Pallone d'oro a Shevchenko
il Milan prepara già la festa
È la settima volta per il club rossonero. Oggi la proclamazione
MILANO - Ora che anche il Milan ha ricevuto la notizia, in forma riservata, da "France Football", è praticamente certo: Andriy Shevchenko è il vincitore del Pallone d'oro 2004. Ieri Adriano Galliani lo ha annunciato ai suoi collaboratori e ha subito tenuto una riunione organizzativa per preparare l'evento, che è imminente: Shevchenko sarà premiato la sera di lunedì 13 dicembre negli studi di "Canal Plus", poche ore dopo la proclamazione ufficiale della sua vittoria. Secondo altre indiscrezioni, il giocatore avrebbe già realizzato il servizio fotografico per "France Football" e la relativa intervista che spetta al vincitore del Pallone d'oro.
La festa vera e propria per il centravanti del Milan si articolerà in due fasi. La prima il 14 dicembre, quando durante la consueta cena prenatalizia del club (oltre 500 invitati anche quest'anno) Shevchenko solleverà il Pallone d'oro in un locale milanese, alla presenza di Silvio Berlusconi. La seconda parte dei festeggiamenti ci sarà però solo il 6 gennaio, poco prima di Milan-Lecce, quando Sheva potrà esibire il trofeo davanti ai suoi tifosi. Dopo il 13 dicembre, infatti, il calendario della serie A propone solo Juve-Milan il 18, prima della pausa natalizia. Ma sarà comunque emblematico vedere a confronto, nella sfida del Delle Alpi, gli ultimi due vincitori del Pallone d'oro, Shevchenko e Nedved (è caduto un tabù: mai il trofeo era andato per due volte consecutive a calciatori dell'Est). Come a dire che il calcio italiano, pur vivendo uno dei periodi tecnicamente più bui della sua storia (da 22 anni la Nazionale azzurra non vince nulla e nelle ultime competizioni ha rimediato pessime figure), se non altro si consola con i campioni stranieri cui il nostro campionato ha consentito di crescere.
Felicissimo per il premio, Sheva vuole tornare al gol domani sera contro il Parma, squadra a cui finora ha segnato un solo gol: oggi sarà sottoposto a un'ecografia di controllo ma in campo dovrebbe esserci, mentre è in forte dubbio Crespo.
Con Andriy Shevchenko, non frequentissimo esempio di fuoriclasse irresistibile in campo e al tempo stesso persona amabile, educata e cortese quando ha a che fare con le miserie del mondo (la vita di tutti i giorni, i giornalisti, i tifosi), fa festa anche il Milan: è la settima volta che il club di via Turati vede un suo giocatore premiato col Pallone d'oro, dopo Rivera (1969), Gullit (1987), Van Basten (1988, 1989, 1992) e Weah (1995). Meglio del Milan c'è solo la Juventus, con otto vittorie, dietro i rossoneri ci sono Barcellona, Bayern e Real Madrid con cinque affermazioni. E' invece la prima volta, almeno ufficialmente, che il Pallone d'oro va a un ucraino: l'aveva vinto anche Oleg Blokhin nel 1975, ma all'epoca l'Ucraina faceva parte dell'Urss. E chissà che la vittoria non consenta a Sheva di riconciliarsi col suo popolo dopo che alcune sue dichiarazioni, lo scorso mese, erano state strumentalizzate a fini elettorali per spingere il candidato filorusso Yanukovich.
Shevchenko è cresciuto nel "laboratorio" del colonnello Lobanovski alla Dinamo Kiev, e dopo cinque stagioni nel suo club è approdato al Milan: capocannoniere al primo colpo con 24 gol, non ha mai smesso di segnare, tranne due anni fa quando un infortunio lo condizionò a lungo. Ma le sue cifre personali, trofei vinti col Milan a parte, fanno impressione: 232 presenze col Milan e 134 gol, di cui 100 realizzati in serie A in 162 presenze di campionato. Nessuno, da decenni, segnava così tanto in Italia: il Pallone d'oro è strameritato, perché il milanista ha realizzato molti gol ma anche importanti per la sua squadra negli ultimi due anni, segnati soprattutto dalle affermazioni in Champions League e campionato. Solo Platini, sere fa, diceva che il Pallone d'oro lo meritava di più Deco: ma anche i grandissimi, a volte, possono dire una sciocchezza.
