Riscatto della laurea... conviene?

ragazzi, se andate direttamente all' inps non c'è alcun costo nè alcun obbligo di dover poi versare i soldi.
 
Bruno147":1pg5xkr9 ha detto:
InterNik":1pg5xkr9 ha detto:
Fiducia nei fondi di pensione: 0 (esattamente zero).

Con tutto rispetto, ci sono dei fondi che danno un rendimento (basso) garantito.
Il problema è "quanto basso".
Un punto percentuale non significa assolutamente nulla, neppure a montante.
Dare €€€ a tizio per avere indietro (l'equivalente) un paio di scarpe all'anno non mi sembra una gran soluzione.
Ci sono agevolazioni (il datore di lavoro versa a sua volta una quota, o qualcosa del genere), il che li rendono più appetibili, ma proprio pochissimo (a mio parere).
Fossi un lavoratore dipendente mi terrei i miei $$$ e O non li investirei affatto (la difesa dall'inflazione OGGI sostanzialmente non serve) O li metterei in strumenti a costo di gestione sostanzialmente nullo, che comunque sono sempre miei (e non di altri).
Non vedo ragionevoli motivi per far comprare a tizio dei buoni del tesoro (sui quali chiaramente si tiene praticamente tutto), al limite me li compro da solo.
Quando i rendimenti lordi sono del pocopercento che diventano al netto delle spese pochissimo-percento o perfino "frazioni-di-percento"...

Completamente diverso l'approccio se l'inflazione fosse al 10% ed i tassi medi al 20%.

In ogni caso è meglio averlo che non averlo: affidarsi solo alla previdenza sociale è ben più dannoso.
Per la seconda parte sono del tutto d'accordo: previdenza sociale=0.
Inutile girarci intorno.
Sono mooolto scettico anche per la "previdenza sociale dintorni". Più i €€€ rimangono in tasca a me, più son contento.
Non è che i fondi ti regalino alcunchè. E quanto costano? Tantissimo ;)

---
Infine per una "vera" previdenza c'è sempre la polizza vita a premio unico: interessi zero ( :lol: ), liquidabilità zero ( :lol: ), sono un buon modo per "impedirsi" di spendere soldi

-- e non sono neppure sequestrabili :p ---
 
InterNik":1jt2yhhk ha detto:
Bruno147":1jt2yhhk ha detto:
InterNik":1jt2yhhk ha detto:
Fiducia nei fondi di pensione: 0 (esattamente zero).

Con tutto rispetto, ci sono dei fondi che danno un rendimento (basso) garantito.
Il problema è "quanto basso".
Un punto percentuale non significa assolutamente nulla, neppure a montante.
Dare €€€ a tizio per avere indietro (l'equivalente) un paio di scarpe all'anno non mi sembra una gran soluzione.
Ci sono agevolazioni (il datore di lavoro versa a sua volta una quota, o qualcosa del genere), il che li rendono più appetibili, ma proprio pochissimo (a mio parere).

Infatti i fondi integrativi obbligano il datore di lavoro a versare una parte minima, che non è proprio come pisciare nell'oceano anche se non sarà mai il guadagno che ti darà da mangiare. Unito a quel poco che rimarrà della previdenza sociale ed a quel poco del rendimento del fondo, ci darà una discreta pensioncina, forse pari a quella che prende chi esce ora o poco meno.

InterNik":1jt2yhhk ha detto:
Fossi un lavoratore dipendente mi terrei i miei $$$ e O non li investirei affatto (la difesa dall'inflazione OGGI sostanzialmente non serve) O li metterei in strumenti a costo di gestione sostanzialmente nullo, che comunque sono sempre miei (e non di altri).
Non vedo ragionevoli motivi per far comprare a tizio dei buoni del tesoro (sui quali chiaramente si tiene praticamente tutto), al limite me li compro da solo.

Il ragionevole motivo per cui faccio comprare a "tizio" è che quei soldi miei non sono miei fino all'accredito della pensione. Quindi investo (e non sperpero o tengo bloccato, perché di investimento si tratta seppur a lunghissimo periodo) danaro che non ho ancora in mano e sul quale non ho opzioni (a meno di contrarre il muto prima casa, dopo 10 anni, o di ammalarmi gravemente TIE'). Mi sembra più che un ragionevole motivo! Il me li compro da solo lascia il tempo che trova, dato che personalmente una volta pagate le spese non rimane una quota sufficientemente grande da investire...
 
