Eccomi ragazzi, cercherò di riassumere perchè altrimenti viene fuori un post che non finisce più.
Mito: 1.4 Turbobenzina Distinctive + Sport Pack, cerchi 17" e gommatura Bridgestone RE050
GP Abarth: completamente di serie, gommatura PZero Nero 215/45 R17
La prova è stata effettuata su strada aperta al traffico e rappresenta una differenza davvero notevole rispetto ad una comparativa effettuata in pista. Premetto che non si tratta di un confronto vero e proprio ma di un mio personale confronto tra le due vetture in oggetto.
Cercherò di non annoiarvi nel mio post.....bhe comincio.
L'esperienza di guida Alfa Romeo comincia già con la chiave. E' la stessa della 500 per forma e dimensioni, stilizzata però per Alfa Romeo. Molto gradevole e decisamente più appagante della classica chiave Fiat con stemma Abarth della Grande Punto. Aprendo la portiera si nota un ambiente complessivamente più curato e decisamente differente da quello della sorella Abarth. Ci sono alcuni dettagli in comune, è vero, ma il primo impatto, visivamente, è proprio quello di una vettura decisamente diversa. Vuoi per il pannello porta, vuoi per il volante, per la strumentazione, per le bocchette di areazione, ma comunque sia non si direbbe che sotto c'è la Grande Punto. Le uniche note stonate arrivano, per il mio punto di vista, da un paio di dettagli.
- l'autoradio è decisamente brutta da vedere e quelle quattro viti sono un pugno in un occhio
- i comandi della climatizzazione sono troppo in basso e impossibili da vedere se non distogliendo gli occhi dalla strada
- la cuffia del piantone avrebbero potuto curarla maggiormente, sembra un pezzo di stoffa incollato li
- la plastica trasparente della strumentazione era già sporca. Difetto veniale, ok, ma resterà per tutta la vita dell'auto sporca. Bisognerebbe prestare maggiore attenzione in fase di assemblaggio a questi dettagli
Tolto questo, comunque sia, l'occhio si trova in un ambiente più caldo e appagante rispetto a quello dell'Abarth.
La posizione di guida, inoltre, è leggermente più sportiva, con una seduta leggermente più bassa che contribuisce ad accrescere la sensazione di sportività.
Però ora è venuto il momento di mettere in moto e, anche qui, vengono subito fuori le prime differenze. Il sound dello scarico! Decisamente differente rispetto a quello dell'Abarth e con una tonalità, soprattutto in marcia, non tanto al minimo, differente quanto appagante.
La prova l'ho effettuata testando tutte e tre le modalità, ma partendo dalla posizione Normal. In normal lo sterzo ha una taratura esattamente identica a quella della Grande Punto Abarth e, contrariamente a quanto letto in giro, non ha alcun gioco nella zona centrale anzi, è piuttosto diretto e preciso. Continua a mancare un certo feedback, ma con servocomandi elettrici pretendere di più è impossibile. Personalmente mi piacerebbe solo una maggiore pesantezza di sterzo, ma per la guida in città è perfetto così. Il motore in modalità Normal ha un erogazione molto fluida e pastosa, ricorda molto da vicino i turbodiesel di ultima generazione, ma senza alcun ritardo di risposta e con una spinta consistente a regime intermedio. Rispetto alla Grande Punto Abarth, è vero, è meno reattiva a basso regime (sia in Normal sia in Dynamic per la Mito, e confrontata rispettivamente con le stesse modalità dell'Abarth, quindi normal e sport boost).
L'Abarth ai bassi regimi è quasi nervosa nella risposta, pronta a scattare subito via, mentre la Mito risponde sempre con fluidità, senza mai diventare davvero cattiva. Sinceramente però non lo reputo un difetto e, anzi, a sensazione di spinta il motore montato sulla MiTo, nonostante il ridotto chilometraggio, mi è nuovamente sembrato spingere maggiormente rispetto alla stessa unità impiegata sull'Abarth. In particolare l'allungo verso gli alti regimi, sulla MiTo, mi è sembrato più coinvolgente e deciso rispetto a quanto provato sull'Abarth. Qui, inoltre, è accompagnato da una sonorità più coinvolgente e gratificante.
Potrei scrivere ancora altre mille cose, ma mi soffermerei maggiormente su alcuni dettagli. Ho effettuato un tratto di misto che comprende varie tipologie di curve e controcurve, in due modalità, Normal e Dynanic.
