Riflessione sulla "Crisi"

mi sembra davvero riduttivo parlare di crisi e "valutarla" vedendo quanta gente va a far la spesa.

Premesso che anche io credo che alcuni non sappiano spendere bene, ricorrendo a rate (con interessi) pur di mantenere un' apparenza al di sopra della propria realtà...
Tuttavia la crisi di cui parliamo ha causato (correggetemi se sbaglio):
-perdita di finanze per chi aveva investimenti in borsa
-restrizione di alcuni consumi, con conseguenti perdite di posti lavoro.

La seconda, si inserisce in un contesto già in atto almeno dal 2002, con anche l' avvento dell' euro, con costi delle case e degli affitti raddoppiati in pochi anni e stipendi invariati.
Chi non conosce un' azienda dove in questi anni non hanno fatto cassa integrazione, mobilità, licenziamenti, accorpamenti di sedi ?
 
ho letto con interesse tutti gli interventi

molti sono interessanti anche perchè non conformi a quanto si legge di regola sui giornali o si vede nei vari tg, approfondimenti ecc.

personalmente ho notato nei centri commerciali che :

- (a parità di presenza) nei primi sabati del mese alle casse c'è meno gente rispetto alla fine (quando presumibilmente arriva lo stipendio)

- le persone agli sportelli delle varie finanziarie sono pressochè sempre impegnati

ai mercati rionali mi è capitato anche di sentire acquisti non a peso ma a prezzo (non mi dia due etti di...ma ics euro di...)

mi hanno riferito che al mare (liguria) in giungo e luglio le presenze sono state assai inferiori alla media; agosto sotanzialmente invariato (forse qualche defezione durante la settimana, sicuramente non nei fine settimana)

secondo le sirene mi aspettavo di ben peggio, sin anche un poco di "sana deflazione"

personalmente guardandomi attorno "sembra" che la maggior parte delle persone la crisi non la sentano....sembra appunto, secondo il concetti dell'apparire
 
giangirm":1a1cnhx7 ha detto:
Chi non conosce un' azienda dove in questi anni non hanno fatto cassa integrazione, mobilità, licenziamenti, accorpamenti di sedi ?


A dir il vero, sono numerose le eccellenze o le start-up di successo che non solo non hanno minimanente preso in considerazione la cig, ma addirittura crescono tutt'ora.
Settori high-tech, oppure nicchie con clienti fidelizzati.
Il discorso e' molto complesso e assai articolato. :nod)


secci":1a1cnhx7 ha detto:
personalmente guardandomi attorno "sembra" che la maggior parte delle persone la crisi non la sentano....sembra appunto


Vedi Sergio, in fin dei conti in Italia siamo in 60 e passa milioni di persone.
Difficile generalizzare.

Se sei un libero professionista di successo, la crisi magari anche l'avverti ma le tue "rinunce" rappresentano comunque un lusso per una persona normale.

Se lavori in un'azienda che avverte una riduzione degli ordini/fatturato del 20%, probabilmente percepisci la tensione ma in linea di massima il tuo stipendio lo prendi sempre e quindi la tua vita prosegue inalterata.

Se lavori in un'azienda che ha e' un anno che non riceve ordini, ma produce beni di mastodontiche dimensioni/valore con tempi di realizzazione contabilizzate in mesi o addirittura in anni, la crisi la vedono all'ufficio commerciale ed il management. Puo' tranquillamente succedere che prima di ultimare le ultime commesse un'eventuale ripresa si concretizzi in maniera corposa e di conseguenza l'azienda stessa ne esce indenne. I dipendenti al max rischiano qualche giorno di cassa a settimane alterne.

Se lavori nel pubblico, la crisi in linea di massima non ti tocca, o per lo meno non tocca le tue tasche.

Ed ancora....se ti sei abituato a percepire uno stipendio consistente e l'azienda dove collabori ha problemi finanziari, se hai usato la testa tu per mesi puoi continuare a vivere bene semplicemente riducendo le pretese ed eventualmente intaccando in maniera lieve i risparmi.

Non parliamo poi di tutte quelle persone che vivono di rendita (immobili,terreni,eredità,"pensioni d'oro" o semplici mantenuti a vita)......


Da 3 anni a questa parte ho diversificato l'attività lavorando anche con i privati.
Mi sono dovuto ricredere su quanta gente non ha il reale bisogno di lavorare le canoniche 40 ore settimanali per vivere.

D'altro canto, come ho gia' asserito, i risparmi della generazione precedente rappresentano il primo e vero ammortizzatore sociale.
Di esempi al riguardo ne posso riportare a bizzeffe.


