x chi viene fermato dalle fdo senza capirne perchè...

giangirm

OovoO
11 Ottobre 2004
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Roma
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Se vi siete mai chiesti "perchè mi fermano, identificano, perquisiscono ecc., senza motivo?"

Qui sotto si parla dell' indentificazione e cattura dei 3 che hanno bruciato una persona a Nettuno pochi giorni fa...

http://sfoglia.ilmessaggero.it/view.php ... e=STANDARD

Intuito investigativo, indizi che Navtej è riuscito a dare nonostante le ustioni. Ma, più di tutto, un territorio ben controllato e un rapporto costante con i concittadini. È così che i carabinieri sono arrivati subito al branco di Nettuno. Francesco Bruno, 29 anni, Gianluca Cerreto, 19 anni e Samu, di 16, credevano che il loro tentativo di bruciare vivo l’indiano sarebbe rimasto impunito. Ma non avevano messo in conto una cosa: il loro passato, le loro scorribande, il fatto di essere stati spesso fermati dai carabinieri di zona. Proprio come la notte del raid, poco prima che decidessero di bruciare vivo il povero indiano alla stazione di Mettuno. Erano stati infatti visti girare nella Twingo nera da una pattuglia dei carabinieri di Nettuno, alle 3 e venti di domenica, quaranta minuti prima che trasformassero Navtej in una torcia umana. Il branco aveva pure salutato i carabinieri che li avevano incrociati.
«I ragazzi li conoscevamo già», spiega il maggiore Emanuele Gaeta, che comanda la compagnia dei carabinieri di Anzio. E aggiunge: «Più volte le pattuglie che controllano il territorio li hanno fermati di notte mentre in macchina giravano senza una meta precisa, passando da un locale all’altro. Anche altri giovani qui trascorrono le notti in questo modo. E noi cerchiamo sempre di sapere chi sono e cosa fanno».
Dopo il raid i carabinieri sono andati a cercare Francesco Gianluca e Samu ed altri ragazzi come loro: conoscendoli è stato abbastanza facile trovarli subito e portarli in caserma. Un’indagine conclusa in poche ore dai carabinieri che controllano continuamente questo pezzo di territorio che si estende tra Anzio, Nettuno, Ardea, Tor San Lorenzo e Lavinio, dove i carabinieri conoscono tutti. «Avere il controllo costante del territorio è importantissimo - continua il maggiore Gaeta - perché ha un fine preventivo: vedere le pattuglie che girano per le strade è sicuramente un deterrente per alcuni reati. Ma il controllo ha anche un altro obiettivo, quello di raccogliere informazioni. Apparentemente inutili, ma che possono improvvisamente rivelarsi fondamentali per delle indagini. Quando la vittima ci ha sommariamente descritto i suoi aggressori, quindi, abbiamo subito capito che parlava di quei tre ragazzi incrociati poco prima dalla pattuglia. E siamo andati a prenderli per verificare i nostri sospetti. Questo è un territorio molto esteso, arriva fino ai confini con Sabaudia e d’estate la popolazione aumenta in modo notevole. Conoscere bene la gente del posto è fondamentale».
«Quella notte si è svolto tutto molto velocemente - conclude il maggiore Gaeta - Siamo riusciti a prelevare sul posto tracce importanti anche per chiarire meglio il ruolo che i ragazzi hanno avuto singolarmente, l’accusa per ora è di tentato omicidio in concorso».
 
cosa simile (del fatto del riconoscere) è successo anche nella mia città luglio scorso quando c'è stata una sparatoria per un regolamento di conti...

I carabinieri avevano fermato per un controllo questi ragazzi un'ora prima, e appena iniziate le indagini sono subito andati a prenderli perchè un testimone ha descritto la macchina sulla quale viaggiavano e più o meno le età dei ragazzi.
 
xxandre83_al":15nts65r ha detto:
cosa simile (del fatto del riconoscere) è successo anche nella mia città luglio scorso quando c'è stata una sparatoria per un regolamento di conti...

I carabinieri avevano fermato per un controllo questi ragazzi un'ora prima, e appena iniziate le indagini sono subito andati a prenderli perchè un testimone ha descritto la macchina sulla quale viaggiavano e più o meno le età dei ragazzi.

....e anche questa testimonianza,indica che nei "piccoli centri",con la copertura capillare del territorio,tutto diventa più facile.
 
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