Pare che la passione per le vecchiette stia diventando una colpa da espiare a suon di soldoni.
A gennaio, quando acquistai la mia seconda storica (un'Alfa Romeo Montreal del '73) chiesi di poterla assicurare con la stessa assicurazione agevolata che nel 2010 avevo acceso per l'Alfetta GTV del '79 ma mi dissero che secondo le "loro" nuove regole ciò sarebbe stato possibile soltanto se la vettura avesse avuto almeno 30 anni e fosse iscritta ASI (o RIAR). Non se ne fece nulla perché il precedente proprietario aveva perso l'attestato ASI e io avevo necessità di andare a ritirare la vettura alla svelta, così dovetti stipulare un'assicurazione ordinaria, nient'affatto economica con il 2.600 c.c. da 200 cv.
Preciso che un'auto storica è tale per legge decorsi 30 anni dalla prima immatricolazione (gode perciò del bollo ridotto e, in alcune regioni dell'esenzione totale) e può diventarlo dopo solo 20 se iscritta ASI.
Ieri sono andato a pagare il premio per l'Alfetta e ho scoperto con sorpresa che il premio è raddoppiato in un anno perché (così dice l'assicuratore) il settore assicurativo delle storiche è in perdita a causa di taluni assicurati che spacciano per storiche auto legalmente tali ma in verità ruderi impiegati quotidianamente nel traffico senza troppa cautela. Inoltre sono stati adottati nuovi accorgimenti: hanno disdetto tutte le polizze agevolate su auto vecchie meno di 30 anni (anche se ASI) o con più di 30 anni ma non ASI - io me la sono cavata perché la GTV è ultratrentennale e ASI - e posto un ulteriore vincolo per i nuovi contratti: minimo 30 anni, attestazione ASI e iscrizione del proprietario a un club affiliato ASI.
Posto che un'assicuratore può decidere liberamente a chi concedere una tariffa agevolata, l'ultima restrizione mi pare una vessazione! Va bene l'attestazione ASI (quella della Montreal è stata ritrovata), ma chiedere l'iscrizione in corso di validità a un club significa costringere l'appassionato ad associarsi contro la propria volontà con ulteriori oneri che vanificano in buona parte la convenienza della polizza agevolata.
La cosa è ancor più odiosa per me perché amo vivere la mia passione per le auto d'epoca in piena libertà e sanza vincolarmi a sodalizi che non mi interessano e che non avrei neppure il tempo di frequentare.
Scusate lo sfogo...
A gennaio, quando acquistai la mia seconda storica (un'Alfa Romeo Montreal del '73) chiesi di poterla assicurare con la stessa assicurazione agevolata che nel 2010 avevo acceso per l'Alfetta GTV del '79 ma mi dissero che secondo le "loro" nuove regole ciò sarebbe stato possibile soltanto se la vettura avesse avuto almeno 30 anni e fosse iscritta ASI (o RIAR). Non se ne fece nulla perché il precedente proprietario aveva perso l'attestato ASI e io avevo necessità di andare a ritirare la vettura alla svelta, così dovetti stipulare un'assicurazione ordinaria, nient'affatto economica con il 2.600 c.c. da 200 cv.
Preciso che un'auto storica è tale per legge decorsi 30 anni dalla prima immatricolazione (gode perciò del bollo ridotto e, in alcune regioni dell'esenzione totale) e può diventarlo dopo solo 20 se iscritta ASI.
Ieri sono andato a pagare il premio per l'Alfetta e ho scoperto con sorpresa che il premio è raddoppiato in un anno perché (così dice l'assicuratore) il settore assicurativo delle storiche è in perdita a causa di taluni assicurati che spacciano per storiche auto legalmente tali ma in verità ruderi impiegati quotidianamente nel traffico senza troppa cautela. Inoltre sono stati adottati nuovi accorgimenti: hanno disdetto tutte le polizze agevolate su auto vecchie meno di 30 anni (anche se ASI) o con più di 30 anni ma non ASI - io me la sono cavata perché la GTV è ultratrentennale e ASI - e posto un ulteriore vincolo per i nuovi contratti: minimo 30 anni, attestazione ASI e iscrizione del proprietario a un club affiliato ASI.
Posto che un'assicuratore può decidere liberamente a chi concedere una tariffa agevolata, l'ultima restrizione mi pare una vessazione! Va bene l'attestazione ASI (quella della Montreal è stata ritrovata), ma chiedere l'iscrizione in corso di validità a un club significa costringere l'appassionato ad associarsi contro la propria volontà con ulteriori oneri che vanificano in buona parte la convenienza della polizza agevolata.
La cosa è ancor più odiosa per me perché amo vivere la mia passione per le auto d'epoca in piena libertà e sanza vincolarmi a sodalizi che non mi interessano e che non avrei neppure il tempo di frequentare.
Scusate lo sfogo...