Bruno147":3u3uf2gy ha detto:
Il ragionevole motivo per cui faccio comprare a "tizio" è che quei soldi miei non sono miei fino all'accredito della pensione. Quindi investo (e non sperpero o tengo bloccato, perché di investimento si tratta seppur a lunghissimo periodo) danaro che non ho ancora in mano e sul quale non ho opzioni (a meno di contrarre il muto prima casa, dopo 10 anni, o di ammalarmi gravemente TIE'). Mi sembra più che un ragionevole motivo! Il me li compro da solo lascia il tempo che trova, dato che personalmente una volta pagate le spese non rimane una quota sufficientemente grande da investire...
non mi è chiarissimo, vuoi investire il TFR in fondi?
Personalmente mai e poi mai lo farei.
10000 volte più sicura l'azienda in cui si lavora, piuttosto che uno dei vari carrozzoni-voragini.
Questo almeno è ciò che farei io ;)
 
InterNik":2sgt28pq ha detto:
Bruno147":2sgt28pq ha detto:
Il ragionevole motivo per cui faccio comprare a "tizio" è che quei soldi miei non sono miei fino all'accredito della pensione. Quindi investo (e non sperpero o tengo bloccato, perché di investimento si tratta seppur a lunghissimo periodo) danaro che non ho ancora in mano e sul quale non ho opzioni (a meno di contrarre il muto prima casa, dopo 10 anni, o di ammalarmi gravemente TIE'). Mi sembra più che un ragionevole motivo! Il me li compro da solo lascia il tempo che trova, dato che personalmente una volta pagate le spese non rimane una quota sufficientemente grande da investire...
non mi è chiarissimo, vuoi investire il TFR in fondi?
Personalmente mai e poi mai lo farei.
10000 volte più sicura l'azienda in cui si lavora, piuttosto che uno dei vari carrozzoni-voragini.
Questo almeno è ciò che farei io ;)

Non il TFR, bensì la quota di contributo che verso (raddoppiata dal mio datore di lavoro) al fondo pensionistico integrativo (circa 20€ al mese). Che poi loro gestiscano anche il mio TFR è un altro conto poiché quello non viene toccato. :spin)
 
Bruno147":3rdnytvt ha detto:
InterNik":3rdnytvt ha detto:
Bruno147":3rdnytvt ha detto:
Il ragionevole motivo per cui faccio comprare a "tizio" è che quei soldi miei non sono miei fino all'accredito della pensione. Quindi investo (e non sperpero o tengo bloccato, perché di investimento si tratta seppur a lunghissimo periodo) danaro che non ho ancora in mano e sul quale non ho opzioni (a meno di contrarre il muto prima casa, dopo 10 anni, o di ammalarmi gravemente TIE'). Mi sembra più che un ragionevole motivo! Il me li compro da solo lascia il tempo che trova, dato che personalmente una volta pagate le spese non rimane una quota sufficientemente grande da investire...
non mi è chiarissimo, vuoi investire il TFR in fondi?
Personalmente mai e poi mai lo farei.
10000 volte più sicura l'azienda in cui si lavora, piuttosto che uno dei vari carrozzoni-voragini.
Questo almeno è ciò che farei io ;)

Non il TFR, bensì la quota di contributo che verso (raddoppiata dal mio datore di lavoro) al fondo pensionistico integrativo (circa 20€ al mese). Che poi loro gestiscano anche il mio TFR è un altro conto poiché quello non viene toccato. :spin)
non ci capisco più nulla... che c'entra col riscatto della laurea? :scratch)
Quelli son soldi "freschi" che uno deve versare all'INPS; ribadisco il mio sconsiglio.
Riguardo a versamenti volontari a fondi comuni il punto è "hanno un limite superiore"?
E c'è un limite per il datore di lavoro?
---
Perchè se gli importi sono di quell'ordine di grandezza non mi sembrano particolarmente appetibili.
10 volte maggiori inizierebbero ad esserlo :OK)
 
Con il riscatto c'entra che se vuole mettere da parte dei soldi conviene che si programmi di ridarne una parte (o tutti se riesce a sostenerne lo sforzo) ma di considerare che può recuperare dalla pensione aderendo ad un integrativo aiutato dal suo datore di lavoro. E' importante per capire come agire. Io non riscatterei nulla ed integrerei al massimo (sforzo economico minore ma prolungato), ma gli consiglio comunque di farsi una previsione tenendo conto anche di questa possibilità (pensione integrativa).
 
