Alfa negli USA

Marcon

Nuovo Alfista
7 Novembre 2006
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Bergamo
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"Alfa Romeo sta tornando in Nord America e l'Ontario sta facendo pressione per convincere la Fiat ad assemblare le auto del marchio nella provincia canadese. E' quanto scrive il giornale Globe and Mail, secondo cui nelle ultime settimane il Governo locale avrebbe tenuto una serie di incontri con rappresentanti del Lingotto. Fiat non ha ne' confermato ne' smentito le indiscrezioni. Il quotidiano ricorda come l'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, sia cresciuto proprio in Ontario"
 
voi cosa ne pensate di questa volontà di vendere negli usa? nn è un po un rischio? io mi curerei di piu del mercato europeo cercando di migliorare le cose
 
colosso":2t04vhzc ha detto:
voi cosa ne pensate di questa volontà di vendere negli usa? nn è un po un rischio? io mi curerei di piu del mercato europeo cercando di migliorare le cose
vanno curati tutti i mercati ricchi, altrimenti i numeri non si fanno
andrebbe curato, anzi curatissimo pure il mercato cinese
 
Diabolik":24yzqeaa ha detto:
colosso":24yzqeaa ha detto:
voi cosa ne pensate di questa volontà di vendere negli usa? nn è un po un rischio? io mi curerei di piu del mercato europeo cercando di migliorare le cose
vanno curati tutti i mercati ricchi, altrimenti i numeri non si fanno
andrebbe curato, anzi curatissimo pure il mercato cinese

quotissimo. in europa c'è un po' di stagnazione. I prossimi obiettivi sono l'oriente e gli usa. L'accordo con TATA è fondamentale per lo sbocco in oriente. In giappone ci sono già diversi clienti. Qualcuno è esperto di diritto statunitense così da darci qualche nozione o notizia interessante in ottica alfa romeo?
 
News dal corriere canadese:

http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=74374

Fiat-Ontario, ore decisive
L’alternativa potrebbe essere uno stabilimento negli Usa

Di ANGELO PERSICHILLI

La Fiat deciderà il prossimo 26 maggio se aprire uno stabilimento in Canada o meno. Secondo indiscrezioni attendibili, il Corriere Canadese ha appreso che il consiglio di amministrazione della casa automobilistica italiana affronterà il tema della sua espansione in Nord America in occasione della riunione alla fine di questo mese e decidere se andare avanti con l’espansione in Canada o negli Stati Uniti.
Il fatto che siano in corso delle trattative per un “atterraggio” della Fiat in Canada è risaputo, come è ormai assodato che l’interesse della Fiat in Canada riguarda la Provincia dell’Ontario.
La conferma è giunta questa settimana dallo stesso premier Dalton McGuinty il quale è comunque rimasto molto vago sullo stato delle trattative e gli eventuali sviluppi.
Da parte della Fiat c’è invece il massimo riserbo, a parte alcune vaghe affermazioni fatte più volte dall’amministratore delegato della casa torinese, Sergio Marchionne, di un generico interesse per l’espansione qui in Nord America.
Tale interesse fu confermato dallo stesso Marchionne circa due anni fa in una intervista al Corriere Canadese, ma comunque niente di concreto.
Adesso invece le cose si stanno muovendo con una certa celerità e, secondo fonti giornalistiche del settore automobilistico, la Fiat ha deciso di aprire uno stabilimento in Nord America ma ancora non decide se negli Stati Uniti o in Canada.
In Canada la scelta sembra essere già caduta sull’Ontario e si può facilmente preventivare che si tratti di aree lungo il corridoio dell’autostrada 401 tra Toronto e Windsor.
Più complessa la scelta se si va negli Stati Uniti.
La Fiat potrebbe decidere di rilevare qualche stabilimento chiuso da una delle tre case automobilistiche americane e cioè la Ford, la General Motors o la Chrysler.
L’alternativa sarebbe quella di convertire o espandere uno degli undici stabilimenti negli Stati Uniti già di proprietà della Fiat, per la precisione dell’Alfa Romeo, ma che costruisce macchinari agricoli o per le costruzioni. Si tratta della Case New Holland.
Secondo quanto si apprende in ambienti giornalistici del settore, le intenzioni della casa torinese sarebbero di fare una scelta entro la fine di questo mese e cominciare a costruire Alfa Romeo entro il 2011 o al massimo il 2012.
Nel momento in cui lo stabilimento avrà raggiunto la sua massima capacità dovrebbe produrre annualmente circa 150.000 nuove automobili da destinare non solo al mercato del Nord America, ma anche a quello europeo.
Secondo Automotive News la Fiat deve decidere al più presto la rete di distribuzione ma anche il tipo particolare di veicolo che intende costruire in futuro.
Secondo indiscrezioni di fonte giornalistica la Fiat intenderebbe, attraverso l’Alfa Romeo, entrare in diretta concorrenza con il mercato della Bmw e la Lexus.
Una decisione è imminente e, considerando il difficile momento in cui si trova il settore automobilistico in generale ed in Ontario in particolare, sarebbe importante se il governo di Queen’s Park intensificasse la sua attività di promozione della nostra Provincia con le autorità torinesi.
Sarebbe ad esempio opportuno che una delegazione del governo dell’Ontario, guidata dallo stesso premier Dalton McGuinty e dal ministro per lo Sviluppo economico Sandra Pupatello si recasse a Torino per un incontro con i dirigenti della Fiat e dello stesso Sergio Marchionne.
Inoltre il coinvolgimento del governo federale in un momento così delicato della trattativa potrebbe essere di grande aiuto e una indicazione precisa che Ottawa e Queen’s Park sono disposte a cooperare per il bene dei cittadini di questa Provincia.
 
