Lamborghini Gallardo LP550-2 Valentino Balboni

Io parlo esteticamente. ;)

Lo stile Ferrari/Pininfarina secondo me degno di fascino si è fermato alla 550 Maranello, anzi alla Enzo. Da lì in avanti lo stile è diventato tamarro, quasi ostentato (una Ferrari non deve ostentare: è una Ferrari, non ha bisogno di ostentare!), come ad esempio nella Scaglietti, nella 360 (secondo me il top dei top come voler a tutti i costi ostentare di essere Ferrari nelle linee e nelle prese d'aria: una tra le Ferrari più barocche che esistano secondo me), nella 430 e anche nella California. Una Ferrari deve essere sportiva, elegante, ignorante se vogliamo, ma non tamarra e, soprattutto, non deve ostentare il fatto di essere quello che è.
Con la 458 stiamo tornando finalmente al vecchio stile più pulito.
Questo è il mio modesto parere. ;)

Ad oggi, a mio modo di vedere le Lambo esteticamente sono migliori: hanno una linea cattiva, pulita e sportiva, che castiga. Insomma, hanno un aspetto da:' ti aspetto in pista e poi vediamo!'. :lol: :lol: :lol: :lol:

Non so se mi sono spiegato.

Meccanicamente sono due grandissime scuole di grandissimo livello, e qui non si discute.
 
denny1977":1otf75vz ha detto:
Io parlo esteticamente. ;)

Lo stile Ferrari/Pininfarina secondo me degno di fascino si è fermato alla 550 Maranello, anzi alla Enzo. Da lì in avanti lo stile è diventato tamarro, quasi ostentato (una Ferrari non deve ostentare: è una Ferrari, non ha bisogno di ostentare!), come ad esempio nella Scaglietti, nella 360 (secondo me il top dei top come voler a tutti i costi ostentare di essere Ferrari nelle linee e nelle prese d'aria: una tra le Ferrari più barocche che esistano secondo me), nella 430 e anche nella California. Una Ferrari deve essere sportiva, elegante, ignorante se vogliamo, ma non tamarra e, soprattutto, non deve ostentare il fatto di essere quello che è.
Con la 458 stiamo tornando finalmente al vecchio stile più pulito.
Questo è il mio modesto parere. ;)

Ad oggi, a mio modo di vedere le Lambo esteticamente sono migliori: hanno una linea cattiva, pulita e sportiva, che castiga. Insomma, hanno un aspetto da:' ti aspetto in pista e poi vediamo!'. :lol: :lol: :lol: :lol:

Non so se mi sono spiegato.

Meccanicamente sono due grandissime scuole di grandissimo livello, e qui non si discute.

Ah vabè se pensi cosi per carità, i gusti tuoi son gusti tuoi :OK) Io personalmente se potessi, non resisterei al fascino di poter acquistare una F430 e dire "ho una Ferrari F430 :elio) :elio) " .... :asd) :asd)
 
A quel punto mi affiancherei accanto a te con la Gallardo e, senza dire nulla, ti guarderei con un'espressione da:' ti aspetto in pista e poi vediamo!'. :smokin) :smokin) :smokin) :smokin)
 
denny1977":3ilrttbm ha detto:
A quel punto mi affiancherei accanto a te con la Gallardo e, senza dire nulla, ti guarderei con un'espressione da:' ti aspetto in pista e poi vediamo!'. :smokin) :smokin) :smokin) :smokin)

Contaci :asd) :asd) :asd)
 
Lamborghini Gallardo: Valentino Balboni prova la versione LP550-2 a lui dedicata

Ecco un video ricco di drifting effettuati a bordo della Lamborghini Gallardo LP550-2 Valentino Balboni, ultima versione in ordine di tempo della “piccola” supercar della Casa di Sant’Agata Bolognese. La Gallardo a trazione posteriore dà la massima dimostrazione di sé, grazie anche al pilota d’eccezione che l’ha guidata, vale a dire Valentino Balboni. Proprio lo storico collaudatore di Lamborghini è stato chiamato in causa per mettere in risalto le principali caratteristiche dinamiche della vettura a lui dedicata. Si tratta, ovviamente, di un video imperdibile.

