Crisi dell'Auto (era: Bmw, Crollano Gli Utili)

Gruppo Fiat: con gli ecoincentivi non serve più la cassaintegrazione

Gli ecoincentivi per la rottamazione, recentemente promossi dal governo, stanno dando una decisa scossa al malandato settore auto italiano. I primi segnali di ripresa arrivano da Fiat-Group: il colosso italiano ha fortunatamente ufficializzato che non ricorrerà alla cassa integrazione. Tale manovra, in un primo tempo inevitabile, era stata prevista a partire da fine febbraio per circa 8200 operai. Tuttavia, il via libera agli eco-incentivi sta facendo decollare le vendite: con i bonus sono ripartiti gli ordini. Un vero toccasana per il Lingotto e migliaia di famiglie.
Visto che le prenotazioni stanno andando ben oltre le previsioni, sarà addirittura incrementata la produzione di alcuni modelli cardine del gruppo: la Grande Punto a benzina, di cui sono incentivati tre modelli su quattro, la diesel e naturalmente quella a metano che gode del bonus maggiore. Forte rilancio della produzione anche per Ypsilon, MiTo e per l’immortale Multipla.
Nello stabilimento di Mirafiori è stato quindi annullato l’arresto produttivo previsto nella settimana dal 23 febbraio al 1° marzo per la MiTo e dal 9 al 5 marzo per MiTo e Multipla. A Melfi, i 5200 addetti alle linee della Grande Punto, che sarebbero dovuti andare in cassa integrazione la prima settimana di marzo, saranno invece operativi senza sosta. Produzione a pieno ritmo anche a Termini Imerese, dove si produce la Lancia Ypsilon.


Fonte Autoblog

Ottimo ottimo :clap) :clap) :clap) :clap) Sicuramente saranno contenti gli operai.........
Domani c'è una grande riunione a Milano per quanto riguarda l'Ilva, l'azienda piu grande d'europa produttrice di acciaio, che lavora soprattutto per il settore automobilistico. In questa riunione si deciderà per l'attuale cassa integrazione che riguarda 4500 operai che sono in cassa appunto da fine dicembre circa, dovevano finire il 28 febbraio ma hanno prolungato fino all'ultimo di maggio; siccome 4500 operai non posso vivere con lo stipendio da cassa integrazione fino all'ultimo di maggio, e il settore auto sembra cominci a smuoversi, domani mi aspetto una buona notizia.........Ah, l'azienda è proprio nella mia città.
 
ma ti sei accorto che avevo postato la notizia pochi post sopra e ben 2 giorni fa?
 
Diabolik":3dgwsy34 ha detto:
ma ti sei accorto che avevo postato la notizia pochi post sopra e ben 2 giorni fa?

Si ma ho messo la notizia completa + un mio commento :ka) Ora dimmi che è vietato pure questo e mi suicidio :asd) :asd) In molti topic si vede che uno anticipa la notizia, e poi quando esce l'articolo completo lo posta senza alcun problema.......... :splat)
 
cuoresportivo86":ru4xbot7 ha detto:
Diabolik":ru4xbot7 ha detto:
ma ti sei accorto che avevo postato la notizia pochi post sopra e ben 2 giorni fa?

Si ma ho messo la notizia completa + un mio commento :ka) Ora dimmi che è vietato pure questo e mi suicidio :asd) :asd) In molti topic si vede che uno anticipa la notizia, e poi quando esce l'articolo completo lo posta senza alcun problema.......... :splat)
l'articolo completo già c'era
potevi tranquillamente mettere il tuo commento e basta
 
Perdonami perchè :celebrate) , l'articolo completo è un link del sole24ore (sono andato a controllare sopra), ma non so perchè dal mio monitor non lo vedo come un link, ma sembra una scritta semplice. Tra l'altro è strano perchè i link di solito sono differenziati dalle altre parole....... :sgrat)

Comunque ora che ho visto tutto, lo lascio il mio articolo......? O lo tolgo?
 
cuoresportivo86":1yvzw6sg ha detto:
Perdonami perchè :celebrate) , l'articolo completo è un link del sole24ore (sono andato a controllare sopra), ma non so perchè dal mio monitor non lo vedo come un link, ma sembra una scritta semplice. Tra l'altro è strano perchè i link di solito sono differenziati dalle altre parole....... :sgrat)

Comunque ora che ho visto tutto, lo lascio il mio articolo......? O lo tolgo?

