Ragazzi anche se non so quanto a voi possa interessare ciò, volevo raccontarvi in parte come si svolge la settimana santa nella mia Taranto!!
La storia
La processione dei Misteri si celebra a Taranto (dal 1765) a cura della confraternita del Carmine e con la partecipazione del clero. Esce dalla chiesa del Carmine nel tardo pomeriggio del Venerdì Santo e vi rieVia Crucis (Cristo all'orto, la Colonna, Ecce Homo, la Cascata o caduta sotto la croce, Cristo Crocifisso, la Croce con la Sacra Sindone, Cristo Morto, l'Addolorata). I simboli e le statue sono portati da perdune coronati di spine ntra al mattino seguente. Come quella dell'Addolorata, E' aperta dal trucculande che veste l'abito dei perdune. Seguono, nell'ordine, il gonfalone della confraternita, la Croce dei Misteri con i simboli della Passione, le statue dei Misteri (in cartapesta) che riproducono episodi della e a viso scoperto. Tra una statua e l'altra si collocano poste (o coppie) di perdune incappucciati; ci sono poi carabinieri e guardie in alta uniforme e invitati in marsina e onorificenze. Come per l'Addolorata, ma con ritmo meno lento, i portatori e le poste procedono con una andatura dondolante che viene chiamata nazzecàta (da nazzecàre, cullare). Anche per i Misteri il privilegio di portare troccola, simboli e statue si conquista attraverso una gara o asta in denaro che si svolge nella chiesa del Carmine nel pomeriggio e alla sera della Domenica delle Palme, soltanto fra i confratelli. I confratelli del Carmine (che nell'occasione pasquale sono detti perdune, ossia 'perdoni') sono scalzi e per il resto indossano: cappuccio di tela bianca a forma piramidale che copre interamente il viso (ad eccezione di due fori per gli occhi) e che pende sul petto; cappello nero circolare, bordato con nastro blu chiaro, dai cui lati scendono a convergere sul petto altri due nastri anch'essi blu; mozzetta di lana bianca; guanti bianchi: lungo camice di tela bianca; corona di rosario con medaglie sacre e cinghia di cuoio, ambedue legate alla cinta e pendenti l'una sul fianco destro e l'altra sul sinistro: due grandi scapolari recanti rispettivamente le scritte Decor e Carmeli ricamate in seta blu chiaro. Ognuno dei due perdune che formano ciascuna posta o coppia porta, rispettivamente nella sinistra e nella destra, una mazza alta circa due metri che simboleggia l'antico bastone dei pellegrini. Oltre al rito processionale, le poste o coppie di perdune svolgono anche le funzioni di adorazione e di guardia al Sacramento posto nell'urna dei Sepolcri allestiti nelle chiese di Taranto: nei loro percorsi attraverso le vie cittadine procedono lentissimamente con il passo della nazzecàte e, quando si incontrano o si danno il cambio ai Sepolcri, si salutano con un profondo inchino ("u salamelicche") e si portano al petto la corona del rosario.
Le gare
E' nel giorno della Domenica delle Palme che le due maggiori Confraternite, l'Addolorata ed il Carmine, celebrano le gare per l'aggiudicazione dei simboli delle due processioni.
Di cosa si tratta?
Le Confraternite convocano le assemblee straordinarie alle quali possono prendere parte solo i confratelli in regola con l'Amministrazione e che non siano incorsi in sanzioni disciplinari. un incaricato della stessa Confraternita (il segretario o uno degli assistenti del priore), presenta ad alta voce, uno per volta, i simboli delle processioni ed i confratelli formulano delle offerte in danaro, sino a quando l'ultima non è sopravanzata da una maggiore. A questo punto viene sancita l'aggiudicazione di quel simbolo che è valida soltanto per la processione di quell'anno.
Il denaro come viene investito?
Serve a sostenere le spese che il consiglio d'amministrazione affronta non soltanto in questa occasione, ma durante l'intero anno.
Le voci nel bilancio delle uscite, controllabili da ogni confratello, servono a retribuire i complessi bandistici che partecipano alle processioni il cui compenso varia mediamente tra i dieci e quindici milioni, alla manutenzione della cappella cimiteriale e ad una serie di opere pie. Non esiste un "listino" per l'aggiudicazione di un simbolo, ecco perché le cifre offerte variano di anno in anno, a seconda del numero dei confratelli che vi partecipano e delle disponibilità economiche.
