Nata come Concept car dall’acronimo SCC nel 2002, svestirà presto gli abiti di progetto avveniristico per indossare i tanto attesi capi di serie.
Al salone di Bologna 2005 debutterà ancora in veste di Concept car, ma con un’evoluzione delle precedenti linee che dovrebbero avvicinarla sempre più alla versione di serie che è stata già battezzata con la sigla C30.
Sarà molto probabilmente il salone di Ginevra 2006 ad ospitare il debutto in società della nuova Volvo C30 nella sua versione di serie.
Nell’attesa di poterla ammirare nella sua futura e ufficiale livrea, andiamo a vedere le caratteristiche tecniche della Concept car ispirante: Volvo SCC.
Nata con l’obiettivo di stupire dal punto di vista dell’estetica e della sicurezza, Volvo SCC era – parliamo comunque del 2002 – un concentrato di tecnologia notevole, in grado di mettere il conducente in condizioni di controllare perfettamente ogni evento e situazione intorno alla vettura.
Un sensore dedicato posto all’interno dell’abitacolo, era in grado di rilevare la linea visiva del conducente e, grazie a quel dato, regolava in automatico le impostazioni del sedile. La regolazione automatica non riguardava solo il sedile di guida, ma coinvolgeva anche gli appoggi, i pedali, lo sterzo, la leva del cambio e tutto il quadro comandi.
Caratteristica unica introdotta da Volvo SCC e che forse si vedrà anche nella versione di serie C30, era la molto particolare costituzione dei montanti anteriori, realizzati con un intreccio di metallo e vetro in grado di aumentare di molto la visibilità del conducente. In soccorso in fase di manovra vi erano poi delle telecamere in grado di eliminare tutti i punti morti tipici di ogni vettura.
Volvo C30 segnerà il gradito ritorno del marchio europeo nel segmento delle compatte due volumi. L’ultimo modello Volvo che poteva essere inserito in tal segmento risale agli ormai lontani anni 80 con la 480, una due volumi sì, ma forse non eccessivamente compatta.
Definibile comunque erede di quel modello, Volvo C30 vuole lanciare il guanto di sfida alle “vecchie” del segmento nel tentativo quindi di imporsi su Audi A3 piuttosto che BMW serie1 e Alfa 147.