consiglio

zeno68

Nuovo Alfista
4 Febbraio 2012
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Salve a tutti volevo chiedervi un consiglio ieri pomeriggio intorno alle 15 mi si e accesa la spia della batteria, la macchina si accendeva e si spengieva senza fare una grinza,pensavo mha... si spegnerà invece quando arrivo a casa prendo il tester e misuro la batteria a motore spento 12,5 volt a motore acceso 9volt dopo 5 minuti ho visto un pò di fumo nella parte dell'alternatore ho spento subito,e non si e più accesa batteria a terra!poi prendo un'altra macchina per spostarla metto in moto con i cavi la macchina si accende e tutte le spie sembravano inpazzite ad intermittenza molto veloce e non andava molto bene!
cosa potrebbe essere succeso? l'auto e una 156 jtd del 2001.
 
l'alternatore non carica. A motore acceso la tensione nominale misurata ai capi della batteria deve essere intorno ai 13,8-14 V (perchè l'alternatore eroga corrente non solo per alimentare tutti i dispositivi di bordo, ma anche per caricare la batteria, che entra in gioco esclusivamente durante l'avviamento del motore). Il fatto che uscisse del fumo dà da pensare a un surriscaldamento dell'alternatore stesso.
Cambiare solo la batteria non risolverà nulla, il problema è sull'alternatore.
 
infatti ho cambiato la batteria l'auto vabbene però la spia rimane sempre accesa, poi ho misutato a macchina spenta 12,5V, con auto accesa 10volt. alternatore?
 
zeno68":1xjkra32 ha detto:
infatti ho cambiato la batteria l'auto vabbene però la spia rimane sempre accesa, poi ho misutato a macchina spenta 12,5V, con auto accesa 10volt. alternatore?

eh sì, è lui il problema. :nod)
 
Ti confermo anch'io che il problema è sicuramente a livello di alternatore e aggiungo il suggerimento di non tentare più di avviare il motore finché non avrai fatto controllare e/o revisionare il componente.
Il fatto che la tensione ai poli della batteria sia inferiore a motore acceso piuttosto che a motore spento indica che il problema non è banalmente di usura delle spazzole dell'alternatore o della pista sul rotore (in tal caso l'alternatore semplicemente non caricherebbe e l'unico problema sarebbe quello di avere la batteria a terra dopo qualche, breve, tempo) ma probabilmente di guasto del gruppo di regolazione e/o del ponte raddrizzatore. In pratica, da quanto dici, parrebbe che l'alternatore, anziché caricare la batteria fornendo una tensione superiore a quella della batteria, al contrario la scarichi riducendo la tensione. Può essere un corto circuito o altro, ma in ogni caso si tratta di condizioni di alimentazione molto critiche per gli apparati elettronici di bordo che necessitano di essere alimentati da correnti continue in tensione stabilizzata compresa tra 11 e 14 v. Il rischio è quello di rovinare irrimediabilmente la costosa centralina elettronica.
 
alternatore sì... dici di aver cambiato la batteria... ne hai messa una compatibile? e non magari una troppo grossa che l'alternatore non riesce a caricare?
 
am78_ud":vi0vv503 ha detto:
alternatore sì... dici di aver cambiato la batteria... ne hai messa una compatibile? e non magari una troppo grossa che l'alternatore non riesce a caricare?

A mio parere non è un problema di abbinamento batteria/alternatore: i 1.9 jtd montavano di primo equipaggiamento le Exige da 60Ah ma si possono montare senza problemi accumulatori fino a 80 Ah...oltre no perché non ci stanno nel vano. Inoltre, se si abbina una batteria carica molto grossa a un alternatore di scarsa potenza di solito non succede nulla. Viceversa se la batteria è molto scarica il ciclo di ricarica potrebbe rivelarsi molto lungo e se ci sono molti utilizzatori ad alto assorbimento accesi potrebbe non riuscire a caricare completamente, ma non fino al punto da generare degli anomali sbalzi di tensione a motore acceso e utilizzatori spenti.
 
una batteria molto scarica e magari per giunta danneggiata, e magari anche sovradimensionata, cmq non fa bene all'alternatore.
a meno che l'alternatore (e questo di specifico per la 147 non lo so!!) non sia provvisto di qualche limitatore di corrente.
fino a pochi anni fa non c'erano protezioni, c'era solo il ponte raddrizzatore (trifase) e forse qualche fusibile.
adesso non so.
ad ogni modo bene non fa ad insistere, specie dopo che l'alternatore si era messo a fumare...
 
am78_ud":2y5iwihr ha detto:
una batteria molto scarica e magari per giunta danneggiata, e magari anche sovradimensionata, cmq non fa bene all'alternatore.
a meno che l'alternatore (e questo di specifico per la 147 non lo so!!) non sia provvisto di qualche limitatore di corrente.
fino a pochi anni fa non c'erano protezioni, c'era solo il ponte raddrizzatore (trifase) e forse qualche fusibile.
adesso non so.
ad ogni modo bene non fa ad insistere, specie dopo che l'alternatore si era messo a fumare...

