Il giallo dell'estate By Ataru e Maxchan (perchè a volte Romanziamo)

ataru007

Nuovo Alfista
23 Ottobre 2004
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36
Roma
location:

nordest, citta' senza nome.
le undici di sera di una torrida serata estiva.
d'improvviso il tuono, un lampo squarcia il cielo sopra noi.
Passi.
Passi affrettati.
Una donna corre in strada, illuminata a tratti da un lempione che certo in vita sua ha funzionato meglio di cosi'.

Dove corre? e perche'?

E' solo il rumore del temporale?

Paura ehhh???

La donna indossa una gonna che porta poco sopra al ginocchio, una camicetta bianca leggermente sbottonata.. si direbbe un'impiegata o forse è la segretaria del notaio Vanillon.. forse, ma questa è un'altra storia.

torniamo a lei.. corre.. sta iniziando a piovere e d'istinto si copre il capo con la carpetta...


lei sta correndo... ma perche' corre?

forse la pioggia improvvisa, e il vestito leggero, magari e' la paura di buscarsi qualche cosa... gia', e chi lo sente poi quel vecchio gufo del Vanillon, se arrivo in ufficio con la febbre... o peggio, se sto a casa... gia' me lo immagino, con la sua vocetta stridula: "signorina, mi meraviglio di lei, ammalarsi a luglio..."

o no?
ma se e' tutto qui, perche' si guarda dietro, preoccupata?
e non stava forse correndo gia' prima che iniziasse a piovere?

intanto, sul marciapiede opposto, un uomo la osserva passare, riparandosi sotto alla fermata del bus...

ma questa, forse, e' un'altra storia..

...corre ma cura con una cadenza maniacale il passo, si cura di non prendere una buca.. una pozzanghera.. maniacale forse come quando cura la contabilità del notaio Vanillon.. corre e l'uomo che l'osserva anche se uomo di strada e dunque apparentemente distratto, nota la sua gentilezza nei passi, la sinuosità nel flettere le ginocchia.. il fascino non passa inosservato e Gabrille Manfroni lo sapeva benissimo.. e forse per questo continuava a correre.. scappare ... ma da chi....??
Il freddo disegnava sulla sua camicetta il turgido dei suoi capezzoli.. ma lei non si curava di ciò..


la sua mente era presa solo dalla preoccupazione di riuscire a mettere un piede davanti all'altro, un pensiero ossessivo le rimbombava in testa: on cadere, Gabrielle, tutto, ma non cadere ...

... non si curava di se, non si curava del suo aspetto... solo qualche flash, immediatamente rimosso... aveva l'orlo della gonna scucito, ma quando era successo? forse quella stupida sedia in ufficio? certo, Vanillon e' troopo tirchio per farla riparare, quante volte glielo aveva detto...

... e quel tipo, perche' continua a fissarmi ...

una sirena, lontana, impone il suo lamento sullo scrosciare della pioggia, tutto attorno...
... tanto che lei, per un interminabile attimo, quasi si ferma, per poi riprendere la sua elegante corsa...

verso dove?


.. ricordò improvvisamente di aver dimenticado sulla scrivania del dott. Vanillon i suoi occhiali, occhiali eleganti di quelli che normalmente si vedono portare alle segretarie nei film perbenisti americani..

erano flash ripetuti.. forse la sua mente cercava di ricomporre un mosaico..

l'orlo scucito.. gli occhiali.. quell'amaro in bocca.. cosa le stava succedendo.. Gabrielle non pensava più a nulla eppure immagini si susseguivano nella sua mente.. una gran confusione e suoni in lontananza si mischiavano al rumore della pioggia che oramai cadeva incessante...

Gabrielle guardò ancora una volta l'uomo che la fissava.. prima di vederlo scomaparire nell'oscurità...


... batte' alcune volte le palpebre, rallentando inconsapevolmente il passo ...

eppure quell'uomo era li', alla fermata del bus, fino ad un attimo fa, non se l'era certo sognato... e la guardava...

dov'era finito, adesso? ma non riusciva a pensare, una serie di flash le attraversavano la mente... gli occhiali, certo, sulla scrivania... ma come aveva fatto a dimenticarseli? dove avevo la testa, stasera? uffa, dovrei tornare a prenderli...

e una voce, dentro, che le diceva di andare avanti, altro che ufficio, al diavolo Vanillon e gli occhiali nuovi, quelli che l afacevano sembrare proprio la tipica segretari che si vede nei fil perbenisti americani, che qualche volta guardava alla tv...

poi un flash piu' vivido degli altri, Vanillon che le diceva una cosa... ma cosa?

non riusciva a ricordare...


..Vanillon, notaio stimato e conosciutissimo in zona era amico di famiglia dei Manfroni, da moltissimi anni da quando per l'esattezza il padre di Gabrielle il sig. Teo Manfroni vendette una sua casa al Dott. Vanillon per fare il suo lussuoso studio notarile..

Gabrielle finiti gli studi in legge venne assunta per tirocinio quasi in modo naturale dal notaio.. perchè egli era considerato uno di famiglia.. e poi era pur sempre conveniente sistemare una figlia presso un notaio stimato..


... o almeno, questo e' quello che pensavo il signor Manfroni ...
Sarebbe stato da stupidi rinunciare ad un occasione simile, ed anche Gabrielle ne era convinta...
Certo, Vanillon non brillava certo per simpatia e gentilezza, ma queli in fondo era dettagli di minore importanza...

oppure no?
... la mente persa, nello sforzo di non cadere, di mettere chiarezza nei ricordi che affioravano all'improvviso... cosa le stava dicendo Vanillon? inutile, piu' si sforzava, piu' le parole del notaio si perdevano...

e quell'uomo all'altro lato della strada, che fine aveva fatto?

quando, d'un tratto, qualcosa le urta la spalla ...



.. ferma la sua corsa.. qualcosa?? O qualcuno??

Era un uomo.. alto di grossa corporatura, a prima vista ben curato e ben vestito.. aveva una giacca e un pantalone di tessuto leggero.. forse Lino penso in un istante Gabrielle.. ma dopo non si curò poù di questo inutile dettaglio.. a volte si stupiva di come nelle situazioni più complicate lei riuscisse sempre a cercare i dettagli più insignificanti..

