Storie Talmente Assurde da apparire Inventate.

Hispaniko

Nuovo Alfista
12 Marzo 2006
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R O M A
www.omabsrl.com
Leggendo riga dopo riga,inizia a montare la rabbia,peruna vicenda raccapricciante riportata da un giornalista.

Solamente che il dubbio comunque mi assale,poichè non riesco a pensare che sia effettiamente reale,quanto meno lo spero.......

Privo di biglietto Perché impossibilitato a farlo mostra i soldi
al Controllore. Ma Viene Costretto a scendere Dalla Polizia Ferroviaria
Quel ragazzo senza braccia sul treno dell'indifferenza
di SHULIM VOGELMANN

Quel ragazzo senza braccia sul treno dell'indifferenza
CARO Direttore, domenica e 27 dicembre. Eurostar Bari-Roma. Intorno a me famiglie soddisfatte e stanche Dopo i festeggiamenti natalizi, studenti di ritorno alle PROPRIE Università, Lavoratori un po 'tristi di dover abbandonare le città per PROPRIE Riprendere il lavoro al nord. Insieme a Loro un ragazzo senza braccia.

Sì, senza braccia, con moncherini fatti a causa di tre dita Che spuntano dalle spalle. È salito sul treno con le sue FORZE. Posa la borsa tracolla uno per terra con enorme Sforzo del collo e la spinge con i piedi sotto al sedile. Crolla sulla poltrona. Dietro agli spessi occhiali da miope tutta la sua sofferenza fisica e psichica per un gesto così semplice per gli altri: salire sul treno. Profondi respiri per calmare i battiti del cuore. Avrà massimo trent'anni.

Si parte. Poco prima della stazione di (...) Passa il Controllore. Una ragazza di venticinque anni truccata con molta cura e una divisa inappuntabile. RAGGIUNTO Il ragazzo senza braccia gli CHIEDE il biglietto. Questi, Articolando Difficoltà le parole con grande, riesce uno mormorare una frase sconnessa: "Nessun biglietto, nessun Fatto in tempo, gli handicap, l'handicap". Con la bocca (il collo si piega innaturalmente, le vene si gonfiano, il volto gli diventa paonazzo) tira fuori dal taschino un Mazzetto di soldi. Sono la cifra esatta per fare il biglietto. Il Controllore li conta e con tono burocratico dice al ragazzo Che non Bastano Perché fare il biglietto in treno costa, in questo caso, Cinquanta euro di più. Il ragazzo farfugliando le dice di non Avere altri soldi, di non Poter pagare nessun sovrapprezzo, e con la voce incrinata dal pianto per l'umiliazione ripete "Handicap, handicap".

I passeggeri del vagone, me compreso, Seguono La Scena trattenendo il respiro, MOLTI con lo sguardo piantato a terra, senza Nemmeno il coraggio di guardare. Un questo punto, la ragazza diventa più dura e SI RIVOLGE al ragazzo con un tono sprezzante, come se si trattasse di un criminale, negli occhi ha uno sguardo accusatorio Che sbatte in faccia a quel povero disgraziato. Per difendersi il Giovane cerca di scrivere qualcosa per comunicare Ciò che non riesce a dire, con la bocca PRENDE la penna dal taschino e cerca di scrivere qualcosa sul tavolino. La ragazza gli PRENDE La Penna e lo rimprovera severamente dicendogli Che non si scrive sui tavolini del treno. Calato nel vagone è un silenzio gelato. Vorrei intervenire, eppure sono bloccato.

La ragazza decide di Risolvere La questione in altro modo e in ossequio alla Procedura appresa al corso per Controllori provetti si dirige uno Decisi passi in cerca del capotreno. Con la sua uscita di scena i viaggiatori riprendono uno respirare, e tutti Speriamo che la storia finisca lì: una riprovevole parentesi, una vergogna senza coda, il Controllore Che lasci perdere e si dedichi uno Controllare i biglietti al resto del treno. Invece no.
Tornano a tempo debito. Però Questa volta, Prima che raggiungano il Giovane disabile, dal mio posto blocco Controllore capotreno e sottovoce e faccio presente Che i dati La situazione particolare forse è il caso di affrontare la cosa con un po 'più di compassione.

Al Che la ragazza, Apparentemente Punta nel vivo, con aria acida mi Spiega Che sta compiendo Il suo dovere, Che ci sono delle regole da lontano Rispettare, Che la responsabilità è sua e io non c'entro niente. Il capotreno interviene E MI CHIEDE qual è il mio problema. Gli Riepilogo la situazione. Ascoltata la mia "Deposizione", il capotreno, anche lui sulla trentina, stabilisce Che se il giovane non Aveva Fatto in tempo a fare il biglietto la sua colpa era E che comunque in stazione ci sono le macchinette self-service. Sì, avete capito bene: a suo Parere La Soluzione Giusta SAREBBE Stata La macchinetta self service. "Ma non ha braccia! Come Faceva uno Usare la macchinetta self service?" chiedo al capotreno Che con la sua logica burocratica mi risponde: "C'è l'assistenza". "Certo, sempre pieno di assistenti delle Ferrovie dello Stato Accanto alle macchinette self-service" ribatto io, e aggiungo Che le regole sono valide solo Quando fa comodo Perché Durante l'andata l'Eurostar con prenotazione obbligatoria era pieno zeppo di gente in piedi senza biglietto e il Controllore non è passato Nemmeno uno Controllare il Biglietti. "E lo sa perché?" Ho Concluso. "Perché quelle persone le braccia ce l'avevano ...".

