Volkswagen, è l'ora della svolta
Per lo scandalo tangenti lascia il capo del personale e la Borsa gradisce (+ 2%).
Lo scandalo Volkswagen ha costretto uno dei più famosi manager tedeschi, il direttore del personale e membro del management board, Peter Hartz, a presentare le dimissioni. Autore, in veste di consigliere del cancelliere Gerhard Schröder, della più importante ( e impopolare) riforma del mercato del lavoro introdotta in Germania dal dopoguerra, Hartz è anche l ? inventore di molteplici formule di flessibilità aziendale che hanno permesso al gruppo automobilistico di evitare esuberi traumatici e mantenere un ? invidiabile pace sociale. Se le sue dimissioni fossero accettate dal consiglio di vigilanza, potrebbero esservi ripercussioni importanti non solo sul futuro del primo gruppo automobilistico europeo, ma anche sulla governance delle grandi aziende tedesche e in particolare sul sistema di cogestione ( Mitbestimmung), dove dipendenti e sindacalisti condividono con il management la responsabilità delle grandi scelte strategiche. Hartz, 63 anni, capo delle relazioni industriali di Volkswagen dal ? 93, non è indagato dalla procura di Braunschweig. Il suo nome però è stato associato a quello dell ? ex capo del personale di Skoda Helmut Schuster, per anni suo collaboratore e ora sospettato di truffa e distrazione di fondi ai danni dell ? azienda; e a quello di un altro dimissionario, Klaus Volkert, fino a pochi giorni fa potente numero uno del consiglio di fabbrica di Vw e per ovvie ragioni a stretto contatto con l ? ufficio di Hartz. In questo caso il teorema suggerito dai giornali è quello di un rapporto spesso poco trasparente tra dirigenti e sindacalisti, con " incentivi" e viaggi premio a beneficio di questi ultimi in cambio del via libera su alcune decisioni delicate e potenzialmente impopolari.
« È evidente ha dichiarato Hartz in un comunicato che ora debba assumere la responsabilità di eventi che si sono svolti nella mia area di supervisione e quindi subirne le conseguenze. Ho presentato le dimissioni al consiglio di vigilanza per evitare ulteriori danni alla società » .
L ? inchiesta della procura di Braunschweig è complessa e con ramificazioni all ? estero, tra India, Angola e Repubblica Ceca, dove Schuster avrebbe creato società di comodo per ottenere contratti da Vw e/ o preteso tangenti da fornitori locali. Secondo alcuni osservatori, la partenza di Hartz potrebbe avere ripercussioni positive sull ? azienda ( ieri intanto il titolo ha guadagnato oltre il 2% a 38,78 euro) aprendo la strada a misure più radicali da parte del Ceo Bernd Pischetsrieder e del nuovo capo del marchio Vw, Wolfgand Bernhard, per affrontare la preoccupante perdita di redditività ed erosione delle quote di mercato in Cina e Stati Uniti.
La " flessibilità consensuale" predicata e praticata dal manager dimissionario ha avuto grandi meriti, come quello di aver salvato 30mila posti di lavoro all ? inizio degli anni Novanta riducendo la settimana lavorativa. Ma il prezzo pagato per la pace sociale in termini di costo del lavoro ( un operaio Vw guadagna il 20% in più della media dell ? industria automobilistica tedesca, già la più cara al mondo) sembra non essere più sostenibile. Non quando il gruppo di Wolfsburg si trova ad affrontare la concorrenza schiacciante di giapponesi e francesi, quando è in ritardo sul rinnovo della gamma, ed è ancora alle prese con un ? ambiziosa offensiva nel segmento del lusso che finora ha portato solo perdite.
9 luglio 2005