Libro su Gabriele Sandri.

Hispaniko

Nuovo Alfista
12 Marzo 2006
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R O M A
www.omabsrl.com
"Lunedì 22 Settembre p.v. ore 15.00, presso la Sala Caravaggio, Piazza del Campidoglio, 1 in Roma, avrà luogo la presentazione del libro di Maurizio Martucci “11 Novembre 2007. L’uccisione di Gabriele Sandri una giornata buia della Repubblica” (Sovera pp. 160 + 16, € 11,00).
Interverranno: il Sindaco di Roma, on. Gianni Alemanno, il Delegato allo Sport del Comune di Roma, on. Alessandro Cochi, la famiglia Sandri e giocatori di calcio di serie A.
“Il 25 Settembre – afferma l’Avv. Cristiano Sandri - presso il tribunale di Arezzo si celebrerà l’udienza preliminare del procedimento a carico dell’agente della Polizia di Stato imputato di omicidio volontario per l’uccisione di mio fratello Gabriele. L’uscita del libro di Martucci, a ridosso di questa importante tappa giudiziaria, è un significativo momento di verità, volto a ristabilire la corretta collocazione degli accadimenti, fugando equivoci e dubbi legati al caso. Questo libro – conclude Sandri - deve entrare nelle case di tutti quegli italiani che ancora oggi sono alla ricerca della giustizia e pretendono si sapere la verità.”
Durante la conferenza stampa di presentazione del libro, agli organi d’informazione verranno mostrate per la prima volta le ricostruzioni delle immagini del gesto omicida dell’11 Novembre 2007, costato la vita sull’Autostrada del Sole al giovane Gabriele Sandri. Tutti i relatori invitati, compresi i giocatori di calcio di Serie A, per l’occasione indosseranno una spilla celebrativa. L’acquisto del libro, disponibile dal 22 Settembre nelle migliori librerie d’Italia, servirà a sostenere le attività della Fondazione Gabriele Sandri.
Intanto su internet all’indirizzo www.gabrielesandri.it è attivo il nuovo sito dedicato alla memoria di Gabriele Sandri, dove gli amici di Gabbo ogni giorno continuano a lasciare messaggi d’amore per Gabriele e di solidarietà per la famiglia Sandri."
 
E intanto inizia il Processo.

Spaccarotella e quella FARSA chiamata giustizia italiana
Rinviato per un vizio di procedura l'inizio del dibattimento. Due mesi per stabilire una nuova data

Il poliziotto Spaccarotella deve rispondere dello sparo che l'11 novembre uccise il tifoso laziale

Omicidio Sandri, processo al via
ma l'udienza viene annullata

L'imputato non era presente in aula per paura di possibili ritorsioni degli ultras

Il libro che ricostruisce la vicenda Sandri
AREZZO - Il processo per l'omicido di Gabriele Sandri si ferma prima ancora di cominciare. L'udienza preliminare di oggi è stata annullata per decisione del Gup Simone Salcerini, che ha accolto un'eccezione della difesa. Per stabilire una nuova data bisognerà attendere circa due mesi. Alla fase preliminare del processo non aveva preso parte l'imputato Luigi Spaccarotella, l'agente della Polstrada di Arezzo accusato di omicidio volontario, per timore di ritorsioni della tifoseria laziale. Increduli i presenti, composta la reazione dei famigliari di Gabriele Sandri: "Spero - ha detto la madre - che questo sia l'ultimo alibi, che la prossima volta si possa andare avanti fino in fondo"

Il rinvio. La decisione del giudice dell'udienza preliminare ha accolto l'eccezione avanzata da uno dei legali di Spaccarotella, a cui non è stato trasmesso l'atto di chiusura dell'indagine preliminare. "Hanno mandato l'avviso a un numero di fax sbagliato e, quindi, in un luogo che non era il mio ufficio - ha detto Renzo - ed hanno contestato la mia correttezza". Adesso si dovrà procedere a riformulare l'atto e notificarlo nuovamente, un lavoro che richiederà un tempo stimato tra il mese e mezzo e i due mesi.

Michele Monaco, legale della famiglia Sandri, ha però annunciato provvedimenti. "Il consiglio dell'ordine degli avvocati dovrà verificare se si tratta di un comportamento deontologicamente corretto, si dubita che l'avvocato Renzo abbia ricevuto la notifica al numero di fax, che era stato comunicato alla cancelleria del Tribunale". Sulla decisione del giudice Monaco si è però detto daccordo. "Non ci aspettavamo il rinvio, comunque il Gup ha fatto bene ad accogliere l'eccezione, se no rischiavamo di veder travolgere il processo e la Cassazione avrebbe potuto annullarlo".

Le minacce. Prima della notizia del rinvio, il legale di Spaccarotella aveva spiegato di temere per l'incolumità dell'assistito, motivata dalla presenza di gruppi di ultras davanti al tribunale. Spaccarotella nei giorni scorsi avrebbe ricevuto inoltre una serie di segnali "che possono far pensare a un pericolo concreto". L'avvocato Giampiero Renzo si è rifiutato però di chiarire se il poliziotto abbia ricevuto minacce dirette. "Non lo posso dire - ha risposto - ma basta vedere i manifesti e le scritte che ci sono a Roma. Comunque noi non abbiamo presentato denunce".

