alloggiamenti per sub da bagagliaio

147silvercar":3k9kxrlf ha detto:
perdonate il mio scetticismo...ma fare una cassa che va da 7 ai 10 mm è come fare una cassa da schienale che ha le pareiti più fine dei pannelli ant e post di conseguenza il suono e la rpessione del sub non possono essere regolari ....le casse dei sub soprattutto devono avere uno spessore specifico per dare una resa del suono ottimanle...il lavoro non è brutto ne scomodo probabilmente ma secondo il giudizio di installatori molto quotati (gente che partecipa e VINCE al db drag) le casse devono essere regolari e avere una superficie più liscia possibile per poter diffondere le onde in maniera omogenea...non a caso infati le case mettono a catalogo delle casse prefabbricate per i diversi sub distribuiti..proprio perchè un determinato sub ha una resa ottimale con un determinato litraggio e una determinata forma di cassa...io personalmente metterei a confronto il suono del sub così fatto e metterei lo stesso sub su una cassa dello stesso litraggio ma fatta in modo regolare con mdf liscio magari da 19mm...qualcosa mi dice che la resa sarebbe motlo diversa....fare una cassa che abbia il giusto litraggio non è l'unico fattore per avere la resa ottimale!
questa logicamente è una mia idea molto personale che però è stata confermata da installatori che fanno oltre 150 db nelle gare di SPL e che vincono da anni le gare di suond quality!
logicament eognuo fa ciò che vuole e fa la cass come preferisce ma per fare le cose fatte bene c'è solo un modo, quello giusto!


Bhè, mi trovi favorevole su alcuni aspetti che hai ben marcato, mentre su altri, troverei qualcosa da precisare… non è una critica, specifico bene… aggiungo solo qualche curiosità.

Per dirla tutta, è un argomento non così semplice e riassuntivo ma che merita sicuramente un interesse.
Sia lo spessore della cassa che il materiale di cui essa è composta, svolgono un compito ben preciso, sempre seguendo alcune regole: alcune fisse, alcune variabili.
Per riassumere velocemente il concetto, ogni materiale esistente ha quella che si chiama la sua frequenza di rottura o di risonanza (è la frequenza massima inferiore che un corpo, sottoposto ad una forza, sopporta prima di entrare in vibrazione con essa). Non è precisamente scritta così ma l’idea calza. Da cosa dipende… dipende in primo dalla sua massa o peso, dalla sua densità e da altri fattori, quali elasticità ecc. Quando la massa aumenta la sua Fr diminuisce.
Partiamo quindi dal presupposto che trovare un qualsiasi materiale in natura con fr=0 è impossibile, per nostra fortuna. Questa è una regola.

Se prendiamo in esempio una cassa armonica in mdf, sappiamo che questa stessa cassa, messa in eccitazione dalla pressione dell’aria esercitata dal movimento del cono, produrrà anch’essa un’azione simile al quella dell’altoparlante stesso. Seguendo il principio sopra scritto: più sarà pesante, più tenderà ad essere stabile per frequenze basse (le alte chiaramente saranno ben coperte, sono le basse che penetrano mettendo in vibrazione tutto ciò che incontrano).
In breve… ogni cassa che racchiude un altoparlante vibrerà con esso… suonando proprio. Più sarà spessa e pesa più sarà capace di riprodurre suoni gravi, bassi.
Per quanto riguarda le regole variabili, riguardano le caratteristiche proprie del cono, fondamentali in questo caso. Più sarà bassa la freq di lavoro del nostro altoparlante, più avrebbe senso aumentare la massa della cassa armonica… ad esempio, aumentare lo spessore.
Se al posto di quel legno, la vetroresina avesse il doppio della massa… per questo stesso caso (stesso cono e dimensioni della camera risonante) ci sarebbe il medesimo risultato con uno spessore dimezzato. Ecco spiegato perché la composizione con due materiali diversi accoppiati tra loro… perché entrambi si comporteranno diversamente a seconda delle frequenze con cui si troveranno a lavorare.

Qua si riassumono tutti quei particolari costruttivi e tutte le paturnie mentali: ad esempio, l’uso delle viti per fissare i lati delle casse. A logica, sarebbe meglio non usarne… per dare ad ogni facciata della cassa la sua caratteristica, senza che questa diventi un tutt’uno; attraverso le viti le vibrazioni si trasmettono meglio… attraverso collanti invece, questa propagazione sarà più elastica. Altre che mi vengono in mente… sono i piedini per isolare i sub da terrà, non quelli di gomma, intendo quelli a cono, dove appoggia in terra solo la punta del cono: quindi ad esempio una cassa da 500 litri avrà a contatto col pavimento sono qualche mmq… questo sostanzialmente serve per far vibrare liberamente la cassa in aria, seguendo il più possibile le caratteristiche del suo insieme e solo quelle.
Tipologia di casse a parte, anche l’aggiunta di fonoassorbenti all’interno variano la Fr… si sa, abbassa la sua frequenza, perché ???.. perché aumenta la massa, +massa maggior assorbimento di freq, stazionarie. Svolge un compito, come se fosse massa aggiunta al cono stesso… non che sia rilevante in termini di db ma il principio è quello.

In fine, precisiamo una cosa. Se è per pressione sonora… sarebbe si meglio tutto in vetroresina e liscia, senza resistenza per l’aria, massima riflessione… sembra logico… magari 2 cm di vetroresina con all’interno polipiombo… sarebbe ottimo come livello ma poveri coni!!!
Se prendiamo invece l’armonia, il calore del suono… il legno si presta di più, è più armonico. Scartando gli scarti, niente mdf quindi, ogni tipo di legno “legno” avrà la sua impronta armonica. Parliamo di acero, betulla… abete. Un batterista sicuramente sarà in grado di dire la sua. Anche qua vale sempre la regola del suo spessore… più sottile più risonante… vibrerà più velocemente.

Infine, parlando di logica concettuale, un principio noto è quello che … che le casse che vediamo sempre”, spesso e volentieri tengono presente compromessi progettuali, semplicità di costruzione insomma. Non bisogna credere che una cassa armonica firmata da un noto produttore e che costa svariati euro sia il massimo per quel determinato cono.
“Tipologie di casse a parte”, un parallelepipedo o ancora di più un cubo è comunque la peggior forma immaginabile; pareti parallele, riflessioni interminabili o comunque lunghe. La forma per eccellenza sarebbe una sfera… o una forma più comunemente irregolare… meglio ancora se con pareti al suo interno non lisce. Non sarebbe semplice per tanti motivi.
Compromessi, compromessi, compromessi…
:ubriachi)
 
non voglio fare il ficcanaso, mA sono un grande appassionato di hi fi e con la vetroresina ho abbastanza dimestichezza (abito a venezia e barche e vetroresina vanno a nozze).

Vorrei chiederti che genere di musica t piace ascoltare in modo da potermi fare un'idea su che genere di prodotto consigliarti. ma soprattutto, quanto vuoi spendere?

Il fianchetto in vetroresina si può fare, ma dipende che genere di basso vuoi, capito? se ci sono troppi watt in ballo e quindi grosse turbolenze, io ti sconsiglierei l'uso della vetroresina...

Sono nuovo del forum, ma cerca di fidarti dai... :color)
 
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