Doveva correre ed invece stava lì ferma dopo che un uomo l'aveva appena fermata forse involontariamente o forse no

Alzò lo sguardo e non conobbe nei suoi occhi scuri un volto familiare.. nulla poteva legare lei a quell'uomo forte.. eppure da quel momento Gabrielle lego' il suo destino ed il suo segreto a quell'uomo venuto dal nulla..

"signorina, tutto bene?"

furono queste, rassicuranti nella loro sconcertante banalita', le parole con cui "lui" entro' nella vita di Gabrielle Manfroni.

"si, grazie, mi scusi"

furono queste le parole con cui Gabrielle stabili' con lui un contatto che avrebbe cambiato per sempre le loro vite...

lei lo guardo', poi di nuovo si guardo' alle spalle... correre, doveva correre, e poi la pioggia, le luci tremolanti della citta' senza nome.. non poteva certo fermarsia palare con un perfetto sconosciuto dai pantaloni di lino... oddio gabrielle, perche' sempre sui dettagli?

fa per ripartire, farfugli aqualche parola, ma lui la afferra saldamente per un braccio, e la costringe a voltarsi...

..Ci sono dei momenti nella vita dove l'irrazionalità dei gesti annulla ogni reazione del corpo.. anche quella più ovvia..

La presa dell'uomo era decisa eppure invece di urlare dimenarsi, scappare, fuggire.. Gabriella lasciò che l'uomo allentasse la presa, forse nella speranza di sentire una spiegazione al gesto inaspettato, erano gli occhi dell'uomo stranamente sconosciuti quanto rassicuranti che fecero sparire dalla mente della ragazza ogni ragione che fino ad un'istante prima la spingevano a correre...

Ma qualche istante prima lei stava correndo e non sapeva perchè.. forse l'uomo poteva sapere.. forse l'uomo che le teneva adesso il braccio poteva spiegare.. lei aspettava una sua parola...

... ma quella parola non venne, non subito almeno ...

mentre lei lo osservava, ansiosa, implorante quasi una spiegazione lui guardo' veloce nella direzione da cui lei stava arrivando...
un rumore, forse, aveva attirato la sua attenzione... e fissava torvo qualche cosa che solo lui sembrava in grado di vedere...

non certo Gabrielle, scossa, turbata, in affanno, per la corsa e per la presnza di lui ...oddio gabrielle, nemmeno sai come si chiama, ma che stai facendo...

... poi quella parola venne, ma invece che gettare luce su quello che le stava capitando, getto' un ulteriore velo di buio nella notte ...

... una parola, un nome ...
... "Giulia" ...

e la trascino' con se in un vicolo buio della citta' senza nome, in una serata di pioggia.

..Il mattino seguente fuori c'èra una giornata bellissima, l'orologio al muro segnava le nove e mezza.. dalla finestra in fondo si poteva vedere il cielo azzurro..

Tutto era chiaro in quella mattina.. tutto anche le cose appena viste, quelle che solitamente al risveglio appaiono sfocate e dai contorni indefiniti..

Gabrielle si svegliò in quella stanza sconosciuta ma con la consapevolezza di essere stata salvata da qualcosa o da qualcuno.. forse aveva avuto un malore la sera precedente.. forse era svenuta dalla paura.. sicuramente non aveva un graffio, diede un'occhiata sommaria alle braccia e alle gambe, indossva ancora la gonna blu e la camicetta bianca...


... e a mente lucida cominciavano a riemergere i ricordi ...

ieri sera stava correndo, verso casa, pioveva...
... perche' correva? certa per la pioggia... poi il volto di Vanillon... oddio, le nove e mezza! devo andare al lavoro! oddio oddio oddio...

Gabrielle si alzo' dal letto sfatto, accarezzandolo languidamente con una mano... quel letto che sentiva esserle stato un'ancora di salvezza in una notte piovosa...

Devo andare in ufficio, si ripeteva, devo cercare di ricordare... poi devo riprendermi gli occhiali, e devo capire cos'e' successo ...

improvvisamente, a troncare di netto tutte le trame dei suoi pensieri, la porta si apre... entra lui, la guarda, sorride...

"Buongiorno Giulia, hai dormito bene?"


..Giulia, ancora questo nome, e fu subito luce nella sua mente.. era stata l'ultima parola sentita la sera precedente poi il nulla.. la chiave di tutto stava in quel nome..

Ma perchè mai una ragazza di buona famiglia, colta ed impiegata presso un'importante studio notarile si trovava in quella situazione..

le nove e mezza, non era a lavoro.. non era a casa.. chissà i suoi cosa avrebbero pensato..

guardò il cellulare ma nulla era spento privo di ogni minimo segnale di vita, intanto lui l'uomo che l'aveva rapita per bene o per male le stava difronte dopo averla salutata con quel nome..

Questi pensieri durarono una frazione di secondo ma la mente umana è capace di elaborare migliaia di pensieri in pochissimo tempo.. e Gabrielle ragazza dalla mente vispa quella mattina ne elaborò tantissimi di pensieri..

"mi scusi cosa ci faccio qui.. chi è lei" " ho bisogno di avvertire i miei la prego"...


una citta' senza nome del NordEst, il famodo NordEst che produce...

un altroquando...

una signore con un abito viola sta litigando furiosamente con un edicolante, attirando l'attenzione dei passanti...
Ma com'e' possibile, urla lei, le avevo chiesto di conservarmene una copia, che sarei passata oggi...
l'uomo, quasi barricato dietro una pila di quotidiani, balbetta delle parole di scusa... ma sa signora, ma vede signora, ma capisce signora...
ma la signora evidentemente non sa, non vede o non capisce, e continua nella sua scenata.

UN uomo con un impermeabile giallo la osserva, sorpreso e incuriosito da quello scoppio di vita vera in una citta' tanto monotona...

"... la prego, mi faccia chiamare casa... vorrei avvisare i miei genitori..."

"ma che dici Giulia, i tuoi sono morti da anni... e da quando che mi dai del lei, poi, tesoro?"


Il panico oramai era diventato insopportabile.. aveva sentito parlare di mondi paralleli sono nella fantascienza.. anzi ricordava di quella serie televisiva anni '80 che gurdava con piacere quando era ancora una bimba..
Dimensione Alfa.. così si chimava.. i soliti dettagli che Gabrielle amava citare nei suoi pensieri...


