scandalo mafia alla Calcestruzzi SPA

mezzastordita

Nuovo Alfista
12 Novembre 2006
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Ivrea (TO)
L'amministratore delegato della Calcestruzzi s.r.l., azienda del gruppo Italcementi, e altri tre dirigenti della società che ha sede a Bergamo, sono stati arrestati su ordine del gip di Caltanissetta. Truffa, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e intestazione fittizia di beni, con l'aggravante di avere agevolato l'attività di Cosa nostra, sono stati contestati all'ad Mario Colombini, 62 anni, residente in provincia di Milano; al direttore di zona di Sicilia e Campania dell'azienda, Fausto Volante; al capo-area per Sicilia, Francesco Librizzi; all'ex dipendente a Riesi, e capo area della Sicilia, Giuseppe Giovanni Laurino (già in carcere).
Secondo gli inquirenti, la Calcestruzzi avrebbe proceduto, non solo nella provincia di Caltanissetta e in Sicilia, ma su tutto il territorio nazionale, alla creazione di fondi neri "da destinare quantomeno in Sicilia, alla mafia". L'azienda – che lo scorso dicembre ha sospeso le attività in Sicilia dopo aver scoperto irregolarità nella gestione della società - avrebbe fornito calcestruzzo di qualità inferiore a quello richiesto dalle imprese che eseguivano appalti pubblici. Questo sistema, per gli inquirenti, sarebbe stata "una strategia aziendale della Calcestruzzi, adottata su scala nazionale e gestita a mezzo, anche del sistema informatico, con la consapevolezza dei vertici aziendali".
L'indagine è stata condotta dai carabinieri del Reparto operativo e del Gico della Guardia di Finanza di Caltanissetta.
I provvedimenti restrittivi sono stati firmati dal gip Giovambattista Tona, su richiesta del procuratore aggiunto Renato Di Natale e del pm della Direzione distrettuale antimafia, Nicolò Marino.
L'inchiesta si basa anche su riscontri di documenti acquisiti durante perquisizioni effettuate negli impianti siciliani e negli uffici della direzione di Bergamo. Sono stati effettuati accertamenti tecnici su opere edilizie realizzate con il calcestruzzo fornito e svolti dopo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno parlato di irregolarità che sarebbero state commesse dalla Calcestruzzi. L'azienda ha in Italia 10 direzioni di zona, 250 impianti di betonaggio, 23 cave e 21 impianti di selezione di inerti. Fa parte del gruppo Italcementi, quinto produttore di cemento a livello mondiale ed il principale operatore nel bacino del mediterraneo.
L'indagine della procura antimafia di Caltanissetta è stata aperta dopo un blitz che ha portato nel luglio del 2006 in carcere tre presunti affiliati alla cosca mafiosa di Riesi che avrebbe gestito illecitamente appalti e forniture ai cantieri edili della zona. Un atto d'accusa che aveva portato la Procura antimafia di Caltanissetta a notificare a Bergamo un avviso di garanzia all'avvocato della società, Pierfranco Barabini.
Le indagini del 2006 erano state puntate sul ruolo di Giovanni Giuseppe Laurino che oltre ad essere accusato di associazione mafiosa, è stato indicato come il punto di riferimento della cosca di Riesi per tutto quello che riguardavano gli interessi illeciti legati alla sede siciliana della Calcestruzzi spa.
Lo scorso dicembre, dopo una serie di verifiche, la Calcestruzzi ha denunciato alla magistratura alcuni episodi di irregolarità accertati e ha bloccato gli impianti in cui lavoravano 26 addetti, decidendo una serie di misure disciplinari a carico dei sospettati di condotte irregolari.
"Quest'indagine prova qunto sia difficile il cammino iniziato dagli imprenditori per dire no ad ogni forma di collusione" sostiene il presidente della Commissione Antimafia, Francesco Forgione. "Ma è soprattutto la conferma di come tra molte imprese, non solo siciliane, e le cosche mafiose ci sia stata un'intesa per cogestire flussi di danaro pubblico, piegare le istituzioni agli interessi criminali e danneggiare tutti i cittadini con lavori realizzati molto ad di sotto degli standard definiti nelle gare d'appalto. Ora spero che la voglia di pulizia degli imprenditori sia ancora più forte."

che vergogna.. dico solo che vergogna..
 