Chi ha un'idea chiara e realistica di cosa comporti l'onda lunga della crisi sono i precari in genere, i neo-assunti, i dipendenti delle piccole aziende manifatturiere, i subfornitori in genere.
Molto spesso si tratta di micro imprese, in caso di chiusura l'esiguo numero di dipendenti non fa notizia.
Ti garantisco che se approfondisci l'argomento, scoprirari che sono migliaia.


N.B. : Quando posso cerco info macroeconomiche nei vari forum di finanza & c. .

Ho letto un pensiero sintetico ma, per come la vedo, esaustivo:


"All'inizio degli anni '90 le economie erano relativamente più chiuse.

Con le successive aperture, l'Italia - per sua configurazione produttiva - si è trovata molto più esposta dei partner europei alla concorrenza internazionale.

Da qui il peggioramento delle posizione delle fasce meno skillate, con conseguente involuzione (o addirittura degenerazione) della vita politica.

E' un problema a cui non c'è soluzione (o meglio, la soluzione si sarebbe dovuta trovare all'inizio degli anni '90 avendo ben chiaro a cosa si andava incontro, invece si è creduto agli economisti della Bocconi che ancora oggi pensano che l'Italia fra un po sfornerà due milioni di Ferrari all'anno e rifornirà di completi Armani l'intera Africa.) "



Un dato :

La stragrande maggioranza delle persone ha un'idea dell'entità del nostro debito pubblico (chi piu' chi meno).
Ma e' decisamente interessante considerare il debito aggregato, ovvero la somma dei debiti personali, aziendali ed infine statali.

Posto una tabella decisamente eloquente:


2s8g21c.jpg



Per come la vedo io, gli italiani sono stati dei buoni risparmiatori mentre gli eventi governativi hanno scialaquato risorse creando una voragine.
Di certo la crescita economica dell'Italia in passato e' stata spinta dalle varie svalutazioni monetarie, d'altro canto nell'ultimo decennio parecchie economie estere si sono basate sul credito al consumo/debito privato.....
 
Mav76":25sc6uia ha detto:
giangirm":25sc6uia ha detto:
Chi non conosce un' azienda dove in questi anni non hanno fatto cassa integrazione, mobilità, licenziamenti, accorpamenti di sedi ?


A dir il vero, sono numerose le eccellenze o le start-up di successo che non solo non hanno minimanente preso in considerazione la cig, ma addirittura crescono tutt'ora.
Settori high-tech, oppure nicchie con clienti fidelizzati.
giusto per chiarire, non intendevo dire che tutte le aziende sono in quelle condizioni, ma che credo tutti conosciamo realtà in quelle condizioni..
sicuramente la tuo era una precisazione, ma meglio puntualizzare cosa dicevo :OK)
 
giangirm":fbxqj9sv ha detto:
Mav76":fbxqj9sv ha detto:
giangirm":fbxqj9sv ha detto:
Chi non conosce un' azienda dove in questi anni non hanno fatto cassa integrazione, mobilità, licenziamenti, accorpamenti di sedi ?


A dir il vero, sono numerose le eccellenze o le start-up di successo che non solo non hanno minimanente preso in considerazione la cig, ma addirittura crescono tutt'ora.
Settori high-tech, oppure nicchie con clienti fidelizzati.
giusto per chiarire, non intendevo dire che tutte le aziende sono in quelle condizioni, ma che credo tutti conosciamo realtà in quelle condizioni..
sicuramente la tuo era una precisazione, ma meglio puntualizzare cosa dicevo :OK)


:OK)

Nel grigiore che scorgo dalle notizie locali (distretto,provincia,regione) cerco comunque di porre la mia attenzione sulle realtà che godono di buona salute.
Un modo come un altro per conservare un minimo di positività...... :asd)
 
Mav76":mgm57kji ha detto:
Difficile generalizzare

concordo

aggiungo che, per quanto posso percepire e nonostante una certa forbice tra c.d. ricchi e c.d. poveri dicono si stia allargando, trovo sia sempre più difficle notare una certa differenza tra le c.d. classi (salvo casi ecclatanti)

(senza contare che in quasi tutti i luoghi, che sia una spiaggia o meno, ho raramente sentito dire "sono operaio" o altro (come se esserlo fosse un'onta) ... tutti dirigenti, paroloni inglesi, ecc. ecc.) ... personalmente mi leverei il cappello davanti ad una persona che mi dicesse, sono l'ultimo (degli autonomi o dei dipendenti) e mi faccio un mazzo tanto 10 ore al giorno tutto l'anno e ad agosto se Dio vuole passo la mare