"ti prego portami dell'acqua.. ho bisogno di calmarmi.. poi mi racconterai tutto di me.. io non ricordo"..

Gabrielle (o Giulia) si affidava all'unico essere umano che aveva difronte e che sembrava essere amorevole come uno di famiglia... come un marito.. ma lei non ricordava assolutamente nulla di se!


"... mi sembri sconvolta... va bene, ti prendo dell'acqua, aspettami qui ..."

Gabrielle, rimasta sola nella camera che non conosceva, comincio' a tremare...
Dove sono, chi e' quest'uomo, perche' mi conosce...

... chi sono ...

un nome, voleva un nome a cui aggrapparsi... chi diavolo era questa giulia che entrava tanto prepotentemente nella sua vita, tanto prepotentemente da volergliela portare via?

devo riuscire a chiamare i miei, deve essere tutto uno scherzo...

d'un tratto un rumore.
sembra venire da fuori... dalla finestra...

oddio, che scema sono, la finestra... almeno capiro' dove sono...

Giulia si alza, e si avvicina alla finestra.
e guarda fuori.

niente.

nulla di quello che vede le e' familiare...

"ecco l'acqua, tesoro..."



.. bevve lentamente l'acqua.. insapore più che mai, e chiese subito: "allora chi sei tu.. dove mi trovo.. perchè mi hai rapita.. perch...."

"calma giulia calma.. una cosa alla volta.. sei sconvolta ed io più di te.. non so cosa ti sia successo ma ti hanno portata qui a casa ieri sera eri svenuta mi hanno solo detto che t'hanno vista cadere.. " e ridendo l'uomo disse " cmq se dobbiamo ricominciare tutto da capo io sono Andrea tuo marito e quelli davanti alla porta sono Marta ed Elena le tue figlie.. almeno quelle le ricorderai??"..

Figlie?? Marito?? fece buon viso a cattivo gioco.. era furba e si era sempre ritenuta tale.. alle medie ricordava che l'insegnante di geografia la chiamava volpe per la sua astuzia..

Da quei giorni delle medie erano passati circa 15 anni e ancora Gabrielle si vantava di ciò..

Ma un particolare non le tornava.. Andrea aveva appena detto che l'avevano accompagnata a casa la sera prima.. ma com'è possibile se l'ultimo volto che lei vide era proprio dell'uomo che aveva difronte..

Troppe domande.. continuo' a bere mentre le due bambine si avvicinavono chimandola mamma...

qualcosa non andava nel vero giusto...
... no, Andrea era l'uomo che aveva visto nel vicolo la sera prima...
... perche' ora le raccontava quella strana storia?
E quelle due bambina che si avvicinavano, non potevano certo essere figlie sue...
ma andiamo, e' impossibile, pensava dentro di se... ho 27 anni, la piu' grande (come sta bene in quel vestitino blu, pero') ne avra' almeno 6... non ho certo avuto figlie a 21 anni...

cosa sta succedendo...

"...Andrea, scusa, davvero... sono confusa, non ricordo..."

"mamma, mamma" urlavano le bimbe mentre la abbracciavano...

incerta, non sapeva se respingere o accettare l'abbraccio delle due piccole sconosciute, giulia guardava stupita il marito...

All'improvviso, il campanello.



citta' senza nome, un altroquando.

un uomo con un impermeabile giallo, che fino ad un attimo prima aveva fissato una donna vestita di viola litigare con un edicolante, si guarda attorno sconsolato...
"possibile che non ci sia un bar aperto in questa citta'?"



qualcosa non andava nel vero giusto...
... no, Andrea era l'uomo che aveva visto nel vicolo la sera prima...
... perche' ora le raccontava quella strana storia?
E quelle due bambina che si avvicinavano, non potevano certo essere figlie sue...
ma andiamo, e' impossibile, pensava dentro di se... ho 27 anni, la piu' grande (come sta bene in quel vestitino blu, pero') ne avra' almeno 6... non ho certo avuto figlie a 21 anni...

cosa sta succedendo...

"...Andrea, scusa, davvero... sono confusa, non ricordo..."

"mamma, mamma" urlavano le bimbe mentre la abbracciavano...

incerta, non sapeva se respingere o accettare l'abbraccio delle due piccole sconosciute, giulia guardava stupita il marito...

All'improvviso, il campanello.



citta' senza nome, un altroquando.

un uomo con un impermeabile giallo, che fino ad un attimo prima aveva fissato una donna vestita di viola litigare con un edicolante, si guarda attorno sconsolato...
"possibile che non ci sia un bar aperto in questa citta'?"



.."pronto dott. De Nardi??"
- "si.. con chi parlo??"

- "Sono Andrea Fantinel, mi spiace disturbarla alle dieci del mattino, mia moglie Giulia si è svegliata dopo aver dormito tranquillamente tutta la notte..."

-"come prevedevo Sig. Fantinel, non disturba affatto ieri sera quando l'ho vista in quelle condizioni per un'attimo ho pensato di farla ricoverare ma poi ho optato per un sedativo.. sa una notte di riposo puo' far tanto.."

-"Giulia è sveglia dottore.. è di là con le bambine ma sembra avere dei vuoti di memoria.."

-"beh farò un salto da lei dopo pranzo.. le stia vicino e non la agiti.. non è chiaro dopotutto cosa le sia successo.. prescriverò degli esami.. comunque sig. Fantinel ci vediamo dopo mi aspetti."

-"grazie dott. De Nardi.. l'aspetto dopo pranzo."

Giulia guardava le bambine giocare sul tappeto della camera da letto.. l'innnocenza delle piccole non poteva nascondere una immensa menzogna.. Lei stava male.. forse lei era mamma e moglie di quell'uomo..

Si ricordò subito di aver letto da qualche parte di casi di perdita di memoria.. ma stranamente anche questo era un ricordo, era un particolare che poteva benissimo sfuggire alla mente sofferente di chi perde la memoria.. eppure lei ricordava..

-"mamma ma perche hai dormito vestita??" chiese una delle bambine..

-" mamma stava male.." rispose lei con naturalezza.. e si sorprese di ciò.

Aprì l'armadio per cercare nei cassetti in basso l'intimo e qualcosa per poter iniziare il nuovo e strano giorno con indumenti nuovi..

