Dopo un bel po' di tribolazioni ecco cosa ho "imparato", magari per confrontare le esperienze diverse.
In sintesi: esistono due tipologie principali, ossia "ad inverter" ed "on/off".
La prima mantiene il motore del compressore sempre acceso, a velocità diverse, mentre la seconda accende / spegne.
In pratica con l'inverter non c'è una gran corrente di spunto (cosa interessante ad es. se si hanno computer) ed inoltre è decisamente più indicato nel caso in cui l'aria cambi spesso (negozi etc dove si apre spesso la porta)
L'on/off è decisamente meno costoso, ed in circostanze abbastanza statiche (tipo ufficio o casa "bunker") non si differenzia molto dall'inverter
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Efficienza: ci sono due indici, l'EER ed il COP.
Il primo riguarda il "raffrescamento", in pratica più è alto meglio è.
Per interver di fascia bassa vale circa 3.40; verso i 4-4.30 sono "buoni"; oltre 4.30 "ottimi"; verso i 5 "eccezionali".
Il COP (riscaldamento) deve essere anch'esso + alto possibile.
Attenzione che il COP a pompa di calore può essere (secondo gli idraulici) inveridico, in quanto andrebbe valutato anche per basse temperature.
Certi modelli (sostengono) funzionano anche a -5°, pur con efficienza ridotta.
Va tenuto presente che una stufetta elettrica ha un COP=1, mentre un clima a pompa anche 3 - 3.5. Significa che scalda mooolto di più, o in alternativa consuma mooolto meno.
Peccato che non venga dichiarato a QUALE temperatura viene fatta la prova...
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Consumo annuale.
Viene indicato in kw, ed è tipicamente il consumo per un utilizzo di 500 ore.
Chiaramente non si sa se veritiero oppure no.
Da notare che è direttamente proporzionale all'EER: se un clima ha un EER minore del tot% rispetto ad un'altro, anche il suo consumo lo sarà (vabbè è ovvio, meglio ricordarlo)
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BTU. La capacità di raffreddamento dei modelli in commercio sono 3 (in realtà son 100, ma parlo di quelli più diffusi)
5.000 BTU
8.500 / 9.000 BTU
12.000 BTU
I primi quasi non si trovano, penso servano per impianti multisplit.
Molto più diffusi quelli a 8-9K, adatti per una singola stanza non molto grande.
Poi ci sono quelli a 12K, che però consumano decisamente di più
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Mono/dual/tri
Le macchine monosplit, ad inverter, da 9K hanno un prezzo corrente (minimo) tra i 600 ed i 700 euro per modelli "di marca" di fascia bassa (poi le indicherò)
Monosplit 9K on/off sui 300-400 euro
I modelli dual/tri in pratica hanno una sola macchina esterna, e 2 o 3 macchine interne.
Il vantaggio è l'occupazione di spazio esterno, ma in realtà costano uguale (se non di più), e consumano uguale (se non di più).
Anche la manutenzione (mi dicono) è più costosa.
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GAS. Correntemente se ne usano di 4 tipi; quello "migliore" (nel senso "più moderno" è l'R410A, che dovrebbe dare meno problemi di buco nell'ozono (ma non nel portafogli...)
In pratica se un impianto è fatto bene non è necessario fare rabbocchi (ahahahahah... questo è il mio commento :rotolo) )
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Caratteristiche varie
Le più importanti che ho sentito sono [in ordine di importanza, chiaramente consumi esclusi che sono al primissimo]
1) silenziosità della macchina interna. Qui va presa quella massima
2) numero di "pettini", 1 o 2
3) filtri ai supercazzi (ce ne sono veramente a decine, adatti anche per camere operatorie!)
4) flessibilità nella programmazione. Ho scoperto, ad esempio, che molti modelli non danno la possibilità di settare uno spegnimento giornaliero.
Bisogna settare sia l'accensione che lo spegnimento, per tutti i giorni.
Ciò è male, perchè in un ufficio è comodo, poniamo, mettere uno spegnimento alle 21, così se uno si dimentica non spreca corrente.
Con la maggiora parte ciò non è possibile, ammeno di non programmare un'accensione poniamo alle 21:00 e spegnimento alle 21:10, tutti i giorni.
Peccato che "becchi" anche sabato e domenica...
