Premonizione collettiva

Vespa 2

Nuovo Alfista
29 Dicembre 2006
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Piacenza
Cosa ne pensate di questo argomento?
E della teoria dei REG?

Posto qualche "fonte"..


11 settembre: una premonizione collettiva?

Il parapsicologo statunitense W.E.Cox condusse, negli anni ’50, uno studio molto interessante riguardo alla "capacità di evitare gli incidenti". Egli analizzò un certo numero di convogli ferroviari, alcuni dei quali avevano avuto degli incidenti. Ebbene, risultò che nei treni coinvolto negli incidenti il numero dei passeggeri era nettamente inferiore alla media del periodo precedente.

Il Georgian, treno che faceva servizio tra Chicago e l’Illinois orientale, ebbe un incidente il 15 giugno 1952. Al momento del disastro aveva a bordo solamente 6 passeggeri. La media dei passeggeri nei 10 giorni precedenti era di 55.8, con un calo dell’84%. Il numero dei passeggeri presenti non scese mai sotto le 35 unità. Ugualmente il treno Chicago – Milwaukee – Saint Paul della Pacific Line, che deragliò esattamente sei mesi dopo, il 15 dicembre 1952, trasportava 55 persone. Secondo lo stesso metodo, il calo dei passeggeri il giorno della sciagura era stato di oltre il 50%.
Cox conclude che avviene una sorta di premonizione, conscia o inconscia che sia, che permette a molte persone di evitare una circostanza funesta.

E’ avvenuto questo, l’11 settembre?
In quel tragico 11 settembre sono state stimate 2595 vittime nel World Trade Center, ai quali va aggiunto un numero imprecisato di lavoratori irregolari. Tra questi bisogna sommare un certo numero di turisti, che prendevano letteralmente d’assalto il complesso, fino ad arrivare ad una media di 140000 visitatori in un giorno. Ora, il volo American Airlines 11 colpì la torre nord alle 08.48 ora di New York. Ammettendo che il numero di turisti fosse limitato a quell’ora, si presume che gran parte degli impiegati del World Trade Center fosse già sul luogo di lavoro. Passarono solo 15 minuti prima che l’altro aereo, lo United Airlines 175 si schiantasse sulla torre sud, sotto gli occhi di migliaia di persone attonite e dei media.
Non ci sono purtroppo dati precisi sull’evacuazione delle due torri, prima e dopo l’impatto del secondo aereo. Eppure il numero delle vittime appare stranamente inferiore a quello stimato in un primissimo momento (una stima prudente parlava di almeno 7000, se non 10000 dispersi).

La teoria di Cox può essere valida anche per l’attacco alle Torri Gemelle? Può essere che un certo numero di persone abbia in qualche modo avuto la premonizione di evitare il World Trade Center quel fatidico giorno di fine estate? Le risposte, purtroppo, vanno oltre la nostra capacità di conoscenza.


Per spiegare l'articolo sopra, i REG (Random Event Generator) sono degli scatolotti chiusi che generano un numero a caso ogni tot tempo (in questo caso mi pare di aver capito uno al secondo)..Un po' come mettere una persona che tira un dado ogni secondo..

I ricercatori hanno posto uno di questi REG in diversi luoghi sul globo e registrano tramite la rete i numeri tirati a caso..Si ha in questo modo una sorta di "misuratore del caso"..

Analizzano poi i numeri tirati a caso dai vari REG per vedere se ci sono oscillazioni che non dovrebbero avere luogo in determinati momenti in cui si è verificato un evento particolare (vedi 11 settembre)..