Nuova intervista a Marchionne del corriere canadese:
http://www.corriere.com/viewstory.php?s ... 448&page=1

Marchionne: «McGuinty si faccia avanti»
Sergio Marchionne: varie ipotesi sul tavolo, anche States e Messico
Di NICOLA SPARANO

«Decisione il 26? Non da parte della Fiat. Non saremo pronti. Se una decisione deve esserci, la prenda McGuinty». Il Ceo della Fiat, Sergio Marchionne, già naturalmente parco di parole («Io preferisco l’azione alle chiacchiere», è uno dei suoi motti preferiti) chiaramente non può dire molto sulla trattativa Fiat-Ontario, ma qualcosa se la lascia sfuggire.

Dottore, come mai a Toronto?
«Sono di passaggio, domani (domenica per chi legge, ndr) ho una serie di meeting a Chicago e Detroit».

A Toronto no?
«No, qui l’incontro l’ho avuto con la mamma e con un paio di amici».

Nessuno del governo, McGuinty, Pupatello, il ministro delle Finanze dell’Ontario?
«L’ho già detto, ufficialmente niente da comunicare».

Però la trattativa di impiantare una fabbrica Fiat in Ontario c’è?
«Pe parlare parliamo con tanti Paesi. Io vengo dalla Serbia. Abbiamo appena concluso un accordo per lo sviluppo della Zastava, a condizioni che riflettono un’impegno serio da parte del governo per la creazione di un vero polo industriale».

Cosa vi hanno offerto?
«Non posso quantificare (e giù un risolino)».

La Serbia è in Europa, il vostro target è il Nord America.
«Il nostro target è il mondo, noi facciamo affari dovunque. In questo momento ci interessa il continente americano, inclusa l’America Latina».

Se lo stabilmento non si farà in Ontario, andrà a sud, negli States?
«Potrebbe andare ancora più a sud, in Messico per esempio».

Messico? E la prima volta che salta fuori questa ipotesi.
«Ed è appunto un’ipotesi, anzi un’alternativa a Canada e Usa».

Ipotizzando che la scelta dovesse cadere sull’Ontario, che tipo di fabbrica avreste in mente, solo di assemblaggio o che?
«Soltanto i motori verrebbero da fuori all’inizio. Tutto il resto si farebbe in loco».

Entro che data dovrebbe diventare operativo lo stabilimento?
«Probabilmente nel 2010».

Quante Alfa produrrebbe?
«Almeno centomila l’anno».

Quantifichi meglio per favore.
«Per ogni 100.000 vetture occorrono 2.000 (duemila) operai».