5) "bellezza" o "bruttezza" delle macchine interne: ce ne sono di sottilissime. In generale sui 15 cm le più sottili in assoluto; attorno ai 20-25 quelli "normali"; circa 30 quelli "ciccioni"
6) modo notte. Alcuni modelli hanno dei profili notturni in cui cominciano a raffreddare un bel po'... poi riducono progressivamente il rumore ed il raffreddamento per evitare problemi, in pratica per consentire di dormire col clima acceso
7) sensori di presenza. Certi modelli "fieri" hanno perfino fotocellule che se "capiscono" che arriva gente aumentano la potenza e viceversa (... così i ladri stanno al fresco :lol: )
8) capacità di deumidificazione, in litri di acqua all'ora (mi sembra). Solitamente 1litro è un valore normale; 1,5 medio, 2 o più di 2 ottimo
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Marche e modelli.
Qui la cosa è complicata, in quanto ogni venditore magnifica i propri a differenza degli altri.
Metto le mie impressioni, ma qui ci vorrebbero dei professionisti del ramo. Parlo dei modelli di fascia bassa (9K, inverter, 700-1000 euro max)
LG: rumorosi, non particolarmente economici
Panasonic: rumorosità media, consumi medi
Mitsubishi (ce ne sono di 2 tipi: heavy ed electric). Rumorosità media, consumi medi
Samsung: rumorosità bassa, consumi buoni (per i modelli + costosi), economici
Riello (li spacciano per hitachi rimarchiati, non so se sia vero): rumorosità media, consumi bassi
Daikin: rumorosità bassa, consumi bassi. I modelli "non ultimissimi" costano poco più della concorrenza.Attenzione esistono dei modelli che vengono venduti solo dagli installatori. Nella fascia alta (1000, 2000 euro e più) ci sono supermodelli esagerati
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Chiaramente la cosa più difficile da capire è la "bontà" dei dati dichiarati: ad esempio ho preso dei Riello che (sulla carta) sono meglio di Panasonic e Mitsubishi, al pari dei Daikin, pur costando meno.
Sarà vero? Dubito, in realtà. L'idraulico giura e spergiura...
Ho anche un Daikin, costato in pratica come 2 Riello.
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Montaggio: il costo (odierno) per uno split è (nella mia zona) nell'ordine dei 300 euro, 350 per "i ladri".
Qualcosa meno se il lavoro è facile e se ne prendono parecchi.
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In sintesi la spesa per un inverter di marca "dignitosa", monosplit da 9000 BTU, è nell'ordine di circa 900/950 euro + IVA.
Marche "strane" meno, on/off molto meno
Questa è la mia esperienza, vediamo i raffronti con le vostre! :OK)
In sintesi: esistono due tipologie principali, ossia "ad inverter" ed "on/off".
La prima mantiene il motore del compressore sempre acceso, a velocità diverse, mentre la seconda accende / spegne.
In pratica con l'inverter non c'è una gran corrente di spunto (cosa interessante ad es. se si hanno computer) ed inoltre è decisamente più indicato nel caso in cui l'aria cambi spesso (negozi etc dove si apre spesso la porta)
L'on/off è decisamente meno costoso, ed in circostanze abbastanza statiche (tipo ufficio o casa "bunker") non si differenzia molto dall'inverter
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Efficienza: ci sono due indici, l'EER ed il COP.
Il primo riguarda il "raffrescamento", in pratica più è alto meglio è.
Per interver di fascia bassa vale circa 3.40; verso i 4-4.30 sono "buoni"; oltre 4.30 "ottimi"; verso i 5 "eccezionali".
Il COP (riscaldamento) deve essere anch'esso + alto possibile.
Attenzione che il COP a pompa di calore può essere (secondo gli idraulici) inveridico, in quanto andrebbe valutato anche per basse temperature.
Certi modelli (sostengono) funzionano anche a -5°, pur con efficienza ridotta.
Va tenuto presente che una stufetta elettrica ha un COP=1, mentre un clima a pompa anche 3 - 3.5. Significa che scalda mooolto di più, o in alternativa consuma mooolto meno.
Peccato che non venga dichiarato a QUALE temperatura viene fatta la prova...
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Consumo annuale.
Viene indicato in kw, ed è tipicamente il consumo per un utilizzo di 500 ore.
Chiaramente non si sa se veritiero oppure no.
Da notare che è direttamente proporzionale all'EER: se un clima ha un EER minore del tot% rispetto ad un'altro, anche il suo consumo lo sarà (vabbè è ovvio, meglio ricordarlo)
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BTU. La capacità di raffreddamento dei modelli in commercio sono 3 (in realtà son 100, ma parlo di quelli più diffusi)
5.000 BTU
8.500 / 9.000 BTU
12.000 BTU
I primi quasi non si trovano, penso servano per impianti multisplit.
Molto più diffusi quelli a 8-9K, adatti per una singola stanza non molto grande.