Lascialo pure! Può capitare per un errore tecnico del forum (magari segnalalo agli amministratori nella sezione adatta :hail) ) quindi hai fatto bene :OK)
PS: come già ti consigliai una volta metti un link alla fonte che citi! Grazie!
 
Bruno147":13e1ssqw ha detto:
cuoresportivo86":13e1ssqw ha detto:
Perdonami perchè :celebrate) , l'articolo completo è un link del sole24ore (sono andato a controllare sopra), ma non so perchè dal mio monitor non lo vedo come un link, ma sembra una scritta semplice. Tra l'altro è strano perchè i link di solito sono differenziati dalle altre parole....... :sgrat)

Comunque ora che ho visto tutto, lo lascio il mio articolo......? O lo tolgo?

Lascialo pure! Può capitare per un errore tecnico del forum (magari segnalalo agli amministratori nella sezione adatta :hail) ) quindi hai fatto bene :OK)
PS: come già ti consigliai una volta metti un link alla fonte che citi! Grazie!


Ah bene grazie, gentilissimo :OK) :OK)

P.S. Scusami per la fonte, la inserisco subito :OK)
 
Toyota e la crisi: una nave come parcheggio per le auto invendute

Sarà anche una “misura d’emergenza”, come la definisce il portavoce di Toyota, ma è sintomatica. Oltre che rumorosa ed imbarazzante: Toyota ha affittato un’intera nave da trasporto merci per stipare 2500 auto invendute. In teoria destinate al mercato europeo; in realtà ferme a prendere la polvere nel porto svedese di Malmo.
«A causa delle minori vendite nell’area continentale, la soluzione di ripiego si è rivelata necessaria – commenta Anne Baublomme, portavoce del gruppo giapponese –: anche il nostro centro di smistamento ha raggiunto la saturazione». Secondo quanto riporta il giornale Euobserver, la zona industriale della terza città scandinava sarebbe invasa da ben 12.000 Toyota alla mercé degli agenti atmosferici.

Fonte Repubblica




Renault: orario ridotto e tagli in busta paga per 40.000 dipendenti


“Solo con questi provvedimenti si potranno garantire i livelli occupazionali”. Questo è quanto afferma Renault in riferimento alla sua decisione di ridurre l’orario lavorativo e tagliare le buste paga di 40.000 dipendenti.
Si tratta dunque di una manovra volta ad evitare dolorosi licenziamenti quella varata ieri sera dalla Losanga. La casa ha inoltre reso noto di prevedere livelli produttivi al -20% per il 2009.
Il nuovo anno dunque non porterà ulteriori riduzioni di organico dopo le 6000 uscite su base volontaria comunicate un paio di settimane fa. Il che è già una buona notizia, di questi tempi.

Fonte auto, motor und sport
 
Conti GM: nessun miglioramento

Il periodo negativo di GM sembra non avere fine. Il cratere nel bilancio si allarga: negli ultimi 4 mesi del 2008 il gruppo statunitense ha perso 9,6 miliardi di dollari, una cifra addirittura maggiore di quanto previsto. Il 2008 è stato invece complessivamente chiuso con perdite per 30,9 miliardi di dollari.
Nonostante gli aiuti economici anti-crisi offerti dal Governo americano per 13,4 miliardi di dollari, GM sembra non riuscire a riprendersi: solo qualche giorno fa i vertici della casa hanno manifestato con insistenza la necessità di nuovi aiuti per 16,6 miliardi di dollari, dopo aver presentato un piano di ristrutturazione contenente misure critiche.
La gravità della situazione è più facilmente percepibile analizzando i dati relativi alle vendite: nel 2008 il calo complessivo è stato dell’11%, a 8,35 milioni di consegne di cui il 64% fuori dagli Usa contro il 59% dell’anno precedente. GM Europe ha riportato nel 2008 un passivo di 1,6 miliardi di dollari.
E nel documento stilato da Detroit si legge chiaramente che per sopravvivere GM necessita di nuovi fondi “in attesa che le vendite riprendano e che il piano di ristrutturazione continui a mostrare i suoi benefici”.

