Questa mattina è apparso su Repubblica questo articolo.
Buona lettura.
"Sorpresa: se spinte al limite le auto moderne impazziscono. E iniziano a bere una quantità di benzina inimmaginabile: fino a percorrere meno di due chilometri con un litro di benzina. Un consumo da F1 visto che la Ferrari di Raikkonen in gara - quindi in condizioni di stress massimo per il motore - brucia mediamente 1 litro di benzina per coprire 1,7 km.
Il dato arriva dalle prove su strada della rivista Auto che fra i mille parametri analizza anche il cosiddetto consumo al limite. Un numero piccolo piccolo, annegato un migliaia di dati dei test drive, ma di grande importanza perché da troppo tempo ignorato e perché, in fin dei conti, simboleggia in un certo senso il distacco delle case automobilistiche dalla realtà.
Come emerso infatti dalla scorsa inchiesta (quella relativa ai consumi dichiarati, che ha fatto letteralmente inferocire il popolo del blog) diventa sempre più evidente l'attenzione delle varie marche per i risultati nelle prove di omologazione, a danno - verrebbe da dire però nel più totale disprezzo - di quello che poi succede in realtà. Il fatto che una Bmw X5 diesel faccia 3,3 km/l, una Citroen Picasso 3,7, una Fiat Bravo 1400 4,2, una Mini Cooper 4,2, una Seat Leon 2000 3,2 o una Golf GTI 3,4 (citando solo qualche esempio a caso dalla ricca tabella) deve infatti far riflettere perché sono consumi davvero incredibili per macchine del genere.
E la situazione ovviamente peggiora, arrivando alla follia, per le sportive: un'Audi S6 (ma anche una Maserati Quattroporte, una Porsche, una Corvette o una M5) beve un litro di super ogni due Km! Cioè consumano più benzina di quanto riesca a fare Raikkonen in gara con la sua Ferrari F1. E' chiaro ovviamente che gli utenti di queste supercar non guardano certo i consumi ma - a parte il "fastidio" di fare fuori un pieno in circa 150 km che costringe a continue soste dal benzinaio - anche solo dal punto di vista dell'immagine bruciare tanta benzina per percorrere così poca strada ha un sapore di tecnologia rozza, di scarsa modernità.
Ma andiamo per gradi. Come si arriva a determinare il consumo al limite? "Sfruttando fino in fondo la macchina - spiega Lorenzo Facchinetti, tester della rivista Auto - ossia a pieno carico e viaggiando per un lungo tratto completamente a tavoletta". Una condizione assurda, certo, ma non così irraggiungibile. E' vero che come spiega lo stesso Facchinetti "anche quando corri in pista non arrivi a quei limiti", però va anche detto che in un tratto di strada con accelerazioni continue - soprattutto per le auto più piccole - è relativamente facile avvicinarsi a quei record: sfruttare a fondo la meccanica di una Porsche su strada è praticamente impossibile, ma è l'accelerazione più che la velocità a far impazzire i consumi.
Non va dimenticato che anche a velocità pazzesche le supercar - ormai tutte autolimitate - sfruttano solo parte della propria potenza: la Mercedes ha infatti calcolato che quando una Classe S 6000 V12 viaggia a 250 Km/h sotto il cofano ci sono 197 Cv insfruttati. In pratica il possente V12 in quelle condizioni usa più o meno metà della sua potenza disponibile. In accelerazione invece ogni singolo Cv viene chiamato a svolgere il suo lavoro, ed è in questa fase che l'utente si può trovare - sia pure per brevi tratti - a consumare con la sua Panda la stessa benzina di una F1. Un bel record, non c'è che dire... "
Buona lettura.
"Sorpresa: se spinte al limite le auto moderne impazziscono. E iniziano a bere una quantità di benzina inimmaginabile: fino a percorrere meno di due chilometri con un litro di benzina. Un consumo da F1 visto che la Ferrari di Raikkonen in gara - quindi in condizioni di stress massimo per il motore - brucia mediamente 1 litro di benzina per coprire 1,7 km.
Il dato arriva dalle prove su strada della rivista Auto che fra i mille parametri analizza anche il cosiddetto consumo al limite. Un numero piccolo piccolo, annegato un migliaia di dati dei test drive, ma di grande importanza perché da troppo tempo ignorato e perché, in fin dei conti, simboleggia in un certo senso il distacco delle case automobilistiche dalla realtà.
Come emerso infatti dalla scorsa inchiesta (quella relativa ai consumi dichiarati, che ha fatto letteralmente inferocire il popolo del blog) diventa sempre più evidente l'attenzione delle varie marche per i risultati nelle prove di omologazione, a danno - verrebbe da dire però nel più totale disprezzo - di quello che poi succede in realtà. Il fatto che una Bmw X5 diesel faccia 3,3 km/l, una Citroen Picasso 3,7, una Fiat Bravo 1400 4,2, una Mini Cooper 4,2, una Seat Leon 2000 3,2 o una Golf GTI 3,4 (citando solo qualche esempio a caso dalla ricca tabella) deve infatti far riflettere perché sono consumi davvero incredibili per macchine del genere.
E la situazione ovviamente peggiora, arrivando alla follia, per le sportive: un'Audi S6 (ma anche una Maserati Quattroporte, una Porsche, una Corvette o una M5) beve un litro di super ogni due Km! Cioè consumano più benzina di quanto riesca a fare Raikkonen in gara con la sua Ferrari F1. E' chiaro ovviamente che gli utenti di queste supercar non guardano certo i consumi ma - a parte il "fastidio" di fare fuori un pieno in circa 150 km che costringe a continue soste dal benzinaio - anche solo dal punto di vista dell'immagine bruciare tanta benzina per percorrere così poca strada ha un sapore di tecnologia rozza, di scarsa modernità.
Ma andiamo per gradi. Come si arriva a determinare il consumo al limite? "Sfruttando fino in fondo la macchina - spiega Lorenzo Facchinetti, tester della rivista Auto - ossia a pieno carico e viaggiando per un lungo tratto completamente a tavoletta". Una condizione assurda, certo, ma non così irraggiungibile. E' vero che come spiega lo stesso Facchinetti "anche quando corri in pista non arrivi a quei limiti", però va anche detto che in un tratto di strada con accelerazioni continue - soprattutto per le auto più piccole - è relativamente facile avvicinarsi a quei record: sfruttare a fondo la meccanica di una Porsche su strada è praticamente impossibile, ma è l'accelerazione più che la velocità a far impazzire i consumi.
Non va dimenticato che anche a velocità pazzesche le supercar - ormai tutte autolimitate - sfruttano solo parte della propria potenza: la Mercedes ha infatti calcolato che quando una Classe S 6000 V12 viaggia a 250 Km/h sotto il cofano ci sono 197 Cv insfruttati. In pratica il possente V12 in quelle condizioni usa più o meno metà della sua potenza disponibile. In accelerazione invece ogni singolo Cv viene chiamato a svolgere il suo lavoro, ed è in questa fase che l'utente si può trovare - sia pure per brevi tratti - a consumare con la sua Panda la stessa benzina di una F1. Un bel record, non c'è che dire... "