"Opere pubbliche: materiale scadente
test su strade e palazzi in tutta Italia"
dal nostro inviato ALESSANDRA ZINITI


La sede di Calcestruzzi di Bergamo
CALTANISSETTA - La prova "cubetto" fatta nell'impianto Calcestruzzi di Castelbuono dava sempre esito negativo. Ma alla fine, qualche campione preso a sorpresa e fatto esaminare fuori, rivelò quello che è stato battezzato il metodo della "doppia ricetta". Quella ufficiale, con la composizione a norma di legge dei conglomerati da fornire alle aziende, e quella taroccata con un risparmio di cemento che fruttava all'azienda ben 2,40 euro a metro cubo.

Così, tanto per fare un esempio, con la sola fornitura di cemento alla ditta che stava realizzando la galleria dell'autostrada Palermo-Messina a Castelbuono, la Calcestruzzi spa avrebbe costituito una "riserva" di 240 mila euro, fondi neri con i quali pagare la quota di Cosa nostra. Così dicono i magistrati della Dda di Caltanissetta, Renato Di Natale e Nicolò Marino, che ritengono di avere concreti elementi per temere che questo metodo siciliano possa essere stato esportato dal colosso di Bergamo anche negli impianti del resto d'Italia che riforniscono i più grossi cantieri di opere pubbliche, da quelli per la Tav al maximuseo d'arte contemporanea di Roma, dalla chiesa di San Paolo a Pescara al ponte sul Po di San Rocco al Porto a Lodi, tanto per citare le più recenti.

È caccia al cemento fasullo, quello che potrebbe aver messo a rischio la stabilità di tanti lavori pubblici, così come è accaduto nei quattro grossi cantieri sequestrati in via precauzionale dalla magistratura nissena per le verifiche di sicurezza: due a Gela, quello del nuovo palazzo di giustizia e quello della diga foranea del Porto, quello della strada veloce Licata-Torrente Braema, mentre si circola normalmente sul tratto autostradale Palermo-Messina dove le verifiche di stabilità hanno già dato esito positivo.

Quello svincolo, però, poteva cedere. "La galleria poteva crollare - hanno detto i pm Di Natale e Marino -abbiamo riscontrato un difetto strutturale. Analoghi problemi sono stati accertati dai nostri periti sullo scorrimento veloce Riesi-Licata. Adesso, però, i pericoli sono cessati, in caso contrario interverremo tempestivamente". Proprio lì, sull'autostrada infinita poi inaugurata in pompa magna l'anno scorso, la truffa fu scoperta dai tecnici della ditta che stava lavorando: si rivolsero ad un altro cantiere, si sentirono rispondere, "Ma che ti metti contro Calcestruzzi?".

Adesso, ad essere passate al setaccio, saranno tutte le più grandi opere realizzate con le forniture Calcestruzzi. "Il sistema illecito - scrivono i magistrati - è in grado di funzionare su tutto il territorio nazionale e comunque dalla sede centrale è stato seguito e avallato. Gli elementi raccolti sul sistema informatico inducono allo stato a ritenere che l'intera struttura della Calcestruzzi sia in condizione di utilizzare il sistema della doppia ricetta".

E se in Sicilia, la costituzione di fondi neri serviva a pagare Cosa nostra, i magistrati ritengono che "essa può essere adottata adeguatamente anche altrove".
Per questo è scattato il sequestro dell'intera Calcestruzzi e non solo dei suoi impianti siciliani, perché "le forniture potrebbero creare seri rischi anche alla collettività laddove si accertasse che le forniture abbiano inciso oltre che sulla durabilità delle opere anche sulla loro stabilità".

(31 gennaio 2008)
 
ma capiterà prima o poi a quelle teste di ****Edit da STAFF: alla prossima account sospeso! che speravano di diventare ricche con 2 euro in più, di passare sotto una trave costruita con il loro cemento mentre crolla :sic)
 
bejita":3h7n3lit ha detto:
ma capiterà prima o poi a quelle teste di ****Edit da STAFF: alla prossima account sospeso! che speravano di diventare ricche con 2 euro in più, di passare sotto una trave costruita con il loro cemento mentre crolla :sic)

speriamo capiti a loro e non ad altri che non ne possono nulla..
 
si ma il bello è che quasi tutto fanno cosi sui calcestruzzi..arrivano i beton in cantiere aggiungono acqua e nn si puo poi magari il produttore gia fa un cemento magro poi gettano il cemnto e per portare i provini ai test si prende quelli fatti bene che uno ha in cantina per poi nn avere problemi.
Poi se la struttura cade però come la mettiamo?
 
in italia stiamo precipitando giù giù e òa cosa che più fa paura è che nella classe politica non cde ne è uno pulito, uno che non abbia 5 o 6 processi in corso! Siamo mal governati e questi pensano solo a litigare e a spartirsi la torta

CHE VERGOGNA
 
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