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Lamborghini Gallardo LP550-2 Valentino Balboni: la nostra prova su strada

Abbiamo provato una Lamborghini Gallardo LP550-2 Valentino Balboni. Cosa significa? Stiamo parlando di un marchio che “firma” meno di 3mila vetture all’anno. Dove per “vetture” si intende delle supercar super-esclusive. Per un appassionato di auto, già arrivare in azienda è emozionante. Girare per il museo affascina. Visitare le linee produttive che danno vita a Gallardo e Murcielago fa aumentare la velocità del sangue nelle vene. Queste esperienze sommate e centuplicate ancora non possono descrivere quella che vi stiamo per raccontare: guidare una Lamborghini a trazione posteriore. Avendo una gamma completa fra cui scegliere, senza alcun dubbio ci siamo accaparrati la Gallardo LP550-2 Valentino Balboni, l’unica supercar del toro bolognese non 4×4.
Esteticamente la si riconosce per la striscia bianca e oro che la percorre dal muso al posteriore e per i cerchi con finiture grigio scuro. Infine, per una targhetta che identifica il modello e precisa che si tratta di un’edizione limitata. Come se non fosse già abbastanza emozionante guidare una Lamborghini, ora sappiamo anche di trovarci nell’abitacolo di una fra le sole 250 Lamborghini al mondo a trazione posteriore.
Oltre ad essere dotata della trazione posteriore in luogo di quella integrale, differisce dalla Gallardo LP560-4 anche per i cavalli erogati che, com’è evidente dalla sigla, sono 10 in meno sulla Balboni, “soli” 550. In compenso si risparmia una trentina di kg di peso complessivo (1380 contro 1410). Si guadagnano, invece fra gli accessori di serie la telecamera per la retromarcia (meglio non sbattere una Gallardo in manovra), il navigatore satellitare, il cofano motore trasparente ed il sistema di sollevamento dell’asse anteriore, necessario per superare ostacoli proibitivi per una supercar, come dossi o rallentatori. Il cambio E-Gear è optional ma ne era dotata la vettura che abbiamo avuto in prova.
Gli ausili elettronici alla guida della Gallardo Valentino Balboni sono ovviamente gli stessi della sorella a 4 ruote motrici ma, per fra fronte alla trazione posteriore, sono stati rivisti l’assetto, gli pneumatici e i settaggi del cambio E-Gear oltre ai parametri dell’ESP che quì si trova a dover gestire tutta la potenza su due sole ruote. Vero che anche la Gallardo 4×4 ha una ripartizione decisamente votata al posteriore ma 550 cavalli sono tanti e il controllo di stabilità ha un grosso lavoro da fare sulla Balboni.
L’abitacolo ci accoglie con tutto il comfort di cui può essere capace una coupè da 3,9 secondi nello 0-100 km/h, cioè poco. I sedili sono avvolgenti e rigidi ma dotati di regolazione elettrica con i comandi che raffigurano le tre componenti del sedile in tipico stile tedesco (infatti, oltre al basamento del motore e al navigatore satellitare, la Gallardo mutua dalle cugine di Ingolstadt anche alcuni accorgimenti ergonomici). Sul volante, infine, campeggia fiero il Toro, simbolo di Lamborghini; insomma, quì dentro tutto invita ad accendere il motore e ad affondare il gas. Ma il buon senso ed una sorta di timore reverenziale ci ricordano della cavalleria che le ruote posteriori sono capaci di scaricare a terra e prendiamo un respiro in più.
Sappiatelo, una Lamborghini va accesa rigorosamente tenendo i finestrini spalancati: il rombo del V10 all’avvio è una di quelle soddisfazioni a cui non si può rinunciare. Rauco, selvaggio, risponde immediatamente alle sollecitazioni sul pedale dell’acceleratore. Prima di partire, però, è meglio barricarsi dentro, i 550 “tori” sfogati dall’enorme terminale di scarico tendono a soffocare il dialogo nell’abitacolo. Ok, auto accesa, cintura allacciata, cambio in folle: si può partire. Mettiamo la prima, le palette del cambio non sono solidali col volante e risultano anche un po’ corte (se vogliamo trovare il pelo nell’uovo) tanto che non sono sempre a portata di mano quando si vuole cambiare marcia. Ci avviamo verso il cancello dell’azienda, pronti a scaricare qualche cavallo a terra. Sembra che la Gallardo che fa strada non ci voglia costringere ai limiti di velocità imposti dalle strade ma meglio non esagerare per un sacco di buoni motivi.
Via Modena, la strada di fronte all’azienda, veniva chiamata la “Balboni Highway”: non era cosa rara, infatti, vedere lo storico collaudatore sfrecciare a velocità decisamente sconsigliate e, raccontano, la sua scrivania era sempre piena di multe per eccesso di velocità. Da allora, gli amministratori locali devono aver fiutato il business, qui infatti è pieno di postazioni fisse per il rilevamento della velocità. Ok, abbiamo promesso di non esagerare però qualche affondo ce lo vogliamo concedere… un colpo secco sul pedale del gas ci proietta in un istante in una dimensione completamente diversa e sconosciuta! Non so se fosse l’iperspazio ma di certo quelle sensazioni restano ben impresse nella memoria. Schiena schiacciata sul sedile, le ruote posteriori fischiano e il posteriore tende un po’ a scodare. Alla faccia dell’ESP! Evidentemente, in Lamborghini hanno scelto di dotare le auto di sistemi di controllo abbastanza permissivi. Inoltre, scaricando tutta quella potenza in un solo momento, la trasmissione subisce una botta non da poco, esprimendo il suo risentimento con un colpo che per un momento fa pensare di aver superato la velocità del suono. Gli ostacoli che un secondo fa erano all’orizzonte ora sono prossimi al muso della Balboni.
Il piede insiste sul freno per evitare di fare una sola da due Gallardo ed ecco un difetto. Difetto, forse, è una parola grossa però la sensazione che restituisce il pedale del freno non è molto chiara e distinta: il comando è spugnoso e la sensibilità che si riesce ad avere non è millimetrica, problema tipico delle Lamborghini con i freni carbonceramici. Ad ogni modo, fa il suo dovere e riporta la Balboni ad una velocità coerente con la strada che stiamo percorrendo. Sebbene in modo fisicamente diverso, anche lo sterzo risulta poco comunicativo e nei primi gradi di rotazione del volante c’è del lasco che comprenderemmo alla guida di un suv ma non su una sportiva.
Sensazioni forti quelle che si provano a bordo della Balboni. Ma se ancora non dovessero bastare, è sufficiente premere il pulsante “Corsa” posizionato sul tunnel centrale e tutte le reazioni si intensificano, dall’erogazione fino ai tempi di cambiata dell’E-Gear. Inoltre, facendo un confronto con la Gallardo a trazione integrale, si nota nella Balboni un inserimento più svelto nelle curve e complessivamente la vettura si dimostra più agile, probabilmente per il minor peso, specialmente sull’asse anteriore.
Ci abbiamo provato ma non è semplice raccontare cosa si possa provare a bordo di quest’auto. Sarebbe poco credibile anche provare a dire “se ne può fare a meno”: sebbene sia un’auto impegnativa e stancante per il comportamento molto “fisico”, chi ama i motori e le 4 ruote non può non desiderare di accomodarci le terga e spingere su quell’acceleratore, almeno una volta nella vita. E se avrete la possibilità di farlo, vi consigliamo senza alcun dubbio la Gallardo LP550-2 Valentino Balboni: se mai fosse stato possibile, Lamborghini è riuscita a rendere ancora più sportiva una supercar già unica.