Renzo ha poi aggiunto di essere rattristato per l'assenza dell'agente in aula "perché speravo che il giudice potesse vederlo in faccia, potesse vedere il suo sguardo che dall'11 novembre non è più lo stesso". Tesi sostenuta anche dall'altro legale, Francesco Molino per il quale il suo cliente è "distrutto da una serie di cavolate che si sono dette come l'accusa di omicidio intenzionale". Fino ad oggi nessuna immagine di Spaccarotella, neppure d'archivio, è stata mai diffusa o pubblicata da stampa e tv.

Il processo. Prima dell'annullamento i legali dell'imputato avevano annunciato l'intenzione di chiedere il rito abbreviato condizionato ad una perizia di parte che avesse verificato la posizione dei testimoni. Le dichiarazioni di chi ha visto lo svolgersi della vicenda non convincono infatti la difesa. "I testimoni sono totalmente inaffidabili - ha dichiarato Renzo - Ci sono persone che vogliono far credere che la luna non esiste. Fuori dal tribunale sono sicurissimi di aver visto qualcosa e poi quando vengono sentiti tutto cambia".

La famiglia. La famiglia Sandri, presente in aula, aveva manifestato ottimismo sullo svolgimento dell'udienza. "Sappiamo che è un processo limpido e non abbiamo paura di nessuna sorpresa" ha dichiarato il fratello Cristiano. La signora Daniela, madre di Gabriele, tra le lacrime ha invece commentato l'assenza di Spaccarotella: "Non ha importanza, anche se gli danno 100 anni mio figlio non torna". Il padre ha detto di avere una sola speranza nella vita: poter vedeere in faccia almeno una volta l'uomo che gli ha ucciso il figlio: "Ormai lo chiamo l'uomo invisibile, ma prima o poi lo incontrerò".

I tifosi. Fuori dall'aula sono radunati una ventina tra tifosi laziali, amici e conoscenti della vittima che hanno esposto due striscioni in cui si chiede "Giustizia per Gabriele".

L'omicidio. I fatti al centro dell'udienza preliminare risalgono allo scorso 11 novembre. Spaccarotella, con altri agenti, intervenne per sedare una rissa tra tifosi della Lazio e della Juventus scoppiata all'autogrill Badia al Pino. Il poliziotto esplose dei colpi di pistola dalla carreggiata dell'Autosole opposta a quella sulla quale Gabriele Sandri e i suoi amici stavano fuggendo dopo la scaramuccia. Uno dei proiettili colpì il ragazzo al collo, uccidendolo.

(25 settembre 2008)
 
Tifoso ucciso,agente chiede perdono

Tifoso ucciso,agente chiede perdono
Spaccarotella: "Incontrerei i genitori"
"Ai familiari di Gabriele Sandri chiedo perdono. Ma non trovo le parole. Ho ucciso il loro figlio: dire che mi dispiace, che non volevo, non può essere sufficiente. Vorrei incontrarli, anche se so che non sarebbe facile". Per la prima volta, l'agente di polizia Luigi Spaccarotella, accusato dell'omicidio del giovane tifoso laziale, parla di quanto è accaduto l'11 novembre all'esterno dell'Autogrill nei pressi di Arezzo.


"Quel maledetto 11 novembre è morta anche una parte di me - ha raccontato l'agente -. Pochi giorni dopo chiesi al vescovo di Arezzo di far arrivare ai Sandri il mio cordoglio. Lui si mise in contatto con persone vicine alla famiglia di Gabriele ma, non so perché, gli fu risposto che i tempi non erano maturi".

Poi la ricostruzione di quanto è accaduto e della tragica morte del giovane tifoso, colpito da un proiettile sparato proprio da Spaccarotella. "Correvo il colpo è partito accidentalmente, poi è stato deviato - racconta - . Non ho mirato all'auto: come si può pensare che abbia voluto uccidere qualcuno? Voglio pagare per quel che ho fatto, ma pensare che sia stato un omicidio volontario è troppo".

Quanto è accaduto fuori da quell'Autogrill ad Arezzo Spaccarotella però non può dimenticarlo, e non si dà pace. "Rimettermi la divisa, quando sono tornato al lavoro, non è stato facile - ha spiegato il poliziotto -. Non ho più voluto impugnare una pistola, né salire su un'auto della polizia".
 
Nuovo nome x la curva nord.

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marcomix":36gbn6xb ha detto:
Nuovo nome x la curva nord.

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....e sarebbe più che giusto :OK) :fluffle)

La scorsa settimana,è stato sospeso dal servizio l'agente Spaccarotella,che non capisco con quale criterio e modalità,
ha continuato a prestare servizio,alla Polfer di Firenze,per scorta e gestione Tifoseria Ospiti................
 
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