Ecco qualche numero che vi farà capire meglio il significato delle gare o meglio dell'ASTA; per reggere la statua dell'Addolorata nella processione del Giovedì Santo, sono stati offerti e versati settanta milioni di lire nel 1994 e l'anno successivo venticinque, sempre lo stesso anno furono pagati cinquanta milioni di lire per reggere la statua di Gesù Morto, e solo venti l'anno successivo (1995) e trentacinque nel 1996.
La processione dell'Addolorata!
A causa del crollo del tetto della chiesa di San Domenico Maggiore, non pochi i documenti conservati attualmente, con cura, documenti, oggi, dall'inestimabile valore, pertanto, in assenza di documentazione, ci si deve affidare ai resoconti delle Gare della Domenica delle Palme, che rappresentano l'unica certezza della celebrazione della processione.
Risale al 1850, il più antico dei documenti ritrovati, in questo, sono riportate le aggiudicazioni del Pellegrinaggio, termine tradizionale con cui viene definito il sacro corteo della notte del Giovedì Santo.
Si sono riscontrate in questo documento delle incongruenze nella struttura della processione, molto importanti degne di essere citate;
prima di tutto non compaiono nel documento le "sdànghe", il "bastoncino","mazze","pesàre", e non li troveremo sino al 1871 e "Croce dei misteri", voce che appare per la prima volta nel 1913, cona la dicitura Calvario dei sagrestani. Risultano invece elencate le poste in numero diverso dai sei a nove, la tròccola e quattro crociferi. Gli elementi mancanti nel 1850 compaiono, invece, dal 1872 anno in cui ad aggiudicarsi le "sdàmghe fu il confratello Pietro De Tommaso per la somma di 15 ducati. Questo non vuol significare che fino a quell'anno la splendida statua dell'Addolorata non sia stata portata in processione, ma è molto probabile che a reggerla fosse privilegio riservato ai personaggi di spicco della Città oppure ai religiosi.
Si presuppone, anche, che durante il tragitto della processione, venissero fatte delle offerte occasionali dai fedeli al fine di reggere il simulacro anche per pochi tratti.
Il Natale del 1967, a seguito del crollo del tetto della chiesa di San Domenico Maggiore, la statua della Vergine, fu trasferita la stessa notte nella vicina chiesa di Santa Caterina nei pressi del Duomo nella città Vecchia.
In quegli anni la processione si svolgeva solamente nei vicoli della città vecchia, nel 1972, la processione tornò a percorrere anche le strade del quartiere "Borgo", e subì una variazione. La sosta, infatti, fu spostata presso l'Istituto Maria Immacolata, dove ancora oggi trova ospitalità, mentre prima giungeva sino alla chiesa di San Francesco di Paola, in via Reggina Elena.
per concludere, la processione è composta dalla "tròccola", le "pesàre", la "Croce dei Misteri", quindici "Poste" intervallate da tre "Crociferi", la prima "Posta" ospita il "Bastoncino", due "Mazzieri" e, naturalmente la statua dell'Addolorata.
La processione dei Misteri
Era la fine del Seicento, gli inizi del secolo successivo, quando il rito iniziò ad essere celebrato, nacque con solo due statue: Cristo morto e l' Addolorata. Questi due simulacri furono fatti costruire a Napoli dal nobile tarantino Diego Calò. Un suo discendente, Francesco Antonio, ne fece dono alla Confraternita del Carmine: era il 1765. La Confraternita pensò di completare il corteo religioso con altre statue, le prime aggiunte dovrebbero essere state la Sacra sindone e il Crocifisso, realizzate tra il 1766 ed il 1810, successivamente furono aggiunte anche le altre quattro. Si sono perse le tracce della Colonna, di Ecce homo e della Cascata, dopo la sostituzione con quelle odierne, opera di Giuseppe Manzo.
Del Cristo all'orto, invece, se ne conosce la triste fine, causata dalla superficialità dell'uomo. Infatti, nel 1924, dopo la sostituzione con quella attuale, essa fu donata ai frati Paolotti ma, durante la ristrutturazione della chiesa di San Francesco di Paola, fu irrimediabilmente danneggiata e quindi bruciata.
