Alfa Romeo 8C Spider
NIENTE DA FARE
Basta premere il pulsante Start per sentire una fitta allo stomaco: le note dell'otto cilindri della 8C, già al minimo, sono da brivido; roba da far impallidire, o quasi, Ferrari e Aston Martin, giusto per citare un paio di "voci" straordinarie. In più, senza la mediazione del tetto, le note ti arrivano all'orecchio senza filtri, e già questo basterebbe a dare un senso alla Spider, che, per il resto, non ha grosse differenze rispetto alla coupé.
Sulla pista di Balocco bastano pochi istanti per percepire le origini emiliane dell'otto cilindri. Questione di allungo, di rapidità nel rispondere a ogni minima pressione sull'acceleratore, di inerzie che sembrano azzerate. Col risultato che la zona rossa è sempre lì che incombe. Appena il tempo di mettere la quarta, godere dell'efficacia del cambio elettroattuato e si è già alle prese con la prima curva.
I quattro dischi carboceramici sono una novità, una gran bella novità: il pedale è corposissimo, perfetto per frenare anche col piede sinistro, e la frenata "attacca" subito, senza quel minimo ritardo tipico dei carboceramici quando non sono ancora belli caldi. Rispetto alla coupé, la Casa dichiara una novantina di chili in più, ma si fa fatica ad accorgersene: sincera, facile, pronta a far divertire come una supercar deve saper fare, ma anche disposta anche a perdonare qualche errore.
Fa tutto il possibile per metterti a tuo agio, con le ruote davanti che non perdono mai di vista quelle posteriori e viceversa. Il resto lo fai tu: se sincronizzi per bene i movimenti delle mani e quelli del piede destro ottieni appagamento puro e ti convinci ben presto che la 8C ha un'anima. Noterella finale: se anche vi girasse per le mani un assegno da 200 e passa mila euro, non fatevi troppe illusioni: come già per la coupé, la Spider sarà tirata in 500 esemplari già tutti venduti.
4ruote