Circa l'80% del calore prodotto in frenata viene scaricato sul disco freno che attraverso la sua ventilazione interna riesce a mentenere in condizioni normali una temperatura d'esercizio ottimale.
La rimanente parte si trasferisce alla pinza attraverso le pastiglie.
Tenete comunque conto che la pinza di per sé non è un ottimo dissipatore di calore, stante il bassissimo rapporto superfice/volume e il materiale con cui è costruita (ghisa normalmente, va meglio invece con le pinze in alluminio, piuttosto rare su veicoli stradali).
In ogni caso il riscaldamento della pinza non dà luogo a inconvenienti almenoché la temeperatura diventi così alta da mandare in ebollizione l'olio freni, con produzione di vapore che renderebbe evanescente la frenata (il gas a differenza dell'olio è comprimibile e quindi la pressione sul pedale non crea mordente). Il fenomeno (vapor-lock) è tanto più probabile quanto maggiore è l'umidità assorbita dall'olio (che è un liquido fortemente igroscopico), perchè l'evaporazione si verifica principalmente sulle particelle d'acqua miscelatesi con l'olio.
A meno di avere un olio fortemente contaminato dall'acqua, il pericoloso fenomeno si può verificare solo in pista o con guida veloce (o a pieno carico) in montagna.
In realtà credo che la parziale mascheratura dei copripinza non alteri di molto la ridotta efficacia radiante delle pinze.
Peraltro va evidenziato che anche verniciandole se ne riduce la capacità di smaltimento del calore, posto che le vernici resistenti alle alte temperature sono piuttosto isolanti.