Trovo a caso nel secondo cassetto un completino semplice nero senza tanti fronzoli.. tutto corrispondeva ai suoi gusti.. era quello che avrebbe indossato lei in una mattina qualunque sotto uno dei suoi vestiti..


..Giulia si rilassò in un caldo bagno, immerse la testa nell'acqua e chiuse gli occhi coccolata dal bagno schiuma in abbondanza..
Giulia Fantinel.. doveva chimarsi così secondo la realtà che la circondava.. ma la memoria riportava la mente alla sera prima.. a quando correva, disperata, agli ultimi momenti passati allo studio del Dott. Vanillon.. e poi quell'uomo.. e poi nulla!

La mano scivolava leggera sulla pelle e stendeva la schiuma.. quando ad un tratto sentì qualcosa in rilievo poco sotto la spalla sinistra..
cercò di capire cosa fosse quel segno.. ma non riusciva a vedere, poteva essere un graffio.. ma la curiosità la spinse a gurdarsi allo specchio.. non era facile dovette voltarsi forzatamente con il collo..
Erano tre numer incisi.. si tre numeri incisi sulla sua pelle..
non era facile leggerli.. erano piccoli.. ma vide con un piccolo sforzo un "tre" un "cinque" e un "sette"...

357.. rabbrividì al pensiero di essere stata marchiata... un numero sulla sua pelle.. cosa significava..

voleva gridare ed in ginocchio difronte allo specchio del bagno si disperava per la situazione surreale.. stava impazzendo.. una crisi d'identità.. e anche la cosa piu' logica da fare cioè chiedere spiegazioni a chi le era piu' vicino le sembrava una soluzione irrealizzabile...

Quel numero aveva un significato ben preciso, era un marchio carico di mistero.. in quel piccolo codice c'era il futuro di Giulia.. e il passato di Gabrielle...

..L'angoscia soffoca la mente e forse per questo Giulia reagì col classico istinto di sopravvivenza che accomuna ogni essere vivente del pianeta..

Asciugò il suo corpo ancora bagnato.. si guardò allo specchio e si vide comunque bella, come lo era per lei fino al giorno prima Gabrielle Manfroni.. indosso con calma l'intimo.. mise l'accappatoio per uscire dal bagno e andò a vestirsi in camera da letto..

"Giulia.. amore stai meglio adesso??" esclamò Andrea sulla soglia della porta..

"si.. si.. Andrea..".. con cura lei indossò una camicetta e una gonna.. lo fece quasi istintivamente perchè era abituata all'eleganza anche se quella mattina doveva rimanere tra le mura domestiche, visto che non esisteva apparentemente un lavoro per lei.. ma solo quella famiglia e un medico che stava per arrivare..

"Giulia Amore non so cosa ti stia succedendo.. sono preoccupato per te.. sei assente".. l'uomo fece per prendergli la mano..

"Lasciami.. non mi toccare.. " fu la sua reazione...

"ma Giulia che ti prende.. " siamo sposati da sette anni..

"Senti a me sembra d'impazzire io non so chi sei.. non conosco nulla di ciò che mi circonda.. cerca di capirmi.. se questa è una malatia.. allora io sono molto malata.."

"amore mio il dott. De Nardi ti aspetta in soggiorno per visitarti.. dai vieni di là in soggiorno cosi' cercheremo di chiarire e in caso trovare con il suo aiuto la soluzione a questo problema che angoscia tutti.. non solo te"..

Giulia non parlò ad andrea del numero inciso sotto la spalla.. ma probabilmente il dottore l'avrebbe visto visitandola..


"..Buongiorno dottore" fu la prima frase di Giulia alla vista del dott. De Nardi.

Chissà perchè lo immaginava vecchio e grasso ed invece era giovane ed atletico.. non sembrava neanche un dottore.. assomigliava più ad un agente immobiliare con quel suo vestito e quella cravatta dal nodo grosso..

Pensò che sarebbe stato perfetto per fare l'attore in quella famosa serie televisiva americana di medici in prima linea..

"buongiorno Signora Fantinel, ieri sera suo marito mi ha chiamato allarmato quando alcune persone l'hanno accompagnata a casa semisvenuta.. volevamo ricoverarla ma le sue condizioni generali erano abbastanza soddisfacenti a parte un leggero calo della pressione, nessun livido.. e poi le persone che hanno assistito alla scena l'hanno vista prima appoggiarsi al muro di una casa in via Diaz quindi le sono venuti subito in soccorso e non le hanno dato il tempo di cadere rovinosamente a terra..

"dottore io non ricordo nulla.. se proprio lo vuole sapere io non ricordo neanche di chiamarmi GiUlia Fantinel.. ma non ho un vuoto di memoria... io ricordo benissimo un'altro passato"..

Intanto il marito aveva lasciato soli i due per la privacy della visita medica..

"capisco signora.. una visita generica non risolverà i dubbi.. avremo bisogno di specialisti.. intanto tolga la camicetta.. sentiamo il respiro e misuriamo la pressione..

Ecco il momento.. era arrivato.. qualcuno avrebbe visto quel numero e avrebbe chiesto...

tolse la camicetta il dott. De Nardi poggiò lo strumento freddo sulla schiena.. non poteva non vedere il numero.. era li' se lo sentiva marchiato... passo' anche con le dita sopra il "357" come ad accertarsi che fosse proprio lui..

Giulia gelo'.. il cuore inizio' a battere all'impazzata.. cosa significava.. chi era quell'uomo..
le aveva visto il numero, si girò di scatto e lo guiardò negli occhi, lo sguardo un po' di sfida e un po' implorante...

"si rivesta signora".. le condizioni generali appaiono buone.. solo un po' provata dalla notte.. cmq dovrà ricoversi presso una clinica ci vogliono esami complessi per capire la natura del suo malessere...

"Chi sei.. dimmi chi sei" disse giulia spaventata..
"entri puresig. Fantinel.. " Il dott. e giulia si guardarono negli occhi... le veniva imposto con lo sguardo il silenzio per un segreto troppo grande.. si sottomise a ciò.. e le uniche parole che seguirono furono..

-"Pronto sono De Nardi, mi passi il colonello Laus.!"

-"si.. attenda"..

_"pronto??"

