LONDRA. La testa di Ryan Flanagan è triplicata di volume. E anche il fidanzato di Myfanwy Marshall, da quel bel ragazzone che era fino all'altro ieri, si è deformato al punto da diventare irriconoscibile: «Gli è venuta una faccia come quella di Elephant Man - mormora lei, stravolta -. Il suo torace è gonfiato e non riesce neppure a battere le palpebre. Tra i fili della sala di rianimazione gli sussurro in un orecchio di aiutare le sue cellule a rigenerarsi. Ma mi dicono che ci vuole un miracolo».
Ventun anni l'uno, ventotto l'altro, entrambi bisognosi di arrotondare il mensile. Sono fra i sei volontari ricoverati d'urgenza lunedì al Northwick Park Hospital di Londra poco dopo aver assunto un nuovo farmaco antinfiammatorio, detto TGN 1412, nel corso di una sperimentazione clinica condotta dall'azienda americana di ricerca Parexel International per conto di una casa farmaceutica tedesca, la TeGenero AG. Due di loro lottano con la morte, mentre gli altri quattro sono sempre gravi ma mostrano qualche segno di ripresa. Avrebbero dovuto ricevere 2 mila sterline (3 mila euro) ciascuno.
Il farmaco, con potenziali applicazioni contro la leucemia, ha provocato un'insufficienza multiorgano e un terribile gonfiore alla testa e al collo dei sei volontari. Gli altri due che hanno preso parte alla sperimentazione hanno ricevuto un placebo e stanno bene. Il direttore clinico della rianimazione, Ganesh Suntharaligam, spiega: «Continuiamo a curare la sindrome infiammatoria causata dal farmaco. Abbiamo somministrato alcune terapie per sostenere il sistema immunitario».
La sperimentazione, che era nella fase iniziale, è stata immediatamente sospesa. Il regolatore britannico dei farmaci, la Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (MHRA), ha subito diramato un allarme internazionale e ha mandato i suoi ispettori nel reparto privato gestito da Parexel presso lo stesso Northwick Park Hospital. Anche Scotland Yard ha aperto un'inchiesta. Si ritiene che nessun altro abbia assunto il farmaco, ma qualcuno ieri sera ha avanzato l'ipotesi che la sperimentazione fosse prevista anche in un altro Paese europeo.
Il professor Kenneth Woods, direttore della MHRA, vuole vederci a fondo e dice: «La nostra priorità immediata è che nessun altro paziente sia messo a rischio. Quanto alla causa, ci sono molte possibilità. I nostri ispettori stanno cercando di chiarire sul posto che cosa abbia provocato questo disastro. C'è stato un qualche problema di produzione? C'è stato un errore di dosaggio oppure c'è un effetto collaterale completamente imprevisto, specifico per gli esseri umani?». La TeGenero AG assicura che nulla in precedenti test di laboratorio aveva indicato la possibilità di una reazione del genere, e parla di «eventi completamente inaspettati».
Il direttore scientifico dell'azienda, Thomas Hanke, dice: «La nostra prima preoccupazione adesso sono i pazienti e le loro famiglie. Abbiamo fiducia nelle eccellenti cure dell'ospedale e ci siamo resi disponibili a rispondere a qualunque domanda dei medici riguardo al farmaco». Anche la Parexel dice: «Usiamo protocolli standardizzati, approvati da comitati etici e regolatori, per sperimentare un farmaco per la prima volta sugli esseri umani».
Una portavoce della MHRA conferma che «i test di questo farmaco sugli animali non avevano dato nessun motivo di pensare che questa sperimentazione non potesse procedere». Ma Myfanwy Marshall è furibonda. Dice che il suo fidanzato si è sentito male 80 o 90 minuti dopo aver assunto il farmaco, non si sa se per via orale o intramuscolare: «E' l'ombra di se stesso. Se ne sta lì immobile, come uno in coma. I suoi amici non hanno il coraggio di vederlo. Non c'è una cura. Questa non è leucemia.
E' un farmaco che non hanno mai sperimentato sugli esseri umani prima d'ora, e così non sanno di che si tratti. Ha mandato in tilt i loro organi vitali». Lei ha ricevuto una telefonata alle tre del mattino di martedì. «I medici continuano a dirmi che sta malissimo e che stanno facendo tutto quello che possono. Dicono che potrebbe restare lì dentro per sei mesi». Oggi Myfanwy non sa darsi pace: «Non ero d'accordo che lui si sottoponesse alla sperimentazione. Lui mi ha risposto che era un farmaco contro la leucemia, che stava aiutando l'umanità». Aveva anche bisogno di qualche sterlina in più per pagare le bollette.
