Infatti dopo la pausa estiva a Pomigliano ci saranno due settimane di chiusra produttiva.
Ecco l'articolo di repubblica.it ( http://napoli.repubblica.it/cronaca/201 ... -39256122/ )
'Fiat Pomigliano, l'annuncio dell'azienda: chiusura produttiva dal 20 al 31 agosto
"Per lo stabilimento di Pomigliano, in salita produttiva dall'inizio dell'anno, non era stato fino ad oggi necessario alcun intervento. Oggi, però, la situazione impone di ridurre la produzione per evitare inutili e costosi accumuli di vetture. Dopo la chiusura estiva la fabbrica si fermerà per due settimane, dal 20 al 31 agosto". E' quanto si legge in una nota della Fiat in cui si sottolinea che "nei prossimi mesi la situazione sarà oggetto di continuo monitoraggio".
"Per lo stabilimento di Pomigliano, in salita produttiva dall'inizio dell'anno, non era stato fino ad oggi necessario alcun intervento. Oggi, però, la situazione impone di ridurre la produzione per evitare inutili e costosi accumuli di vetture. Dopo la chiusura estiva la fabbrica si fermerà per due settimane, dal 20 al 31 agosto". E' quanto si legge in una nota della Fiat in cui si sottolinea che "nei prossimi mesi la situazione sarà oggetto di continuo monitoraggio".
Intanto è in corso nello stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano, vicino a Cassino, in provincia di Frosinone, unop sciopero di otto ore. La protesta è scattata questa mattina per contestare l'ipotesi di accorpamento della fabbrica con Pomigliano e per chiedere all'azienda torinese interventi e investimenti per assicurare lo sviluppo del più importante stabilimento della Ciociaria e del Lazio con i suoi 3900 dipendenti oltre ai circa seimila dell'indotto.
La protesta è stata proclamata dalla Fiom che oggi pomeriggio terrà anche una manifestazione nella piazza del municipio di Piedimonte San Germano per dire no alla chiusura dello stabilimento, che causerebbe duemila esuberi, e chiedere interventi di rilancio della fabbrica, dove dalla fine del 2010 c'è una linea di produzione ferma e, secondo i sindacati, si va avanti con attività a scartamento ridotto.
"Ancora una volta Marchionne prende in giro l'Italia e i lavoratori. La crisi del mercato dell'auto vede la Fiat perdere quote molto più elevate rispetto a quelle degli altri produttori europei. Per questo, l'azienda giustifica la propria incapacità nel produrre macchine innovative, adeguate alle compatibilità ambientali e alle richieste dei grandi mercati internazionali, colpevolizzando gli operai". Così il responsabile lavoro e welfare dell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi, ha commentato l'annuncio della Fiat. Zipponi aggiunge: "Le due settimane di stop imposte allo stabilimento di Pomigliano sono l'ennesima dichiarazione di guerra nei confronti dei lavoratori. Quello di Marchionne è un atto di arroganza inaccettabile da parte di chi ha deciso, da tempo, di lasciare l'Italia, per spostare la produzione auto nei paesi low cost che garantiscono forti finanziamenti pubblici alla faccia del libero mercato".
"Lo dicevamo da tempo, e alla fine la cassa integrazione è arrivata anche per i lavoratori della newco. Questo è un segnale del prossimo licenziamento di quanti sono ancora in Cig per il gruppo Fiat di Pomigliano": è quanto afferma invece Vittorio Granillo, dell'esecutivo nazionale dello Slai Cobas, commentando l'annuncio, da parte del Lingotto, dello stop di due settimane. "La crisi di mercato è solo una scusa - aggiunge il sindacalista - in quanto siamo di fronte ad un modello vecchio ristilizzato, che non aveva molte possibilità di sfondare sul mercato, come, invece, millantavano dalla Fiat e dai sindacati firmatari dell'accordo. Il problema è Fiat, in quanto le altre case automobilistiche non hanno registrato cali di vendite sui modelli nuovi così come il Lingotto. Che la Fiat avrebbe chiesto cig anche per la newco, lo dicevamo da aprile scorso, ma tutti avevano smentito quello che era nell'aria. Ma tanto tuonò che piovve"
Sulla vicneda interviene anche Giovanni Sgambati, segretario generale della Uilm in Campania: "Lo stop di Pomigliano - dice - non puo' essere imputabile alla qualità della vettura, ma alla crisi del mercato che coinvolge anche quello che è il più moderno stabilimento automobilistico realizzato in Europa. Ma i lavoratori ancora in cig possono stare tranquilli, perchè la Fiat onorerà l'accordo ed assumerà tutti entro luglio del prossimo anno".
