Buona sera.
Finita la fase ricognitiva si passa alla realizzazione vera e propria. Quanto mostrerò di seguito ha lo scopo di voler solamente mostrare una via di come sia possibile realizzare quanto ho esposto all'inizio proprio della discussione, ovvero portare a raso i sensori parcheggio similmente alla maggioranza delle vetture oggi in circolazione.
Lo scopo è quello di realizzare l'impresa, utilizzando materiali di semplice reperimento, con minima spesa, massima resa e soprattutto impiego dove possibile di struttura casalinga.
Una precisazione è d'obbligo come sempre; non sono responsabile di danni a cose e/o persone laddove qualcuno imiti quanto di seguito vado a mostrare.
Se non si è capaci, o non ci si sente all'altezza di fare determinate cose non provateci, sebbene nulla vi sia di pericoloso in quello che andrò a descrivere.
Osservare il mondo che ci circonda è una cosa importante; osservare per cogliere la possibilità di trasformare le cose e assoggettarle al proprio volere.
Io sono un chimico e come tale trasformo la materia; per noi che di questa scienza abbiamo fatto il nostro "pane quotidiano" vale la legge secondo cui "nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma".
Trasformare le cose in altre. Questo è ciò che verrà proposto.
Partiamo dall'inizio.
L'idea è quella di realizzare una boccola montante in grado di sostituire quella originale che sporge dal paraurti imbruttendo il tutto. Ho ammesso uno spessore della plastica del paraurti pari a 4 mm. La sede del paraurti, va scavata ottenendo una "tazza" nella quale far alloggiare il risalto della boccola che si deve costruire.
Il disegno mostra la boccola sporgente di 1 mm. La cosa è voluta dato che la stessa va rasata insieme al paraurti fino a pareggiarne la superficie. In questo modo resta solo il foro di alloggiamento del sensore. Ovvio che va tutto stuccato e poi verniciato.
Per il trattenimento ho pensato a un controtappo da porre al lato opposto da fissare con collante e grani ad incasso. Lo stesso sensore va fissato all'insieme mediante un grano M5. Il tutto diviene monolitico e allo stesso tempo è facile sostituire un sensore laddove si rompa. Basta svitare un grano e viene via, cosa invece piuttosto complicata con il montaggio di serie, che prevede una molla di contrasto e un innesto a baionetta.
Il disegno rende meglio l'idea.
Andando nel dettaglio, il sensore è questo qua.
Il diametro del sensore è di 23 mm
Lungo il corpo cilindrico, è presente un risalto che fa da innesto per lo scasso a baionetta sul montante.
Fin qui tutto normale. Ora però occorre costruire la boccola e il controtappo. Lasciamo perdere le cose esotiche tipo stampanti 3D. Queste sono cose che non mi riguardano.
Io ho utilizzato una soluzione diversa.
L'idea è quella di realizzare dei semi-lavorati in resina facilmente lavorabile da cui poi ottenere per lavorazione meccanica i pezzi veri e propri.
La resina da utilizzare è prodotta dalla Prochima ed ha nome commerciale Sintofoam.
E' una resina bicomponente i cui ingredienti vanno miscelati al 50%; sbagliare le proporzioni equivale a non avere polimerizzazione (indurimento). La resina non ritira durante l'indurimento ed ha la caratteristica di copiare fedelmente lo stampo. Si usa per colata infatti.
Questo impone di doverlo realizzare lo stampo. Come?
Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione...
Il mondo che ci circonda è ricco di oggetti che si possono reimpiegare ai diversi scopi. Non ci credete?
Guardare la foto seguente e vi ricrederete.
Cos'è quell'affare metallico? Non si riconosce? Eppure tutti ce l'abbiamo, anzi ne abbiamo 4 per ogni macchina e molti ne hanno buttate via a cataste. Si tratta della boccola dei bracci superiori!!!
Le dimensioni sono vicine a quelle del sensore. Circa 1 mm in meno e la cosa va a vantaggio del tutto.
Per fare lo stampo serve un contenitore, un tubo...dove trovarlo? Qualsiasi tubo di adeguato diametro interno può adattarsi. Per semplicità e reperibilità al momento, ho utilizzato una vecchia bomboletta di olio per armi...tagliandola a misura si ottiene un cilindro di contenimento.
Occorre tagliare spezzoni di circa 32 mm di lunghezza. Per farlo conviene nastrare il tubo e poi tagliarlo.
Dopo il taglio, si hanno tutti i pezzi predisposti. Lo stampo va adesso assemblato.
Per assemblare lo stampo nulla di complicato, basta incollare tra loro, la boccola e lo spezzone di tubo. Il fondo va nastrato per evitare perdite di resina.
Attenzione alle mani con il cianoacrilato...si incollano facilmente. Non fare come Cicchilotto (un mio studente) che per giocare con la colla si è azzeccato le dita e il muso... :wall) :wall) :wall) :wall) :wall)
Gli stampi sono pronti. Ora bisogna preparare la resina.
La resina viene venduta in due barattoli metallici d cui uno è il componente "A" e l'altro il "B". MAi fare confusione tra le due confezioni, pena catastrofici avvenimenti...