Sarebbe un toccasana per l’industria automobilistica dell’Ontario che sta perdendo pezzi e posti di lavoro. Quanto costerebbe impiantare lo stabilimento?
«A regime (circa 250.000 vetture annue), almeno un miliardo di euro (più o meno un miliardo e mezzo di dollari, ndr)».

Dovunque le farete le Alfa, come le venderete, che punti di vendita utilizzerete?
«Stiamo parlando e trattando con alcune case automobilistiche, incluse quelle americane».

Americane? È un indizio sulla locazione dello stabilimento?
«Non mi faccia dire cose che non ho detto. La Ford, tanto per dirne una, non vende anche in Canada?»

Che tipo di Alfa sarebbe questa Alfa americana?
«Macchine che riflettono il vero Dna del marchio Alfa, leggere, veloci, con un stile aggressivo e tutto italiano».

È questo il segreto del suo successo?
«Direi di sì, aggiunto al fatto che facciamo auto eccellenti, con motori che bruciano poca benzina».


A proposito della benzina, il prezzo continua a salire in tutto il mondo. Questa escalation quando finirà?
«La domanda non è diminuita con il salire dei prezzi, quindi…».

La Fiat ha chiuso il primo trimestre con ricavi record che superano i 15 miliardi di euro, pari al 10% in più rispetto al 2007. Non male visto l’andazzo dell’economia mondiale.
«Tutti i target del gruppo per il 2008 sono confermati. Alla fine del primo trimestre gli ordini della Cinquecento sono a quota 192.000 dal lancio, quelle della Punto a 99.000 per il trimestre».

Il nuovo governo. Che cinque anni aspettano l’Italia?
«Il nostro Paese è davanti un quinquennio importante. Berlusconi potrà governare senza assilli e portare avanti i suoi programmi di modernizzare l’Italia. La Fiat con il nuovo governo lavorerà bene».

Berlusconi ha corteggiato Luca Cordero di Monteze-molo. E Sergio Marchionne?
«Io non sono un animale politico ( e giù la risatina, ndr). Io ho una azienda da mandare avanti, una grossa azienda».

A questo punto il suo compito è, come dire, più facile visto che ora sono le banche ad offrire soldi.
«Facile no, ma più agevole sì. Quando hai disponibilità liquida si può fare molto».

Dottore, che Ferrari!
«Siamo davvero fortissimi. Montezemolo è stato ed è strepitoso. Il marchio Ferrrari non è mai stato tanto popolare come adesso. È il simbolo dell’Italia che vince e questo inorgoglisce tutti».

Raikkonen ha detto che cercheranno di vincerle tutte.
«Se lo ha detto uno come Kimi che non parla troppo…».

Ma è veramente possibile vincere tutti i Gp che rimangono in calendario?
«Mai mettere limiti alla divina Provvidenza. E all’efficacia di questa grande macchina assemblata da Montezemolo, il cui ultimo “acquisto” Domenicali non sta facendo ripiangere Todt, anzi».

Dottore, la Juve…
«Va forte, quasi come la Ferrari. La Juve è stato sempre il fiore all’occhiello della Fiat e della famiglia Agnelli».

La Juve ora che dovrà battersi per lo scudetto e la Champions va rinforzata.
«Su questo non ci sono dubbi. Ma io mi intendo di auto, non di calcio. Per questo ci sono Cobolli Gigli e Blanc».
 
Fiat, McGuinty vola da Marchionne
La delegazione incontra i dirigenti a Torino per l’investimento in Ontario
Di ANGELO PERSICHILLI