-"pronto colonello Laus.. sono De Nardi.. l'ho trovata, l'ho vista qualche ora fa. Dobbiamo vederci per discutere il dafarsi.."

-"mi raggiunga per le 15:00 all'hotel Baglioni.. si prepari dott. denardi.. presto avrà bisogno di una nuova identità.. lasci tutto come si trova adesso e prenda l'indispensabile... l'aspetto alle 15:00"

"a dopo colonello"

Il dott. De Nardi prese l'indispensabile.. a dire il vero era quasi tutto pronto, si aspettava da un momento all'altro questo momento, l'ultima cosa che prese furono le chiavi della sua Mini del '75..
Mille pensieri affollavano la mente del Dott. De nardi doveva a breve incontrare il colonello Laus e preparare un piano per il rapimento di "Giulia".. pensò ancora qualche istante.. ma poi trovò piu' piacevole rilassarsi in fondo il colonello conosceva la situazione e immaginava che dovesse avere anche lui un piano per questa storia...



Giulia! amore vieni qui' un'attimo per favore?
Andrea chiamava amorevolmente Giulia quella donna che sentiva sua da sempre.. Giulia sempre piu' angosciata rispose timidamnete al richiamo..

-si.. aspetta arrivo..

era titubante Giulia dopo l'incontro con il dottoore aveva capito di essere parte di una storia forse piu' grande di lei.. si sentiva incapace di gestire anche la piu' banale situazione casalinga...

-Amore finalmente.. da questa mattina mi sfuggi.. capisco che stai male.. ma non abbiamo mai un attimo per noi...

-cosa vuoi dire??

- voglio dire che tra le bambine e gli impegni di casa ci stiamo dimenticando dei piaceri della vita..

mentre lo diceva aveva il sorriso malizioso che lasciava chiaramente intendere le sue intenzioni predatorie ..

-Sai come mi sento.. sai il mio stato confusionale.. non riesco a pensare a quello adesso Andrea ti prego cerca di capirmi.. io.. io...

Andrea si fece scuro in faccia.. poi furtivamente la sua mano s'insinuo tra le gambe semichiuse di lei..

-fermo!!! lasciami!!

Con un balzo usci' dalla stanza..

Non era la classica scusa del mal di testa tipico delle casalinghe insoddisfatte da una vita sessuale piatta.. ma era l'aver sentito le mani di un perfetto sconosciuto insunuarsi tra le gambe cercando di arrivare lì dove una donna se fosse presa e innamorata si lascerebbe rapire da ogni tipo di piacere.
Una conferma in più.. Giulia si chiuse nel bagno.. adesso pensava solo a fuggire!
 
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vi rammento che il vostro editore.....(nonchè io) ha gia mandato le lettere di diffida a Voi due in quanto fino adesso improducenti!

tutti i soldi che ci ho rimesso :mecry2) :mecry2) :mecry2)


:asd) :asd) :asd)

ps: beppe..... :handclap) :handclap) :handclap)
 
ruspy":1p2zfo8x ha detto:
vi rammento che il vostro editore.....(nonchè io) ha gia mandato le lettere di diffida a Voi due in quanto fino adesso improducenti!

tutti i soldi che ci ho rimesso :mecry2) :mecry2) :mecry2)


:asd) :asd) :asd)

ps: beppe..... :handclap) :handclap) :handclap)


io improducente???? :D :D


ma se non mi paghi come faccio!!!! :asd) :asd) :asd)
 
Ebbe un sorriso tipico di chi con l'isterismo ha una certa familiarità.. Giulia si soffermava
in particolari che probabilmente non avrebbe mai visto se si fosse trovata in una
situazione un po' piu' normale... ma la spasmodica ricerca di una verità, almeno apparente,
la portava a soffermarsi sui particolari che circondavano il suo ambiente, piccoli indizi all'apparenza
insignificanti ma che se ben studiati potevano condurre dritti alla soluzione di quella strana situazione
che Giulia stava vivendo...
Il tempo non aveva piu' una dimensione lineare, e le venne in mente chissà perchè quella famosa lezione
sulla relatività di Eistain che seguiva con tanto trasporto nelle ore di fisica al liceo.. ancora un'altro flash..
immagini di un passato remoto... ma nella sua mente poteva definirsi "trapassato".. proprio come a volte
si usa definire chi è defunto.....
 
Dopo essersi chiarita con Andrea chiese al giovane marito quando il dottor De Nardi sarebbe tornato per ulteriori visite
.Andrea rispose che il dottore non aveva detto nulla circa una nuova visita e si dimostrò rincuorato del nuovo,anche se falso,atteggiamento di Giulia.
Si ritirò....aspettando la cena..e quando fu nella "sua stanza" iniziò a riflettere....sposata da 7 anni,2 figlie...il numero silla spalla!!!357...e...quella specie di grande portacenere con quella scritta che doveva sicuramente essere un nome starniero..nicolas.Che significava tutto ciò?
ma paino piano iniziava a ricordare.....almeno il suo datore di lavoro..sempre più nitida l'immagine del notaio ed anche delle figlie..o meglio di quelle giovani creature che la chiamavano mamma...si si!!!loro erano.....si..le ricordava..ricordava le figlie..ma non Andrea.
Accidenti...ma com era possibile tutto ciò??? Poi continuando a riflettere sulle figlie...su quei volti che iniziavano finalmente a ricordarle qualcosa di familiare constatò che si..avevano chaimato lei mamma..ma non le avevano chiamato Andrea papà...che voleva dire ciò???.....dov è l'ufficio?...


