Per SsangYong si sta delineando un futuro sempre più incerto. Prosegue l’occupazione del reparto verniciatura dell’impianto di Pyeongtaek da parte di circa 500 operai. Inoltre, fuori dalla fabbrica proseguono gli scontri tra manifestanti e la polizia. La Casa coreana è in amministrazione controllata dall’inizio dell’anno ed entro il 15 settembre deve essere presentato il piano di rilancio. Proprio questo piano ha scatenato la protesta dei lavoratori, in quanto SsangYong ha in programma un taglio dei costi che comprende il licenziamento di circa il 36% della manodopera.
Duemilaseicento operai hanno dato il via libera al piano di rilancio, mentre altri mille sono sul piede di guerra e salvaguardati dai sindacati sudcoreani. Secondo il parere di un insider contattato dai colleghi di Autocar, “fino a quando gli operai non abbandoneranno la fabbrica, sarà molto difficile far ripartire la produzione. Ci vorranno molte settimane per ritornare alla normalità”. Infatti, gli operai sono barricati nell’impianto da circa 10 settimane. Nella giornata di ieri, un commando di militari arrivati sulla fabbrica con un elicottero ha cercato di espellere i manifestanti dal reparto occupato. Ma questo tentativo di repressione è sfociato in un violento scontro, le cui immagini hanno poi fatto il giro dei telegiornali di tutto il mondo.
SsangYong farà affidamento fino a settembre sullo stock di vetture in giacenza, ma se fino ad allora la situazione non si sbloccherà, sarà molto difficile la ripresa. Al momento, i creditori sono bloccati proprio dalla procedura di amministrazione controllata, ma se a settembre non riprenderà la produzione e non verrà presentato il nuovo piano industriale, potrà essere avviata la procedura fallimentare. Oltre al taglio dei costi, nel nuovo piano di SsangYong rientra anche la produzione della vettura di serie derivante dalla C200, la concept presentata al Salone di Parigi del 2008 che prefigura la nuova crossover della Casa coreana. Ma se gli operai non abbandoneranno la fabbrica, tutto ciò potrebbe risultare di difficile realizzazione.
Autocar
Saranno auto brutte, di qualità scarsa ecc ecc, ma mi dispiace per i lavoratori Mamma mia che tristezza. Pensate che nella mia città, da qualche mese ha chiuso il concessionario SsangYong, e ha aperto "Progetto Bimbo" :sic)
Duemilaseicento operai hanno dato il via libera al piano di rilancio, mentre altri mille sono sul piede di guerra e salvaguardati dai sindacati sudcoreani. Secondo il parere di un insider contattato dai colleghi di Autocar, “fino a quando gli operai non abbandoneranno la fabbrica, sarà molto difficile far ripartire la produzione. Ci vorranno molte settimane per ritornare alla normalità”. Infatti, gli operai sono barricati nell’impianto da circa 10 settimane. Nella giornata di ieri, un commando di militari arrivati sulla fabbrica con un elicottero ha cercato di espellere i manifestanti dal reparto occupato. Ma questo tentativo di repressione è sfociato in un violento scontro, le cui immagini hanno poi fatto il giro dei telegiornali di tutto il mondo.
SsangYong farà affidamento fino a settembre sullo stock di vetture in giacenza, ma se fino ad allora la situazione non si sbloccherà, sarà molto difficile la ripresa. Al momento, i creditori sono bloccati proprio dalla procedura di amministrazione controllata, ma se a settembre non riprenderà la produzione e non verrà presentato il nuovo piano industriale, potrà essere avviata la procedura fallimentare. Oltre al taglio dei costi, nel nuovo piano di SsangYong rientra anche la produzione della vettura di serie derivante dalla C200, la concept presentata al Salone di Parigi del 2008 che prefigura la nuova crossover della Casa coreana. Ma se gli operai non abbandoneranno la fabbrica, tutto ciò potrebbe risultare di difficile realizzazione.
Autocar
Saranno auto brutte, di qualità scarsa ecc ecc, ma mi dispiace per i lavoratori Mamma mia che tristezza. Pensate che nella mia città, da qualche mese ha chiuso il concessionario SsangYong, e ha aperto "Progetto Bimbo" :sic)