si potrebbe poi considerare la questione crisi sotto il punto di vista costi/consumi
cioè come mai i costi dei prodotti finiti sono alti già all'uscita della produzione?
quali sono questi costi?
quali di questi costi potrebbero essere abbassati?
come incidono questi costi su una piccola azienda e su una multinazionale?
il prodotto a minor costo quale bacino di utenza di consumi attirerebbe?
avrebbe fatto bene un poco di deflazione?
ecc
ecc
 
secci":bky7jmks ha detto:
(senza contare che in quasi tutti i luoghi, che sia una spiaggia o meno, ho raramente sentito dire "sono operaio" o altro (come se esserlo fosse un'onta) ... tutti dirigenti, paroloni inglesi, ecc. ecc.) ... personalmente mi leverei il cappello davanti ad una persona che mi dicesse, sono l'ultimo (degli autonomi o dei dipendenti) e mi faccio un mazzo tanto 10 ore al giorno tutto l'anno e ad agosto se Dio vuole passo la mare
Straquotata galattica. :OK)
Ultimamente 'va di moda' vergognarsi del proprio lavoro se non è quello del super dirigente e amministratore delegato di quattordici aziende, quando invece sarebbe da capire che ogni lavoro onesto è assolutamente rispettabile come tutti gli altri. Di cosa si dovrebbe vergognare uno spazzino che manda avanti la baracca facendosi un c**o come una capanna tutto il giorno onestamente?
 
secci":3qmau2vu ha detto:
ho raramente sentito dire "sono operaio" o altro (come se esserlo fosse un'onta) ... tutti dirigenti, paroloni inglesi, ecc. ecc.) ...

Ho una mia teoria al riguardo, preferisco esportela in privato (abbi pazienza, ora non ne ho il tempo).


cioè come mai i costi dei prodotti finiti sono alti già all'uscita della produzione?


Risulterò monotono, ma se non specifichi per lo meno il settore e' impossibile darti una risposta univoca.

quali di questi costi potrebbero essere abbassati?

Nel manifatturiero, non si puo' incidere di più sui già rosicati stipendi degli operai.
Considera che mediamente una persona che percepisce 1000 Euro netti costa all'azienda dai 2.300 ai 2.500 Euro (mensili).
Senza considerare ferie,permessi,azzi e mazzi.

L'energia in Italia costa cara, ma e' sopratutto scandaloso il divario tra il prezzo pagato da un industriale rispetto ad un artigiano. A sfavore di quest'ultimo, chiaramente.

La varie normative comportano misurazioni e valutazioni affidate a liberi professionisti, "botte" da 500/1000 Euro al colpo.
Comunque sia, di norma il produttore ha un margine minimo, rischia molto (macchinari,infortuni,normative,approvvigionamenti,etc etc).
Sono gli anelli intermedi tra grossisti e distributori a far lievitare i prezzi.

come incidono questi costi su una piccola azienda e su una multinazionale?

Molto sulle prime, poco sulle seconde che raramente hanno siti produttivi propi.
La logica di una multinazionale e' far leva sulla capacità di ordini con numeri consistenti.

il prodotto a minor costo quale bacino di utenza di consumi attirerebbe?

Maggiore, e' evidente.


avrebbe fatto bene un poco di deflazione?

Discorso complesso.
Per diminuire i prezzi, gli ultimi anelli della catena distributiva dovrebbero accettare di ridurre il propio ricarico, in alternativa lo Stato dovrebbe diminuire in maniera incisiva l'IVA e qualche altro balzello.
Difficile la prima, pura utopia la seconda. :asd)
Andrebbe a ripercuotersi sui produttori, in favore di importazioni da paesi a minor costo di manodopera sacrificando produzioni autoctone.


Tutto questo,ovviamente, IMHO.

Scusatemi per questa mia "smania" di protagonismo in questo thread, e' un discorso che mi tocca sul vivo.
 
denny1977":3co2ls6c ha detto:
secci":3co2ls6c ha detto:
(senza contare che in quasi tutti i luoghi, che sia una spiaggia o meno, ho raramente sentito dire "sono operaio" o altro (come se esserlo fosse un'onta) ... tutti dirigenti, paroloni inglesi, ecc. ecc.) ... personalmente mi leverei il cappello davanti ad una persona che mi dicesse, sono l'ultimo (degli autonomi o dei dipendenti) e mi faccio un mazzo tanto 10 ore al giorno tutto l'anno e ad agosto se Dio vuole passo la mare
Straquotata galattica. :OK)
Ultimamente 'va di moda' vergognarsi del proprio lavoro se non è quello del super dirigente e amministratore delegato di quattordici aziende, quando invece sarebbe da capire che ogni lavoro onesto è assolutamente rispettabile come tutti gli altri. Di cosa si dovrebbe vergognare uno spazzino che manda avanti la baracca facendosi un c**o come una capanna tutto il giorno onestamente?
quoto anche io
 
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