La stessa cosa avviene con le auto; il contrario (ovvero una spinta verso il basso) si ottiene con gli alettoni :spin)Friendevil":2utpzysg ha detto:Il contrario avviene con la macchina
La stessa cosa avviene con le auto; il contrario (ovvero una spinta verso il basso) si ottiene con gli alettoni :spin)Friendevil":2utpzysg ha detto:Il contrario avviene con la macchina
Ah, ok, allora avevo inteso male all'inizio, poi ho capito cosa intendevi, e mi trovi d'accordo anche sul resto che hai detto. :OK)InterNik":2vvbf263 ha detto:La forma delle auto, però, è tipicamente mirrorata rispetto ad un'ala (!!), ovvero ha "la punta" (il muso) davanti ed il "grosso" (padiglione) dietro.
:asd) Penso sia intuibile perchè la galleria del vento non riproduca le reali condizioniCapitan Aima":1peqo4za ha detto:Si certo che noi quando una macchina si muove lo fa dentro un fluido ma nello studio, lo diceva anche l'illustre Leonardo da Vinci, è meglio che sia l'aere che investa l'oggetto che quest'ultimo si muova nell'aere. In pratica è quello che si fa in galleria del vento.
InterNik":3bgr2rv4 ha detto::asd) Penso sia intuibile perchè la galleria del vento non riproduca le reali condizioniCapitan Aima":3bgr2rv4 ha detto:Si certo che noi quando una macchina si muove lo fa dentro un fluido ma nello studio, lo diceva anche l'illustre Leonardo da Vinci, è meglio che sia l'aere che investa l'oggetto che quest'ultimo si muova nell'aere. In pratica è quello che si fa in galleria del vento.
Le gallerie hanno limitazioni, ed anche piuttosto grosse, che non sto ad elencare, anche per quanto riguarda la possibilità di riproduzione effettiva dell'atmosfera "reale".Capitan Aima":aihppca1 ha detto:Beh allora cosa dovremmo fare, lanciare un modello plastico di un vettore ed analizzarne i dati oppura analizzarli in galleria del vento?
InterNik":m5s26v2z ha detto:Bhè qui ce ne sarebbero parecchie, e quello che hai messo non è proprio il migliore.Teo76":m5s26v2z ha detto:ti faccio esempio tanto per capire meglio cosa vuole dire "leggi matematiche che regolano il moto di un fluido"
La più semplice (banalizzandola) è : più lunga è la superficie "bagnata" ( :lol: ) minore la resistenza.
Quindi un'auto più lunga rispetto ad una più corta (immaginando che siano = come forma) avrà una resistenza inferiore.
Si usa questo "trucchetto" anche in nautica facendo sì che le chiglie si pieghino "a banana" verso il basso per massimizzare la sezione bagnata.
Ma non è magari che questo "trucchetto", come lo chiami tu, è per aumentare la stabilità direzionale e la disposizione del baricentro? mi pare strano che un'imbarcazione che con maggiore superficie bagnata, come la chiami tu impropriamente (si chiama "opera viva" la parte in acqua e "opera morta" quella esposta al vento), abbia minore resistenza... le imbarcazioni, ancora più che gli aerei o le auto, sono delle "creature" complesse perchè interagiscono nello stesso instante con due fluidi diversi (acqua e aria)... lasciamole un momento da parte per ora...
Occorre andare con cautela nel fare delle considerazione del genere... se non altro per non confondere ancora di più chi legge... Chiaro che la domanda lanciata da Mancio83 non è delle più semplici, ma a furia di colpi di falciotto e di accetta per "semplificare" qualche castronerie scappa alla fine...
Tanto per la precisione: la resistenza (aerodinamica) è una forza, solamente quando questa agisce su un corpo e lo muove con certo spostamento, compie un lavoro.
Un corpo soggetto ad una certa forza (per esempio la resistenza aerodinamica D --> Drag), che possiede una certa velocità V rispetto al fluido in cui si muove, deve disporre di una potenza data proprio da prodotto: D*V (solitamente detta "potenza necessaria", mentre la potenza massima del nostro motorino sotto al cofano è quella detta "disponibile").
La resistenza E' proporzionalmente diretta al quadrato della velocità V sopra citata.
Qui il discorso è leggermente diverso ma lo risparmiohai presente come sono fatti gli aerei civili da trasporto (quello che prendi per andare ad Ibiza per esempio) che sono tutti rotondi, raccodati, il muso tondo, le coperture dei motori rotonde e raccordate pure loro... e invece un caccia militare (che ne so, il Tornado)
Per esempio? cosa è diverso? Ovviamente per le auto l'aerodinamica si riduce al discorso riduzione della resistenza nella penetrazione dell'aria (di cui le Porsche per esempio, ne sono un esempio concreto --> eccetto il Cayenne più simile ad un cassonetto), la deportanza per la stabilità e l'assetto, la riduzione di fruscii per l'acustica nell'abitacolo, la deviazione dei flussi di aria fresca per motore e raffreddamenti vari, un occhio alla fine ai consumi, non solo del carburante, ma anche dei pneumatici....
