Era il 1986. Ancora per pochi mesi, Sandro Pertini sarà alla guida della Repubblica Italiana. In tv, dalle giovani reti Fininvest, imperversa "Drive-in", una sorta di "Zelig" ante litteram, dove giovani comici come Ezio Greggio o Francesco Salvi si esibivano davanti a ragazzi seduti sui cofani di Fiat Uno, Seat Ibiza "& Co.". Tra i cantanti andavano fortissimo i "Duran Duran". Le forze dell'ordine erano ancora motorizzate con le vecchie Alfetta 1.8 e con le agili Alfa 33. L'Alfa Romeo, agonizzante, stava per entrare nelle braccia della Fiat.
Sembra passato un secolo... in realtà si tratta di poco più di vent'anni fa.
Negli anni '80, l'ammiraglia italiana per antonomasia era la Lancia Thema, anzi, "la Thema", detto proprio così senza l'utilizzo del prefisso "Lancia". Nata nel 1984 era una vettura "perfetta", dal punto di vista dell'impostazione estetica. La linea era straordinariamente moderna, se confrontata con quella di alcune concorrenti del periodo come la BMW serie 5, la Volvo 760 o l'Alfa 90, ma, contemporaneamente, non avendo gli eccessi futuristici della Audi 100, vantava un'eleganza ed una classe non indifferenti. La chiave del successo della grossa tre volumi torinese è stato questo "mix" di qualità, che la resero ambita dal dirigente sessantenne e dal giovane trentenne imprenditore. Un'ammiraglia "giusta", insomma.
Sotto il profilo meccanico, la Thema mutuava i motori Fiat, ed usufruiva di un pianale ed una scocca progettati secondo criteri, produttivi e d'industrializzazione, d'avanguardia. I motori a benzina (aspirati e turbo a 8 o 16 valvole) erano tutti derivati dallo storico 1995cc Fiat, se ne ipotizzò una versione economica col vecchio 1585cc, il diesel era un 2.4 sovralimentato da 100 cv, che trasformò la Thema td nella turbodiesel più veloce e potente del mondo (ahimé, erano proprio altri tempi...). Le motorizzazioni "top" erano i V6. La prima serie montava il 2.8 di progettazione Peugeot-Renault-Volvo, mentre sull'ultima versione venne montato il V6 tre litri Alfa Romeo.
Ma torniamo al 1986. La versione della Thema in commercio in quel periodo era la prima. Le motorizzazioni erano tutte a due valvole per cilindro: quattro cilindri due litri da 120 cv, due litri turbo da 166 cv, 2.8 V6 da 150 e 2.4 td da 100 cv. Un ventaglio di motorizzazioni abbastanza eterogeneo (per l'epoca). Fortunatamente la dirigenza Fiat del periodo era retta da uomini dotati di grande passione (ormai sempre più rari, al Lingotto...) e deliberarono il progetto di una versione della Thema da sovrapporre alla 2.8 e capace di dar fastidio alle grosse M5 3.5. L'unita che avrebbe motorizzato l'ammiraglia Lancia, fu individuata nel V8 3.2 della Ferrari Mondial. Chiaramente fu fatto un grandissimo lavoro di affinamento per permettere il montaggio del motore Ferrari sulla berlina. Anzitutto fu ridotta la cilindrata a 2927cc, dopodiché fu progettata una scatola cambio dedicata e furono riposizionati tutti gli organi accessori. Il tutto per permettere al propulsore di entrare nel vano motore della Thema. Ci riuscirono per un pelo... chi ha avuto la fortuna di vedere il sotto il cofano di una "Thema Ferrari", avrà certamente appurato quanto poco spazio ci fosse nel vano motore. A proposito di "Thema Ferrari", gli appassionati la battezzarono subito così, in barba alla sigla ufficiale Lancia che era "8.32", ovvero 8 cilindri, 32 valvole. Si tratta di una denominazione ancora in voga per alcuni motori della ex casa di Chivasso: il cinque cilindri due litri, ad esempio, è denominato "Lancia 5.20". La 8.32 fu presentata proprio nel contesto descritto precedentemente, e fece scalpore. Era, con i suoi 215 cv, la trazione anteriore più potente del mondo. La velocità massima era di 240 km/h e l'accelerazione da 0 a 100 orari avveniva in poco più di 7 secondi. La scocca della Thema faceva non poca fatica a tenere imbrigliato il tre litri di Maranello - anche se, è bene precisarlo, del Ferrari originario, il motore 8.32 manteneva ben poco - mostrando, così, una certa sofficità delle sospensioni (la cui taratura era regolabile elettronicamente) ed una tendenza al rollìo ed al beccheggio decisamente preoccupante. Nonostante tutto, in curva la vettura era stabile e decisamente sicura. Ovviamente era sconsigliabile premere a fondo sull'acceleratore, anche perché non esisteva nessun tipo di ausilio elettronico che potesse frenare il pattinamento delle ruote motrici...
Esternamente la 8.32 era caratterizzata da una calandra leggermente ristilizzata, dalla totale assenza di cromature (trasformate in finiture brunite) da un sottile filetto giallo che correva poco sotto la linea di cintura. "Elemento di spicco" dell'estetica era lo spoiler retrattile. A discrezione del pilota, era infatti possibile far fuoriuscire dal cofano del bagagliaio un piccolo spoiler con funzione esclusivamente aerodinamica.
Gli interni della 8.32 erano "inebrianti". Fu fatto largo uso di materiali pregiati: abitacolo era totalmente rivestito in pelle Poltrona Frau® (...di una discutibile tinta chiara). La Lancia Thema fu la prima auto ad avere la selleria realizzata dal famoso marchio. La strumentazione ridisegnata (ad elementi circolari) era protetta da pannelli in radica e volante in pelle era del tipo a tre razze. La dotazione di serie era decisamente scarna, a parte l'ABS standard, la prima versione della 8.32 non comprendeva neanche le cinture di sicurezza posteriori. Altri accessori, come i sedili elettrici, il telecomando apertura porte e il climatizzatore automatico divennero praticamente "optional obbligatori" che potevano far lievitare il prezzo "base" di circa 57 milioni di Lire sino al superamento della soglia dei 65 milioni.
In sei anni, di Lancia Thema 8.32 se ne sono prodotte poco più di tremila unità (quasi tutte della prima serie). Purtroppo, come accade spesso per vetture di questo tipo, i proprietari sono restii a conservare l'auto nello stato originale. Così molte 8.32 della prima serie sono state trasformate con i componenti dell'ultima versione. Altrettanti esemplari avranno subito modifiche meccaniche per accentuarne le prestazioni. Insomma, se avete la fortuna di possedere una "Thema Ferrari" totalmente originale ed in buono stato, conservatela: sarà sicuramente un ottimo investimento a lungo termine