Fonte 4ruote


Crisi? I vertici della Ford si riducono lo stipendio


Il presidente della Ford Alan Mulally e il direttore generale del gruppo Bill Ford jr. (nella foto, da sinistra), hanno annunciato con una lettera inviata ai dipendenti che il loro stipendio subirà un decremento del 30% sia nel 2009, sia nel 2010. Un destino simile toccherà anche agli altri “pezzi grossi” della casa statunitense, che comunque rimane quella meno colpita dalla crisi del settore, tanto da non aver chiesto finanziamenti governativi.
Saranno inoltre eliminati i bonus dei senior manager. Una maniera onesta di dare l’esempio che aiuta sicuramente a far sentire tutti i dipendenti Ford nella stessa situazione. Ottime iniziative per esorcizzare la crisi ed alimentare la speranza (e la produttività) arrivano anche dal gruppo Fiat.

Fonte 4ruote
 
General Motors ammette la possibilità del fallimento

General Motors ha dichiarato alla Sec (organismo di controllo della borsa americana) di «avere dei dubbi sulla propria continuità aziendale», un annuncio che pone dubbi concreti sulla esistenza stessa del colosso statunitense. Si torna quindi a parlare del famigerato Articolo 11, le norme previste in caso di fallimento per la protezione dei creditori.
Tutto dipende dal successo del piano di rilancio: un solo passo falso potrebbe trascinare nel baratro General Motors e questo non può che speventare tutti i brand ed esso collegati, come la tedesca Opel che vuole fare di tutto per separarsi dai cugini Americani nella maniera più rapida possibile. Non a caso ll commissario europeo Guenter Verheugen ha proposto un vertice tra Germania, Belgio, Spagna, Polonia e Gran Bretagna, i paesi che ospitano stabilimenti Opel per salvaguardare gli interessi dei 400.000 operai potenzialmente coinvolti.

Fonte ilsole24ore


:sic) :sic) :sic)
 
purtroppo questa crisi coinvolge tutti, e essendo che l'economia si sta letteralmente fermando, son i piu' grossi che ne patiscono le maggiori conseguenze (come esattamente succede nei periodi di "vacche grasse" quando a beneficiarne maggiormente sono i colossi mondiali)

in tutti i campi stanno crollando come birilli multinazionali a go-go, magari il crollo di una GM puo' salvare tutti gli altri aumentandone le vendite...

almeno si troverebbe un senso a sto sfacelo....

io mi chiedo solamente come fanno gli organi d'informazione a sparar cifre di previsione a -2.6% del pil in italia, quando il settore auto e' a -35/40%, il settore edilizia a -50% abbondante (noi a -24% e siamo i "graziati" al momento), il settore elettroutensili a cifre superiori al -80%, eccetera, la cassa integrazione e' cresciuta rispetto all'anno scorso del 550%, indice che le industrie NON producono (e io che son nel settore me ne rendo anche troppo conto, visti i piazzali delle industrie che tracimano di invenduto), e si stima che entro un mese 1 operaio su 10 in italia non avra' confermato il posto di lavoro... ma i numeri del pil li sparano a caso o sanno qualcosa di cio' di cui parlano? perche' a far informazione cosi' posso mettermici pure io...
 
hai proprio ragione Megad...la situazione è molto più grave di quello che si diceva.
La crisi oramai ha contagiato tutti i settori,è come un virus.
La speranza è che non chiudano la liquidità le banche,perchè vorrebbe dire una ulteriore spinta verso il baratro.
Per quanto riguarda i giornalisti,la maggior parte è un branco di "acculturati ignoranti"...
 
Toyota: in Gran Bretagna orari e stipendi giù del 10%

La filiale inglese di Toyota ha comunicato oggi in via ufficiale un taglio del 10% agli orari lavorativi e alle retribuzioni per i dipendenti. La drastica -e ancora non conclusa- contrazione della domanda di auto nuove è alla base di questo provvedimento temporaneo.
I tagli avranno effetto a partire dal prossimo 1 aprile e riguarderanno complessivamente i 4500 dipendenti impiegati presso le fabbriche di Burnaston e Deeside. “Solo con questa misura possiamo garantire gli attuali livelli occupazionali durante la crisi” ha commentato Toyota UK nella sua nota ufficiale.