I risultati sono spesso sorprendenti.. :?:


Chi conosce bene la filosofia di Hegel riconoscerà anche una certa affinità col concetto di astuzia della Ragione, secondo il quale esiste una Ragione universale capace di influenzare i comportamenti individuali. Nell’effetto Maharishi però siamo noi che possiamo agire “dal basso” ed influenzare la Ragione, in modo da produrre ricadute positive sull’umanità. Altre analogie con la coscienza collettiva definita da Maharishi le abbiamo già riscontrate nel concetto di inconscio collettivo di Jung e di noosfera di Teilhard de Chardin.
In definitiva, gli esperimenti di Princeton e le conferme dell’Effetto Maharishi ci possono meravigliare solo se continuiamo ad aderire ad una concezione materialistica, in cui la mente è considerata un effetto secondario e accidentale della materia, mentre in una concezione in cui l’universo è interconnesso e la consapevolezza risulta di importanza cruciale, tutto ciò è comprensibile e naturale.
Il fisico Majorana già negli anni '30 aveva presagito che in futuro le scienze sociali sarebbero state studiate con gli strumenti tipici della fisica d'avanguardia ed in particolare della meccanica quantistica, come riportato dall'articolo Fisica e Mercati Finanziari su Le Scienze n.394 di Giugno 2001.
 
Non ne ho mai sentito parlare però devo ammettere che "affascina". Personalmente rientro nella fascia dei creduloni :asd)
 
lo tsunami del 26 dicembre 2004 è avvenuto durante le vacanze di natale, quando l'afflusso di popolazione (turisti e lavoratori locali) sulle coste indonesiane era al massimo.

forse anche la noosfera va in ferie :asd)
 
Il progetto PEAR

A partire dagli anni ’70 il Preside della facoltà di Ingegneria dell’università di Princeton, Robert Jhan, aiutato dalla psicologa Brenda Dunne di Chicago, avviò un programma di studio sugli eventi "anomali", dando vita al progetto PEAR (Princeton Engineering Anomalies Research).

Fu progettato un particolare dispositivo, chiamato REG (Random Event Generator), un generatore di eventi casuali, che da un punto di vista logico costituiva l’equivalente di un lancio di moneta, con la probabilità di (circa) il 50% di dare croce e del 50% di dare testa (il lancio nel REG sfruttava, per il suo funzionamento, interazioni fisiche sottili, e cioè il movimento di particelle microscopiche).

I dispositivi di sicurezza garantivano che qualsiasi deviazione significativa dalla media non sarebbe stata causata da nessuna anomalia elettronica, ma solo da qualche altro fattore che avrebbe agito su di esso.

Negli esperimenti condotti per questo progetto, alcuni soggetti venivano fatti sedere di fronte al dispositivo e veniva data loro la consegna di, semplicemente, "sperare" che il REG producesse più eventi "croce" di "testa" (che vengono chiamati, rispettivamente, eventi "1" e "2").

Gli studi compiuti nell’arco di tempo di 12 anni, per un totale di 2 milioni e mezzo di tentativi, hanno mostrato che in effetti si produceva un piccolo, ma significativo spostamento nella direzione voluta, che ha la probabilità di essere casuale (e non prodotta quindi dall’influenza esterna ad opera del soggetto) dello 0,007% . I risultati dell’esperimento sono stati pubblicati nel 1997 sul Journal of Scientific Exploration.

Dopo qualche anno fu introdotto una specie di "rinforzo" nell’esperimento, al fine di dare un feedback al soggetto dell’andamento del REG; "l’idea", scrive McTaggart, "era che gli operatori volessero che la macchina mostrasse più un’immagine dell’altra. (…) Un’immagine attraente avrebbe agito come incentivo: cioè saresti stato "premiato" per la tua intenzione vedendo di più l’immagine che preferivi". In questo modo però i risultati migliori furono ottenuti utilizzando immagini che si rivolgevano volutamente all’inconscio: immagini archetipiche, ritualistiche e religiose. Qualcosa, al di sotto della mente cosciente, sembrava dunque influenzare in misura significativa l’andamento del REG, e non l’intenzione propriamente consapevole.

Fonti:


J. Satinover, Il cervello quantico, Macro Edizioni 2002.
W. Heisenberg, Fisica e Filosofia, Il Saggiatore 1961.
S. Hawking, L’universo in un guscio di noce, Mondadori 2002.
A. Einstein, Come io vedo il mondo, Newton Compton 1975.
 
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