Nel frattempo tutti i passeggeri Che Seguono l'evolversi della Vicenda Restano Muti. Il capotreno di procedere oltre e RAGGIUNTO il ragazzo ripercorre tutta la procedura, pari con indifferenza, pari imperturbabilità. Con una differenza, Probabilmente frutto del Suo Ruolo di capotreno: la sua decisione Sarà esecutiva. Il ragazzo DEVE scendere dal treno, Farsi un biglietto per il successivo treno diretto a Roma e salire su quello. Ma il giovane, saputa questa cosa, con lo sguardo disorientato, sudato per la paura, Inizia a scuotere la testa e tutto il corpo nel Tentativo disperato di spiegarsi, espressa con la solita spiegazione esplicita, parola evidente: handicap.

La risposta del capotreno è pronta: "Voi (voi chi?) Pensate Che siamo razzisti, ma noi qui non discriminiamo nessuno, noi facciamo Soltanto il nostro lavoro, anzi, siamo il contrario del razzismo!". E detto questo, su consiglio della ragazza Controllore, si procede alla fase B: La Polizia Ferroviaria. Siamo arrivati alla stazione di (...). Sul treno salgono agenti dovuto. Tranquilli dovuto Signori di mezza età. Nessuna aggressività nell'espressione del viso o nell'incedere. Devono Essere abituati uno Casi di passeggeri senza biglietto Che non vogliono pagare. Si dirigono verso il giovane disabile e lo vedono come uno di Loro alza le mani al cielo e ad alta voce esclama: "Ah, questi, con QUESTI non ci puoi fare nulla altrimenti succede un casino! Questi Hanno sempre ragione, non QUESTI li puoi toccare". Dopodichè si consultano con il capotreno e la ragazza Controllore E Viene DECISO Che il ragazzo scenderà dal treno, un terzo Controllore prenderà i soldi del disabile e gli fara il biglietto per il treno successivo, però senza posto assicurato: SI DOVRA sedere nel vagone ristorante.

Il giovane disabile, totalmente in balia degli eventi, ormai non più Tenta di parlare, ma capisce Probabilmente Che gli Sarà consentito Proseguire il viaggio nel vagone ristorante E allora sollevato, con l'impeto di chi è scampato pericolo uno delle Nazioni Unite, di chi vede Svanire La Minaccia, si piega in avanti e bacia la mano del capotreno.

Epilogo della storia. Fatto scendere il disabile dal treno, Prima che la polizia abbandoni il vagone, La ragazza Controllore CHIEDE ai Poliziotti di annotarsi le mie generalità. Meravigliato, le chiedo per Quale motivo. "Perché mi hai offesa". "Ti ho forse detto parolacce? Ti ho impedito di fare il tuo lavoro?" Le domando sempre più incredulo. Risposta: "Mi hai detto Che sono maleducata". Mi alzo e prendo la patente. Mentre un poliziotto si Annota i miei dati su un foglio chiedo alla ragazza di dirmi Il suo nome per sapere con chi ho avuto il piacere di interloquire. Lei, Dopo un attimo di disorientamento, con tono soddisfatto, mi risponde Che non è tenuta una sfida i Propri Dati e mi dice Che se voglio posso annotarmi il numero del treno.

Allora chiedo un riferimento ai Poliziotti e anche loro si rifiutano e mi consigliano di segnarmi semplicemente: Polizia Ferroviaria di (...). Naturalmente avrei voluto dire Molte cose, ma la signora seduta Accanto a me mi sussurra di non dire niente, e io decido di Seguire il consiglio rimettendomi a sedere. Poliziotti e Controllori abbandonano il vagone e il treno riparte. Le parole della mia vicina di posto sono stato le uniche parole di solidarietà Che ho sentito in tutta questa brutta storia. Per il resto, sono rimasti tutti fermi, in silenzio, un Osservare.

repubblica.it
 
Ho letto attentamente il tutto, e ho letto anche varie notizie su internet....quest'articolo mi pare molto fazioso, come fazioso è stato il comunicato di trenitalia. Tral'altro è scritto pure in italiano scorretto e non viene citata la fonte o se è stata un'intervista concessa (parlo direttamente di repubblica).

Di esempi così, cmq, ne è pieno il mondo, lo stesso caso del ragazzo sul forum che è stato multato per non aver indossato la cintura per fare 100 metri (lo so che non è lo stesso, però si tratta sempre di eccessiva pignoleria)

semplicemente non mi pronuncio sull'accaduto perchè non l'ho visto dal vivo...probabilmente però io gli avrei dato i 50€ al ragazzo per il biglietto, magari coinvolgendo tutto il vagone!
 
Scusate, ma onestamente tutto è andato come doveva andare.

Ahimè ognuno deve fare il proprio lavoro. Se il disabile avesse avuto delle agevolazioni previste dai codici (del tipo: a persona con grave handicap non è prevista alcuna sanzione accessoria del pagamento del biglietto in treno, etc) penso che gli avrebbero fatto il biglietto e stop.

Questa persona (scrittrice di 'sto racconto) non aveva alcun motivo per dire alla ragazza che era stata maleducata o con poco tatto.
I poliziotti si son dapprima tirati indietro proprio perchè già sapevano che poteva diventare "un caso"... ma l'hanno fatto poi scendere dal treno... ergo ciò è quello che è previsto in questi casi.

La gente mormora, mormora, mormora... ma lo vedevano 'sto tizio che doveva farsi il biglietto in stazione?
Se proprio la pigliavano sul personale, nella carrozza non riuscivano a raccogliere 50 euro a colletta?
Chi ci dice che 'sto tizio disabile non fosse un abitudinario e il personale delle fs era ormai stufo di chiudere occhi?

Bene, uccidetemi :bonk)
 
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