Fiat, McGuinty vola da Marchionne
La delegazione incontra i dirigenti a Torino per l’investimento in Ontario
Di ANGELO PERSICHILLI
Il premier dell’Ontario Dalton McGuinty sarà a Torino il 21 maggio prossimo per cercare di convincere i responsabili della Fiat ad aprire uno stabilimento in Ontario.
Dopo il primo ministro Stephen Harper, anche il premier dell’Ontario ha dunque deciso di andare in visita in Italia.
Come il primo ministro, anche McGuinty sarà in Italia negli ultimi dieci giorni di maggio, ed anche questa visita sarà molto breve.
«In pratica andremo solo a Torino - ha detto un portavoce del premier al Corriere Canadese - per un giorno, massimo due». Scopo della visita non sarà ovviamente quello di andare a vedere la Mole Antonelliana oppure a seguire una partita della Juventus, ma a parlare di affari con i dirigenti della Fiat e convincerli ad investire in Ontario nell’ambito del progetto di espansione in Nord America.
McGuinty arriva a Torino dall’Inghilterra dove avrà incontri con imprenditori locali.
Il premier partirà da Toronto per Londra il 18 prossimo e sarà a Torino mercoledì 21. Il programma definitivo della visita non è ancora stato definito e non è dato sapere se incontrerà lo stesso amministratore delegato Sergio Marchionne, «ma di certo - ci ha detto la stessa fonte - incontrerà tutti coloro che stanno da tempo lavorando sul progetto nordamericano della Fiat».
Come è noto la casa automobilistica torinese, come ha confermato lo stesso Marchionne in una intervista nel fine settimana al Corriere Canadese, intende aprire uno stabilimento per costruire Alfa Romeo in Nord America a partire dal 2010. Al momento attuale la scelta sul Paese dove atterrerà la Fiat non è stata ancora fatta e quindi si parla di possibili siti in Messico, oppure negli Stati Uniti o in Canada. In quest’ultimo caso si sa che la scelta sarà l’Ontario.
Per questo motivo il premier McGuinty si sta muovendo alacremente in quanto un investimento della Fiat in questa Provincia servirebbe a dare una considerevole boccata di ossigeno al settore manifatturiero e soprattutto a quello automobilistico che si trova in gravissime difficoltà.
Proprio la scorsa settimana la General Motors di Oshawa ha annunciato il licenziamento di altri 900 dipendenti il prossimo settembre ed altri se ne prevedono nei prossimi mesi. L’arrivo della Fiat sarebbe quindi un toccasana che oltre a creare nuovi posti di lavoro, potrebbe servire a cambiare un trend negativo che potrebbe portare alla fine di un settore che ha costituito uno dei pilastri dell’economia provinciale da decenni.
L’investimento della Fiat sarebbe di un miliardo di euro, qualcosa come un miliardo e 500 milioni di dollari canadesi. I posti di lavoro creati sarebbero, quando il progetto sarà completato, oltre 2.000. Ma è ovvio che questa presenza servirebbe anche a creare altre migliaia di posti di lavoro nell’indotto.
Le trattative sono iniziate da vari mesi attraverso l’ufficio del ministro per lo Sviluppo economico Sandra Pupatello, ma sono state sempre tenute fuori dall’attenzione dei media per due ragioni: per non intralciare i primi contatti con la Fiat e poi perché si voleva aspettare che si arrivasse a qualcosa di concreto. A parlare ufficialmente di questo progetto è stato lo stesso McGuinty la scorsa settimana. Il premier, tra l’altro, disse che erano in corso trattative anche case automobilistiche altri Paesi «tra i quali la Germiana, l’India ed il Giappone». Ma comunque la Fiat fu l’unica che fu menzionata specificamente.
Ieri il premier ha non solo confermato la trattativa ma ha annunciato in parlamento che ha in programma un viaggio in Italia per cercare di finalizzare un eventuale accordo.
La Fiat, come è noto, vuole costruire in Nord America le Alfa Romeo con una nuova vettura che ovviamente avrà le caratteristiche della prestigiosa Alfa, ma anche con cambiamenti atti a migliorare la competizione in questo mercato con la Bmw e la Audi.
Secondo indiscrezioni la Fiat dovrebbe prendere una decisione sulla località dove aprire lo stabilimento entro la fine di questo mese in quanto si vogliono iniziare i lavori al più presto possibile.