Il premier dell’Ontario Dalton McGuinty sarà a Torino il 21 maggio prossimo per cercare di convincere i responsabili della Fiat ad aprire uno stabilimento in Ontario.
Dopo il primo ministro Stephen Harper, anche il premier dell’Ontario ha dunque deciso di andare in visita in Italia.
Come il primo ministro, anche McGuinty sarà in Italia negli ultimi dieci giorni di maggio, ed anche questa visita sarà molto breve.
«In pratica andremo solo a Torino - ha detto un portavoce del premier al Corriere Canadese - per un giorno, massimo due». Scopo della visita non sarà ovviamente quello di andare a vedere la Mole Antonelliana oppure a seguire una partita della Juventus, ma a parlare di affari con i dirigenti della Fiat e convincerli ad investire in Ontario nell’ambito del progetto di espansione in Nord America.
McGuinty arriva a Torino dall’Inghilterra dove avrà incontri con imprenditori locali.
Il premier partirà da Toronto per Londra il 18 prossimo e sarà a Torino mercoledì 21. Il programma definitivo della visita non è ancora stato definito e non è dato sapere se incontrerà lo stesso amministratore delegato Sergio Marchionne, «ma di certo - ci ha detto la stessa fonte - incontrerà tutti coloro che stanno da tempo lavorando sul progetto nordamericano della Fiat».
Come è noto la casa automobilistica torinese, come ha confermato lo stesso Marchionne in una intervista nel fine settimana al Corriere Canadese, intende aprire uno stabilimento per costruire Alfa Romeo in Nord America a partire dal 2010. Al momento attuale la scelta sul Paese dove atterrerà la Fiat non è stata ancora fatta e quindi si parla di possibili siti in Messico, oppure negli Stati Uniti o in Canada. In quest’ultimo caso si sa che la scelta sarà l’Ontario.
Per questo motivo il premier McGuinty si sta muovendo alacremente in quanto un investimento della Fiat in questa Provincia servirebbe a dare una considerevole boccata di ossigeno al settore manifatturiero e soprattutto a quello automobilistico che si trova in gravissime difficoltà.
Proprio la scorsa settimana la General Motors di Oshawa ha annunciato il licenziamento di altri 900 dipendenti il prossimo settembre ed altri se ne prevedono nei prossimi mesi. L’arrivo della Fiat sarebbe quindi un toccasana che oltre a creare nuovi posti di lavoro, potrebbe servire a cambiare un trend negativo che potrebbe portare alla fine di un settore che ha costituito uno dei pilastri dell’economia provinciale da decenni.
L’investimento della Fiat sarebbe di un miliardo di euro, qualcosa come un miliardo e 500 milioni di dollari canadesi. I posti di lavoro creati sarebbero, quando il progetto sarà completato, oltre 2.000. Ma è ovvio che questa presenza servirebbe anche a creare altre migliaia di posti di lavoro nell’indotto.
Le trattative sono iniziate da vari mesi attraverso l’ufficio del ministro per lo Sviluppo economico Sandra Pupatello, ma sono state sempre tenute fuori dall’attenzione dei media per due ragioni: per non intralciare i primi contatti con la Fiat e poi perché si voleva aspettare che si arrivasse a qualcosa di concreto. A parlare ufficialmente di questo progetto è stato lo stesso McGuinty la scorsa settimana. Il premier, tra l’altro, disse che erano in corso trattative anche case automobilistiche altri Paesi «tra i quali la Germiana, l’India ed il Giappone». Ma comunque la Fiat fu l’unica che fu menzionata specificamente.
Ieri il premier ha non solo confermato la trattativa ma ha annunciato in parlamento che ha in programma un viaggio in Italia per cercare di finalizzare un eventuale accordo.
La Fiat, come è noto, vuole costruire in Nord America le Alfa Romeo con una nuova vettura che ovviamente avrà le caratteristiche della prestigiosa Alfa, ma anche con cambiamenti atti a migliorare la competizione in questo mercato con la Bmw e la Audi.
Secondo indiscrezioni la Fiat dovrebbe prendere una decisione sulla località dove aprire lo stabilimento entro la fine di questo mese in quanto si vogliono iniziare i lavori al più presto possibile.
 
colosso":pyk3qh7b ha detto:
voi cosa ne pensate di questa volontà di vendere negli usa? nn è un po un rischio? io mi curerei di piu del mercato europeo cercando di migliorare le cose
ricollegandoci al tuo discorso:
----------------%Share____Units('08)___Units('07)___% Chg (08-07)
----------------'08___'07
LANCIA _____0.8__0.9___43,391____48,563_____-10.7
ALFA ROMEO__0.6__1.0___31,784____53,780_____-40.9


In tutto il mercato europeo da Gennaio ad Aprile.... :cry:
 
Cervantes":nwv4cqoq ha detto:
In tutto il mercato europeo da Gennaio ad Aprile.... :cry:

Sì ma intendiamoci...... che Alfa non avrebbe fatto i fuochi d'artificio lo sapeva anche Marchionne, era quindi una cosa prevista..... magari non con questa percentuale.
I motivi ci sono, non ultimi lo stop produttivo e la non pubblicità fatta per mesi. Poi c'è il prodotto, su cui si è ampiamente detto anche negli ultimi mesi.

