Mentre i team stanno affrontando la penultima tornata di test collettivi a Jerez prima del GP inaugurale d’Australia, in programma il 29 marzo prossimo a Melbourne, si è ufficialmente aperta una nuova era per la McLaren dell’iridato in carica Lewis Hamilton. Martin Whitmarsh, ex-direttore generale della scuderia di Woking, ha ufficialmente assunto la carica di team principal succedendo a Ron Dennis che ha lasciato dopo 28 anni di onorato servizio ma che resterà comunque nell’organigramma in qualità di presidente esecutivo lavorando su nuovi progetti della casa britannica, tra cui lo studio e realizzazione di una vettura stradale.
L’avvicendamento era stato annunciato dallo stesso Dennis il 16 gennaio scorso in occasione della presentazione della MP4-24. In McLaren dal lontano 1989 – all’epoca la coppia piloti era composta da Alain Prost e dall’indimenticato Ayrton Senna – Whitmarsh, testimone diretto di 10 mondiali (4 costruttori e 6 piloti), ha le idee chiare: “In vent’anni ho vissuto tante gare e campionati ma devo ammettere che in questo momento sono particolarmente emozionato. Voglio la mia prima vittoria come team principal, e la desidero più di qualsiasi altra cosa. Non voglio essere ricordato come quello che non è riuscito a portare Hamilton a vincere un titolo”.
Torniamo alle sessioni di prove e alle indicazioni date dalle nuove monoposto in pista. Giancarlo Minardi, profondo conoscitore dell’ambiente, è convinto che quella che sta per iniziare sarà una stagione avvincente: “Trarre delle conclusioni dopo questi test non è mai facile in quanto ogni scuderia ha realizzato un programma ben preciso da seguire e svolgere prima dell’Australia. Quello che salta all’occhio è che tutti sono molto vicini come riscontri cronometrici e sicuramente potremmo avere delle belle sorprese”.
Secondo il fondatore dell’omonima scuderia faentina – l’attuale Toro Rosso –, i team stanno però facendo anche un po’ di pretattica: “A mio avviso non abbiamo ancora visto il vero potenziale, soprattutto dal punto di vista dell’aerodinamica, in quanto tutti cercano di nascondersi per non dare spunti agli avversari. Gli ultimi quindici giorni saranno quelli più indicativi, che ci potranno fornire maggiori informazioni sulle reali forze in campo”.
In chiusura l’ennesima puntata della telenovela Ferrari-Fernando Alonso. A dire la sua questa volta è nientemeno che Max Mosley, il quale è convinto che: “Prima o poi Alonso andrà in Ferrari – dichiara il presidente della Fia – ma io, da inglese, un po’ tifo Hamilton. Lewis ha dimostrato che è possibile arrivare in alto anche senza provenire da una famiglia ricca”.
Beh che dire... a me non è stato mai simpatico, però per la Mclaren ha rappresentato qualcosa di importante... vedremo il suo sostituto come se la caverà :nod)
L’avvicendamento era stato annunciato dallo stesso Dennis il 16 gennaio scorso in occasione della presentazione della MP4-24. In McLaren dal lontano 1989 – all’epoca la coppia piloti era composta da Alain Prost e dall’indimenticato Ayrton Senna – Whitmarsh, testimone diretto di 10 mondiali (4 costruttori e 6 piloti), ha le idee chiare: “In vent’anni ho vissuto tante gare e campionati ma devo ammettere che in questo momento sono particolarmente emozionato. Voglio la mia prima vittoria come team principal, e la desidero più di qualsiasi altra cosa. Non voglio essere ricordato come quello che non è riuscito a portare Hamilton a vincere un titolo”.
Torniamo alle sessioni di prove e alle indicazioni date dalle nuove monoposto in pista. Giancarlo Minardi, profondo conoscitore dell’ambiente, è convinto che quella che sta per iniziare sarà una stagione avvincente: “Trarre delle conclusioni dopo questi test non è mai facile in quanto ogni scuderia ha realizzato un programma ben preciso da seguire e svolgere prima dell’Australia. Quello che salta all’occhio è che tutti sono molto vicini come riscontri cronometrici e sicuramente potremmo avere delle belle sorprese”.
Secondo il fondatore dell’omonima scuderia faentina – l’attuale Toro Rosso –, i team stanno però facendo anche un po’ di pretattica: “A mio avviso non abbiamo ancora visto il vero potenziale, soprattutto dal punto di vista dell’aerodinamica, in quanto tutti cercano di nascondersi per non dare spunti agli avversari. Gli ultimi quindici giorni saranno quelli più indicativi, che ci potranno fornire maggiori informazioni sulle reali forze in campo”.
In chiusura l’ennesima puntata della telenovela Ferrari-Fernando Alonso. A dire la sua questa volta è nientemeno che Max Mosley, il quale è convinto che: “Prima o poi Alonso andrà in Ferrari – dichiara il presidente della Fia – ma io, da inglese, un po’ tifo Hamilton. Lewis ha dimostrato che è possibile arrivare in alto anche senza provenire da una famiglia ricca”.
Beh che dire... a me non è stato mai simpatico, però per la Mclaren ha rappresentato qualcosa di importante... vedremo il suo sostituto come se la caverà :nod)