipende non tanto dal compressore (salvo che si arrivi al punto di saturazione) quanto dal consumo di aria del motore. Se a un dato regime il mio motore riesce al massimo a ingurgitare 4 mc/min di aria a pressione atmosferica, vuol dire che a spanne (cioè senza tenere conto dell'incremento di temperatura) a 1 bar di sovrapressione potrà ingurgitarne una massa corrispondente a circa 8 mc d'aria a pressione atmosferica: questo dato mi indica la portata effettiva che tale rimane a parità di motore e di regime, qualunque sia il compressore utilizzato (sempre che ovviamente il pompaggio a 1 bar con portata di 8mc/min sia nel suo range di utilizzo).
Il problema è appunto quello dell'accoppiamento tra compressore e motore (valutato separatamente dall'accoppiamento tra motore e turbina che va fatto in un passaggio successivo). Parto da un motore che ha una data cilindrata e una data "capacità respiratoria" e stabilisco che voglio una certa potenza. Empiricamente, per produrre 100 cv ci vogliono appunto 4 mc/min di aria e quindi fissato il regime di potenza massima e calcolato quanta aria il mio motore saprà aspirare a quel regime so che per ogni 100 cv che voglio tirare fuori (al lordo delle perdite organiche) dovrò dargli l'equivamente di 4 mc/min di aria a pressione atmosferica. In realtà il calcolo è molto complesso e implica poi il settaggio della gestione della pressione per ogni punto della curva di coppia che voglio ottenere, ma concettualmente il punto di partenza è quello che ho descritto.
Individuato il compressore giusto ci devo abbinare la turbina che con il volume di gas di scarico prodotto dalla combustione obbiettivo produca sufficiente energia a portare (velocemente) l'asse al regime necessario, contrastando l'assorbimento di energia del compressore.
Ci domandiamo allora che senso ha maggiorare il compressore se a parità di pressione, motore e regime la portata è la stessa. La risposta è che un compressore maggiorato consentirà di ottenere la stessa pressione e portata effettiva a un inferiore regime di rotazione della girante o una maggiore pressione a pari portata allo stesso regime.
Il fatto che il compressore maggiorato abbia una maggiore portata teorica ci serve invece solo se si aumenta il regime di potenza massima del motore o se lavorando su condotti e diagrammi di aspirazione ne miglioriamo la respirazione.
Rimaniamo nell'ipotesi di pari pressione e portata a regime minore: il regime più basso garantisce un minore stress meccanico e un minor incremento della temperatura dell'aria compressa (limitatamente alla parte dell'innalzamento della temperatura che è legata al termine cinetico). Inoltre a regime più basso si riduce il rischio di sconfinamento nella zona di pompaggio a bassa portata (cioè ai medi regimi motore) perché l'andamento della linea di pompaggio nel grafico di efficienza del compressore è tale per cui l'area utile di funzionamento (compresa tra linea di pompaggio e linea di saturazione) si riduce all'aumentare dei giri della girante. Ciò significa anche che se meccanicamente il compressore regge una maggiore pressione, a parità di regime motore (e quindi di respirazione) potrò aumentare la pressione (rispetto a un compressore più piccolo) senza finire in zona di pompaggio.
Per comprendere bene questo fenomeno (molto complesso e che qui ho semplificato al massimo anche perchè non sono un tecnico) bisognerebbe sovrapporre i grafici di efficienza di due compressori di diversa dimensione.
beh,parlar qui da cavitazione (o pompaggio che dir si voglia),mi pare un pò troppo complesso....
l'alberino tu l'hai cambiato o hai tenuto quello del 115?
In effetti, quando ho affrontato i temi dell'abbinamento motore/compressore e i connessi problemi (pompaggio, saturazione, risonanze soniche etc.) ho dovuto leggere e rileggere l'ottimo libro dell'ing. Pignone più di qualche volta, e tuttora mi assale qualche dubbio. Ho cercato apposta di semplificare al massimo, ma il punto chiave del discorso è che non bisogna confondere la portata massima del compressore con la portata effettiva alla quale lavora.
Il mio turbocompressore ha corpo centrale, asse, giranti e compressore completo del mj e solo la chiocciola della turbina è quella del 115cv.
l'hai scaricata un pò? un ottimo lavoro sarebbe quello di sostituire l'albero con uno in inconel,purtroppo di aumentarne le dimensioni non se ne parla,nel corpo centrale non si riesce a limar nulla....
Cosa intendi per scaricata? In occasione della prima revisione il turbinista ha rinforzato l'asse e le bronzine: cioè ha sostituito asse, giranti (quella del compressore era un po' "mangiucchiata") e bronzine con componeti differenti dall'originale, però non mi ha spiegato esattamente che componenti ha usato.