De nardi arrivò puntuale all'hotel Baglioni, un hotel di lusso un quattro stelle, il colonello Laus lo attendeva nella Hall seduto su un divanetto stile liberty,
non una copia ma era davvero in perfetto stile inizi 900 perchè un albergo quattro stelle non puo' permettersi delle volgari imitazioni.. questi furono i futili pensieri
del dottore mentre saliva i tre gradini dell'ingresso prima di immettersi nella Hall..
-Salve dottore.. le presento il capitano Zecchi e il tenente Carpana...
Il dott. De Nardi strinse la mano ad entrambi senza incrociare lo sguardo del colonello Laus, stava per ascoltare le nuove disposizioni... non conosceva molto del proggetto
"357" ma doveva assolutamente ascoltare i tre uomini che gli stavano difronte... era di vitale importanza che lui lo facesse.. e non era un modo di dire..
Non capiva bene come era finito in questa storia.. o meglio lo sapeva benissimo.. ma in quel momento la sua mente si rifiutava di accettare una situazione forse surreale..
Inizio il Capitano Zecchi.. l'attenzione del Dott. De Nardi si fece massima.
-Dott. De Nardi come lei sa il proggetto 357 ha subito uno stop a causa dell'improvvisa fuga del "Proggetto"... non si conoscono ancora le responsabilità di questo
spiacevole evento.. Lei comprenderà la nostra apprensione e per questo vorremmo conoscere le condizioni fisiche del "proggetto" e anche quelle psichiche.. il Tenente
Carpana si occuperà della fase di recupero..
Dott. De Nardi come ha trovato il proggetto??? .. disse il colonello Laus
-E' in stato confusionale.. fisicamente sta bene a parte alcuni valori di pressione non proprio ottimali.. ma il suo stato mentale mi preoccupa... come sapete io non sono a
conoscenza del vostro "progetto" ma come medico mi limito a dire che le condizioni della donna mi sembrano molto instabili.. come si pou' definire...
sull'orlo di una crisi.. e non di nervi.
-Dott. De Nardi in questa valigetta troverà le indicazioni sulle prossime mosse da fare che si concluderanno entro le 24 di domani.. riferirà al comando generale il suo
operato.. naturalmente sarà gratificato.. ma si ricordi.. Lei si trova per caso in questa situazione.. lo ricordi sempre.. non facciamo mistero con lei che se provasse
a tradire il suo segreto professionale... beh.. ha capito.. lei è persona intelligente e sveglia.
 
La diffidenza dei tre ufficiali era palpabile nell'aria.. ...il più antico dei desideri umani,il segreto la cui conoscenza avrebbe cambiato le sorti di qualunque Paese..
Forse una giovane borghese di provincia attraverso una serie di eventi ne era testimone.. forse...

".Nel frattempo quindi De Nardi una volta uscito dal Baglioni si apprestò ad aprire la valigetta...
aveva fretta di leggere le disposizioni dei "tre ufficiali" e per far questo pensò di sostare qualche minuto all interno di un bar..non troppo centrale ..poteva attirare l'attenzione
veloci pensieri che passano nella mente di chi deve per forza di cose nascondere un segreto.
Vide al lato della grande piazza una strada che si nascondeva tra le case verso ovest..la percorse..e dopo tre.. quattrocento metri sulla destra trovò un bar..un piccolo bar
all' interno del quale non c'era nessun cliente.Entrò..e vista l'ora(era quasi sera) decise di bere quello che in zona usano ordinare come aperitivo..uno "sprizz"..
(prosecco macchiato con un aperitivo rosso...) una volta seduto aprì la valigetta con le istruzioni date dai tre ufficiali..Vide subito che poco erano i compiti...
Era chiaro dalle prime righe che la ragazza doveva essere rapita, o meglio come definivano con un certo linguaggio io tre ufficiali "accompagnata"..
bisognava rientrare nella casa di Fantinel.. aveva capito De Nardi che era una pedina fondamentale nel gioco... ma questo pensiero lo fece rabbrividire,
pensò anche alle conseguenze della sua considerazione.. forse la morte.. il tempo come al solito sembrava passare piu' lentamente del solito tanto che il dottore
ebbe anche il tempo infinitesimale di immaginare quella splendida donna in altri atteggiamenti.... non era indifferente a Giulia.. pensieri futili ma eccitanti..
che naturalmente stonavano con la gravità della situazione, per questo li abbandonò immediatamente..
Sostanzialmente il piano prevedeva di visitare nuovamente Giulia.. intuiva che Andrea Fantinel doveva essere a conoscenza di tutto..
Fini di sorseggiare il suo sprizz..e una volta salutato e pagato usci dal bar e si diresse verso casa Fantinel.
 
Lo stato confusionale di Giulia era peggerato nel pomeriggio tanto che le bambine erano state portate a casa della vicina la signora Betta, donna sempre disponibile
nei confronti dei vicini Fantinel da quando il marito l'aveva lasciata per seguire un nuovo amore in Messico la signora Betta Ercolini si era chiusa in una specie di
mondo tutto suo, fatto di frequentazioni virtuali su internet e incontri a carattere esoterico.. era un'appassionata dell'occulto ma questa sua ultima passione era
considerata una normale forma di svago dopo la forte delusione sentimentale e forse cercava nell'esoterismo e piu precisamente nelle carte le risposte a tutti
i suoi dubbi, a tutte le sue delusioni, cose assolutamente normali per una donna che ha sofferto.. Betta una donna normale per questo in quel pomeriggio tanto
travagliato a casa Fantinel, Andrea aveva deciso di portare le bambine a casa della vicina Betta, il dottore De Nardi sarebbe arrivato tra qualche ora, e non si
prevedevano ottime reazione da parte di Giulia che si era chiusa in un mutismo quasi minaccioso e se non era la sua voce ad esprimere la sua rabbia e il suo
smarrimento.. erano i tratti tesi del suo volto, in una perenne smorfia di angoscia per tutto cio' che la circondava.
 
Il dott. De Nardi prima di recarsi a casa Fantinel passò da casa sua, una piccola villetta immersa nella pianura, nonstante tutto doveva ancora badare al cane
un vecchio pastore tedesco che giustamente richiedeva attenzione.
Pensò alle parole che in mattinata il colonello Laus aveva detto al telefono "....si prepari a cambiare identità dott. De Nardi"..
Forse aveva bisogno di un piano prima di andare a Casa Fantinel, prima di visitare Giulia.. prima di tutto, perchè il dott. De Nardi aveva comunque un
carattere egocentrico e difficilmente si lasciava comandare dagli eventi e meno ancora dalle persone, ma questa volta c'era (chissà per quale ragione)
la sua vita in ballo.. e doveva accettare "disposizioni" suo malgrado.
Pensò ancora a Giulia, splendida donna, tornava ancora quel pensiero misto a tenerezza per un essere vittima di chissà quale complotto.
Mentre il cane Dik mangiava croccantini nella sua ciotola, Il dott. De Nardi si concesse un attimo di relax nella sua poltrona accanto al camino..
accese lo stereo, inserì quel cd di Barry White che tanto amava in certe occasioni chiuse gli occhi e pensò solamente a lei.. a Giulia.
Tra immagini.. e sensazioni cercava di stabilire un contatto con lei.. un contatto reale, si vedeva nei suoi pensieri come un super eroe che salva la povera
disgraziata in cima al grattacielo in fiamme.. immagine rubata dai fumetti di superman che leggeva avidamente da adolescente, sapeva comunque benissimo
che stava rischiando la vita, ma allo stesso tempo era sicuro che Giulia poteva essere la sua salvezza se solo fosse riuscito ad averla vicina in qualche modo.
Aprì gli occhi, il telefono era davanti alla poltrona, il cane Dik continuava a rumoreggiare mentre sgranocchiava crostini.. d'istinto prese il telefono e compose
il numero di casa Fantinel.. 0521919001... il cuore era in gola...

