Il motore che può cambiare il mondo.

lory-gt

Nuovo Alfista
6 Novembre 2004
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Riese pio x° (TREVISO)
ciao a tutti,

vi riporto una notizia di "il giornale di vicenza" su un'invenzione di un bassanese :OK)



Il motore che può cambiare il mondo
PERSONAGGIO. Claudio De Bei ha realizzato un propulsore rotante rivoluzionario capace di raggiungere potenze elevatissime e di percorrere 80 km con un litro
Rispettoso dell'ambiente con emissioni ridotte al minimo, costi contenuti, assenza di vibrazioni e svariati modi d'utilizzo.

La lampadina s'è accesa all'improvviso, mentre stava pulendo un cuscinetto a sfere di un albero motore appena smontato.
Il soffio dell'aria compressa imprimeva all'ingranaggio che teneva in mano una rotazione pazzesca: oltre trentamila giri al minuto. Pochissimo attrito, appena un leggero ronzio lasciava intuire il moto rotatorio velocissimo.
«Perchè non esiste un motore con queste caratteristiche?» si chiese Cladio De Bei, affascinato dal cuscinetto. Il tarlo s'insinuò subdolo e non gli diede tregua.
Terminata l'operazione si mise al tavolo da disegno. Tracciò a mano libera un paio di cerchi concentrici. Li divise in quattro parti. Cominciò a disegnare figure strane. Un pistone qui, la sede delle candele in alto, lo scarico sotto. In breve l'idea del motore rotante – niente a che vedere con il deludente Wankel della Nsu dei primi anni Settanta – prese spessore.
Claudio De Bei s'infervorò, incurante delle ore che diventavano sempre più piccole. L'alba lo colse ancora con la matita in mano. Sul tecnigrafo un pacco di fogli, uno sopra all'altro, scarabocchiati. Una serie infinita di numeri. Calcoli su calcoli: centimetri cubi e gradi, temperature e fori, travasi e ampère. «Una notte incredibile» ricorda divertito l'Archimede bassanese, autore di una quarantina di brevetti, un mago nella preparazione e nel restauro delle moto d'epoca, tecnico sulle piste di tutto il mondo grazie alla moto da corsa realizzata assieme all'indimenticato amico Renato Sonda e portata in gara da Marcellino Lucchi nei primi anni Novanta.
Ecco il motore, progettato come fosse un cuscinetto a sfere.
Roba da far morire d'invidia stuoli d'ingegneri meccanici.
«Il concetto da cui sono partito - svela Claudio De Bei, classe 1945, figlio d'arte (suo padre era il celebre Pio, proprietario di una rivendita Piaggio con annessa officina di riparazione in via Mure del Bastion) - è quello del cuscinetto a sfere. Quattro pistoni contrapposti a 90° uno dall'altro, fissati ad un unico albero centrale fisso con un eccentrico, che girano con moto rotatorio entro i rispettivi cilindri. Fasce elastiche superiori per assicurare la tenuta stagna del cilindro. Nel punto superiore lo scoppio, assicurato da tre scintille scoccate in sequenza da altrettante candele, a 160 gradi lo scarico, poi l'aspirazione attraverso una serie di travasi, a 180 gradi la compressione. Una fase per volta per ciascun pistone. Nessuna valvola. Ad alimentare il motore di complessivi 1000 cc è sufficiente un carburatore da 26. I giri complessivi che può raggiungere a piena rotazione superano i 22mila al minuto, la potenza che esprime è di 460 cavalli». Cifre da capogiro ma che Claudio De Bei è pronto a confermare, dati alla mano, dopo la misurazione al banco prova del primo prototipo realizzato con l'aiuto di amici attrezzisti. Il motore, in questi mesi, è esposto al museo dell'auto Bonfanti e sta attirando la curiosità non solo degli appassionati ma anche di progettisti e docenti universitari. Nelle prossime settimane un'èquipe della facoltà di ingegneria di Padova studierà attentamente il propulsore che potrebbe rivoluzionare il mondo dell'automobile.
«Dalla prove effettuate al banco - spiega De Bei - ho verificato che con un litro di combustibile si possono percorrere un'ottantina di chilometri ad una media oraria incredibile, considerata la potenza che può sviluppare al massimo dei giri».
«Il bello di questo motore endotermico con funzionamento rotativo - aggiunge il tecnico bassanese - è che sovverte tutti i principi della fisica, arrivando ad un rendimento che va dal 75 all'80 per cento...».
Roba da motori elettrici, o quasi, incredibile per un motore a scoppio, il cui rendimento normale si aggira attorno al 25 per cento nelle migliori condizioni d'utilizzo.
«In pratica è tutto il contrario di un motore tradizionale. Sfruttando il concetto del cuscinetto a sfere, entra in coppia a 400 - 600 giri e, date le sue prestazioni, può essere utilizzato senza il cambio. Non solo. Il sistema costruttivo è così semplice che più motori possono essere accoppiati senza difficoltà in modo tale da raddoppiare o triplicare la cilindrata e con essa la potenza complessiva». Provate a pensare a un motore di 3000cc con una potenza di 1350 cavalli: mai visto in pista un bolide del genere. Impossibile o quasi da guidare per l'elevatissima velocità che potrebbe raggiungere.
Il bello di questo motore endotermico è il peso: poche decine di chili.
«Prodotto su scala industriale - aggiunge De Bei - verrebbe a costare dai 350 ai 400 euro. In caso di rotture non varrebbe la pena di farlo riparare giacchè costerebbe meno sostituirlo. Mi ci sono voluti due anni di studi, progetti e prove per realizzarlo. Il blocco è in ergal mentre i pistoni, di 250 cc ciascuno, sono quelli che la Honda monta di serie nelle sue moto. Grazie al sistema rotativo e all'albero motore centrale è possibile, con pochi interventi, aumentare la compressione fino a 25 atmosfere. Il motore può essere alimentato con qualsiasi tipo di combustibile e potrebbe essere impiegato non solo in campo automobilistico ma in in molti altri settori. Un'altra cosa importante è l'assenza di vibrazioni mentre per lubrificarlo basta mezzo chilo d'olio in quanto ha pochissimi organi in movimento. Il raffreddamento è ad acqua ma difficilmente le temperature raggiungono i 50 gradi centigradi. L'emissione di gas di scarico è ridotta al massimo in quanto le tre scintille in sequenza bruciano tutto il combustibile».
Il motore è coperto da una serie di brevetti internazionali e il progetto è stato presentato alla Fiat.
Claudio De Bei, con la sua geniale invenzione, sta facendo tremare i giapponesi.

