Che peperino! E che divertimento. Prima, seconda e terza, con la lancetta che schizza a 7400 giri, fin quando un cicalino ti avverte che è meglio cambiare marcia. Cosa che avviene velocemente grazie aad una frizione a corsa breve. Telaio principesco, sospensioni tarate giuste per dei piccoli traversi d'inserimento, controllabili anche da una maestra delle elementari. Si sente che questa non è un utilitaria gonfiata. E' una media con i fiocchi, progettata da ingegneri che sanno il fatto loro. Non smusa, non impenna e grazie alla linearità di erogazione, le ruote anteriori pattinano giusto un po sullo stretto. Maltrattando lo sterzo le fai fare quello che vuoi. Le sospensioni sono un filo troppo morbide, ma è intuibile che alla Renaul Sport abbiano voluto cercare il miglior compromessotra un auto che resta sicura anche al limite e una saponetta che scappa via senza preavviso. Sebben serpeggi un po nelle frenate più violente, la Clio RS decellera con grande efficacia. Alla variante Goodyear puoi staccare a 100 metri, mentre il tachimetro segna quasi i 220. Alla Roggia si presenta ai 200. Alla Ascari, grazie alla discesa, a 215. In parabolica è cosi stabile sulle Conti 214/45/17 che dopo un breve allargo, puoi uscire in quarta piena lungo la corda interna, per risparmiare strada e sfilare lungo il muro della pit lane. I sadili non trattengono un granchè, ma la posizione di guida è accettabile. Il sedile si abbassa, il piantone dell sterzo ti viene incontro e i pedali sono ben sagomati. Peccato che il volante sia quello del furgone di un droghiere e i colori della livrea siano tutti impresentabili: altrimenti non esiterei a ospitarla in permanenza nel mio box. Quattro cerchi da 18", un seti di molle più dure e una ventina di cavalli in più ne farebbero un asso di cuori imprendibile per il 90% delle auto che circolano sulle nostre strade.
Andrea Garbarino