Tecnica: in arrivo l'ammortizzazione rigenerativa

cuoresportivo86

Nuovo Alfista
9 Febbraio 2005
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Taranto
Tutti noi abbiamo imparato a conoscere il significato delle espressioni “recupero dell’energia in frenata” o “regenerative braking”. Molte delle ultime auto ibride o comunque quelle dotate di pacchetti come l’EfficientDynamics BMW ne sono equipaggiate. Bene, a quanto pare presto dovremo abituarci a sentir parlare di “regenerative damping”, ossia di “recupero dell’energia in ammortizzazione”.
L’idea è piuttosto semplice, nonché ovviamente molto simile a quella del regenerative braking, almeno nello scopo. Alla Tufts University, istituto con sede presso Boston, si lavora da oltre dieci anni sul sistema: il professor Ronald Goldner in particolare, quando insegnava ingegneria presso l’ateneo negli anni ‘90, elaborò in maniera definitiva questo dispositivo.
E perché ne parliamo proprio oggi? Semplice: la americana Electric Truck LLC ha comprato tutti i diritti per la produzione di questo particolare ammortizzatore, in vista di una molto probabile industrializzazione.
L’ammortizzatore di Goldner, a prima vista, non differisce in alcun modo da quelli convenzionali, ma sotto pelle è radicalmente diverso per la presenza di un magnete permanente interno e per le spire dello statore in rame tutto intorno allo stelo. Con il movimento dell’ammortizzatore, il primo induce una corrente nel secondo che viene poi accumulata dalla batteria.
Si stima che un simile dispositivo sia in grado di accrescere l’autonomia di un’auto ibrida media di almeno il 20%, a fronte di un trascurabile aumento in peso. Tuttavia, al momento attuale nessun costruttore automobilistico ha in programma un impiego del regenerative damping, anche perché, come facilmente intuibile, si tratta di un sistema più efficace sui mezzi pesanti. E saranno proprio i veicoli industriali a segnarne il debutto.
 

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