Anche Sarah Brown, amica di famiglia di Ryan Flanagan, dice: «Ryan era un giovane sano e ha visto su Internet una pubblicità della sperimentazione. Frequenta l'università e si è presentato come volontario per guadagnare qualche soldo in più. L'altra notte hanno telefonato a sua madre per dirle che gli si erano gonfiati testa e collo, e che le sue gambe erano diventate viola».
Ventun anni l'uno, ventotto l'altro, entrambi bisognosi di arrotondare il mensile. Sono fra i sei volontari ricoverati d'urgenza lunedì al Northwick Park Hospital di Londra poco dopo aver assunto un nuovo farmaco antinfiammatorio, detto TGN 1412, nel corso di una sperimentazione clinica condotta dall'azienda americana di ricerca Parexel International per conto di una casa farmaceutica tedesca, la TeGenero AG. Due di loro lottano con la morte, mentre gli altri quattro sono sempre gravi ma mostrano qualche segno di ripresa. Avrebbero dovuto ricevere 2 mila sterline (3 mila euro) ciascuno.
Il farmaco, con potenziali applicazioni contro la leucemia, ha provocato un'insufficienza multiorgano e un terribile gonfiore alla testa e al collo dei sei volontari. Gli altri due che hanno preso parte alla sperimentazione hanno ricevuto un placebo e stanno bene. Il direttore clinico della rianimazione, Ganesh Suntharaligam, spiega: «Continuiamo a curare la sindrome infiammatoria causata dal farmaco. Abbiamo somministrato alcune terapie per sostenere il sistema immunitario».
La sperimentazione, che era nella fase iniziale, è stata immediatamente sospesa. Il regolatore britannico dei farmaci, la Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (MHRA), ha subito diramato un allarme internazionale e ha mandato i suoi ispettori nel reparto privato gestito da Parexel presso lo stesso Northwick Park Hospital. Anche Scotland Yard ha aperto un'inchiesta. Si ritiene che nessun altro abbia assunto il farmaco, ma qualcuno ieri sera ha avanzato l'ipotesi che la sperimentazione fosse prevista anche in un altro Paese europeo.
Il professor Kenneth Woods, direttore della MHRA, vuole vederci a fondo e dice: «La nostra priorità immediata è che nessun altro paziente sia messo a rischio. Quanto alla causa, ci sono molte possibilità. I nostri ispettori stanno cercando di chiarire sul posto che cosa abbia provocato questo disastro. C'è stato un qualche problema di produzione? C'è stato un errore di dosaggio oppure c'è un effetto collaterale completamente imprevisto, specifico per gli esseri umani?». La TeGenero AG assicura che nulla in precedenti test di laboratorio aveva indicato la possibilità di una reazione del genere, e parla di «eventi completamente inaspettati».
Il direttore scientifico dell'azienda, Thomas Hanke, dice: «La nostra prima preoccupazione adesso sono i pazienti e le loro famiglie. Abbiamo fiducia nelle eccellenti cure dell'ospedale e ci siamo resi disponibili a rispondere a qualunque domanda dei medici riguardo al farmaco». Anche la Parexel dice: «Usiamo protocolli standardizzati, approvati da comitati etici e regolatori, per sperimentare un farmaco per la prima volta sugli esseri umani».
Una portavoce della MHRA conferma che «i test di questo farmaco sugli animali non avevano dato nessun motivo di pensare che questa sperimentazione non potesse procedere». Ma Myfanwy Marshall è furibonda. Dice che il suo fidanzato si è sentito male 80 o 90 minuti dopo aver assunto il farmaco, non si sa se per via orale o intramuscolare: «E' l'ombra di se stesso. Se ne sta lì immobile, come uno in coma. I suoi amici non hanno il coraggio di vederlo. Non c'è una cura. Questa non è leucemia.
E' un farmaco che non hanno mai sperimentato sugli esseri umani prima d'ora, e così non sanno di che si tratti. Ha mandato in tilt i loro organi vitali». Lei ha ricevuto una telefonata alle tre del mattino di martedì. «I medici continuano a dirmi che sta malissimo e che stanno facendo tutto quello che possono. Dicono che potrebbe restare lì dentro per sei mesi». Oggi Myfanwy non sa darsi pace: «Non ero d'accordo che lui si sottoponesse alla sperimentazione. Lui mi ha risposto che era un farmaco contro la leucemia, che stava aiutando l'umanità». Aveva anche bisogno di qualche sterlina in più per pagare le bollette.
Anche Sarah Brown, amica di famiglia di Ryan Flanagan, dice: «Ryan era un giovane sano e ha visto su Internet una pubblicità della sperimentazione. Frequenta l'università e si è presentato come volontario per guadagnare qualche soldo in più. L'altra notte hanno telefonato a sua madre per dirle che gli si erano gonfiati testa e collo, e che le sue gambe erano diventate viola».