Molti la conosco già...
certo che non ha niente a che fare con l'obbrobrio orripilante :vomito) che BMW ha regalato all'umanità :splat)
di più brutto c'è solo la sodomizzazione :asd)
Qualche info:
La M1 è un'autovettura sportiva prodotta dalla Casa automobilistica tedesca BMW tra il 1978 ed il 1981.
La nascita
Per arginare lo strapotere della Porsche nelle competizioni GT la Casa bavarese decise di mettere in cantiere la una nuova supersportiva a motore centrale in grado di dare filo da torcere ai rivali di Stoccarda.
Il compito di progettare il motore, un 6 cilindri in linea come da tradizione, venne affidato alla neonata divisione Motorsport, mentre il design della carrozzeria, in fibra di vetro, fu affidato a Giorgetto Giugiaro. Caratterizzata da un'impostazione degna di un'auto da corsa (motore centrale longitudinale, telaio a traliccio tubolare con rinforzi in lamiera, sospensioni a 4 ruote indipendenti con quadrilateri deformabili, freni a disco davanti e dietro, la M1 era spinta dal bialbero S32B35 a 24 valvole da 3453 cc. Alimentato a iniezione, questo propulsore, in grado di erogare sulla versione stradale una potenza massima di 277 CV a 6500 giri/min, aveva caratteristiche decisamente sportive, come la disposizione centrale longitudinale del motore e la lubrificazione a carter secco. Sportivo anche il cambio manuale a 5 marce, coadiuvato nello scaricare al suolo i tanti cavalli da un differenziale autobloccante al 40%. Pure le prestazioni erano da gran sportiva di razza: la M1 raggiungeva infatti i 262 km/h di velocità massima, coprendo lo scatto da 0 a 100 km/h in soli 5"6.
Anche il corpo vettura era quella della classica berlinetta ad alte prestazioni. Il sottile profilo a cuneo con muso assai appuntito, l'abitacolo a due posti, il baricentro molto basso, e l'altrettanto ridotta altezza dello stesso corpo vettura la facevano assomigliare non tanto ad una Porsche, quanto ad una Ferrari o ad una Maserati. Ed infatti, la M1 poteva benissimo rivelarsi un'alternativa da palati fini alle classiche Ferrari 308 o anche alle Maserati Merak, nonché alle inglesi Lotus Esprit, da sempre un classico.
La vettura venne presentata al Salone dell'Automobile di Parigi del 1978 come vettura dalle mire schiettamente agonistiche, più che stradali, ma il contestuale cambiamento del regolamento FIA, che elevò a 400 il numero di esemplari da produrre per ottenere l'omologazione nel gruppo 5, costrinse la BMW a cercare nuovi partner per raggiungere la capacità produttiva richiesta.
Scartata la possibilità di far assemblare la M1 alla Lamborghini in crisi finanziaria, la Casa di Monaco di Baviera optò per una soluzione che coinvolgesse più fornitori: la realizzazione della carrozzeria in fibra di vetro venne affidata ad una società specializzata di Modena, mentre la Baur s'occupava degli interni e di alcune parti meccaniche. L'assemblaggio avveniva all'Italdesign di Giugiaro. Naturalmente motore, sospensioni e organi meccanici principali arrivavano dalla BMW Motorsport. Grazie a questo collage tra il 1979 ed il 1980 fu possibile realizzare 456 esemplari di M1 (400 stradali e 56 da corsa).
Le competizioni
La M1 da competizioneLa M1 venne concepita inizialmente per gareggiare nel Gruppo 5, ma in seguito fu iscritta al campionato Gran Turismo 1978/79 nel Gruppo 4.
Ben presto però la casa abbandonò anche tale categoria per organizzare un campionato monomarca Pro Car con M1 da 470cv pilotate da grandi nomi della Formula 1: Nelson Piquet, Elio De Angelis e Niki Lauda ad esempio.
certo che non ha niente a che fare con l'obbrobrio orripilante :vomito) che BMW ha regalato all'umanità :splat)
di più brutto c'è solo la sodomizzazione :asd)
Qualche info:
La M1 è un'autovettura sportiva prodotta dalla Casa automobilistica tedesca BMW tra il 1978 ed il 1981.
La nascita
Per arginare lo strapotere della Porsche nelle competizioni GT la Casa bavarese decise di mettere in cantiere la una nuova supersportiva a motore centrale in grado di dare filo da torcere ai rivali di Stoccarda.
Il compito di progettare il motore, un 6 cilindri in linea come da tradizione, venne affidato alla neonata divisione Motorsport, mentre il design della carrozzeria, in fibra di vetro, fu affidato a Giorgetto Giugiaro. Caratterizzata da un'impostazione degna di un'auto da corsa (motore centrale longitudinale, telaio a traliccio tubolare con rinforzi in lamiera, sospensioni a 4 ruote indipendenti con quadrilateri deformabili, freni a disco davanti e dietro, la M1 era spinta dal bialbero S32B35 a 24 valvole da 3453 cc. Alimentato a iniezione, questo propulsore, in grado di erogare sulla versione stradale una potenza massima di 277 CV a 6500 giri/min, aveva caratteristiche decisamente sportive, come la disposizione centrale longitudinale del motore e la lubrificazione a carter secco. Sportivo anche il cambio manuale a 5 marce, coadiuvato nello scaricare al suolo i tanti cavalli da un differenziale autobloccante al 40%. Pure le prestazioni erano da gran sportiva di razza: la M1 raggiungeva infatti i 262 km/h di velocità massima, coprendo lo scatto da 0 a 100 km/h in soli 5"6.
Anche il corpo vettura era quella della classica berlinetta ad alte prestazioni. Il sottile profilo a cuneo con muso assai appuntito, l'abitacolo a due posti, il baricentro molto basso, e l'altrettanto ridotta altezza dello stesso corpo vettura la facevano assomigliare non tanto ad una Porsche, quanto ad una Ferrari o ad una Maserati. Ed infatti, la M1 poteva benissimo rivelarsi un'alternativa da palati fini alle classiche Ferrari 308 o anche alle Maserati Merak, nonché alle inglesi Lotus Esprit, da sempre un classico.
La vettura venne presentata al Salone dell'Automobile di Parigi del 1978 come vettura dalle mire schiettamente agonistiche, più che stradali, ma il contestuale cambiamento del regolamento FIA, che elevò a 400 il numero di esemplari da produrre per ottenere l'omologazione nel gruppo 5, costrinse la BMW a cercare nuovi partner per raggiungere la capacità produttiva richiesta.
Scartata la possibilità di far assemblare la M1 alla Lamborghini in crisi finanziaria, la Casa di Monaco di Baviera optò per una soluzione che coinvolgesse più fornitori: la realizzazione della carrozzeria in fibra di vetro venne affidata ad una società specializzata di Modena, mentre la Baur s'occupava degli interni e di alcune parti meccaniche. L'assemblaggio avveniva all'Italdesign di Giugiaro. Naturalmente motore, sospensioni e organi meccanici principali arrivavano dalla BMW Motorsport. Grazie a questo collage tra il 1979 ed il 1980 fu possibile realizzare 456 esemplari di M1 (400 stradali e 56 da corsa).
Le competizioni
La M1 da competizioneLa M1 venne concepita inizialmente per gareggiare nel Gruppo 5, ma in seguito fu iscritta al campionato Gran Turismo 1978/79 nel Gruppo 4.
Ben presto però la casa abbandonò anche tale categoria per organizzare un campionato monomarca Pro Car con M1 da 470cv pilotate da grandi nomi della Formula 1: Nelson Piquet, Elio De Angelis e Niki Lauda ad esempio.