Fonte autoblog
 
Crisi dell'auto: la produzione in Giappone è crollata del 50% a febbraio

Un vero e proprio crollo quello registrato dalla produzione dei costruttori giapponesi nel mese di febbraio scorso: le case automobilistiche del Sol Levante hanno assemblato il 50% di unità in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Dopo il -41% di gennaio arriva un altro segnale a mostrare che la crisi è ancora di là da passare.
Entrando nel dettaglio dei vari costruttori si scopre che Nissan ha subito la contrazione più grave; al -68,8% per quanto riguarda i veicoli destinati al mercato interno, e al -37,8% per gli esemplari destinati all’export. Mitsubishi e Toyota seguono a ruota, rispettivamente al -65% e al -64% (-56,4% l’intero gruppo Toyota), sempre per quanto riguarda il mercato giapponese.
Su valori analogamente “drammatici” si attestano Mazda e Honda (-54,6% e -48,4% rispettivamente sulla produzione interna), con la sola eccezione di Suzuki, che riesce a contenere il calo dei ritmi produttivi al -19,6%.

Fonte Autoblog
 
Gruppo BMW -17,2% a marzo, ma rallenta la caduta.

La crisi economica mondiale colpisce ancora, ma comincia a colpire meno duro. Nel mese di marzo le vendite del BMW Group sono state di 126.375 veicoli che equivalgono a -17,2% rispetto allo stesso mese del 2008. Nello specifico dei singoli marchi: BMW ha venduto 104.417 veicoli , pari al 17,0% in meno rispetto alle 125.745 auto vendute nello stesso mese dell’anno scorso. Anche le vendite della MINI sono scese del 18,5%, assestandosi sulle 21.888 unità (anno precedente: 26.841). Sempre nel mese scorso, la Rolls-Royce ha vendute 70 vetture del proprio marchio (anno precedente: -17,6%).
Dopo la notizia di ieri che lo stabilimento di Regensburg sta per tornare i normali ritmi produttivi arriva una seconda nota non-negativa da Monaco che è stata commentata con cauto ottimismo da Ian. Robertson. Dice il responsabile di Vendite e Marketing: “La diminuzione del 17,2% a marzo è stata inferiore a quella dei mesi precedenti. Abbiamo notato alcuni segni incoraggianti in mercati chiave come quelli statunitense e tedesco. Tuttavia, è ancora troppo presto per parlare di una ripresa globale”.
Andando maggiormente nel dettaglio delle cifre rese note dal Gruppo BMW che riguardano il primo trimestre 2009 notiamo che la perdita è del 21,2% con i tre marchi che hanno retto la crisi in modo differente: Mediamente BMW (-20,5%), male Mini (-24,5%) e benissimo il segmento superlusso della Rolls Royce (-4,9%)
Gli Stati uniti si confermano il principale mercato per il Gruppo di Monaco, nel mese di marzo le vendite BMW e MINI sono diminuite del 24,2% e del 15,9% rispettivamente, un risultato molto migliore rispetto al mercato nel suo insieme, calato di circa il 37%. Con 17.520 vendite nel mese di marzo (anno precedente.: 23.115) e 42.731 vendite nei primi tre mesi dell’anno (anno precedente: 58.365), la BMW ha per la prima volta superato i suoi concorrenti, ottenendo la prima posizione nel segmento premium. La quinta generazione della BMW Serie 7 è disponibile negli Stati Uniti dal mese di marzo e continuerà a dare una spinta alle vendite per il resto dell’anno in quello che è stato, tradizionalmente, il mercato più importante per questa serie.
Si confermano sempre positive le note provenienti dai cosiddetti “mercati emergenti”. Nel primo trimestre BMW è rimasta sui suoi standard di crescita in Cina, India e Brasile. In Cina, nei primi tre mesi dell’anno, l’azienda ha consegnato il 13,8% in più di veicoli (16.580). In India, ha fatto registrare incrementi del 15,1%, raggiungendo un totale di 992 auto consegnate. In Brasile, il numero di veicoli consegnati ai clienti nel primo trimestre è cresciuto del 12,7% a 717 unità Solo la Russia ha fatto registrare una leggera diminuzione nei volumi di vendita, lo 0,6%, da gennaio a marzo. Il Gruppo BMW ha consegnato in questo paese 4.184 automobili nel periodo in esame (anno precedente: 4.211).