Sgambati, in merito alle tante voci circolate già ad aprile scorso su una probabile cassa integrazione in programma per l'estate nella newco, sottolinea che la decisione era stata "rimandata perchè si era fiduciosi di una ripresa del mercato". "Purtroppo - spiega - già si assisteva al calo di vendite di tutte le vetture, non solo di quelle Fiat. Allora era stato deciso di incrementare la campagna pubblicitaria, e di attendere la risposta del mercato, che purtroppo non c'è stata. Ma quelli fuori dalla newco non devono preoccuparsi, c'è un accordo e la Fiat onorerà l'impegno preso. Intanto noi auspichiamo che ci sia una controtendenza, e che il mercato si riprenda, e per far questo sono necessarie iniziative che facciano ripartire la crescita. Solo così, infatti, potremo evitare di mettere a repentaglio tutti gli sforzi fatti per far ripartire un settore, quale quello dell'auto, che è importante in Italia così come in Europa"'.
Ma non era l'Alfa il problema di Pomigliano e la Panda la soluzione di tutti i problemi?
Ma non era che dopo il referendum a Pomigliano (e poi piano piano negli altri stabilimenti Fiat) ci sarebbe dovuto essere un netto miglioramento della situazione?
Ma la Panda non era un successo come vettura?
Sarà che non sono del settore, ma a me pare che sia cambiato veramente poco rispetto al passato...
E comunque finchè si punta punta su due o tre modelli in croce non si possono pretendere i miracoli come numeri di produzione. :ka)
Ecco l'articolo di repubblica.it ( http://napoli.repubblica.it/cronaca/201 ... -39256122/ )
'Fiat Pomigliano, l'annuncio dell'azienda: chiusura produttiva dal 20 al 31 agosto
"Per lo stabilimento di Pomigliano, in salita produttiva dall'inizio dell'anno, non era stato fino ad oggi necessario alcun intervento. Oggi, però, la situazione impone di ridurre la produzione per evitare inutili e costosi accumuli di vetture. Dopo la chiusura estiva la fabbrica si fermerà per due settimane, dal 20 al 31 agosto". E' quanto si legge in una nota della Fiat in cui si sottolinea che "nei prossimi mesi la situazione sarà oggetto di continuo monitoraggio".
"Per lo stabilimento di Pomigliano, in salita produttiva dall'inizio dell'anno, non era stato fino ad oggi necessario alcun intervento. Oggi, però, la situazione impone di ridurre la produzione per evitare inutili e costosi accumuli di vetture. Dopo la chiusura estiva la fabbrica si fermerà per due settimane, dal 20 al 31 agosto". E' quanto si legge in una nota della Fiat in cui si sottolinea che "nei prossimi mesi la situazione sarà oggetto di continuo monitoraggio".
Intanto è in corso nello stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano, vicino a Cassino, in provincia di Frosinone, unop sciopero di otto ore. La protesta è scattata questa mattina per contestare l'ipotesi di accorpamento della fabbrica con Pomigliano e per chiedere all'azienda torinese interventi e investimenti per assicurare lo sviluppo del più importante stabilimento della Ciociaria e del Lazio con i suoi 3900 dipendenti oltre ai circa seimila dell'indotto.
La protesta è stata proclamata dalla Fiom che oggi pomeriggio terrà anche una manifestazione nella piazza del municipio di Piedimonte San Germano per dire no alla chiusura dello stabilimento, che causerebbe duemila esuberi, e chiedere interventi di rilancio della fabbrica, dove dalla fine del 2010 c'è una linea di produzione ferma e, secondo i sindacati, si va avanti con attività a scartamento ridotto.
