Cassano_Uscito il Libro

avete letto il rompipallone di gene gnocchi sulla gazzetta di venerdi se non sbaglio, beh ve lo scrivo

Cassano: Ho avuto 600/700 donne
Moggi: Ho avuto 600/700 arbitri :asd) :asd) :asd)

a me i rompipallone che scrive gnocchi fanno sbellicare dalle risate :OK)
 
cuorerosso":1up8s6eq ha detto:
avete letto il rompipallone di gene gnocchi sulla gazzetta di venerdi se non sbaglio, beh ve lo scrivo

Cassano: Ho avuto 600/700 donne
Moggi: Ho avuto 600/700 arbitri :asd) :asd) :asd)

a me i rompipallone che scrive gnocchi fanno sbellicare dalle risate :OK)



:asd)
 
Dalle pagine del suo libro possiamo leggere gli attacchi di Cassano verso Totti ma anche un complimento:


SU TOTTI

Roma, si diceva. La preferì alla Juventus, un po' perché c'era Totti, il suo idolo, un po' perché l'amata mamma Giovanna diceva che a Torino i panni stesi si ghiacciano.

La prima telefonata è di Capello, il primo appuntamento ovviamente con Sensi: arriva con due ore di ritardo. Lui, del resto, è Cassano anche se in quel momento non tutti ancora lo sanno. Totti invece è già Totti, eppure prende il ragazzino brufoloso sotto la sua ala protettrice e insieme, dice la leggenda e ribadisce Cassano, ne combinano come nessun'altra coppia di amici potrebbe fare. Chissà chi tiene la classifica. Le donne, oltre agli avversari da dribblare, il loro debole: ci passavano - dice - notti intere e poi magari andavano direttamente a Trigoria per gli allenamenti. Feste ovunque: «Roma, Napoli, Milano, se c'era una festa partivamo.

Due amici single con una filosofia semplice: prendiamo tutto e basta». Per due anni vivono in simbiosi, con le famiglie a fraternizzare come loro. Poi il primo litigio: «Ci invitano a C'è posta per te. Alla fine litighiamo per il grano: mi promettono una cifra, tipo 10, che alla fine diventa 2 a me e 8 a lui. Il dubbio su come sia andata veramente negli anni mi è rimasta». Nel dubbio, però, fa vacillare quell'amicizia fraterna. «Ma questa fu una cazzata. Il vero scazzo ci fu dopo il 2004, dopo il mio Europeo, quando cominciavano ad esserci problemi seri con la Roma. Avevo letto alcune dichiarazioni di Totti e Montella contro di me e a favore della società che non mi erano piaciute. Chiedo a tutti e due, visto che erano miei amici, di tutelarmi. State nel mezzo, dico. Né a favore mio né contro. Vincenzo capì, Francesco no. La volta dopo lo rifà e io mi stranisco. Capisco che il feeling s'è rotto per sempre».

Per chi non lo ricordasse, quello era il delicatissimo momento del dopo-Capello, quando Cassano si mise di traverso alla Roma, imboccando la strada che lo porterà a cercar gloria lontano. E vanamente. Bene fece, dunque, Totti a rimproverare anche pubblicamente il compagno di squadra, attento solo al bene di se stesso e mai a quello del gruppo, a maggior ragione dopo le belle prestazioni europee. E invece di capire e di mettersi a disposizione del gruppo, come da sempre fanno i veri grandi, Cassano rompe pure con Totti: «Magari la mia maturazione aveva finito per turbarlo». Ecco. Sta a vedere che Totti era pure geloso... Ciò che a distanza di tempo Cassano gli riconosce è il genio calcistico: «Nella mia carriera ho giocato con gente straordinaria, con Ronaldo e Zidane, tanto per dirne due, ma se devo scegliere uno con cui giocare insieme prendo sempre lui. Però anche dopo il litigio abbiamo continuato a giocare insieme alla grande. Forse ci avete fatto caso, quando segnavo io lui non mi abbracciava, e viceversa. Ma la palla ce la passavamo». Molti lo notarono. E quando veniva scritto o detto volavano gli insulti...


QUI PARLA DELLA STAMPA CON ANNESSA FRECCIATA A TOTTI

Secondo la partigiana ricostruzione di Cassano, «la stampa romana ha cominciato a massacrarmi quando ha dovuto crescere tra me e Totti. E ha scelto lui. Il perché non lo so, ma lo posso intuire. Avevano certamente più interesse a stare dalla sua parte. Li capisco. Io non sono mai stato un loro uomo. E in generale non ho mai ritenuto utile parlare con i giornalisti. Non avevo niente da dire e odio leccare il culo. Sono fatto così». In realtà al massimo qualcuno scelse tra Cassano e il bene della squadra, che faticosamente cercava di trovare una direzione nel bel mezzo di una crisi finanziaria, societaria e tecnica. Se Cassano avesse capito, o se qualcuno lo avesse consigliato per il suo bene, avrebbe anche lui fatto parte a pieno titolo di un gruppo che poi per tre anni si sarebbe assai divertito: e nessuno dei romanisti di oggi pensa di dover leccare il culo ai giornalisti per garantirsi l'immunità. Lui invece questi tre anni li ha buttati quasi per intero e solo da qualche mese è ripartito, peraltro assai indietro nella scala della considerazione dei calciofili di tutto il mondo. Di giornalisti ne salva due: uno è Carlo Zampa, lo speaker che coniò il soprannome "Peter Pan". L'altro non lo nomina. Fa abbastanza ridere, però, la considerazione che ha fatto quando è andato a Madrid: «In prima fila ci stanno tanti giornalisti di Roma che mi stanno sul ****Edit da STAFF: alla prossima account sospeso!. Mi veniva da ridergli in faccia. Mi veniva voglia di dirgli: "Guardate dove ****Edit da STAFF: alla prossima account sospeso! sono arrivato e voi siete qui grazie a me. La paella che vi siete mangiati ieri sera o la gita che state facendo qui a Madrid, scappando dalle vostre mogli, per scrivere cinquanta righe nelle quali tra l'altro mi insulterete, è solo merito mio"».

fonte: (di Daniele Lo Monaco - da Il Romanista)
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GRAZIE CAPITANO!!!
 
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