La carrozzeria Vignale, le modifiche successive
La carrozzeria Vignale, le modifiche successive e l’utilizzo stradale
Già dopo la Mille Miglia del 1951 la vettura subì alcune modifiche. Ad Oporto infatti la si vede verniciata. Esistono fotografie successive che mostrano la vettura con ulteriori modifiche e in quella che diventò la sua veste definitiva. Nel numero di ottobre 1951 di Road & Track Magazine, periodico statunitense del settore, comparve un articolo dal titolo “Una speciale Alfa da 230 cv”, scritto da Corrado Millanta e corredato da alcune fotografie. Rispetto alle foto della vettura fatte durante la già citata Mille Miglia dello stesso anno si può notare che è stata tolta l’appendice aerodinamica posta posteriormente alla testa del pilota (atta ad eliminare le turbolenze aerodinamiche causate dalla testa stessa, in virtù anche del parabrezza bassissimo); si notano poi le sottili modanature che contornano il ‘volume’ a rilievo che nasce dallo scudo, percorre tutto il cofano arrivano agli estremi del parabrezza e da lì continua arrivando sul baule e fino al termine della vettura.
La verniciatura appare con una lieve variazione cromatica, la parte centrale, ossia il ‘volume’ sopracitato appare leggermente più scuro, a dare l’impressione di una carrozzeria bicolore o di un tono su tono. Le foto sono in bianco e nero e quindi non danno informazioni definitive su questa questione. Facendo un parallelo con altre Alfa dell’epoca, le colorazioni potrebbero essere rossa con la parte centrale più scura, rossa con la parte centrale blu, rossa con la parte centrale rosso sangue, simile cioè agli schemi di colorazione delle 6C2500 Ala Spessa del 1939-40 (2).
La 412 carrozzata Vignale si presenta quindi come Spider pura, senza capote in tela, biposto, caratterizzata dal cofano molto lungo, da 4 prese d’aria laterali per ogni lato poste tra il parafango anteriore e l’abitacolo e cromate. Il frontale presenta 4 fari di cui due alle estremità e due centrali più gli indicatori di direzione. Il frontale in particolare è caratterizzato dal trilobo, apparso in forma compiuta per la prima volta l’anno precedente (1950) sulla 1900 berlina. Ma al contrario delle 1900 lo scudo mantiene una forma verticale molto sottile, richiamando il disegno di quello della 6C 2500 Villa d’Este e di altre 6C 2500 carrozzate Touring degli anni precedenti, dal 1946 in avanti. Lo scudo come già detto è posto su un volume a rilievo che poi prosegue lungo tutto il cofano fino al parabrezza, andando a costituire la base di questo, in modo molto netto e marcato, come già era stato per la Villa d’Este, ma qui in modo più pulito e privo di dettagli/cromature, dato probabilmente anche il carattere ‘essenziale’ della vettura da corsa
Siamo, in altre parole, di fronte ad una bellissima Alfa Romeo, che esprime un forte equilibrio tra una grande eleganza e uno spirito sportivo. La linea è assolutamente particolare in quanto mescola infatti caratteristiche della Villa D’Este e della 1900 in una maniera davvero unica, che non si è più vista in nessuna Alfa Romeo successiva. Considerando poi che la vettura era dotata di un motore a 12 cilindri il suo fascino cresce ulteriormente.
Dalla fine del 1951 in avanti della vettura venne utilizzata anche per un uso stradale (o forse addirittura solo per un uso stradale, nel senso che non partecipò più a competizioni ed era targata), come testimonia un altro articolo di Road & Track Magazine del settembre 1952, a firma di Burton Harrison. Il giornalista viene accompagnato in un percorso mozzafiato a bordo della 412 guidata da Bonetto, con tutta probabilità attorno allo stadio di San Siro, a Milano. Man mano che la vettura compie giri una folla sempre più numerosa assiste alle evoluzioni del pilota con entusiasmo crescente. La 412 veniva tenuta parcheggiata nella Scuderia Volpini ed aveva appena avuto il motore rifatto (l’articolo non dice fino a che punto) dall’Alfa Romeo, che aveva raccomandato di non superare i 5000 giri/min. Nonostante Bonetto fosse sostanzialmente ‘innamorato’ di questa vettura la stessa era però già stata messa in vendita, come conferma anche un’inserzione apparsa sullo stesso Road & Track Magazine del gennaio 1953.
Fig. 7 – La 412 Vignale in un articolo di una non meglio nota rivista americana (2).
Fig. 8 – La 412 Vignale nell’articolo di Road & Track Magazine dell’ottobre 1951 (5).
Fig. 9 – Un’altra foto della 412, scattata con buona probabilità sempre da Corrado Millanta (2).
Fig. 10 – Esratto dell’articolo sulla 412 apparso sul numero di settembre 1952 su Road & Track Magazine (5).
Fig. 11 – L’inserzione di vendita della 412 sul numero di gennaio 1953 su Road & Track Magazine (5).