Confessione shock di Eydelie che rivela un inquietante
retroscena della partita di Coppa Campioni vinta dai francesi
"Noi del Marsiglia eravamo dopati
nella finale del '93 contro il Milan"
Il club rossonero attacca: "Ora restituiscano quel trofeo"
di ENRICO CURRO'+
MILANO - Lo scandalo doping, stavolta, arriva dalla Francia: l'Olympique Marsiglia avrebbe vinto la Coppa Campioni '93 grazie alle sostanze proibite. Se si accertasse che è vero, il Milan, sconfitto nella finale di Monaco di Baviera dalla squadra di Tapie, potrebbe chiedere all'Uefa il trofeo perduto: della vicenda si sta già occupando il legale del club rossonero, Leandro Cantamessa.
La confessione parte dal libro autobiografico scritto dal centrocampista Jean Jacques Eydelie. Il volume uscirà in marzo, ma ieri ne sono state diffuse alcune anticipazioni, che hanno subito provocato choc fra i protagonisti di quella partita. "Se è successo sul serio, provo disgusto. L'indignazione supererebbe qualunque altro sentimento. L'eventuale assegnazione della coppa diventerebbe un aspetto assolutamente secondario", ha detto Albertini, regista del Milan in campo quella sera in Germania.
Il racconto di Eydelie è circostanziato. Comincia dallo scandalo di Marsiglia-Valenciennes (successivo alla finale di Monaco) e delle partite comprate da Tapie, che costarono al club la retrocessione e al suo proprietario la prigione e la fine di un'irresistibile ascesa. Chiuso il capitolo sugli incontri truccati, il centrocampista-narratore passa alla questione doping. Demolisce definitivamente il mito dell'Olympique e getta ombre anche sul calcio francese. "In tutte le squadre in cui ho giocato ho visto situazioni di doping, tranne che a Bastia". Nel racconto l'annata magica del Marsiglia - il '93 - si trasforma in una vergogna. Prima ci sono le due partite contro il Cska Mosca ("all'andata a Berlino qualcuno mise una sostanza nelle bottigliette d'acqua dei nostri avversari, che tagliò loro le gambe e al ritorno a Marsiglia erano tutti malati"), poi la clamorosa storia della finale: "Quella è stata personalmente l'unica occasione in cui ho accettato di prendere un prodotto. Ci fu una seduta obbligatoria di punture, a cui si rifiutò di partecipare soltanto Rudi Voeller. Durante la partita il mio fisico rispondeva in modo differente sotto sforzo. Sono pentito: una vittoria, per quanto prestigiosa, non giustifica il fatto che tu metta in pericolo la tua vita".
Appreso il contenuto del libro, il Milan si è affidato all'avvocato Cantamessa. L'eventuale frode sportiva comporterebbe la perdita del trofeo da parte del Marsiglia. L'Uefa avvierà un'istruttoria e verranno rivisti anche i filmati della gara. Il 26 giugno 1993 la squadra allenata da Goethals vinse con un gol di Boli al 44'. Schierava, tra gli altri, Barthez, Boksic, Deschamps e il futuro milanista Desailly, tutti coinvolti dalle accuse del loro compagno Eydelie. Anche se l'imputato numero uno torna ad essere Bernard Tapie. Si era riciclato, nella sua "seconda" vita, perfino come attore. Ora riaffiorano gli incubi del Marsiglia e gli restituiscono la parte dell'uomo disposto a tutto, pur di avere successo.
Fonte Repubblica
retroscena della partita di Coppa Campioni vinta dai francesi
"Noi del Marsiglia eravamo dopati
nella finale del '93 contro il Milan"
Il club rossonero attacca: "Ora restituiscano quel trofeo"
di ENRICO CURRO'+
MILANO - Lo scandalo doping, stavolta, arriva dalla Francia: l'Olympique Marsiglia avrebbe vinto la Coppa Campioni '93 grazie alle sostanze proibite. Se si accertasse che è vero, il Milan, sconfitto nella finale di Monaco di Baviera dalla squadra di Tapie, potrebbe chiedere all'Uefa il trofeo perduto: della vicenda si sta già occupando il legale del club rossonero, Leandro Cantamessa.
La confessione parte dal libro autobiografico scritto dal centrocampista Jean Jacques Eydelie. Il volume uscirà in marzo, ma ieri ne sono state diffuse alcune anticipazioni, che hanno subito provocato choc fra i protagonisti di quella partita. "Se è successo sul serio, provo disgusto. L'indignazione supererebbe qualunque altro sentimento. L'eventuale assegnazione della coppa diventerebbe un aspetto assolutamente secondario", ha detto Albertini, regista del Milan in campo quella sera in Germania.
Il racconto di Eydelie è circostanziato. Comincia dallo scandalo di Marsiglia-Valenciennes (successivo alla finale di Monaco) e delle partite comprate da Tapie, che costarono al club la retrocessione e al suo proprietario la prigione e la fine di un'irresistibile ascesa. Chiuso il capitolo sugli incontri truccati, il centrocampista-narratore passa alla questione doping. Demolisce definitivamente il mito dell'Olympique e getta ombre anche sul calcio francese. "In tutte le squadre in cui ho giocato ho visto situazioni di doping, tranne che a Bastia". Nel racconto l'annata magica del Marsiglia - il '93 - si trasforma in una vergogna. Prima ci sono le due partite contro il Cska Mosca ("all'andata a Berlino qualcuno mise una sostanza nelle bottigliette d'acqua dei nostri avversari, che tagliò loro le gambe e al ritorno a Marsiglia erano tutti malati"), poi la clamorosa storia della finale: "Quella è stata personalmente l'unica occasione in cui ho accettato di prendere un prodotto. Ci fu una seduta obbligatoria di punture, a cui si rifiutò di partecipare soltanto Rudi Voeller. Durante la partita il mio fisico rispondeva in modo differente sotto sforzo. Sono pentito: una vittoria, per quanto prestigiosa, non giustifica il fatto che tu metta in pericolo la tua vita".
Appreso il contenuto del libro, il Milan si è affidato all'avvocato Cantamessa. L'eventuale frode sportiva comporterebbe la perdita del trofeo da parte del Marsiglia. L'Uefa avvierà un'istruttoria e verranno rivisti anche i filmati della gara. Il 26 giugno 1993 la squadra allenata da Goethals vinse con un gol di Boli al 44'. Schierava, tra gli altri, Barthez, Boksic, Deschamps e il futuro milanista Desailly, tutti coinvolti dalle accuse del loro compagno Eydelie. Anche se l'imputato numero uno torna ad essere Bernard Tapie. Si era riciclato, nella sua "seconda" vita, perfino come attore. Ora riaffiorano gli incubi del Marsiglia e gli restituiscono la parte dell'uomo disposto a tutto, pur di avere successo.
Fonte Repubblica