120 CV
Iniezione Multijet, testata ad 8 valvole con singolo albero a camme in testa, turbocompressore a geometria variabile, intercooler, 5 marce.
Erogazione abbastanza appuntita, sotto i 1800 giri abbastanza vuoto, sopra dà una botta per allungare intorno ai 4000. Da mappato o modulato dà molte soddisfazioni, a corto è bruciante e la turbina non ha praticamente lag.
150 CV
Iniezione Multijet, testata a 16 valvole con doppio albero a camme in testa, turbocompressore a geometria variabile, intercooler, 6 marce.
Erogazione più fluida e dolce, prende vita intorno ai 2200 giri senza dare botte e sale sempre crescendo fino a 4500. Da mappato o modulato rimane sempre molto lineare, anche se la spinta è considerevole.
Allora, cercherò di limitarmi :asd)
Prima di tutto, bisogna precisare se il motore è aspirato, o sovralimentato. Nel primo caso, la
respirazione del motore (ossia lo scambio di ossigeno tra interno ed esterno) avviene in maniera autonoma, quindi il diametro e la forma dei condotti di aspirazione e delle luci di aspirazione sono parametri
fondamentali per un rendimento efficiente.
In pratica, la presenza di 4 valvole permette di "utilizzare" il massimo spazio disponibile sul cielo della testata, massimizzando il diametro delle luci di aspirazione e di scarico (come si evince da queste foto):
Testata a
4 valvole:
Testata a
2 valvole:
Massimizzando quindi il diametro di questi condotti, il motore ha più respiro (ossia aspira una quantità maggiore di ossigeno) e quindi, ad alti regimi di rotazione, quando gli scoppi sono molto ravvicinati, il motore a 4 valvole rende di più.
Nel caso dei motori sovralimentati il principio base resta il medesimo, ma ovviamente, c'è minor differenza rispetto ad un aspirato, visto che l'aria viene pompata dentro forzatamente.
La "ricchezza" di coppia in basso che caratterizza i motori a 2 valvole, non è una caratteristica intrinseca come si potrebbe ipotizzare, ma una conseguenza:
visto che i 2 valvole
respirano di meno agli alti regimi, le case produttrici, attraverso l'adozione di fasature delle camme particolari, di turbocompressori più piccoli e di mappature specifiche, fanno in modo da privilegiare la parte medio-bassa del contagiri, aumentando la sfruttabilità e l'elasticità a sfavore della potenza massima.
Poi è ovvio che questo discorso non è applicabile universalmente, quindi prendetelo come regola generale, che non viene sempre rispettata.
Una curiosità: esistono anche motori a 5 valvole per cilindro (Audi e Ferrari) e un episodio di motore a 8 valvole per cilindro (il quadricilindrico a pistoni ovali della Honda NR, che nella versione da corsa raggiungeva i 23.000 giri al minuto; subito abbandonato per la scarissisima affidabilità).