Et voilà...
http://www.youtube.com/watch?v=brvlA2gAcvo

I giornali titolano stupiti che il 2008 è stato l'anno nero dei fondi pensione che hanno perso quasi un quarto del loro valore. Ho avuto come un déjà-vu e ho chiesto a Beppe Scienza di spiegare al Blog cosa è accaduto.

"Caro Beppe,
prima o poi i nodi vengono al pettine. Infatti è ormai ufficiale che nel 2008 i fondi pensione azionari hanno bruciato il 24,5% dei soldi affidatigli, una perdita che si cumula a quelle del 2007. Ma anche in generale la previdenza integrativa ha fatto peggio del Trattamento di Fine Rapporto (TFR).
Tu puoi quindi vantarti di avere consigliato bene gli italiani al momento della scelta cruciale. Infatti giusto due anni fa, presentando il mio libro “La pensione tradita”, gli dicesti chiaro e tondo che era meglio tenere il TFR in azienda.
Chi ha fatto così, è felice come un papa. Non ha perso neppure un euro e la sua liquidazione aumenta di giorno in giorno. Il TFR è infatti un capolavoro di sicurezza.
Contro di esso muoveva una alleanza incestuosa: politici di governo e di opposizione, sindacati e confindustriali, alleati a banchieri, assicuratori e gestori. Gli davano man forte economisti tutti più o meno con conflitti d’interesse: Marcello Messori, Riccardo Cesari, Elsa Fornero ecc.
I giornalisti economici obbedivano premurosi agli ordini ricevuti, ripetendo come pappagalli che bisognava aderire in fretta alla previdenza integrativa. Ricordo due soli che onestamente difesero il TFR e quindi i lavoratori: Giuseppe Altamore su Famiglia Cristiana e Oscar Giannino su Libero Mercato.
Ma c’è di peggio: un obiettivo storico del movimento sindacale fu sempre il principio “stesso lavoro, stesso salario”. Ebbene, i sindacati confederali hanno concordato una paga inferiore per chi si tiene il TFR. Non gli fa gioco e quindi va punito, perdendo il cosiddetto contributo del datore di lavoro. Che comunque è una polpetta avvelenata.
Ma la battaglia non è vinta, perché ci sono trappole a ogni piè sospinto. Per saperne di più c’è il mio sito al Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino.
Le banche, la stessa Posta e i promotori finanziari continuano a rifilare polizze vita, fondi pensione aperti e piani individuali pensionistici (pip). Tutti modi per perdere soldi, anche per chi ha salvato il TFR.
Infatti per la sicurezza economica nella propria vecchia, la regola è semplice. Risparmiare sì, ma evitare qualunque prodotto previdenziale. E ovviamente nessun ripensamento per il TFR. Il consiglio che desti due anni fa vale adesso come allora.
Alla prossima… e speriamola positiva" Beppe Scienza
 
Era un po' che non intervenivo sul forum... ;)

Ringrazio tutti per i pareri espressi, anche se siamo andati un pochino off topic iniziando a parlare dei fondi pensioni... :asd)
Cmq da seguace di Beppe Scienza già da diversi anni, quando su Report parlava di Buoni Fruttiferi Postali, non mi è mai passato per la mente di optare per questa ipotesi sul TFR nemmeno se avessi potuto (essendo un impiegato statale non ho avuto la facoltà di scegliere e non mi ero posto nemmeno il problema) :p

Tornando in topic non so, è stato un periodo un po' problematico e non ho avuto tempo di andare all'INPS... ma a questo punto lo farò, se non altro per reperire ulteriori informazioni! :OK)
 
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