Filtro subsonico

[OT ON]

a proposito di modulare, ma le celle di zoelber (hem scusate se l'ho scritto male) con una resistenza fissa e variando solo il condensatore aumentano o diminuiscono l'incidenza sulla cassa?. E cosa van ha modificare nel suono (nel campo delle basse frequenze).

Stavo facendo delle prove ma credo che devo allenare ancora un pò l'orecchio, perchè non sento granchè differenze tra un 2,2 ed un 2,7 (con resistenza a 3.9Ohm)

[OT OFF]
 
Scusate la lunghezza, mi ci avete tirato dentro! ;-)

Stefojtd":2jksdh1a ha detto:
Ciao, secondo me invece non si rischia di uscire fuori tema, del resto Hi-Fi vuol dire anche qualità del suono,
Beh, una delle diatribe piu' dure negli ambienti dove si discute di HiFi e' proprio cosa si intenda per qualita' del suono, e se non riescono a mettersi daccordo guru e professionisti a livello mondiale...
A proposito : perchè utilizzare un filtro subsonico in auto ? :aeh)
Ho visto che ti e' gia' stato risposto... io aggiungerei:

-in auto non e' praticamente possibile accorgersi degli effetti di tale filtro

-la musica "sintetica" puo' arrivare a quelle frequenze, ma e' tale per cui eventuali perturbazioni provocate dalla cattiva gestione di tali frequenze non degradano l'assieme finale

-la musica acustica puo' arrivare a tali frequenze, ma oltre ad essere estremamente raro, perche' tali frequenze arrivino a far parte del segnale audio registrato, e' necessario un set-up in fase di ripresa di livello assoluto.
In tal caso, queste frequenze non "totalmente udibili" sara' necessario riprodurle nel migliore dei modi per un motivo molto semplice: la membrana del microfono vibra per effetto delle alte frequenze mentre contemporaneamente viene fatta vibrare (con escursioni maggiori) sulle basse frequenze. Ciao' significa che il segnale maggiormente udibile sara' influenzato da un certo effetto Doppler. Per la corretta riproduzione e' necessario ricreare questo effetto, ovvero far vibrare la membrana dell'altoparlante CONTEMPORANEAMENTE su tutta la gamma di frequenze, comprese quelle "subsoniche", in modo che le alte frequenze siano nuovamente "perturbate" come lo erano nella realta'.
Cio' in una parola sola si traduce in altoparlanti monovia, possibilmente pilotati da ampli single-ended.

Ovviamente perche' tutto cio' funzioni correttamente e' anche indispensabile un corretto orientamento degli altoparlanti rispetto alle orecchie e rispetto (almeno) ai primi punti di riflessione dell'ambiente d'ascolto.

Questa e' la mia linea di pensiero, e lo e' per molti (ovviamente non tutti) che ascoltano musica acustica.
Non e' quindi una verita' assoluta, ma solo un punto di vista, che ti fa capire pero' come sia impensabile per me parlare di HiFi in auto.

Poi le discussioni tecniche ci possono stare tutte, ma obbiettivamente bisogna ammettere che troppo spesso in campo Car Audio (anche in campo domestico, ma meno) si danno per scontate troppe cose senza affidarsi alle proprie esperienze.

Un esempio per tutti: quasi tutti quelli che ascoltano il mio impianto in casa dicono che "non ha bassi".
Il loro "impianto" ne ha in realta' molti meno, solo che li ha gonfiati in gamma mediobassa e fa piu' scena (vorrei ricordare che il bass-boom dei film in DVD, ovvero quella gamma di basse frequenze esageratamente pompate per motivi di impatto acustico ad esempio nelle esplosioni si aggira intorno ai 180 Hz!! ).
Quando mi dicono che "non ha bassi", e' semplicemente perche' i bassi in quel segnale musicale non ci sono! (in ralta' ci sono, ma sono tali per cui l'ascoltatore medio non li registra come suoni).
Poi cambio disco, gli faccio sentire il pavimento che vibra e si stupiscono, ma vanno via ancora convinti che nel mio impianto ci sia qualcosa che non va e che suoni meglio il loro compattone giapponese.

Per la cronaca, ho 2 casse monovia, una via di mezzo tra un bass reflex e un TQWT, sono alte circa un metro e ottanta ed hanno un altoparlantino da 6 (SEI) Cm di diametro con 1,4 (uno virgola quattro) grammi di massa mobile.
Le piloto con un ampli a valvole da ben 2,5 (due virgola cinque) Watt.

Un'ultima cosa, scendono in flat, ovvero senza attenuazione alcuna "SOLO" fino a 50 Hz, ma per la mia stanza di poco piu 3 metri e' gia' troppo...

Ancora una cosa (mamma mia, adesso giuro che la smetto!): i trasformatori d'uscita per ampli a valvole anche di altissimo livello erano (perche' adesso le leggi di mercato hanno alterato la realta' anche qui) dichiarati flat fino a circa 80 Hz!
 
diegran":be4xy6j0 ha detto:
Stavo facendo delle prove ma credo che devo allenare ancora un pò l'orecchio, perchè non sento granchè differenze tra un 2,2 ed un 2,7 (con resistenza a 3.9Ohm)
Bravo, fai esperienze, e' il modo migliore per capire!
Differenze tra 2,2 e 2,7 uF probabilmente non le noteresti nemmeno con una analisi strumentale!
Le tolleranze dei condensatori molto raramente scendono al di sotto del 10%.
 
diegran":yb4pvsuj ha detto:
[OT ON]

a proposito di modulare, ma le celle di zoelber (hem scusate se l'ho scritto male) con una resistenza fissa e variando solo il condensatore aumentano o diminuiscono l'incidenza sulla cassa?. E cosa van ha modificare nel suono (nel campo delle basse frequenze).

