Su Auto di giugno 2011 (uscito in questi giorni), c'è un veloce test della nuova Giulietta turbodiesel da 140.
Addirittura, da quello che dice il giornalista, in alcuni casi sembra essere addirittura più convincente, soprattutto ai bassi regimi, della versione a 170 cv.
Vi copio qui sotto l'articolo di Auto, che troverete appunto a pagina 72 del numero di giugno 2011.
'Il turbodiesel giusto? Quello da 140 cavalli
È da poco disponibile sulla Giulietta il 2 litri JTD-m in versione depotenziata. Pur con 30 cavalli in meno, in basso spinge molto meglio
In gergo si chiama downspeeding e significa migliorare la risposta di un motore ai bassi regimi. Questo concetto, applicato al 2 litri turbodiesel da 140 cavalli da poco introdotto sulla Giulietta, è riuscito talmente bene che il nuovo JTD-m2 si fa preferire di gran lunga al fratello da 170 cv già a listino sin dal debutto. L'unico scotto da pagare per quei trenta cavalli in meno è rappresentato, ovviamente, da prestazioni "pure" leggermente inferiori: 205 km/h anzichè 218 orari e uno scatto da 0-100 in 9" invece che 8".
Ma a parte questo sono soltanto belle notizie.
E non parliamo unicamente di un risparmio in termini economici (1.700 euro in meno sul listino a parità di allestimento, 4% in meno di consumi), ma soprattutto di un piacere di guida praticamente immutato. Perchè al di là della prestazione pura di cui parlavamo, che difficilmente viene sfruttata nella guida di tutti i giorni, il 2 litri da 140 cv offre un rendimento globale ugualmente appagante, se non di più. Grazie a una nuova turbina, sempre a geometria variabile come il 170 cv ma di dimensioni più piccole, il "centoquaranta" perde sì 30 cv, ma si prende una bella rivincita in termini di coppia. Non solo il picco massimo resta identico a quello del fratello più grosso, con 35,7 kgm, ma tale valore viene espresso a un regime inferiore: 1.500 giri contro 1.750. E se si scende ancora di più con la lancetta del contagiri, il 140 cavalli è addirittura più ricco di coppia: a 1.000 gri erga 17,8 kgm contro i 12,2 del 170 cv, a 1.250 giri spreme già ben 27,5 kgm alla faccia dei 21,9 del propulsore maggiorato. Alla luce di questi numeri, non serve un ingegnere motorista per capire che l'elasticità di questo propulsore ai bassi regimi appaga quanto basta per dimenticarsi di quei 30 cavalli in meno, grazie a una risposta piena e pronta già dal regime minimo utile per dimenticarsi quasi del tutto di usare il cambio in città. Ma pure fuori città, perchè anche con rapporti lunghi la coppia è tale che in ripresa, paradossalmente, è possibile tenersi dietro una Giulietta 170...'
Addirittura, da quello che dice il giornalista, in alcuni casi sembra essere addirittura più convincente, soprattutto ai bassi regimi, della versione a 170 cv.
Vi copio qui sotto l'articolo di Auto, che troverete appunto a pagina 72 del numero di giugno 2011.
'Il turbodiesel giusto? Quello da 140 cavalli
È da poco disponibile sulla Giulietta il 2 litri JTD-m in versione depotenziata. Pur con 30 cavalli in meno, in basso spinge molto meglio
In gergo si chiama downspeeding e significa migliorare la risposta di un motore ai bassi regimi. Questo concetto, applicato al 2 litri turbodiesel da 140 cavalli da poco introdotto sulla Giulietta, è riuscito talmente bene che il nuovo JTD-m2 si fa preferire di gran lunga al fratello da 170 cv già a listino sin dal debutto. L'unico scotto da pagare per quei trenta cavalli in meno è rappresentato, ovviamente, da prestazioni "pure" leggermente inferiori: 205 km/h anzichè 218 orari e uno scatto da 0-100 in 9" invece che 8".
Ma a parte questo sono soltanto belle notizie.
E non parliamo unicamente di un risparmio in termini economici (1.700 euro in meno sul listino a parità di allestimento, 4% in meno di consumi), ma soprattutto di un piacere di guida praticamente immutato. Perchè al di là della prestazione pura di cui parlavamo, che difficilmente viene sfruttata nella guida di tutti i giorni, il 2 litri da 140 cv offre un rendimento globale ugualmente appagante, se non di più. Grazie a una nuova turbina, sempre a geometria variabile come il 170 cv ma di dimensioni più piccole, il "centoquaranta" perde sì 30 cv, ma si prende una bella rivincita in termini di coppia. Non solo il picco massimo resta identico a quello del fratello più grosso, con 35,7 kgm, ma tale valore viene espresso a un regime inferiore: 1.500 giri contro 1.750. E se si scende ancora di più con la lancetta del contagiri, il 140 cavalli è addirittura più ricco di coppia: a 1.000 gri erga 17,8 kgm contro i 12,2 del 170 cv, a 1.250 giri spreme già ben 27,5 kgm alla faccia dei 21,9 del propulsore maggiorato. Alla luce di questi numeri, non serve un ingegnere motorista per capire che l'elasticità di questo propulsore ai bassi regimi appaga quanto basta per dimenticarsi di quei 30 cavalli in meno, grazie a una risposta piena e pronta già dal regime minimo utile per dimenticarsi quasi del tutto di usare il cambio in città. Ma pure fuori città, perchè anche con rapporti lunghi la coppia è tale che in ripresa, paradossalmente, è possibile tenersi dietro una Giulietta 170...'