Ing. Giuseppe Busso

Max 753

Nuovo Alfista
20 Giugno 2006
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Latina
Ragazzi finalmente ho capito perchè in molti chiamano Il motore 3.0L. V6 il Busso . ( scusate la mia ignoranza :mecry) )
Allego , sperando di fare cosa gradita , piccola biografia dell'Ing. Busso ( fonte cuori alfisti )

Nato a Torino nel 1913, Giuseppe Busso è stato, nelle parole di Enzo Ferrari, un tecnico capace e ostinato. Diplomatosi perito industriale, entra in Fiat nel 1937 in qualità di calcolatore dell'Ufficio Tecnico Motori Aviazione (UTMA), passando poi all'Ufficio tecnico autoveicoli ferroviari sperimentali. Nel 1939 viene chiamato dall''Alfa Romeo che gli affida lo studio e il disegno di particolari per la fase di progettazione di vetture da corsa, sotto la direzione dell'ing. Orazio Satta Puliga. Dal 1939 al 1946, fa parte del Servizio Studi Speciali diretto dall'ingegnere spagnolo Wifredo Ricart. E' proprio in questi anni che Busso completa la propria preparazione tecnica e teorica grazie all'aiuto di Satta Puliga che gli procura pubblicazioni e dispense del Politecnico di Torino, diventando così un progettista a tutti gli effetti. Nel 1946, Gioacchino Colombo gli ventila la possibilità di assumere la direzione dell'Ufficio tecnico della Ferrari, già impegnata nello sviluppo della prima vettura, la "125 S": Busso accetta con entusiasmo. Lavora sulla "125" e nello stesso tempo, si occupa di due progetti di motori: una monoposto di 1500 cm3 a 12 cilindri con compressore e una sportiva di 6 cilindri, realizzati dividendo in due il motore della "125 S", progetti che però restano nei cassetti dell'Ufficio tecnico Ferrari. Lavora anche al progetto ed alla realizzazione della "Tipo 159" di 2 litri che vincerà, con Raymond Sommer, il Gran Premio Città di Torino del 1947. Dopo poco tempo, però, non condividendo le idee di Gioacchino Colombo e dopo avare collaborato allo studio della "Tipo 166", Busso lascia la Ferrari alla fine del 1947 e fa ritorno a Milano. Rientra in Alfa nel gennaio 1948 (come responsabile della progettazione della meccanica delle vetture) per rimanervi fino al 1977. Nel corso degli anni, Busso raggiunge le seguenti qualifiche ufficiali: caposervizio nel 1952, dirigente nel 1954, vicedirettore nel 1966, direttore nel 1969, vicedirettore centrale nel 1972 e infine condirettore centrale nel 1973. Per trent'anni, quindi, Giuseppe Busso è stato responsabile della progettazione di tutti gli organi meccanici delle vetture prodotte al Portello e ad Arese, comprese quelle da corsa, che tanta gloria hanno portato all’Alfa Romeo sulle strade e sui circuiti di tutto il mondo. Al suo nome sono legate le storie di tanti modelli illustri della storia dell'Alfa: la "1900", la "Giulietta", la "Giulia", la "Alfetta", la "Alfa 6", oltre che innumerevoli modelli da competizione e prototipi: uno per tutti, il prototipo della "Tipo 103", una vettura a trazione anteriore che poi verrà accantonata per avviare il ben più fortunato progetto "Alfasud" (guidato da Hruska). Muore all'età di 92 anni, il 3 gennaio 2006.
 
Si beh lo sapevamo...

comunque hai fatto bene!, il minimo per un grande personaggio dell'Alfa Romeo! ci fosse ancora lui...altro che canguri..
 
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