Roberto Cristiano Baggio


che dite, secondo voi il progetto andrà nel dimenticatoio soffocato dagli interessi di "qualche" persona?
 
io propongo di tornare a fare motori come quello della delta integrale,ford cosworth e via dicendo :nod) non mi piacciono le innovazioni :asd) penso andrà dimenticato
 
faccio da solo:

6591791-0-large.jpg

blocco_rotante_motore_rotativo_de_bei.jpg
 
....c'era anche un motore che andava ad aria compressa....e un motore che andava ad acqua......

Che fine hanno fatto queste geniali scoperte ?!?!?! Perchè non hanno avuto il successo sperato ?

Ve lo dico io, non perchè quelle invenzioni non funzionassero...

ci sta un problemino...ve lo dico senza mezzi termini :

PETROLIO

avete una vaga idea di che interessi ci stiano dietro ?

Ho già detto tutto... :sic)
 
Alex Murphy":tq1b4aaa ha detto:
....c'era anche un motore che andava ad aria compressa....e un motore che andava ad acqua......

Che fine hanno fatto queste geniali scoperte ?!?!?! Perchè non hanno avuto il successo sperato ?

Ve lo dico io, non perchè quelle invenzioni non funzionassero...

ci sta un problemino...ve lo dico senza mezzi termini :

PETROLIO

avete una vaga idea di che interessi ci stiano dietro ?

Ho già detto tutto... :sic)
infatti..se finisse il petrolio queste idee prenderebbero vita :nod)
 
Premesso che sono il primo a cui piacerebbe vedere quelli dell'opec e quelli delle multinazionali petrolifere sotto un ponte a fare la carita dopo aver speso tutti i loro soldi in medicine; Però rimango molto scettico in questo articolo si parla di prestazioni impressionanti ma non ci sono dati concreti. La cosa mi incuriosisce ma vorrei vedere le pubblicazioni che faranno dopo gli studi approfonditi che mi auguro stiano facendo quelli dell'università di Padova, è vero che il motore come lo conosciamo noi è ritenuto qualcosa di superato ormai da decenni, ma che dal cappello esca un motore così semplice e così potente stento a crederlo.
 
Se fosse vero, sarebbe una gran motore... minima spesa e massima resa... staremo a vedere

p.s.
il motore ad aria compressa si è rilevato una bufala... dopo che sono stati presi i soldi del finanziamento, il prototipo e tutti i documenti, copie comprese, sono spariti....
il motore ad acqua non l'avevo mai sentito...
 
Alex Murphy":t1c54dob ha detto:
....c'era anche un motore che andava ad aria compressa....e un motore che andava ad acqua......

Che fine hanno fatto queste geniali scoperte ?!?!?! Perchè non hanno avuto il successo sperato ?

Ve lo dico io, non perchè quelle invenzioni non funzionassero...

ci sta un problemino...ve lo dico senza mezzi termini :

PETROLIO

avete una vaga idea di che interessi ci stiano dietro ?

