Al di là delle macro implicazioni morali e sociali, ora come ora esce allo scoperto il ruolo che l'Italia ha nell'economia mondiale e nei giochi di potere planetari.
Ruolo che ottimisticamente può essere definito marginale.
Come "potenza" militare, non facciamo paura a nessuno.
Possiamo solo appoggiarci alle nazioni più importanti, accettandone indicazioni di politica estera, vincoli commerciali, etc etc.
Il controllo delle materie prime ed il loro sfruttamento rappresentano interessi di fronte ai quali le implicazioni collaterali passano nel dimenticatoio.
A maggior ragione se poi le conseguenze vere e proprie le pagherà un'altro paese.
Geograficamente, la conformazione della nostra nazione ha innumerevoli vantaggi, ma ci espone a immigrazioni di massa.
Il controllo delle coste è dispendioso. Inoltre, lavori sempre sul filo della lama: se ci vai pesante ti accusano d'infrangere i diritti umanitari, se sei permissivo poi ti si ritorcono contro il sovraffollamento dei centri d'accoglienza, la clandestinità, azzi & mazzi.
L'Europa, dal punto di vista politica, fa ridere. :nod)
L'Italia accetta le indicazioni comunitarie, ma quando c'è da far massa critica per un problema che alla fine riguarda tutti.....
"arrangiatevi come meglio potete".
Naturalmente, non osare mettere in campo il pugno di ferro con i clandestini......sia mai......
L'Africa
è mantenuta politicamente instabile, è più facile controllare il singolo despota che un macro paese con una propria identità.
E' un continente oggetto di una sorta di guerra fredda tra le nazioni più importanti, e la cosa è palese, alla luce del sole.
Prima c'erano i Francesi, gli Inglesi, i tedeschi ed in forma minore, belgi portoghesi ed.......italiani.... :lol:
Gli Stati Uniti quindi non avevano granchè da preoccuparsi, ritrovandosi tra i principali attori i propri partner economici e politici.
Negli ultimi anni è sorto un
problemuccio:
il neocolonialismo cinese.
Ed è proprio nell'area africana che la piovra asiatica ha esteso i proprio tentacoli con mosse diplomatiche (e non), indebolendo notevolmente l'influsso politico dei sopracitati Stati Uniti.
Provate ad immaginarvi il quadro attuale: i cinesi hanno in mano una buona parte del debito pubblico americano, rappresentano ormai il primo partner commerciale come fornitore ma anche come mercato di consumo.
In più, ora, estende la propria influenza in aree in cui erano altri a dominare.
Uno squilibrio, o meglio, un sovvertimento del precedente ordine mondiale non può che creare un cataclisma a livello politico ed economico.
Prima l'abbiamo pagata un pò tutti con la perdurante crisi economica, ora sono gli africani con l'ennesimo bagno di sangue.
Sia chiaro, non che prima il continente nero se la passasse meglio.
Ma dubito che l'onda della rivolta porti all'affermazione di un'identità africana unitaria.
Semplicemente, verranno stravolti gli equilibri precedenti in favore di nuovi interessi.
Ed ecco che l'Europa, ma nello specifico l'Italia, dovrà sorbirsi buona parte del lato umanitario della vicenda. :sic)
P.S. : personalmente, mi preoccupa maggiormente l'intento americano di utilizzare le proprie installazioni militari presenti sul nostro suolo come ponte per attacchi militari alle zone in sommossa, un pò come è stato per i Balcani.
Alla fine, a pagarne il conto, saremo sempre e comunque noi, ovvero i
dirimpettai. :nod)
Naturalmente, nel bene e nel male, giusta o presubilmente sbagliata che sia, questa è la mia opinione in base ai pochi elementi che ho pouto raccogliere al riguardo.