(ANSA) - TORINO, 25 AGO - "Il Toro è mio e non lo cedo a Cairo, ho progetti importanti". Mentre fuggiva per una destinazione sconosciuta da una porta di servizio dell'albergo assediato dai tifosi, scortato dalla polizia, Luca Giovannone ha ribadito di avere respinto le offerte dell' imprenditore milanese. "Mi impegno - ha affermato al telefono - ad avviare un dialogo insieme a loro per portare avanti il Torino e gioire insieme". "Non ho cambiato idea rispetto a due giorni fa - ha aggiunto - con il documento sottoscritto dal sindaco ho fatto un gesto di umiltà, dicendo che ero disposto a cedere a Cairo a patto di restare e dare il mio contributo. Avevo chiesto un numero di azioni dall' 1% al 49%, ma me ne davano zero. Io sono sempre stato chiaro i giochi di prestigio li hanno fatti altri". "Voglio esercitare un diritto - ha concluso - che ho regolarmente acquisito e voglio essere un tifoso del Torino. Viva il Toro". Quindi nessun ripensamento, nemmeno dopo l' assedio a cui è stato sottoposto l' albergo di cui è stato ospite, Il Campanile di Moncalieri (Torino), da parte di centinaia di tifosi granata che volevano una sua rinuncia all' opzione sul 51% del club. Lo psicologo, presidente di una cooperativa della provincia di Frosinone specializzata in servizi alla persona, ha rifiutato anche la mediazione offerta dal prefetto di Torino. (ANSA)