Poi ci sono quelli a 12K, che però consumano decisamente di più
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Mono/dual/tri
Le macchine monosplit, ad inverter, da 9K hanno un prezzo corrente (minimo) tra i 600 ed i 700 euro per modelli "di marca" di fascia bassa (poi le indicherò)
Monosplit 9K on/off sui 300-400 euro
I modelli dual/tri in pratica hanno una sola macchina esterna, e 2 o 3 macchine interne.
Il vantaggio è l'occupazione di spazio esterno, ma in realtà costano uguale (se non di più), e consumano uguale (se non di più).
Anche la manutenzione (mi dicono) è più costosa.
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GAS. Correntemente se ne usano di 4 tipi; quello "migliore" (nel senso "più moderno" è l'R410A, che dovrebbe dare meno problemi di buco nell'ozono (ma non nel portafogli...)
In pratica se un impianto è fatto bene non è necessario fare rabbocchi (ahahahahah... questo è il mio commento :rotolo) )
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Caratteristiche varie
Le più importanti che ho sentito sono [in ordine di importanza, chiaramente consumi esclusi che sono al primissimo]
1) silenziosità della macchina interna. Qui va presa quella massima
2) numero di "pettini", 1 o 2
3) filtri ai supercazzi (ce ne sono veramente a decine, adatti anche per camere operatorie!)
4) flessibilità nella programmazione. Ho scoperto, ad esempio, che molti modelli non danno la possibilità di settare uno spegnimento giornaliero.
Bisogna settare sia l'accensione che lo spegnimento, per tutti i giorni.
Ciò è male, perchè in un ufficio è comodo, poniamo, mettere uno spegnimento alle 21, così se uno si dimentica non spreca corrente.
Con la maggiora parte ciò non è possibile, ammeno di non programmare un'accensione poniamo alle 21:00 e spegnimento alle 21:10, tutti i giorni.
Peccato che "becchi" anche sabato e domenica...
5) "bellezza" o "bruttezza" delle macchine interne: ce ne sono di sottilissime. In generale sui 15 cm le più sottili in assoluto; attorno ai 20-25 quelli "normali"; circa 30 quelli "ciccioni"
6) modo notte. Alcuni modelli hanno dei profili notturni in cui cominciano a raffreddare un bel po'... poi riducono progressivamente il rumore ed il raffreddamento per evitare problemi, in pratica per consentire di dormire col clima acceso
7) sensori di presenza. Certi modelli "fieri" hanno perfino fotocellule che se "capiscono" che arriva gente aumentano la potenza e viceversa (... così i ladri stanno al fresco :lol: )
8) capacità di deumidificazione, in litri di acqua all'ora (mi sembra). Solitamente 1litro è un valore normale; 1,5 medio, 2 o più di 2 ottimo
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Marche e modelli.
Qui la cosa è complicata, in quanto ogni venditore magnifica i propri a differenza degli altri.
Metto le mie impressioni, ma qui ci vorrebbero dei professionisti del ramo. Parlo dei modelli di fascia bassa (9K, inverter, 700-1000 euro max)
LG: rumorosi, non particolarmente economici
Panasonic: rumorosità media, consumi medi
Mitsubishi (ce ne sono di 2 tipi: heavy ed electric). Rumorosità media, consumi medi
Samsung: rumorosità bassa, consumi buoni (per i modelli + costosi), economici
Riello (li spacciano per hitachi rimarchiati, non so se sia vero): rumorosità media, consumi bassi
Daikin: rumorosità bassa, consumi bassi. I modelli "non ultimissimi" costano poco più della concorrenza.Attenzione esistono dei modelli che vengono venduti solo dagli installatori. Nella fascia alta (1000, 2000 euro e più) ci sono supermodelli esagerati
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Chiaramente la cosa più difficile da capire è la "bontà" dei dati dichiarati: ad esempio ho preso dei Riello che (sulla carta) sono meglio di Panasonic e Mitsubishi, al pari dei Daikin, pur costando meno.
Sarà vero? Dubito, in realtà. L'idraulico giura e spergiura...
Ho anche un Daikin, costato in pratica come 2 Riello.
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Montaggio: il costo (odierno) per uno split è (nella mia zona) nell'ordine dei 300 euro, 350 per "i ladri".
Qualcosa meno se il lavoro è facile e se ne prendono parecchi.
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In sintesi la spesa per un inverter di marca "dignitosa", monosplit da 9000 BTU, è nell'ordine di circa 900/950 euro + IVA.
Marche "strane" meno, on/off molto meno
Questa è la mia esperienza, vediamo i raffronti con le vostre! :OK)