"Ancora una volta Marchionne prende in giro l'Italia e i lavoratori. La crisi del mercato dell'auto vede la Fiat perdere quote molto più elevate rispetto a quelle degli altri produttori europei. Per questo, l'azienda giustifica la propria incapacità nel produrre macchine innovative, adeguate alle compatibilità ambientali e alle richieste dei grandi mercati internazionali, colpevolizzando gli operai". Così il responsabile lavoro e welfare dell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi, ha commentato l'annuncio della Fiat. Zipponi aggiunge: "Le due settimane di stop imposte allo stabilimento di Pomigliano sono l'ennesima dichiarazione di guerra nei confronti dei lavoratori. Quello di Marchionne è un atto di arroganza inaccettabile da parte di chi ha deciso, da tempo, di lasciare l'Italia, per spostare la produzione auto nei paesi low cost che garantiscono forti finanziamenti pubblici alla faccia del libero mercato".
"Lo dicevamo da tempo, e alla fine la cassa integrazione è arrivata anche per i lavoratori della newco. Questo è un segnale del prossimo licenziamento di quanti sono ancora in Cig per il gruppo Fiat di Pomigliano": è quanto afferma invece Vittorio Granillo, dell'esecutivo nazionale dello Slai Cobas, commentando l'annuncio, da parte del Lingotto, dello stop di due settimane. "La crisi di mercato è solo una scusa - aggiunge il sindacalista - in quanto siamo di fronte ad un modello vecchio ristilizzato, che non aveva molte possibilità di sfondare sul mercato, come, invece, millantavano dalla Fiat e dai sindacati firmatari dell'accordo. Il problema è Fiat, in quanto le altre case automobilistiche non hanno registrato cali di vendite sui modelli nuovi così come il Lingotto. Che la Fiat avrebbe chiesto cig anche per la newco, lo dicevamo da aprile scorso, ma tutti avevano smentito quello che era nell'aria. Ma tanto tuonò che piovve"
Sulla vicneda interviene anche Giovanni Sgambati, segretario generale della Uilm in Campania: "Lo stop di Pomigliano - dice - non puo' essere imputabile alla qualità della vettura, ma alla crisi del mercato che coinvolge anche quello che è il più moderno stabilimento automobilistico realizzato in Europa. Ma i lavoratori ancora in cig possono stare tranquilli, perchè la Fiat onorerà l'accordo ed assumerà tutti entro luglio del prossimo anno".
Sgambati, in merito alle tante voci circolate già ad aprile scorso su una probabile cassa integrazione in programma per l'estate nella newco, sottolinea che la decisione era stata "rimandata perchè si era fiduciosi di una ripresa del mercato". "Purtroppo - spiega - già si assisteva al calo di vendite di tutte le vetture, non solo di quelle Fiat. Allora era stato deciso di incrementare la campagna pubblicitaria, e di attendere la risposta del mercato, che purtroppo non c'è stata. Ma quelli fuori dalla newco non devono preoccuparsi, c'è un accordo e la Fiat onorerà l'impegno preso. Intanto noi auspichiamo che ci sia una controtendenza, e che il mercato si riprenda, e per far questo sono necessarie iniziative che facciano ripartire la crescita. Solo così, infatti, potremo evitare di mettere a repentaglio tutti gli sforzi fatti per far ripartire un settore, quale quello dell'auto, che è importante in Italia così come in Europa"'.
Ma non era l'Alfa il problema di Pomigliano e la Panda la soluzione di tutti i problemi?
Ma non era che dopo il referendum a Pomigliano (e poi piano piano negli altri stabilimenti Fiat) ci sarebbe dovuto essere un netto miglioramento della situazione?
Ma la Panda non era un successo come vettura?
Sarà che non sono del settore, ma a me pare che sia cambiato veramente poco rispetto al passato...
E comunque finchè si punta punta su due o tre modelli in croce non si possono pretendere i miracoli come numeri di produzione. :ka)