Video: Valentino Balboni al volante della Lamborghini Gallardo LP550-2

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fantastica
belle anche le foto fatte davanti allo stabilimento di sant'agata
a saperlo prima sarei andato a vederle direttamente dal vivo
 
Lamborghini Gallardo LP550-2 Valentino Balboni: la prova di Motor Trend

Il magazine statunitense Motor Trend, sessantennale voce del panorama automobilistico, inaugura una rubrica di musica fra note, vocalizzi ed acuti. Primo artista a cui viene dedicato uno speciale è la Lamborghini Gallardo LP550-2 Valentino Balboni, al centro di un appagante test dinamico dedicato ad esaltare l’armonia sonora del motore V10. Facezie a parte, il sito ha scorazzato la sportiva emiliana di Sant’Agata su e giù per le strade californiane prestando attenzione nel concedere il microfono ai suoi 550 cavalli.

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Anderson Germany Lamborghini Gallardo LP550-2 Valentino Balboni

Una Lamborghini Gallardo LP550-2 Valentino Balboni è stata elaborata dalla Anderson Germany. La rara versione a trazione posteriore della Gallardo, prodotta in soli 250 esemplari, ha ricevuto nuovi cerchi in lega scomponibili da 20″ con canale 8,5 pollici anteriore ed 11,5 posteriore, che ospitano rispettivamente pneumatici 235/30 e 305/25. La colorazione riprende quella della vettura di serie, con la striscia bianco ed arancio in contrasto con la verniciatura esterna. Gli interni, già inpreziositi dall’esclusivo rivestimento in pelle bicolore, sono stati ulteriormente personalizzati con il logo Lamborghini sui sedili e con accessori in fibra di carbonio colorata di bianco.
Meccanicamente, l’unica modifica è relativa all’impianto di scarico, sostituito con uno più sportivo e dotato di valvole regolabili su 3 posizioni, per selezionare la “voce” del V10 in base alle esigenze del momento. La potenza, secondo il preparatore, è così salita da 550 a 590 Cv, grazie anche alla nuova mappatura delle centraline elettroniche.
 

Allegati

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