Non nego che sia complicato spiegare cosa si fa e cosa si studia quando si parla di Aerodinamica... però.....
PS queste cosucce me le ha dette... un pilota inglese ad Hendon ove mi fece provare il simulatore, a momenti sporcavo il sedile :lol:[/quote
InterNik":3igz36za ha detto:Le gallerie hanno limitazioni, ed anche piuttosto grosse, che non sto ad elencare, anche per quanto riguarda la possibilità di riproduzione effettiva dell'atmosfera "reale".Capitan Aima":3igz36za ha detto:Beh allora cosa dovremmo fare, lanciare un modello plastico di un vettore ed analizzarne i dati oppura analizzarli in galleria del vento?
alk147":ketvg277 ha detto:Tra l'altro per quanto riguarda le simulazioni in galleria del vento mi hanno detto, ma a tal proposito non ho letto nulla, che la Ferrari ha sviluppato una nuova galleria che simula anche le asperità stradali.
A me risulta che si parli proprio di superficie bagnata (le opere vive e morte non c'entrano un granchè in questo discorso).Teo76":xpnlv12v ha detto:mi pare strano che un'imbarcazione che con maggiore superficie bagnata, come la chiami tu impropriamente (si chiama "opera viva" la parte in acqua e "opera morta" quella esposta al vento), abbia minore resistenza...
Scusa ma è banale tutto ciò, volendo mantenere una velocità costante in un mezzo (quindi con accelerazione=0)Un corpo soggetto ad una certa forza (per esempio la resistenza aerodinamica D --> Drag), che possiede una certa velocità V rispetto al fluido in cui si muove, deve disporre di una potenza data proprio da prodotto: D*V (...)
Per fortuna che "si riduce"Ovviamente per le auto l'aerodinamica si riduce al discorso riduzione della resistenza nella penetrazione dell'aria (...), la deportanza per la stabilità e l'assetto, la riduzione di fruscii per l'acustica nell'abitacolo, la deviazione dei flussi di aria fresca per motore e raffreddamenti vari, un occhio alla fine ai consumi, non solo del carburante, ma anche dei pneumatici....
Direi più che complicato, in quanto nessuno sa effettivamente come "funzioni" o sa simulare concretamente uno strato limite, vedi ad esempio la "regola delle aree" e "vitino-da-vespa" che regolavano l'aerodinamica dei caccia fino a circa gli anni '90 (poi non so più, non mi sono interessato).Non nego che sia complicato spiegare cosa si fa e cosa si studia quando si parla di Aerodinamica... però.....
InterNik":2hpertmn ha detto:A me risulta che si parli proprio di superficie bagnata (le opere vive e morte non c'entrano un granchè in questo discorso).Teo76":2hpertmn ha detto:mi pare strano che un'imbarcazione che con maggiore superficie bagnata, come la chiami tu impropriamente (si chiama "opera viva" la parte in acqua e "opera morta" quella esposta al vento), abbia minore resistenza...
Ti segnalo che la chiglia di una barca non necessariamente è tutta "bagnata" (anzi, in generale non lo è affatto): data una barca "lunga" tot più è "lunga" (non mi metto qui a precisare cosa sia AW) la superficie bagnata (a parità di tutto il resto) minore resistenza avrà.
-precisazione: barche "normali", non hovercraft, aliscafi e simili)
Scusa ma è banale tutto ciò, volendo mantenere una velocità costante in un mezzo (quindi con accelerazione=0)Un corpo soggetto ad una certa forza (per esempio la resistenza aerodinamica D --> Drag), che possiede una certa velocità V rispetto al fluido in cui si muove, deve disporre di una potenza data proprio da prodotto: D*V (...)
Per fortuna che "si riduce"Ovviamente per le auto l'aerodinamica si riduce al discorso riduzione della resistenza nella penetrazione dell'aria (...), la deportanza per la stabilità e l'assetto, la riduzione di fruscii per l'acustica nell'abitacolo, la deviazione dei flussi di aria fresca per motore e raffreddamenti vari, un occhio alla fine ai consumi, non solo del carburante, ma anche dei pneumatici....
Direi più che complicato, in quanto nessuno sa effettivamente come "funzioni" o sa simulare concretamente uno strato limite, vedi ad esempio la "regola delle aree" e "vitino-da-vespa" che regolavano l'aerodinamica dei caccia fino a circa gli anni '90 (poi non so più, non mi sono interessato).Non nego che sia complicato spiegare cosa si fa e cosa si studia quando si parla di Aerodinamica... però.....
In definitiva: nulla è semplice quando si ha a che fare con moti turbolenti (=caotici) che non si sanno trattare -> prove, prove, prove