Fonte autoblog
 
Stati Uniti: i fornitori delle case automobilistiche hanno bisogno di 33,5 miliardi di dollari per evitare il fallimento

“C’è bisogno di una cifra compresa tra i 17 e i 33,5 miliardi di dollari perché i fornitori di componenti delle case automobilistiche rimangano operativi”. Questa la lapidaria conclusione di uno studio condotto dall’agenzia A.T. Kearney, secondo cui la cifra dovrà essere erogata dalla Casa Bianca in un periodo che potrebbe durare dai due ai quattro anni. Pena “un’ondata di fallimenti”, secondo le parole usate nell’indagine.
I fornitori, colpiti praticamente in blocco dalla crisi del settore iniziata lo scorso anno, hanno bisogno di questo fiume di denaro per tenersi pronti alla ripresa ed evitare così di ripartire in ritardo rispetto al mercato. Da inizio anno, sei automotive supplier americani (l’ultimo dei quali lunedì scorso) sono andati incontro all’ormai famoso Chapter 11, quella norma che regola nel diritto fallimentare americano la procedura di bancarotta controllata. Nel 2008 altri otto avevano fatto richiesta per la medesima procedura.
A.T. Kearney ha inoltre concluso grazie al suo studio, che nel 2012 le vendite di auto nuove negli Stati Uniti raggiungeranno i 16 milioni di unità. Un nuovo boom dunque è alle porte: basti pensare che il consuntivo 2009, secondo lo stesso istituto, subirà un calo del 24% e sarà poco superiore ai 9 milioni di unità.
“Un’incontrollata crisi nel settore dei fornitori potrebbe avere dunque ripercussioni sulle case stesse, ed ora il governo dovrebbe fare tutto il possibile” è il messaggio finale lanciato a conclusione di questo studio: i fornitori infatti, torneranno a generare profitti solo nel 2011, e quest’anno perderanno complessivamente 23,7 miliardi di dollari.


General Motors ha ufficializzato la chiusura dei concessionari USA: 1100 showroom chiudono i battenti

Dopo l’anticipazione di stamane, è arrivata l’ufficialità: General Motors ha inoltrato a 1100 dei suoi 6000 concessionari americani la comunicazione con cui si chiude il rapporto di collaborazione tra le case del gruppo e molti dei propri showroom.
Il provvedimento segue di un solo giorno una misura analoga comunicata ieri da Chrysler, con cui Auburn Hills annunciava la chiusura di quasi 800 concessionari americani, un quarto della propria rete di vendita.
Secondo la dichiarazione rilasciata alla CNN da Susan Garontakos, portavoce GM, i contratti attualmente in essere rimangono comunque validi fino all’ottobre del 2010. Si tratta comunque solo del primo passo di un cammino che si concluderà solo a fine 2010: l’obiettivo è tagliare ancora 1300 punti vendita, per un totale di 2400, pari al 40% della rete nazionale.
Tra i punti vendita che saranno tagliati rientrano ovviamente quelli dei marchi Hummer, Saab e Saturn, che Detroit sta cedendo e quelli di Pontiac, casa che invece chiuderà del tutto i battenti. Gli showroom di queste quattro case automobilistiche sono poco meno di 650.


Ammazza ragà :jaw) :jaw) :jaw) :jaw) :jaw)
 
General Motors e Chrysler convocate a Washington per spiegare le chiusure dei concessionari

La Commissione al Commercio del Senato americano ha convocato per i primi di giugno Frtiz Henderson, numero uno di General Motors e Bob Nardelli, ex amministratore delegato di Chrysler, per saperne di più sulla recente vicenda che ha visto la chiusura di migliaia di concessionari in Nord America da parte dei due gruppi automobilistici.
Per raddrizzare i conti, GM aveva ufficializzato una decina di giorni fa la chiusura di 1369 showroom (1124 in USA, 245 in Canada), e Chrysler pochi giorni prima, aveva fatto lo stesso con 789 suoi saloni. Se però i concessionari di Auburn Hills cesseranno le proprie attività già il prossimo 9 giugno (nonostante Jim Press abbia rassicurato supporto economico per queste aziende in liquidazione), gli showroom GM vedranno solo nell’ottobre del 2010 l’esaurimento del mandato.
Si tratta comunque di un intervallo di tempo troppo breve anche in questo secondo caso, per la Commissione al Commercio USA, che non è affatto convinta dalla gestione di queste due manovre parallele e che vorrebbe maggiori spiegazioni e garanzie per i posti di lavoro ed i servizi offerti alla clientela.

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