Il treno che ritarda, la corsa in metropolitana, gli amici da andare a prendere, i “si poteva fare” della moglie, i pochi passi verso il garage, la saracinesca che si apre, le frecce che lampeggiano, i finestrini che si abbassano e il mondo che per un attimo si ferma.
La lenta discesa sul sedile, la calma uscita dal box, i primi morbidi metri di tragitto, la lancetta della temperatura che sale e poi finalmente giù col piede destro. I soliti rettilinei divorati in pochi secondi, la coppia motrice che mi porta via, un ostacolo sul punto di corda, i binari e il cambio di traiettoria che con lei rimane sempre un facile gioco.
La rampa di uscita dell’autostrada che si avvicina, l’amico che prima si incupisce e poi torna a sorridere stanco di attendere un rollio che non arriva mai. Poi gli ultimi metri per cercare un parcheggio solitario e calmare la fata turbina.
C’è ancora tempo per cenare prima che cominci il film, c’è sempre tempo per sorprendersi ed apprezzare la GT.
La lenta discesa sul sedile, la calma uscita dal box, i primi morbidi metri di tragitto, la lancetta della temperatura che sale e poi finalmente giù col piede destro. I soliti rettilinei divorati in pochi secondi, la coppia motrice che mi porta via, un ostacolo sul punto di corda, i binari e il cambio di traiettoria che con lei rimane sempre un facile gioco.
La rampa di uscita dell’autostrada che si avvicina, l’amico che prima si incupisce e poi torna a sorridere stanco di attendere un rollio che non arriva mai. Poi gli ultimi metri per cercare un parcheggio solitario e calmare la fata turbina.
C’è ancora tempo per cenare prima che cominci il film, c’è sempre tempo per sorprendersi ed apprezzare la GT.