Occorre dotarsi di contenitori dove versare la resina e miscelare il tutto. Comuni bicchieri monouso vanno più che bene. Alla fine si butta tutto. Occorrono anche delle siringhe per prelevare/dosare il quantitativo oltre che iniettare nello stampo. Ho usato quelle da 5 cc prese al supermercato. Anche se non sono sterili non fa nulla. Non ci dobbiamo pungere il mazzo...
I due bicchieri mostrano i contenuti. I due componenti non hanno lo stesso colore e quindi a vista si riconoscono.
Dai bicchieri e non ripeto NON dalle confezioni si prelevano i quantitativi. Come in un laboratorio chimico, mai introdurre nulla nelle confezioni di origine onde evitare di poter inquinare tutto il reagente (prodotto).
Prelevati uguali quantitativi, si procede a miscelarli insieme. Attenzione, non si ha tutta la giornata per fare l'operazione. La reazione è piuttosto veloce ed inizia subito. 2 - 3 minuti massimo, poi il tutto si addensa e non è più utilizzabile.
Dato che il materiale costa, conviene farsi un calcolo di quanto prelevarne.
Nel caso specifico, parliamo di cilindri, quindi il volume è dato dall'area di base x altezza.
Il cilindro esterno ha dimensioni : 39 mm diametro (interno) e altezza 32 mm per cui il suo volume è 38207,52 mm3
Il cilindro interno ha diametro (esterno) 22 mm e altezza 32 mm per cui il volume è = 12158,08 mm3
Il pezzo che interessa è la differenza tra i due volumi ovvero 26049,44 mm3 che arrotondando per eccesso fanno 26,0 cm3
Quindi occorre prelevare 13 cc di componente A e 13 cc di componente B. Il tutto va moltiplicato per 4 dovendo fare 4 pezzi. quindi servono 52 cc di componente A e 52 cc di componente B.
Poichè la geometria (solida) non è un reato, i calcoli portano a questi volumi. Nulla di difficile a farsi. Così si evita di sprecare materiale in eccesso o peggio trovarsi a corto e non finire una colata.
Preparata la miscela si provvede a colarla negli stampi.
Il colore brunastro della miscela, tende col passare dei minuti a schiarirsi fino al giallo pallido. Questo indica la polimerizzazione (irreversibile). La reazione è esotermica (sprigiona calore) ed è normale avvertire i pezzi piuttosto caldi. La velocità di indurimento è influenzata dalla temperatura esterna. In estate è rapida, anche troppo. Se non si è lesti, ci si trova con il tutto indurito prima ancora di colarlo.
A fine reazione i pezzi appaiono di colore giallo pallido. Bisogna attendere un certo tempo prima di poterli sformare. Di solito quando il tutto si è raffreddato a temperatura ambiente si può procedere.
La resina non attacca sulla plastica e sul metallo ragion per cui la sformata è di semplice esecuzione, bastano un cacciavite grosso e un martello.
Con il martello la prima botta estrae il pezzo dal cilindro. Con il manico del cacciavite, si elimina il torzo di metallo.
I pezzi che costituiscono i semi-lavorati da cui partire si presentano così:
Chiaramente il sensore non entra, ma è meglio così. Il foro deve essere portato a 23,05 m. Meglio calcolare lo spessore per la vernice, mica lo si vuole verniciare vicino alla macchina...
Ora, con lo stesso sistema si realizzano i contro-tappi. Ho trovato dei tappi ruota FIAT da adattare allo scopo.
Nastrando le feritoie e colando la resina all'interno si rendono i tappi un corpo unico
Chiaramente si parla di pezzi semi-lavorati. Per arrivare ai pezzi finiti serve un normalissimo tornio. Senza di quello i pezzi non si possono ottenere. In teoria facendo uno stampo più "preciso" il pezzo potrebbe anche venire a dimensione quasi reale, ma secondo me conviene sempre lavorare il materiale con strumenti meccanici e portarli a dimensione con precisione.
Pure i motori sono fatti così. Il semi-lavorato ottenuto per fusione va poi lavorato fino ad ottenere il pezzo finale.
Come per la questione della modifica delle frecce laterali, anche questa è una cosa da farsi allorquando ci sia la necessità di dover riverniciare o sostituire il paraurti posteriore. Fintanto che è in buono stato non conviene mettersi a smanettare al solo fine estetico; ciò non toglie che lo si possa fare, ma ripeto certe cose a mio giudizio sono da farsi quando ne capita la necessità (magari non voluta).
Il lavoro così eseguito porta i sensori a raso del paraurti e li rende molto meno invasivi dal punto di vista estetico avvicinandosi allo standard odierno, dove sono veramente miniaturizzati e discreti.
Dimensionando opportunamente i fori si potrebbero adattare anche altri sensori più piccoli (tipo 500, Giulietta e simili), ma non so se l'attacco dei fili è lo stesso. Altra cosa, è da verificare la compatibilità con l'impianto di origine.
Inoltre io tendo sempre ad ottimizzare/sfruttare quello che c'è.
I sensori di parcheggio funzionano bene e svolgono il loro compito. Solo, sono "brutti" e troppo visibili. Meglio "imboscarli" e fargli svolgere il lavoro da posizione riparata e non esposta. :OK) :OK) :OK) :OK) :OK)