-Pronto casa Fantinel?
-Si sono Andrea... con chi parlo?
-Salve sono De Nardi... mi scusi se la disturbo, so benissimo che dovrei essere già a casa sua a quest'ora..
-Si figuri dottore, avrà i suoi mille impegni.. mi dica succede qualcosa?
-No nulla.. la informavo che purtroppo non potrò visitare Giulia questa sera, ma volevo comunque sincerarmi del suo stato.
-Dottore mi da una brutta notizia.. Giulia sembra assente.. è rinchiusa nella camera da letto, ho mandato le bimbe dalla nostra vicina per questa sera
la stavo aspettando ma se è davvero impossibile averla qui questa sera mi dica lei cosa posso fare per stare tranquillo..
-Innanzi tutto mi passi sua moglie cercherò di parlarle.. e vada a comprare del valium in farmacia.. le consiglio di somministrarlo questa notte per un
sonno piu' sereno....
-Ok dottore le passo mia moglie Giulia.. intanto corro a comprare il Valium prima che chiuda la farmacia...
Andrea Fantinel corse a chiamare la moglie in camera, e andò subito verso la porta di casa con l'intenzione di dirigersi in farmacia.
-Pronto dottore sono Giulia mi dica...
-Buonasera Giulia come sta?
-Sto male sto malissimo... ho capito che lei sa qualcosa.. la prego la scongiuro.. Lei mi deve aiutare...
-Giulia stia calma la prego.. mi dica solo se lei se la sente di venirmi a trovare nel mio studio domani....
-Studio??? Forse lei dimentica che io non ricordo nulla?
-Ok.. facciamo cosi'... si faccia accompagnare da suo marito in piazza Matteotti il mio studio è li... poi vedremo..
-ok domani... a che ora?
-l'aspetto alle nove... piazza matteotti..
-Ok dott. De Nardi.. domani alle nove.. e speriamo bene
-Buona serata Giulia!
 
Giulia posò la cornetta del telefono sul ricevitore e si sentì mancare, subito si sorresse con le mani al muro... le venne da piangere e lo fece singhiozzando..
Non capiva chi fosse quella donna che vedeva nello specchio dell'ingresso, piegata a terra con il viso solcato da grossi lagrimoni.. il viso disperato, nulla
a che vedere con la ragazza gentile e serena che lavorava dal notaio Vanillon.. chi era Giulia.. dov'era finita Gabrielle Manfroni.
De Nardi si sentiva sollevato dopo la conversazione avuta con Giulia, si sentiva piu' sicuro, certo c'era sempre l'ombra di quel "proggetto" in questa
storia, ma forse nella sua mente si faceva largo la speranza di poterne uscire.. indenne forse da solo, o magari con l'aiuto di qualcuno.. un amico fidato che
al momento opportuno poteva entrare in campo e giocare questa difficile partita.
Gli venne in mente quel suo amico con la faccia da eterno bravo ragazzo Max.. Max Colantoni.. si chiamava cosi' l'amico fidato che doveva essere informato
ma non c'era tempo, o meglio solo la notte separava De Nardi dall'incontro con Giulia .
 
Durante la notte De Nardi fece strani sogni.. una casa galleggiante nel mare, lui che scappava da qualcuno che tentava di ucciderlo.. e le urla di Giulia...
Giulia a chilometri di distanza dormiva finalmente tranquilla, Andrea aveva somministrato il Valium.. aveva fatto effetto ed in casa Fantinel regnava il silenzio
Poco lontano la signora Betta aveva messo a dormire le due bimbe e si apprestava ad aprire un vecchio testo di argomentazione esoterica... la sua passione.
Erano passate ventiquattro ore dal ritrovamento in strada di Giulia... ma da altrettanto tempo qualcosa era successo... qualcosa che avrebbe cambiato per sempre
il regolare corso degli eventi.
 
Il mattino arrivò presto Giulia si svegliò rilassata, aveva dormito bene in totale quiete e nonostante non avesse dimenticato la sua situazione, donna senza memoria,
pensando a questo fece una smorfia e si alzò dal letto, Andrea le dormiva ancora accanto, si soffermò con lo sguardo su quell'uomo che non riconosceva come
marito.. non provò fastidio all'idea che comunque aveva dormito accanto ad un uomo che viste le circostanze poteva essere un estraneo.. Andrea somigliava
vagamente ad un attore, non ricordava il nome, ma sicuramente l'aveva visto in una di quelle soap che mandano dopo il telegiornale di mezza giornata.
Erano pensieri futili, ma non poteva negare a se stessa che Andrea era proprio un bell'uomo...
Si alzò piano dal letto indosso la vestaglia rosa che era poggiata sopra la sedia accanto al grande letto matrimoniale bianco (come la stanza) e si avviò verso il bagno
ma un flash scosse la sua mente,.. la spalla sinistra.. il numero... 357.. il volto si fece scuro nuovamente... non stava sognando.
Si spogliò velocemente.. si mise spalle allo specchio con l'intenzione di verificare ancora la presenza di quel numero... lo rivide... era li 357...
Non si perse d'animo... da donna intelligente capiva che in quelle tre cifre c'era molto della sua storia e forse tutta la verità nascosta... Mancavano due ore
all'appuntamento con De Nardi e dalla telefonata serale Giulia aveva intuito una certa disponibilità di aiuto che andava secondo lei oltre il compito professionale.