Andare in USA come sbocco ad una situazione europea claudicante? Ci può stare... io non sono oppositore a priori, solo non vorrei che la cosa partisse in modo claudicante....
 
Capisco...ma la base di partenza non c'è...io sono ignorante e loro sono dei geni,questo lo so a priori.
Ma non mi sembra logico buttarsi in mare aperto con un salvagente mezzo sgonfio.Sarebbe più saggio gonfiarlo per bene e riprovare.
Lancia vende solo una auto e mezzo la y e la musa. Thesis flop,un pò meglio la Phedra,ma comunque non fa numeri.
Alfa è allo sfascio.....non lo dico io ma i numeri.
 
L'argomento è stato abbastanza sviscerato, e francamente non ho manco + voglia di riprenderlo.
Sta di fatto che una certa filosofia che fu definita "opinabile" è stata portata avanti, con risultati che mi paiono evidenti.
Cambiare strategia a me parrebbe la situazione più logica, ma mi pare evidente che i consigli non sono o graditi o ascoltati. Saranno ben fatti loro, che ti devo dire.
 
McGuinty incontra Marchionne
Il premier oggi a Torino per portare la Fiat in Ontario
È giunto oggi a Torino, proveniente da Londra, il premier dell’Ontario Dalton McGuinty per un incontro con i dirigenti della Fiat. In particolare il premier cercherà di incoraggiare l’investimento della casa automobilistica torinese in Ontario che, proprio in queste settimane, deve decidere dove costruirà il primo stabilimento dell’Alfa Romeo in Nord America. «Sappiamo - ha detto il premier - che l’interesse della Fiat per l’Ontario è molto forte. Voglio far presente ai loro dirigenti che anche noi siamo molto interessati ed abbiamo molto da offrire».
Tre sono le opzioni che la Fiat sta esaminando: oltre all’Ontario, sono in lizza anche gli Stati Uniti e lo Stato del Michigan, e quindi il Messico.
Oggi McGuinty incontrerà il gruppo dei dirigenti torinesi che sta esaminando la pratica nordamericana e, successivamente, vedrà l'amministratore delegato Sergio Marchionne «ma solo per un incontro sociale», si precisa negli ambienti torinesi. Insomma un incontro tra due persone legate da una particolare attenzione per l’Ontario (Marchionne, infatti, ha studiato a Toronto dove risiede ancora la sua famiglia) ma che hanno voluto evitare di coinvolgere i loro interessi affettivi lasciando le discussioni economiche nelle mani dei rispettivi esperti. Questo significa che se l’Ontario verrà scelto dalla Fiat come sede dove investire oltre un miliardo di euro per costruire le nuove Alfa Romeo, è perché vi sono le condizioni giuste per la casa torinese per dare l’assalto al mercato nordamericano. Non si conoscono le proposte che McGuinty farà per cercare di vincere la concorrenza degli Usa e del Messico.


http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=74951
 
La produzione negli Usa (secondo me fondamentale) dovrà sicuramente prevedere la TP altrimenti si rischia il flop.
Inoltre è necessaria una gamma molto articolata e completa,potrebbero giovare pure operazioni di marketing sulla scia di quello che fu il lancio della Spider Duetto nel '67.
Dalla parte di Alfa c'è sicuramente l'immagine di auto sportive e potrebbero (come giustamente ha detto Marchionne) giocare a favore i bassi consumi specialmente con l'arrivo dei jtb.
Sarebbe ora interessante sapere quali modelli di Audi e Bmw vanno per la maggiore negli Usa,cosi da capire su quali auto Alfa deve insistere.
Una domanda:come mai gli stabilimenti della New Holland sono di proprietà Alfa?(così diceva l'articolo)
:alfa)
 
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