Fino al 1967 la processione dei Sacri Misteri, percorreva anche la città Vecchia, tra i molti cambiamenti avvenuti nei secoli è da citare che, originariamente, anche i confratelli portatori delle statue avevano il cappuccio calato sul viso.
Nel 1978 tutte le statue furono restaurate, a cura del professor Angelo Capoccia, docente dell'Istituto d'Arte della città di Lecce, riportando a miglior luce le ormai disastrate statue.
La processione è composta dalla Troccola, colei che apre e chiude la processione, il Gonfalone ovvero la bandiera della confraternita, la Croce dei misteri, il Cristo all'Orto, la Colonna, Ecce Homo, la Cascata, il Crocifisso, la Sacra Sindone, il Gesù Morto, l'Addolorata. Fatta eccezione del Gesù Morto, tutte le statue poggiano sulle "bare". I "Mazzieri" sono sette. Tra i vari simulacri si inseriscono tre o quattro poste, per dare armonia al corteo religioso, composte da una coppie di "Perdoni" a volto coperto con un cappuccio di colore bianco, il cappello calato sulle spalle e piedi nudi.
Sviluppo processione dei Misteri
1)TROCCOLA
La funzione della troccola del Carmine è la stessa di quella dell'Addolorata, si differenzia da quest'ultima per la lavorazione, per il colore (marrone) e per il numero delle maniglie (sei).
Il confratello aggiudicatario, unico in tutta la processione, porta il cappello sul capo e nella mano sinistra regge il bordone.
Suggestivo è il rituale che la trocola compie al rientro nella chiesa del Carmine la mattina del Sabato Santo. Il « troccolante » si avvicina lentamente al portone chiuso della chiesa e quindi bussa tre volte con il bordone chiedendo simbolicamente asilo per lui e per il resto della processione da lui comandata. Immediatamente il portone si apre ed accoglie l'intero corteo. Questo momento che conclude i riti della Settimana Santa tarantina è vissuto con grande emozione dal folto pubblico che accorre per assistere all'ultimo atto di questa splendida tradizione.
2) Banda
3)Gonfalone
E' lo stendardo della confraternita del Carmine che viene portato in processione avvolto e legato con un nastro nero sul suo stesso asse in segno di lutto.
4)CROCE DEI MISTERI
- La Croce dei Misteri del Carmine è di legno marrone anziché nero (Addolorata). I simboli della Passione seguono il seguente ordine: da sinistra verso destra, la frusta, il martello, la scala, il calice, la lanterna, il lacrimatoio, la mano, la spugna, la lancia, le tenaglie, e di nuovo la frusta. Dall'alto verso il basso: la scritta « INRI », il gallo, i tre dadi, la corona di spine, la tunica, i tre chiodi ed infine la colonna.
I simboli sono fissati sulla Croce ad eccezione del calice, la lanterna, e il lacrimatoio che sono appoggiati sull'asse orizzontale della Croce.
5)Coppie di poste
Davanti alle statue della processione vengono sistemate alcune coppie di « poste » (di solito tre) tranne che davanti alla statua della Vergine.
6)MAZZE
Le sette mazze che hanno il compito di mantenere ordinata la processione e di sostituire in caso di necessità i loro confratelli si differenziano l'una dall'altra dai contrassegni che sormontano le mazze stesse: La colonna - Croce con scala e lancia - Chiodi con corona di spine - Calice - Scritta INRI - Gallo - Ampolla.
** Anche le Otto statue della processione dei Misteri, come la Beata Vergine Addolorata di San Domenico, poggiano su due « sdanghe » e sono portate da quattro sdanghieri in abito di rito e da quattro forcelle col vestito nero. Quest'ultime hanno però, a differenza di quelle dell'Addolorata, la possibilità di poggiare completamente la statua sulle quattro forcelle ogni qualvolta ne viene fatta richiesta da parte di uno degli sdanghieri. La posizione di « forcella » della statua permette ai portatori un provvidenziale momento di riposo ed al tempo stesso permette l'effettuazione di cambi di posizione fra gli sdanghieri stessi. Per chiamare la posizione di « forcella » viene usato il termine dialettale « Furcé », poi per ricaricare in spalla la statua lo sdanghiere che ha richiesto il riposo grida nuovamente « sime pronte? » (siamo pronti?) e subito dopo « ngué » (in spalla). Di solito la posizione di « forcella » viene richiesta negli intervalli che le bande si concedono tra l'esecuzione di una marcia e l'altra.