In Normal la macchina è molto sincera e sicura, parecchio stabile e controllabile, accompagnata da un discreto angolo di rollio. Ne parlerò dopo però di questo. Entrando forte in curva, comunque, la vettura non si scompone parecchio di posteriore anzi, resta sempre abbastanza stabile e, accelerando, si avverte la presenza del Q2 elettronico che mantiene sempre l'auto in traiettoria. Ulteriore cosa positiva è che le reazioni allo sterzo sono totalmente assenti. Il motore, inoltre, guidando al limite, risponde sempre in maniera lineare e progressiva, senza mai mettere in crisi l'autotelaio.
Spostando il manettino in Dynamic l'auto cambia carattere però. Lo sterzo diventa più consistente, sembra quasi guadagnare maggiore precisione, il motore comincia a rispondere davvero bene a regimi intermedi tant'è che, in uscita di curva, il Q2 elettronico comincia ad intervenire in maniera tangibile chiudendo sempre la curva. In questo tratto di misto che ho fatto, la vettura ha dimostrato doti dinamiche e di trazione almeno pari, se non superiori, alla mia ex 147 che tra l'altro, a livello di assetto, proprio non era di serie e ha avvicinato moltissimo le doti della 147 Q2.
Le manca solo un pochino di sterzo e di precisione dell'avantreno, ma è davvero abbastanza vicina ad una 147 Q2.
E l'Abarth? Ha un modo di andare forte diverso. Sottosterza maggiormente, l'anteriore è più rigido e assorbe di meno le asperità della strada, non solo, ma spingendo al limite la tendenza è quella di scivolare abbastanza sulle ruote esterne in appoggio. Rispetto alla MiTo, non solo sente la mancanza del Q2 elettronico, ma anche di un pizzico di tenuta laterale.
Non sempre, infatti, maggiore rigidezza vuol dire maggiore tenuta, anzi...il contrario. L'Abarth è più reattiva nei rapidi cambi di direzione, trova prima l'appoggio sulla ruota esterna rispetto alla mito, ma poi ha una stabilità a centro curva inferiore e una minore dote di trazinoe in uscita. Non solo, ma il carattere, specialmente in modalità sport boost, nervoso del motore, non aiuta, e ci si trova a dover correggere abbastanza, sia di acceleratore che di sterzo, per sfruttare al meglio la vettura.
Continuo a dire e a ribadire che, prestazionalmente, MiTo è superiore alla Grande Punto Abarth.
L'impianto frenante e il cambio, non ne ho ancora parlato, si comportano molto bene su MiTo. L'unico difetto è la corsa del cambio, poco sportiva e abbastanza lunga, difetto comune anche all'Abarth e ad un pò tutte le auto del gruppo mentre l'impianto frenante, rispetto all'Abarth, sembra mostrare meno mordente, con una corsa però più lunga e modulabile.
Aggiungo un paio di post a ruota, IMHO interessanti:
Mito ha barre stabilizzatrici più morbide e molle contrattive. Ben pochi sanno che, irrigidendo le barre stabilizzatrici, diminuisce la tenuta di strada. Ovviamente stiamo parlando in maniera semplicistica, perchè è ovvio e indubbio che se vengono fatte le giuste modifiche tutto l'intero sistema può trarne beneficio. Nel caso di Mito però si sente proprio che la sospensione riesce a far lavorare l'intero pneumatico e a sfruttare tutta l'aderenza a disposizione. Sull'Abarth invece, complice anche una taratura abbastanza rigida dell'assetto, il pneumatico cede prima e comincia a scivolare, ergo a sottosterzare prima.
Credo che molto dipende dallo stile di guida, perchè 147 al posteriore è parecchio stabile e sia Abarth che Mito, soprattutto la prima, si muovono di più al posteriore, proprio per accrescere la sensazione di agilità.
Il Q2 elettronico, in ogni caso, tira proprio dentro la curva eh...si sente proprio l'anteriore che tira dentro il posteriore. Non è ai livelli del Q2 meccanico, ma è comunque molto efficace.
Ad occhi chiusi, le due auto sono diverse e ti accorgi subito se stai guidando l'Alfa o meno. Le sensazioni che la Mito riesce a dare al volante, sono proprie delle Alfa Romeo a trazione anteriore. In questo sono rimasto davvero piacevolmente colpito, mi aspettavo meno differenza tra la guida di Abarth e Mito e, soprattutto, maggiore differenza tra la guida di 147 e Mito.
Alla fine Mito è riuscita a divertirmi tantissimo, a darmi piacere di guida e a non farmi mai sentire in soggezione o pericolo, con un comportamento sempre sincero ed affidabile. Caratteristiche proprie del DNA di Alfa Romeo.