dallas140cv":3d3iam2c ha detto:
Dobbiamo partire dal presupposto che coppia e potenza sono tra loro legate da un fattore che altro non è che il numero di giri. Il miglior funzionamento di un motore plurifrazionato è legato al fatto che la coppia istantanea fluttua in relazione al numero di cicli del motore e questi sono ovviamente tanto più numerosi quanti più sono i cilindri del motore. Quindi un motore a più cilindri sarà maggiormente "pieno" in quanto la coppia media sarà più elevata ad ogni regime. Il fatto è che ogni cosa che si muove genera attrito quindi alle alte velocità di rotazione avrò un attrito molto più alto con un numero di cilindri più alto. Saranno inoltre maggiori le perdite di pompaggio che ci sono anch'esse per ogni cilindro. Un 4 cilindri sarà un motore più reattivo, ma più "vuoto", mentre un 6 sarà in linea di massima più omogeneo ma meno brutale nella risposta. Spero che siano spunti utili alla discussione.
Non sono del tutto d'accordo: ipotizziamo che il rapporto alesaggio/corsa sia uguale sia per il 4 cilindri che per il 6 cilindri. A parità di cilindrata avremo che il 6 cilindri ha una corsa inferiore al 4.
La coppia è data dalla p.m.e. moltiplicata per il braccio di leva della manovella (geometricamente pari alla semicorsa).
Questo significa che in linea generale un plurifrazionato ha una coppia inferiore (a parità di giri) rispetto a un 4 cilindri di pari cilindrata.
D'altro canto la minore corsa consente il raggiungimento di regimi maggiori e quindi, essendo la potenza pari al prodotto della coppia per la velocità angolare, il 6 cilindri è in grado di sviluppare potenze pari o superiori al 4 cilindri (qui però entrano in considerazione altri elementi fondamentali come fasatura, alzata e dimensione delle valvole).
In verità il funzionamento molto lineare dei 6 cilindri (specie di quelli in linea) non si traduce effettivamenete in una maggiore coppia essendo in realtà determinato dal miglior bilanciamento complessivo.
Se non ricordo male questa motivazione è stata messa alla base del regolamento superturismo di un paio d'anni fa che consentiva ai plurifrazionati di tarare il limitatore di giri 500 giri più in alto, appunto per non penalizzare in punto potenza massima tale scelta tecnica.