Osp. UMBERTO I di Roma
OSPEDALE UMBERTO I ROMA: L'ESPRESSO, NULLA E' CAMBIATO
Nonostante appelli e promesse nulla e' cambiato al Policlinico Umberto I di Roma. Dodici mesi dopo l'inchiesta, l'Espresso si occupa nuovamente dell'ospedale per tornare a denunciare incuria e sporcizia. Mozziconi di sigaretta abbandonati accanto alla terapia intensiva pediatrica; pazienti seminudi della rianimazione che "continuano a essere spinti in barella lungo lo stesso sotterraneo dello smaltimento rifiuti. E spesso agli stessi orari dei carrelli elettrici che trasportano l'immondizia ai camion. Il personale esce ed entra nei corridoi asettici senza cambiarsi gli zoccoli. Lungo il percorso verso immunologia barelle e carozzelle vengono trascinate dentro un cunicolo basso da cui pendono cavi elettrici e tubi scrostati. Nei corridoi di reparto ci sono armadi non chiusi dove e' possibile leggere le cartelle di centinaia di pazienti. Basta aprire a caso qualche porta dei sotterranei e si scoprono rottami, bombole di gas da cucina e di ossigeno arrugginite, vecchi mobili di legno e plastica in locali senza nessun sistema antincendio. E poi i cani randagi. La notte sono loro i padroni del corridoio sotto il reparto di malattie infettive". Il settimanale ricorda il decesso di un neonato il 18 ottobre, la cui concausa - secondo quanto appreso nel corso di alcune audizioni da Achille Serra, commissario per il contrasto alla corruzione - sarebbe "la mancanza del letto d'urgenza, occupato da chi invece non aveva urgenza di essere operato". Infine, il fallimento della Commissione parlamentare di inchiesta su efficacia ed efficienza del SSN che "in 12 mesi non ha prodotto nulla, se non una corposa raccolta di resoconti in cui medici, professori e amministratori locali hanno messo a verbale la loro versione del mondo".
OSPEDALE UMBERTO I ROMA: L'ESPRESSO, NULLA E' CAMBIATO
Nonostante appelli e promesse nulla e' cambiato al Policlinico Umberto I di Roma. Dodici mesi dopo l'inchiesta, l'Espresso si occupa nuovamente dell'ospedale per tornare a denunciare incuria e sporcizia. Mozziconi di sigaretta abbandonati accanto alla terapia intensiva pediatrica; pazienti seminudi della rianimazione che "continuano a essere spinti in barella lungo lo stesso sotterraneo dello smaltimento rifiuti. E spesso agli stessi orari dei carrelli elettrici che trasportano l'immondizia ai camion. Il personale esce ed entra nei corridoi asettici senza cambiarsi gli zoccoli. Lungo il percorso verso immunologia barelle e carozzelle vengono trascinate dentro un cunicolo basso da cui pendono cavi elettrici e tubi scrostati. Nei corridoi di reparto ci sono armadi non chiusi dove e' possibile leggere le cartelle di centinaia di pazienti. Basta aprire a caso qualche porta dei sotterranei e si scoprono rottami, bombole di gas da cucina e di ossigeno arrugginite, vecchi mobili di legno e plastica in locali senza nessun sistema antincendio. E poi i cani randagi. La notte sono loro i padroni del corridoio sotto il reparto di malattie infettive". Il settimanale ricorda il decesso di un neonato il 18 ottobre, la cui concausa - secondo quanto appreso nel corso di alcune audizioni da Achille Serra, commissario per il contrasto alla corruzione - sarebbe "la mancanza del letto d'urgenza, occupato da chi invece non aveva urgenza di essere operato". Infine, il fallimento della Commissione parlamentare di inchiesta su efficacia ed efficienza del SSN che "in 12 mesi non ha prodotto nulla, se non una corposa raccolta di resoconti in cui medici, professori e amministratori locali hanno messo a verbale la loro versione del mondo".