WinMX capitola davanti alla RIAA

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Nuovo Alfista
6 Ottobre 2004
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Milano Città
Il noto servizio di condivisione di file online non è più attivo, il suo sito Web è stato disattivato

Il sito Web dedicato all'applicazione di condivisione di file su Internet, WimMX, è stato oscurato.

La cosa suggerisce, inevitabilmente, che il servizio, conosciuto per i suoi problemi ricorrenti con la legge sui diritti d'autore, sia stato ridotto al silenzio dalla pressione della Recording Industry Association of America (RIAA), associazione che raccoglie le major americane della musica.

La settimana scorsa circolavano alcune lettere di diffida, inviate a sette servizi P2P, ma la RIAA ha rifiutato di indicare quali reti peer-to-peer nello specifico erano state prese di mira. L'associazione si basa su una decisione presa in luglio dalla Corte suprema degli Stati Uniti, secondo la quale gli sviluppatori di servizi di condivisione di file sono responsabili delle eventuali infrazioni ai diritti d'autore.

In un contributo sul suo blog, Mark Mulligan, direttore di ricerche presso Jupiter Research, ritiene che la chiusura di alcuni servizi P2P non fermerà assolutamente la condivisione di file online.


"La condivisione di file sarà meno importante a lungo termine, ma esisterà - scrive l'esperto -. La sfida per l'industria discografica consiste nel proseguire l'attacco contro le reti P2P per renderle marginali, facendo posto per i servizi peer-to-peer legali. Se eDonkey e WinMX scompaiono, sarà una vittoria importante per l'industria del disco ma rappresenterà soltanto una battaglia vinta in una guerra a lungo termine".
 
P2P, il ritorno di WinMX

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Gli utenti del celeberrimo programma danno vita ad un originale sforzo collaborativo e il software torna in vita grazie ad un file che può essere facilmente scaricato ed installato. Per la RIAA ora la strada è di nuovo in salita


Opinioni e commenti
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Perchè farsi sfuggire questa occasione?
Non basta, bisogna crocifiggere Urbani..
Non basta, bisogna uccidere gli utenti
Roma - L'improvviso stop del sito ufficiale del celebre sistema di sharing WinMX e di molti server di riferimento ha sì provocato sconforto in milioni di utilizzatori ma ha anche spinto alcuni di loro a rimboccarsi le maniche. Ed ora, a pochissimi giorni di distanza, stanno già circolando patch per sistemare WinMX e consentire agli utenti di usarlo esattamente come prima.

La soluzione più gettonata in queste ore è quella messa a punto da The Source Group e p2pzone.net: si tratta in sostanza di un indice di server al quale possono appoggiarsi gli utenti rimasti "senza guida" dopo la chiusura di winmx.com, il sito di riferimento del software di scambio.

Per riuscire, occorre sostituire il file "hosts" di Windows con un file che P2PZone distribuisce qui. In questo modo, scrive "Il Pastore", "WinMx non tenta più una ricerca dei DNS per la connessione alla Peer Cache ma ha un IP al quale connettersi istantaneamente". Si tratta di una soluzione che lo stesso autore definisce "provvisoria e sperimentale". Alla distribuzione partecipa anche WinMXItalia.

Ben diversa invece la proposta pubblicata da WinMX Software, sito che sostiene di disporre del "WinMX 2005 Originale", una versione del software che con questo nome non è mai stata rilasciata dagli autori originali: chi proprio vuole provarlo non ha che da pagare...

In realtà in queste ore soluzioni analoghe (e gratuite) a quella distribuita da P2PZone vengono diffuse da diversi siti e smanettoni. Su WinMXWorld.com si suggerisce la sostituzione del file "hosts" e il tutto è completato anche da un installer automatico che può aiutare chi ne sa di meno ma vuole comunque continuare ad utilizzare WinMX. Anche un altro celebre sito di settore, Vladd44.com, ha annunciato un file "hosts" per far ripartire il programma, aggiungendo: "Credo che l'industria musicale troverà che la comunità WinMX è più resistente e più tenace di quanto avesse previsto".

Sebbene non ci siano conferme ufficiali, si ritiene, come noto, che l'improvvisa cessazione delle attività di WinMX.com e i problemi causati al network di scambio siano una diretta conseguenza delle recentissime diffide inviate dai discografici della RIAA alle società che sviluppano e distribuiscono software peer-to-peer. Ad ogni modo, la "rinascita" di WinMX e lo sforzo collaborativo che c'è dietro, indicano alla RIAA e più in generale a coloro che stanno lavorando per contenere lo scambio di file protetti sulle reti di scambio che una diffida, evidentemente, non basta più.

Preso da http://punto-informatico.it/p.asp?i=55153&r=PI
 
Lo ricorderemo così, nell'atto di collegarsi....

winmx-1.gif


RIP, amico di tanti d/l!

:mecry2)
 
Io credo che se i diritti d'autore venissero equamente distribuiti, anche il prezzo finale del prodotto diminuirebbe e quindi l'utente finale ne gioverebbe. Tutto vien di conseguenza.
Un po come per i libri di testo universitari. Costano un fottio e lo studente ricorre a fotocopie meno costose. Per contro, i prezzi dei libri aumentano e tutto gira sempre li in tondo. Se il prezzo lo decide il mercato, allora è veramente arrivata l'ora di rivedere le fette da spartire in modo che a guadagnarci sul serio siano i veri autori, non le case discografiche che appongono diritti "stupidi".
Ok tutelare i propri interessi e il proprio mercato, ma se la libera circolazione di beni e servizi viene strumentalizzata per paura di perdere profitti ingenti beh, allora perchè non istituire un momopolio globale, almeo nessuno potrà dir + nulla....
 
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