Certo, io sono partito dagli elementi desumibili dal post introduttivo per cui ipotizzo che la batteria sostitutiva sia in decenti condizioni.
Fino a qualche anno addietro gli apparati integrativi necessari al corretto funzionamento dell'alternatore erano il ponte raddrizzatore necessario a traformare la corrente alternata in corrente continua (integrato nel gruppo principale e, negli alternatori trifase, costituito di solito da 3 diodi collegati a stella o a triangolo) , il regolatore di tensione che la livella a non oltre 13,8-14-14,4 v a seconda dei casi e che serve ad evitare sovraccarichi alla batteria e la bruciatura dei componenti dell'impianto elettrico, e la resistenza di eccitazione dei magneti. Infatti, nell'alternatore moderno il campo magnetico non è prodotto da magneti fissi ma dagli avvolgimenti installati sul rotore, i quali devono essere alimentati da una corrente di pilotaggio per creare il campo magnetico. A seconda della richiesta di corrente data dall'accensione dei vari utilizzatori, gli avvolgimenti vengono alimentati con una maggiore o minore corrente che genera un campo magnetico più o meno intenso. La corrente generata negli avvolgimenti dello statore dipende poi dall'intensità del campo magnetico e dalla velocità angolare del rotore. Questa è la ragione di fondo per cui l'alternatore ha un assorbimento di potenza dal motore che varia a seconda dell'energia richiesta per il funzionamento dell'impianto elettrico, ed è anche la ragione per cui non è possibile avviare a spinta una vettura dotata di alternatore sulla quale non sia montata una batteria o ve ne sia una completamente scarica: senza un minimo di corrette di eccitazione, il ciclo di generazione dell'energia non si avvierebbe e quindi l'alternatore non potrebbe neppure generare la corrente minima necessaria per tenere acceso il motore termico. Questo problema non si aveva invece con la dinamo dove il campo magnetico è prodotto da magneti fissi.
Negli alternatori delle auto contemporanee il ponte raddrizzatore, il regolatore di tensione e la resistenza di eccitazione sono integrati in un unico pezzo.
 
andiamo OT
scusa non capisco. che le dinamo non ci siano da secoli non ci piove, ma esistono (esistevano) anche alternatori a magneti permanenti (quindi dei sincroni).
quindi adesso gli ultimi alternatori sono tutti a rotore avvolto?
ma sono cmq sempre dei sincroni immagino, a eccitazione in continua prelevata dalla batteria.
non credo siano degli asincroni, meno che meno con rotore a gabbia... vorrebbe dire avere a bordo anche un piccolo inverter per l'eccitazione e l'avviamento...
o siamo arrivati veramente così avanti con la tecnica dell'auto?
ti chiedo perché mi sembri uno del mestiere...
 
am78_ud":1x1osm6t ha detto:
andiamo OT
scusa non capisco. che le dinamo non ci siano da secoli non ci piove, ma esistono (esistevano) anche alternatori a magneti permanenti (quindi dei sincroni).
quindi adesso gli ultimi alternatori sono tutti a rotore avvolto?
ma sono cmq sempre dei sincroni immagino, a eccitazione in continua prelevata dalla batteria.
non credo siano degli asincroni, meno che meno con rotore a gabbia... vorrebbe dire avere a bordo anche un piccolo inverter per l'eccitazione e l'avviamento...
o siamo arrivati veramente così avanti con la tecnica dell'auto?
ti chiedo perché mi sembri uno del mestiere...

Gli alternatori a magneti permanenti hanno impieghi molto limitati e non credo neppure che siano mai stati utilizzati (se non forse all'inizio) nell'autotrasporto leggero. Per quel che ne so gli alternatori per impiego automobilistico sono esclusivamente trifase sincroni a eccitazione continua prelevata dalla batteria. Così è ad esempio l'alternatore di serie dell'Alfetta GTV (con regolatore esterno) e così era ancora, a parte il regolatore integrato, quello della mia prima auto (una Clio 1.4 a carburatore del 1991): con questa una volta rimasi a piedi perché l'alternatore non caricava più e la causa era la totale consumazione delle piste sull'asse del rotore dove appoggiavano le spazzole del circuito di eccitazione. L'evoluzione cui si è assistito negli anni '90 è rappresentata dall'integrazione del circuito di regolazione e del ponte raddrizzatore nel corpo stesso dell'alternatore e nel sistema di raffreddamento non più a ventilazione esterna bensì interna (se noti, quasi tutti gli alternatori moderni non hanno più la festonatura di ventilazione esterna, subito dietro la puleggia). So che su alcuni veicoli particolari si è iniziato a sperimentare il raffreddamento a liquido facendo circolare attorno allo statore il liquido di raffreddamento del motore.
No, no...non sono proprio del mestiere, sono soltanto un appassionato di tecnica automobilistica che tenta di soddisare le proprie curiosità.
 
urgenza 156 1.9 jtd

salve a tutti..emergenza!!! la mia 156 1.9 jtd l'altro giorno si e spenta e nn vuole piu partire lo poartata al mecanico la macchina e in fase,pompa e inietori funzionano.. sarà problema di corrente?? a qualche relè?? aiutatemi al piu presto :eek:ld)
 
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