Ho già detto tutto... :sic)

hai dettoo tutto sbagliato! :lol2)

se ci fosse un mezzo migliore del petrolio, tutte le multinazionali si butterebbero su quello!

il problema è che non esiste un fluido di propulsione che riesce a contenere si tanta energia in si poco spazio come gli idrocarburi.

il motore ad aria compressa nella fattispecie ha 3 grossi problemi: autonomia, ingombro e temperatura di funzionamento.

autonomia: per fare 200 km servono all'incirca 50MJ, ovvero l'equivalente di 50 km/l per la benzina (che è un dato più attendibile degli 80 messi su).
ingombro: per garantire i dati di cui sopra, serve un serbatoio da 400 litri a 300 bar. non è una cazzata trovare 400 litri di posto in un'auto (i 400 litri sono il volume interno alla bombola, l'ingombro è molto di più).
temperatura: siccome quella che si inserisce nel motore è aria, dentro c'è ossigeno, azoto, merdume vario, ma soprattutto vapor acqueo. questo è un grosso problema perchè durante i vari cicli, quando un fluido si espande si abbasso temperatura e pressione, e partendo dalla temperatura ambiente il vapor acqueo congela facilmente... il problema è allora facilmente intuibile...

purtroppo l'unica alternativa al petrolio è l'energia elettrica, ma ancora un serbatoio di benzina è molto più capiente e leggero di qualsiasi pacco batterie (anche le ultime generazioni al litio e derivati).

:)
 
Stefano07":2cmos7je ha detto:
il motore ad aria compressa si è rilevato una bufala... dopo che sono stati presi i soldi del finanziamento, il prototipo e tutti i documenti, copie comprese, sono spariti....

e ci credo, per funzionare han provato ad alimentare anche a gas inerte... altro che benzina, immaginiamo i costi di una macchina a elio!
 
da ilgiornaledivicenza.it

Bassano

S'è spento il "motore" di Claudio De Bei
LUTTO. Stroncato da un male che non perdona. Un inventore geniale
10/11/2009

Claudio De Bei, un grande esperto di moto d'epoca

È morto Claudio De Bei. Stroncato da un male che non perdona. Avrebbe compiuto 64 anni il 24 novembre. Ha lottato sino all'ultimo, con grinta e coraggio. Ieri mattina alle 6 il suo cuore ha ceduto. Era stato operato quattro settimane fa a Padova e non s'era più ripreso. Lascia nel dolore la moglie Donatella e i figli Alessandro e Gianluca.
Claudio De Bei aveva mani d'oro e una intelligenza fuori dall'ordinario. Nel campo dei motori, quanto a conoscenze e capacità, non temeva confronti con progettisti e ingegneri. Aveva all'attivo più di quaranta brevetti internazionali tra i quali il motore endotermico con funzionamento rotativo.
Un motore rivoluzionario, ad altissimo rendimento, capace di sviluppare potenze elevatissime e raggiungere un incredibile numero di giri al minuto. Esposto al museo dell'auto Bonfanti-Vimar, aveva attirato la curiosità di alcune grandi Case, tra le quali la Tata indiana. Lo scorso giugno Giannino Marzotto lo aveva invitato nella villa di Trissino. Trovò ad attenderlo, oltre al conte, tre ingegneri indiani, interessati al progetto del motore. Purtroppo il male, manifestatosi proprio in quei giorni, non gli ha permesso di approfondire i rapporti con i rappresentanti della Tata. Saranno i figli, ora, ad occuparsi delle trattative: il motore "De Bei" apre infatti scenari nuovi nel mondo dei trasporti.
Claudio, nei primi anni Novanta, aveva realizzato, assieme all'amico Renato Sonda, pure lui prematuramente scomparso, una moto da corsa, portata in gara nel campionato mondiale, dal cesenate Marcellino Lucchi, per molti anni collaudatore ufficiale dell'Aprilia. Claudio De Bei era uno straordinario restauratore di moto d'epoca e a lui si rivolgevano fiduciosi gli appassionati di vecchi modelli. Aveva appreso il mestiere da papà Pio, titolare di una concessionaria Piaggio, con annessa officina, in via Mure del Bastion. Da ammassi di lamiere contorte mangiate dalla ruggine era in grado di ridare vita a Gilera, Guzzi e Laverda di 50 e passa anni.
Era presidente del Moto club Bassano. Entusiasta per natura, poliedrico e geniale, non si tirava mai indietro e rispondeva sempre "sì" a qualsiasi richiesta. Manchera tantissimo a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. I funerali si svolgeranno venerdì alle 15 nella chiesa di S. Francesco.
Roberto Cristiano Baggio
 
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