Torno dalla lettura di un articolo di Auto di questo mese sul famigerato Ecopass introdotto dal sindaco Moratti a gennaio 2008, con la promessa della riduzione con questo sistema del 30% del pm10.
Su questa proposta Auto ricorda di aver promesso (da parte del suo direttore) di presentarsi in ginocchio al sindaco se fosse stato centrato il risultato.
Morale: ad oggi il pm10 non è calato manco un po', rimanendo sull'intorno dei 50-55 microgrammi per metro cubo degli ultimi anni e imposti come limite dall'UE, seppur con lo sforamento del limite massimo di 35 giorni all'anno di detto limite.
L'accusa della rivista a questo punto è sulla superficialità del Comune nell'approntare la restrizione di circolazione, pensando che il pm10 sia ad appannaggio in larga misura dei veicoli a uso privato, senza tenere conto di mezzi commerciali, riscaldamenti e industrie.
Per non parlare della posizione geografica di Milano, lontana dal mare e interessata poco dal vento, che quindi può solo aggrapparsi per la pulizia delle polveri alle piogge. Inoltre, in inverno la concentrazione di polveri è risultata quasi doppia a quella dei periodi estivi, a sottolineare la presenza dei riscaldamenti.
Il traffico veicolare con la tassa di accesso si è calcolato ridotto del 10-15% in questi due anni.
Fanno notare poi la situazione pluridecennale di Milano sul fronte delle polveri, a partire da fine anni '60 dove c'erano valori rilevati di circa 400 microgrammi per metro cubo, scesi in pochi anni a 175 eliminando in larga parte i riscaldamenti domestici a carbone. Con la diffusione a fine anni '70 di vetture a gasolio i valori si son ridotti ulteriormente, per assestarsi negli ultimi 8-9 anni intorno ai 50-60 attuali.
in sostanza, i soldi pagati dalla gente per accedere al centro milanese son stati spesi inutilmente, una tassa di accesso inutile. Senza contare le segnalazioni dei varchi Ecopass, non proprio chiarissimi e confusi assieme a quelli dei passaggi per i soli mezzi pubblici, e che han visto migliaia di ricorsi per multe non legittime con i giudici che hanno accolto le istanze degli automobilisti coinvolti. Oppure ancora la classificazione arbitraria dei veicoli vietati, ad esempio: euro3 benzina sì, euro4 gasolio no eccetto quelle col DPF installato.
Insomma, dopo l'abolizione di targhe alterne e altre corbellerie precedenti in Italia, ora cade nell'inefficacia anche questa imposizione.
Su questa proposta Auto ricorda di aver promesso (da parte del suo direttore) di presentarsi in ginocchio al sindaco se fosse stato centrato il risultato.
Morale: ad oggi il pm10 non è calato manco un po', rimanendo sull'intorno dei 50-55 microgrammi per metro cubo degli ultimi anni e imposti come limite dall'UE, seppur con lo sforamento del limite massimo di 35 giorni all'anno di detto limite.
L'accusa della rivista a questo punto è sulla superficialità del Comune nell'approntare la restrizione di circolazione, pensando che il pm10 sia ad appannaggio in larga misura dei veicoli a uso privato, senza tenere conto di mezzi commerciali, riscaldamenti e industrie.
Per non parlare della posizione geografica di Milano, lontana dal mare e interessata poco dal vento, che quindi può solo aggrapparsi per la pulizia delle polveri alle piogge. Inoltre, in inverno la concentrazione di polveri è risultata quasi doppia a quella dei periodi estivi, a sottolineare la presenza dei riscaldamenti.
Il traffico veicolare con la tassa di accesso si è calcolato ridotto del 10-15% in questi due anni.
Fanno notare poi la situazione pluridecennale di Milano sul fronte delle polveri, a partire da fine anni '60 dove c'erano valori rilevati di circa 400 microgrammi per metro cubo, scesi in pochi anni a 175 eliminando in larga parte i riscaldamenti domestici a carbone. Con la diffusione a fine anni '70 di vetture a gasolio i valori si son ridotti ulteriormente, per assestarsi negli ultimi 8-9 anni intorno ai 50-60 attuali.
in sostanza, i soldi pagati dalla gente per accedere al centro milanese son stati spesi inutilmente, una tassa di accesso inutile. Senza contare le segnalazioni dei varchi Ecopass, non proprio chiarissimi e confusi assieme a quelli dei passaggi per i soli mezzi pubblici, e che han visto migliaia di ricorsi per multe non legittime con i giudici che hanno accolto le istanze degli automobilisti coinvolti. Oppure ancora la classificazione arbitraria dei veicoli vietati, ad esempio: euro3 benzina sì, euro4 gasolio no eccetto quelle col DPF installato.
Insomma, dopo l'abolizione di targhe alterne e altre corbellerie precedenti in Italia, ora cade nell'inefficacia anche questa imposizione.