Simpatica curiosità da sottolineare è che il grido « furcé » e la immediata sosta di una statua è a volte un gesto di rispetto dei portatori nei confronti di qualche spettatore che si trova sul ciglio della strada od affacciato ad un balcone
A)CRISTO ALL' ORTO
Poio allontandosi da essi quanto un tiro di sasso e inginochiatori, pregava dicendo: " Padre se vuoi, allontana da me questo calice, però non la mia, ma la tua volontà sia fatta! " Gli apparve quindi un Angelo dal cielo per confrontarlo. Ed essendo in agonia, pregava ancor più intensamente e il suo sudore divenne come gocce di sangue che cadevano in terra.
(vangelo secondo Luca)
B)LA COLONNA
- Pilato disse per la terza volta: « Ma insomma, che cosa ha fatto di male costui? Non ho trovato in lui niente che meriti la morte.
Lo rimanderò, dunque, dopo averlo fatto flagellare ».
Ma quelli insistevano a gran voce, chiedendo che fosse crocifisso.
(vangelo secondo Luca)
C)ECCE HOMO
Lo spogliarono e gli misero addosso un manto scarlatto; quindi intrecciarono una corona di spine, gliela posero in capo e gli misero una canna nella destra; poi, piegando il ginocchio davanti a lui, lo schernivano dicendo: « Salve, o re dei Giudei! ».
E sputandogli addosso, prendevano la canna e gliela battevano sulla testa. (vangelo secondo Matteo)
D)LA CASCATA Presero dunque Gesù, che portando su di sè la Croce, uscì verso il luogo detto Cranio, in ebraico Gòlgota,...
(vangelo secondo Giovanni)
E)IL CROCIFISSO
- Gli porsero del vino mirrato, ma non ne prese.
Poi lo crocifissero e divisero le sue vesti tirando a sorte, per sapere che cosa toccasse a ciascuno.
Era l'ora terza quando lo crocifissero.
E l'iscrizione che riferiva il motivo della sua condanna era: « Il Re dei Giudei »... Ma venuta l'ora sesta, si fece buio su tutta la terra fino all'ora nona.
E all'ora nona, Gesù esclamò a gran voce: « EIoì, Eloì, lamà sabactani? » che vuol dire: « Mio Dio, mio Dio, perchè mi hai abbandonato ? ... » Ma Gesù, avendo emesso un alto grido, spirò.
(vangelo secondo Marco)
F)SACRA SINDONE
Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un bianco lenzuolo...
7)Banda
G)GESU' MORTO .
.. e lo depose nel suo sepolcro nuovo che aveva fatto scavare nel masso; poi rotolò una grande pietra all'ingresso del sepolcro e se ne andò.
(vangelo secondo Matteo)
Dal drappo sul quale è disteso il corpo di Gesù Morto partono quattro « Lacci » di velluto nero.
Questi lacci sono portati da quattro uomini in frack, chiamati: « I Cavalieri di Gesù Morto ».
Anticamente i « Cavalieri » erano dei nobili tarantini ed il primo fu proprio Don Diego Calò promotore di tale tradizione.
Questo onore oggi viene concesso dalla confraternita del Carmine ad autorità e personalità cittadine.
H)ADDOLORATA
Or presso la croce di Gesù stavano sua Madre e la sorella di sua Madre, Maria di Cleofa e Maria Maddalena.
(vangelo secondo Giovanni)
La statua dell'Addolorata che conclude la processione dei Misteri è senza dubbio di fattura napoletana fine XVIII secolo.
Spesso viene confusa con la Vergine che esce in processione dalla chiesa di S. Domenico(La processione dell'Addolorata!
)ma, oltre alla notevole diversità di espressione, esiste una sostanziale differenza: la statua del Carmine, al contrario dell'altra regge il cuore trafitto nella mano destra ed il fazzoletto bianco in quella sinistra.