il Milan prepara già la festa
È la settima volta per il club rossonero. Oggi la proclamazione
MILANO - Ora che anche il Milan ha ricevuto la notizia, in forma riservata, da "France Football", è praticamente certo: Andriy Shevchenko è il vincitore del Pallone d'oro 2004. Ieri Adriano Galliani lo ha annunciato ai suoi collaboratori e ha subito tenuto una riunione organizzativa per preparare l'evento, che è imminente: Shevchenko sarà premiato la sera di lunedì 13 dicembre negli studi di "Canal Plus", poche ore dopo la proclamazione ufficiale della sua vittoria. Secondo altre indiscrezioni, il giocatore avrebbe già realizzato il servizio fotografico per "France Football" e la relativa intervista che spetta al vincitore del Pallone d'oro.
La festa vera e propria per il centravanti del Milan si articolerà in due fasi. La prima il 14 dicembre, quando durante la consueta cena prenatalizia del club (oltre 500 invitati anche quest'anno) Shevchenko solleverà il Pallone d'oro in un locale milanese, alla presenza di Silvio Berlusconi. La seconda parte dei festeggiamenti ci sarà però solo il 6 gennaio, poco prima di Milan-Lecce, quando Sheva potrà esibire il trofeo davanti ai suoi tifosi. Dopo il 13 dicembre, infatti, il calendario della serie A propone solo Juve-Milan il 18, prima della pausa natalizia. Ma sarà comunque emblematico vedere a confronto, nella sfida del Delle Alpi, gli ultimi due vincitori del Pallone d'oro, Shevchenko e Nedved (è caduto un tabù: mai il trofeo era andato per due volte consecutive a calciatori dell'Est). Come a dire che il calcio italiano, pur vivendo uno dei periodi tecnicamente più bui della sua storia (da 22 anni la Nazionale azzurra non vince nulla e nelle ultime competizioni ha rimediato pessime figure), se non altro si consola con i campioni stranieri cui il nostro campionato ha consentito di crescere.
Felicissimo per il premio, Sheva vuole tornare al gol domani sera contro il Parma, squadra a cui finora ha segnato un solo gol: oggi sarà sottoposto a un'ecografia di controllo ma in campo dovrebbe esserci, mentre è in forte dubbio Crespo.
Con Andriy Shevchenko, non frequentissimo esempio di fuoriclasse irresistibile in campo e al tempo stesso persona amabile, educata e cortese quando ha a che fare con le miserie del mondo (la vita di tutti i giorni, i giornalisti, i tifosi), fa festa anche il Milan: è la settima volta che il club di via Turati vede un suo giocatore premiato col Pallone d'oro, dopo Rivera (1969), Gullit (1987), Van Basten (1988, 1989, 1992) e Weah (1995). Meglio del Milan c'è solo la Juventus, con otto vittorie, dietro i rossoneri ci sono Barcellona, Bayern e Real Madrid con cinque affermazioni. E' invece la prima volta, almeno ufficialmente, che il Pallone d'oro va a un ucraino: l'aveva vinto anche Oleg Blokhin nel 1975, ma all'epoca l'Ucraina faceva parte dell'Urss. E chissà che la vittoria non consenta a Sheva di riconciliarsi col suo popolo dopo che alcune sue dichiarazioni, lo scorso mese, erano state strumentalizzate a fini elettorali per spingere il candidato filorusso Yanukovich.
Shevchenko è cresciuto nel "laboratorio" del colonnello Lobanovski alla Dinamo Kiev, e dopo cinque stagioni nel suo club è approdato al Milan: capocannoniere al primo colpo con 24 gol, non ha mai smesso di segnare, tranne due anni fa quando un infortunio lo condizionò a lungo. Ma le sue cifre personali, trofei vinti col Milan a parte, fanno impressione: 232 presenze col Milan e 134 gol, di cui 100 realizzati in serie A in 162 presenze di campionato. Nessuno, da decenni, segnava così tanto in Italia: il Pallone d'oro è strameritato, perché il milanista ha realizzato molti gol ma anche importanti per la sua squadra negli ultimi due anni, segnati soprattutto dalle affermazioni in Champions League e campionato. Solo Platini, sere fa, diceva che il Pallone d'oro lo meritava di più Deco: ma anche i grandissimi, a volte, possono dire una sciocchezza.