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il Duce aveva la patente...
DUCE! ALFISTA DELLA PRIM'ORA
Benito Mussolini prese la patente tardi, ma si appassionò subito alle automobili. Soprattutto alle Alfa Romeo, delle quali acquistò (o ricevette in regalo) i modelli più famosi. Tra questi la "6C 1750" carrozzata Zagato al volante della quale conobbe Claretta Petacci.
Domenica 24 aprile 1932: lungo la Via del Mare che collega Roma con Ostia Benito Mussolini, al volante di un'Alfa Romeo spider "6C 1750 Gran Turismo" rossa carrozzata Zagato, sorpassa una Lancia "Astura" sulla quale viaggiano i genitori, la sorella e il fidanzato della ventenne Claretta Petacci. Dopo un gioco di sorpassi con scambi di occhiate e di sorrisi inizia, complice un'Alfa Romeo, la storia d'amore più conosciuta e più tragica del Novecento.
Mussolini prese la patente nel 1922, a 39 anni, e la sua prima vettura fu una Bianchi "Tipo 15" regalatagli con una sottoscrizione voluta da Margherita Sarfatti, sua amante dal 1918. Prima di quella per l'auto, era nata nel futuro Duce la passione per gli aerei. Nel 1920 aveva preso il brevetto di pilota e per tutta la vita farà sfoggio di abilità sia alla cloche (celebre il suo "coup de théatre" alla Conferenza di Stresa del 1934, dove arrivò pilotando un idrovolante) sia al volante.
La prima Alfa del Duce fu una spider "20/30 HP", anch'essa regalo di Margherita Sarfatti, seguita nel 1926 da una "RLSS" 6 cilindri spider carrozzata Zagato. Esiste una lettera inviata da Mussolini all'ingegner Nicola Romeo nella quale il Duce riconosce che la macchina "va molto bene", ma ha "troppe dotazioni straniere": un orologio svizzero, "la tromba francese", i magneti tedeschi Bosch.
A ogni modo, da quel momento Mussolini acquisterà solo Alfa Romeo: una "1500" cabriolet, una "1500" berlina e quattro "1750"; nel 1935 passò al segmento più alto con una spider e una 2+2 "2300" Touring. L'ultima Alfa entrata nella flotta del Duce fu una Touring "Superleggera" da 2300cm³, la "Berlinetta Mille Miglia" del 1937.
All'uscita di ogni nuovo modello, partiva da Milano, per presentarlo in anteprima al Duce, il collaudatore dell'Alfa Guidotti. Con l'arrivo dell'impegno bellico Mussolini si spostò soltanto sulle "auto blu", all'epoca generalmente Lancia, per tornare infine al suo primo amore, l'Alfa Romeo, durante i 18 mesi della Repubblica Sociale Italiana.