8 )Banda
La storia
La processione dei Misteri si celebra a Taranto (dal 1765) a cura della confraternita del Carmine e con la partecipazione del clero. Esce dalla chiesa del Carmine nel tardo pomeriggio del Venerdì Santo e vi rieVia Crucis (Cristo all'orto, la Colonna, Ecce Homo, la Cascata o caduta sotto la croce, Cristo Crocifisso, la Croce con la Sacra Sindone, Cristo Morto, l'Addolorata). I simboli e le statue sono portati da perdune coronati di spine ntra al mattino seguente. Come quella dell'Addolorata, E' aperta dal trucculande che veste l'abito dei perdune. Seguono, nell'ordine, il gonfalone della confraternita, la Croce dei Misteri con i simboli della Passione, le statue dei Misteri (in cartapesta) che riproducono episodi della e a viso scoperto. Tra una statua e l'altra si collocano poste (o coppie) di perdune incappucciati; ci sono poi carabinieri e guardie in alta uniforme e invitati in marsina e onorificenze. Come per l'Addolorata, ma con ritmo meno lento, i portatori e le poste procedono con una andatura dondolante che viene chiamata nazzecàta (da nazzecàre, cullare). Anche per i Misteri il privilegio di portare troccola, simboli e statue si conquista attraverso una gara o asta in denaro che si svolge nella chiesa del Carmine nel pomeriggio e alla sera della Domenica delle Palme, soltanto fra i confratelli. I confratelli del Carmine (che nell'occasione pasquale sono detti perdune, ossia 'perdoni') sono scalzi e per il resto indossano: cappuccio di tela bianca a forma piramidale che copre interamente il viso (ad eccezione di due fori per gli occhi) e che pende sul petto; cappello nero circolare, bordato con nastro blu chiaro, dai cui lati scendono a convergere sul petto altri due nastri anch'essi blu; mozzetta di lana bianca; guanti bianchi: lungo camice di tela bianca; corona di rosario con medaglie sacre e cinghia di cuoio, ambedue legate alla cinta e pendenti l'una sul fianco destro e l'altra sul sinistro: due grandi scapolari recanti rispettivamente le scritte Decor e Carmeli ricamate in seta blu chiaro. Ognuno dei due perdune che formano ciascuna posta o coppia porta, rispettivamente nella sinistra e nella destra, una mazza alta circa due metri che simboleggia l'antico bastone dei pellegrini. Oltre al rito processionale, le poste o coppie di perdune svolgono anche le funzioni di adorazione e di guardia al Sacramento posto nell'urna dei Sepolcri allestiti nelle chiese di Taranto: nei loro percorsi attraverso le vie cittadine procedono lentissimamente con il passo della nazzecàte e, quando si incontrano o si danno il cambio ai Sepolcri, si salutano con un profondo inchino ("u salamelicche") e si portano al petto la corona del rosario.
Le gare
E' nel giorno della Domenica delle Palme che le due maggiori Confraternite, l'Addolorata ed il Carmine, celebrano le gare per l'aggiudicazione dei simboli delle due processioni.
Di cosa si tratta?
Le Confraternite convocano le assemblee straordinarie alle quali possono prendere parte solo i confratelli in regola con l'Amministrazione e che non siano incorsi in sanzioni disciplinari. un incaricato della stessa Confraternita (il segretario o uno degli assistenti del priore), presenta ad alta voce, uno per volta, i simboli delle processioni ed i confratelli formulano delle offerte in danaro, sino a quando l'ultima non è sopravanzata da una maggiore. A questo punto viene sancita l'aggiudicazione di quel simbolo che è valida soltanto per la processione di quell'anno.
Il denaro come viene investito?
Serve a sostenere le spese che il consiglio d'amministrazione affronta non soltanto in questa occasione, ma durante l'intero anno.
Le voci nel bilancio delle uscite, controllabili da ogni confratello, servono a retribuire i complessi bandistici che partecipano alle processioni il cui compenso varia mediamente tra i dieci e quindici milioni, alla manutenzione della cappella cimiteriale e ad una serie di opere pie. Non esiste un "listino" per l'aggiudicazione di un simbolo, ecco perché le cifre offerte variano di anno in anno, a seconda del numero dei confratelli che vi partecipano e delle disponibilità economiche.