De Nardi si svegliò stanco quella mattina, gli incubi della notte erano stampati sul suo viso, occhiaie e capelli arruffati come non mai, e poi cosa poteva
significare un sogno dove un'uomo cerca di ucciderti in mezzo al mare... c'era anche Giulia e una casa galleggiante.. non aveva senso, ma quale incubo ha
senso.. lui era un uomo di scienza e non avrebbe mai accettato una relazione tra uno stupido sogno e la realtà che stava vivendo... Mancavano due ore
all'appuntamento con Giulia.
 
Quando ci sono dei misteri, dietro c'è quasi sempre una grande mente, una regia che manipola tutto, uomini e situazioni, in un film è assolutamente necessario..
in altre situazioni, e forse questa è una di quelle, chi sta dietro tutto si diverte ad assistere agli eventi generati dalle devianze mentali... la follia dell'uomo è
infinita come infiniti sono i pensieri nella sua vita...

Nel 1986 lo scienziato premio nobel professor Zallari riprendeva gli studi sulla relatività di Eistain, contemporaneamnte portava avanti un proggetto chiamato
"proggetto 357".. o meglio riuscire dove l'uomo non era mai riuscito... la cancellazione della memoria umana.
Il professor Zallari sapeva bene che se fosse riuscito nell'impresa nulla sarebbe stato come prima, nel bene e nel male.
La memoria umana è il centro della nostra vita senza di essa ogni azione sembrerebbe totalmente nuova e ogni cosa sarebbe da imparare infinitamente...
gestire la memoria di un uomo significa poter rimuovere i ricordi dolorosi.. la morte di un figlio.. una violenza... comunque ogni cosa che al solo ricordo
crea dolore depressione.. il professor Zallari sicuramente aveva questi nobili scopi quando pensò al suo Proggetto 537 ma da uomo di scienza aveva messo
in conto anche il risvolto della medaglia... cancellare la memoria di un uomo significa manipolarlo e se si può fare con un uomo lo si puo' fare con un popolo
e questa prospettiva apocalittica rendeva i pensieri del Professor Zallari cupi e tristi.. ma non frenava la sua voglia di riuscire.
 
Naturalmente tutto questo non poteva essere portato avanti da un solo uomo, qualcosa di talmente grande ed epocale ha bisogno di ingenti sostegni finanziari
di coperture militari.. e naturalmente i servizi segreti in queste situazioni ci sguazzano.

Il proggetto 357 era nato casualmente, un paziente del professor Zallari che negli anni '80 lavorava presso una struttura sanitaria pubbluca aveva manifestato
una strana reazione durante la somministrazione di un coktail di farmaci che lo stesso professore prescriveva al paziente per la riabilitazione dopo un grave
incidente stradale, tra le tante conseguenze vi era la perdita di memoria, ma dopo un po di tempo si era notato che il paziente regrediva allo stato inziale
dopo una serie di somministrazioni, per poi recuperare successivamente con interventi mirati...
Tutto dunque nasce per caso, ma nulla sfugge ad un occhio attento, tutto va studiato, e anche queste apparenti reazioni della mente al coktail di farmaci venne
studiato dal professor Zallari e dall'allora assistente De Nardi.
Poteva passare tutto inosservato se non fosse stato che il paziente era Il Colonello Laus, allora Tenente e spia militare.
 
Per motivi che non sto qui a spiegare il professor Zallari prende il posto del professor Rioli. :OK)

E' già stato corretto.
 
Giulia era pronta per uscire, mancava solo mezz'ora all'appuntamento con il dott. De Nardi. L'innato senso di Giulia per l'eleganza non si smentiva, gonna lounguette
camicia bianca con collo molto ampio.. tre bottoncini sbottonati.. un foular di seta rosa.. e capelli che si poggiavano morbidamente sulle spalle.
Andrea era quasi pronto, e meno male altrimenti lei dopo l'uscio di casa si sarebbe sentita subito smarrita, non aveva piu nessun riferimento sul luogo, ma forse
sperava di ricordare qualcosa una volta fuori.
-Sei già pronta Giulia?
-Si Andrea stavo proprio aspettando te...
Erano entrambi nel salotto di casa pronti ad uscire e Giulia guardò ancora una volta quello che doveva essere suo marito cioè Andrea che nel frattempo era intento
a cercare le chiavi della sua Mercedes.
-eccole le ho trovate... possiamo andare!!
-Ok andiamo pure - rispose Giulia con un tono tra il rilassato e il compiaciuto, infondo girandosi a 360 gradi poteva solo vedere lusso e stile d'alta classe, questo
sentiva che faceva parte della sua vita.. lo trovava famigliare... ancora piccoli pensieri nella sua mente per ricostruire la sua storia.

Salirono in auto diretti a Piazza Matteotti.. mancavano pochi minuti all'incontro con De Nardi...
 
ataru007":1v7qm97i ha detto:
Giulia era pronta per uscire, mancava solo mezz'ora all'appuntamento con il dott. De Nardi. L'innato senso di Giulia per l'eleganza non si smentiva, gonna lounguette[/ camicia bianca con collo molto ampio.. tre bottoncini sbottonati.. un foular di seta rosa.. e capelli che si poggiavano morbidamente sulle spalle.
Andrea era quasi pronto, e meno male altrimenti lei dopo l'uscio di casa si sarebbe sentita subito smarrita, non aveva piu nessun riferimento sul luogo, ma forse
sperava di ricordare qualcosa una volta fuori.
-Sei già pronta Giulia?
-Si Andrea stavo proprio aspettando te...
Erano entrambi nel salotto di casa pronti ad uscire e Giulia guardò ancora una volta quello che doveva essere suo marito cioè Andrea che nel frattempo era intento
a cercare le chiavi della sua Mercedes.
-eccole le ho trovate... possiamo andare!!
-Ok andiamo pure - rispose Giulia con un tono tra il rilassato e il compiaciuto, infondo girandosi a 360 gradi poteva solo vedere lusso e stile d'alta classe, questo
sentiva che faceva parte della sua vita.. lo trovava famigliare... ancora piccoli pensieri nella sua mente per ricostruire la sua storia.

Salirono in auto diretti a Piazza Matteotti.. mancavano pochi minuti all'incontro con De Nardi...

Meravigliose longuette... :A) :A) :A)
 
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