Stavo facendo delle prove ma credo che devo allenare ancora un pò l'orecchio, perchè non sento granchè differenze tra un 2,2 ed un 2,7 (con resistenza a 3.9Ohm)

[OT OFF]

Sulle alte frequenze è più difficile da ascoltare, comunque vai a variare la frequenza di intervento, praticamente più è grosso il Condensatore più scendi con l'intervento verso frequenze più basse potendo notare un affinamento o un maggior spessore delle frequenze riprodotte

Sulle basse frequenze l'incidenza all'ascolto è più evidente e normalmente dove si verificano grosse noie dovute all' induttività della risposta ti permette di stabilizzare il carico e di conseguenza avere un filtraggio più coerente e una resa dell'ampli più congrua con conseguente miglioramento dei parametri acustici generali.
 
bigno72":13q9wyjc ha detto:
diegran":13q9wyjc ha detto:
Stavo facendo delle prove ma credo che devo allenare ancora un pò l'orecchio, perchè non sento granchè differenze tra un 2,2 ed un 2,7 (con resistenza a 3.9Ohm)
Bravo, fai esperienze, e' il modo migliore per capire!
Differenze tra 2,2 e 2,7 uF probabilmente non le noteresti nemmeno con una analisi strumentale!
Le tolleranze dei condensatori molto raramente scendono al di sotto del 10%.

Dipende dalla qualità degli stessi Condensatori ci sono componenti che tranquillamente sotto tensione non vanno oltre il 2%, senza tensione vanno ancora meglio
 
mixersrl":1adjt5qe ha detto:
Dipende dalla qualità degli stessi Condensatori ci sono componenti che tranquillamente sotto tensione non vanno oltre il 2%, senza tensione vanno ancora meglio
Non ho idea di come si misuri la capacita' di un cond senza applicargli una tensione (alternata ovviamente)... o forse intendi dire che si comportano meglio se non ci si applica un piede di continua su cui poi si aggiunge il segnale di riferimento?

Comunque, a parte che appunto non li ho mai visti (e lavoro "nel ramo") e quindi costeranno un botto e non si troveranno nel negozio all'angolo, la differenza tra 2,2 e 2,7 (o quello che era) e' veramente irrisoria: se si vuole sperimentare e' molto meglio iniziare con scostamenti molto maggiori (questo in generale, ora non ricordo nemmeno come funzioni la rete di Zobel, visto che aborro i cross-over in genere).
 
mixersrl":2zh4zrad ha detto:
intendevo in funzione, mentre di solito si misurano così in mano e a freddo.
Poi la smetto perche' dei condensatori mi sa che gliene frega niente a nessuno qui :asd)

L'unico modo per misurare il valore di un cond. e' "farlo funzionare", ovviamente collegato non al circuito in cui dovra' funzionare, ma ad un apposito strumento (di solito un ponte di riflessione) che applica al cond. stesso una frequenza variabile valutando il suo comportamento alle varie frequenze.
Spesso uno strumento di questo tipo viene inserito (con precisione da tanto al chilo) nei multimetri; da qui forse l'idea di misurare il cond. "a freddo".

A seconda del tipo di strumento, si puo' misurare la capacita', il coefficiente Q (che in questo momento non ricordo come si chiama) e la resistenza serie.

Lasciando il condensatore collegato al circuito, esiste un apposito strumento che permette di misurare la resistenza serie (molto utile per individuare condensatori elettrolitici guasti), ma non si puo' certo misurare la capacita' del condensatore, se non desumendola dal comportamento del circuito stesso (ad esempio metto un cond. in un corss over, misuro la frequenza di taglio e risalgo al valore del condensatore), ma non e' certo una misura accurata.
 
bella grazie ragazzi per le info che mi state dando.

Mi sa che mi devo comprare un manuale di elettronica applicata ed uno di teoria del suono per capivi a fondo.

Cmq più banalmente ora ho inerito un condensatore da 2,2 e una resistenza da 3,9Ohm

Mi sembra + frenato e preciso, ma non capisco in realta su cosa sono andato ad operare? Sul taglio? sull'attenuazione su cosa? ovvero con un condensatore da 3 avrei avuto un suono + libero e meno frenato? Ora gli ap sono tagliati a 50Hz con 18Db di pendenza.
 
ma quindi in questso modo non sto agendo sulle basse ma sulle alte frequenze? e sono sono sul woofer? Allora non ho capito una cippa.
Pensavo di intervenire sulle basse in questo modo ed invece sto agendo sulle alte.

Probabilmente sono stato tratto in inganno dal fatto che avevo appena cambiato i cavi dei wf, quelli normali dell' Alfa (veramente ridicoli + fini di una piattina rossa e nera) con dei cavi da 4mm

Ora i Wf sono tagliati in alto a 4Khz con pendenza a 18Db Quindi è quì che dovrei sentire le differenze?
 
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