Ecco qualche numero che vi farà capire meglio il significato delle gare o meglio dell'ASTA; per reggere la statua dell'Addolorata nella processione del Giovedì Santo, sono stati offerti e versati settanta milioni di lire nel 1994 e l'anno successivo venticinque, sempre lo stesso anno furono pagati cinquanta milioni di lire per reggere la statua di Gesù Morto, e solo venti l'anno successivo (1995) e trentacinque nel 1996.
La processione dell'Addolorata!
A causa del crollo del tetto della chiesa di San Domenico Maggiore, non pochi i documenti conservati attualmente, con cura, documenti, oggi, dall'inestimabile valore, pertanto, in assenza di documentazione, ci si deve affidare ai resoconti delle Gare della Domenica delle Palme, che rappresentano l'unica certezza della celebrazione della processione.
Risale al 1850, il più antico dei documenti ritrovati, in questo, sono riportate le aggiudicazioni del Pellegrinaggio, termine tradizionale con cui viene definito il sacro corteo della notte del Giovedì Santo.
Si sono riscontrate in questo documento delle incongruenze nella struttura della processione, molto importanti degne di essere citate;
prima di tutto non compaiono nel documento le "sdànghe", il "bastoncino","mazze","pesàre", e non li troveremo sino al 1871 e "Croce dei misteri", voce che appare per la prima volta nel 1913, cona la dicitura Calvario dei sagrestani. Risultano invece elencate le poste in numero diverso dai sei a nove, la tròccola e quattro crociferi. Gli elementi mancanti nel 1850 compaiono, invece, dal 1872 anno in cui ad aggiudicarsi le "sdàmghe fu il confratello Pietro De Tommaso per la somma di 15 ducati. Questo non vuol significare che fino a quell'anno la splendida statua dell'Addolorata non sia stata portata in processione, ma è molto probabile che a reggerla fosse privilegio riservato ai personaggi di spicco della Città oppure ai religiosi.
Si presuppone, anche, che durante il tragitto della processione, venissero fatte delle offerte occasionali dai fedeli al fine di reggere il simulacro anche per pochi tratti.
Il Natale del 1967, a seguito del crollo del tetto della chiesa di San Domenico Maggiore, la statua della Vergine, fu trasferita la stessa notte nella vicina chiesa di Santa Caterina nei pressi del Duomo nella città Vecchia.
In quegli anni la processione si svolgeva solamente nei vicoli della città vecchia, nel 1972, la processione tornò a percorrere anche le strade del quartiere "Borgo", e subì una variazione. La sosta, infatti, fu spostata presso l'Istituto Maria Immacolata, dove ancora oggi trova ospitalità, mentre prima giungeva sino alla chiesa di San Francesco di Paola, in via Reggina Elena.
per concludere, la processione è composta dalla "tròccola", le "pesàre", la "Croce dei Misteri", quindici "Poste" intervallate da tre "Crociferi", la prima "Posta" ospita il "Bastoncino", due "Mazzieri" e, naturalmente la statua dell'Addolorata.
La processione dei Misteri
Era la fine del Seicento, gli inizi del secolo successivo, quando il rito iniziò ad essere celebrato, nacque con solo due statue: Cristo morto e l' Addolorata. Questi due simulacri furono fatti costruire a Napoli dal nobile tarantino Diego Calò. Un suo discendente, Francesco Antonio, ne fece dono alla Confraternita del Carmine: era il 1765. La Confraternita pensò di completare il corteo religioso con altre statue, le prime aggiunte dovrebbero essere state la Sacra sindone e il Crocifisso, realizzate tra il 1766 ed il 1810, successivamente furono aggiunte anche le altre quattro. Si sono perse le tracce della Colonna, di Ecce homo e della Cascata, dopo la sostituzione con quelle odierne, opera di Giuseppe Manzo.
Del Cristo all'orto, invece, se ne conosce la triste fine, causata dalla superficialità dell'uomo. Infatti, nel 1924, dopo la sostituzione con quella attuale, essa fu donata ai frati Paolotti ma, durante la ristrutturazione della chiesa di San Francesco di Paola, fu irrimediabilmente danneggiata e quindi bruciata.
Fino al 1967 la processione dei Sacri Misteri, percorreva anche la città Vecchia, tra i molti cambiamenti avvenuti nei secoli è da citare che, originariamente, anche i confratelli portatori delle statue avevano il cappuccio calato sul viso.
Nel 1978 tutte le statue furono restaurate, a cura del professor Angelo Capoccia, docente dell'Istituto d'Arte della città di Lecce, riportando a miglior luce le ormai disastrate statue.
La processione è composta dalla Troccola, colei che apre e chiude la processione, il Gonfalone ovvero la bandiera della confraternita, la Croce dei misteri, il Cristo all'Orto, la Colonna, Ecce Homo, la Cascata, il Crocifisso, la Sacra Sindone, il Gesù Morto, l'Addolorata. Fatta eccezione del Gesù Morto, tutte le statue poggiano sulle "bare". I "Mazzieri" sono sette. Tra i vari simulacri si inseriscono tre o quattro poste, per dare armonia al corteo religioso, composte da una coppie di "Perdoni" a volto coperto con un cappuccio di colore bianco, il cappello calato sulle spalle e piedi nudi.
Sviluppo processione dei Misteri
1)TROCCOLA
La funzione della troccola del Carmine è la stessa di quella dell'Addolorata, si differenzia da quest'ultima per la lavorazione, per il colore (marrone) e per il numero delle maniglie (sei).
Il confratello aggiudicatario, unico in tutta la processione, porta il cappello sul capo e nella mano sinistra regge il bordone.
Suggestivo è il rituale che la trocola compie al rientro nella chiesa del Carmine la mattina del Sabato Santo. Il « troccolante » si avvicina lentamente al portone chiuso della chiesa e quindi bussa tre volte con il bordone chiedendo simbolicamente asilo per lui e per il resto della processione da lui comandata. Immediatamente il portone si apre ed accoglie l'intero corteo. Questo momento che conclude i riti della Settimana Santa tarantina è vissuto con grande emozione dal folto pubblico che accorre per assistere all'ultimo atto di questa splendida tradizione.
2) Banda
3)Gonfalone
E' lo stendardo della confraternita del Carmine che viene portato in processione avvolto e legato con un nastro nero sul suo stesso asse in segno di lutto.
4)CROCE DEI MISTERI
- La Croce dei Misteri del Carmine è di legno marrone anziché nero (Addolorata). I simboli della Passione seguono il seguente ordine: da sinistra verso destra, la frusta, il martello, la scala, il calice, la lanterna, il lacrimatoio, la mano, la spugna, la lancia, le tenaglie, e di nuovo la frusta. Dall'alto verso il basso: la scritta « INRI », il gallo, i tre dadi, la corona di spine, la tunica, i tre chiodi ed infine la colonna.
I simboli sono fissati sulla Croce ad eccezione del calice, la lanterna, e il lacrimatoio che sono appoggiati sull'asse orizzontale della Croce.
5)Coppie di poste
Davanti alle statue della processione vengono sistemate alcune coppie di « poste » (di solito tre) tranne che davanti alla statua della Vergine.
6)MAZZE
Le sette mazze che hanno il compito di mantenere ordinata la processione e di sostituire in caso di necessità i loro confratelli si differenziano l'una dall'altra dai contrassegni che sormontano le mazze stesse: La colonna - Croce con scala e lancia - Chiodi con corona di spine - Calice - Scritta INRI - Gallo - Ampolla.
** Anche le Otto statue della processione dei Misteri, come la Beata Vergine Addolorata di San Domenico, poggiano su due « sdanghe » e sono portate da quattro sdanghieri in abito di rito e da quattro forcelle col vestito nero. Quest'ultime hanno però, a differenza di quelle dell'Addolorata, la possibilità di poggiare completamente la statua sulle quattro forcelle ogni qualvolta ne viene fatta richiesta da parte di uno degli sdanghieri. La posizione di « forcella » della statua permette ai portatori un provvidenziale momento di riposo ed al tempo stesso permette l'effettuazione di cambi di posizione fra gli sdanghieri stessi. Per chiamare la posizione di « forcella » viene usato il termine dialettale « Furcé », poi per ricaricare in spalla la statua lo sdanghiere che ha richiesto il riposo grida nuovamente « sime pronte? » (siamo pronti?) e subito dopo « ngué » (in spalla). Di solito la posizione di « forcella » viene richiesta negli intervalli che le bande si concedono tra l'esecuzione di una marcia e l'altra.
Simpatica curiosità da sottolineare è che il grido « furcé » e la immediata sosta di una statua è a volte un gesto di rispetto dei portatori nei confronti di qualche spettatore che si trova sul ciglio della strada od affacciato ad un balcone
A)CRISTO ALL' ORTO
Poio allontandosi da essi quanto un tiro di sasso e inginochiatori, pregava dicendo: " Padre se vuoi, allontana da me questo calice, però non la mia, ma la tua volontà sia fatta! " Gli apparve quindi un Angelo dal cielo per confrontarlo. Ed essendo in agonia, pregava ancor più intensamente e il suo sudore divenne come gocce di sangue che cadevano in terra.
(vangelo secondo Luca)
B)LA COLONNA
- Pilato disse per la terza volta: « Ma insomma, che cosa ha fatto di male costui? Non ho trovato in lui niente che meriti la morte.
Lo rimanderò, dunque, dopo averlo fatto flagellare ».
Ma quelli insistevano a gran voce, chiedendo che fosse crocifisso.
(vangelo secondo Luca)
C)ECCE HOMO
Lo spogliarono e gli misero addosso un manto scarlatto; quindi intrecciarono una corona di spine, gliela posero in capo e gli misero una canna nella destra; poi, piegando il ginocchio davanti a lui, lo schernivano dicendo: « Salve, o re dei Giudei! ».
E sputandogli addosso, prendevano la canna e gliela battevano sulla testa. (vangelo secondo Matteo)
D)LA CASCATA Presero dunque Gesù, che portando su di sè la Croce, uscì verso il luogo detto Cranio, in ebraico Gòlgota,...
(vangelo secondo Giovanni)
E)IL CROCIFISSO
- Gli porsero del vino mirrato, ma non ne prese.
Poi lo crocifissero e divisero le sue vesti tirando a sorte, per sapere che cosa toccasse a ciascuno.
Era l'ora terza quando lo crocifissero.
E l'iscrizione che riferiva il motivo della sua condanna era: « Il Re dei Giudei »... Ma venuta l'ora sesta, si fece buio su tutta la terra fino all'ora nona.
E all'ora nona, Gesù esclamò a gran voce: « EIoì, Eloì, lamà sabactani? » che vuol dire: « Mio Dio, mio Dio, perchè mi hai abbandonato ? ... » Ma Gesù, avendo emesso un alto grido, spirò.
(vangelo secondo Marco)
F)SACRA SINDONE
Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un bianco lenzuolo...
7)Banda
G)GESU' MORTO .
.. e lo depose nel suo sepolcro nuovo che aveva fatto scavare nel masso; poi rotolò una grande pietra all'ingresso del sepolcro e se ne andò.
(vangelo secondo Matteo)
Dal drappo sul quale è disteso il corpo di Gesù Morto partono quattro « Lacci » di velluto nero.
Questi lacci sono portati da quattro uomini in frack, chiamati: « I Cavalieri di Gesù Morto ».
Anticamente i « Cavalieri » erano dei nobili tarantini ed il primo fu proprio Don Diego Calò promotore di tale tradizione.
Questo onore oggi viene concesso dalla confraternita del Carmine ad autorità e personalità cittadine.
H)ADDOLORATA
Or presso la croce di Gesù stavano sua Madre e la sorella di sua Madre, Maria di Cleofa e Maria Maddalena.
(vangelo secondo Giovanni)
La statua dell'Addolorata che conclude la processione dei Misteri è senza dubbio di fattura napoletana fine XVIII secolo.
Spesso viene confusa con la Vergine che esce in processione dalla chiesa di S. Domenico(La processione dell'Addolorata!
)ma, oltre alla notevole diversità di espressione, esiste una sostanziale differenza: la statua del Carmine, al contrario dell'altra regge il cuore trafitto nella mano destra ed il fazzoletto bianco in quella sinistra.
8 )Banda